Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Irian    20/10/2014    2 recensioni
Dal testo:
Il sorriso di Anna era una piccola stellina luminosa, grande abbastanza per illuminare il suo piccolo mondo. Ma fin troppo piccola per quella città così già piena di vita, piena di milioni di milioni di altre stelle potenti come lei.
(Kristanna/Kristoff x Anna)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Kristoff
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                     DESTINI INCROCIATI
“Anna, su entra, avviati in classe mentre noi andremo a parlare con la preside”
“Va bene mamma”
Anna entrò dalla porta principale mentre ondate di fragoroso rumore le facevano pulsare le orecchie.
Decine e decine di ragazzi stavano urlando.
Anna vide alcune file di armadietti verde muschio e poi scorse un ragazzo dai capelli corti nero corvino tenere sospeso un quaderno.
Il ragazzo era molto alto e una decina di centimetri più in basso una ragazza dai capelli biondi stava saltellando per riprendere quello che doveva essere il suo quaderno.
“Eddai Dave ridammelo!”
“Gne gne gne gnee”
Il ragazzo continuava a tenere alto il quaderno mentre una mandria di ragazzini urlava e saltellava per tutto il corridoio.
Anna cercò di passare attraverso la folla ma venne spintonata da un angolo all’altro del corridoio finchè una mano sconosciuta la tirò per una treccia in quella che doveva essere un’aula.
Anna si ritrovò in un’aula abbastanza grande.
“Nuova eh?” una ragazza alta, dai capelli color caffè raccolti in una coda fu la prima che rivolse la parola ad Anna.
Anna notò che la ragazza aveva un enorme sorriso sul viso.
“Eh sì…”
“Certo, lo avevamo capito. Sei finita nella ressa mattutina”
“La che?”
“Ogni mattina, quello scemo di Dave sceglie una vittima. E’ per questo che noi veniamo a scuola prima, per sfuggire alla ressa. Ci rifuggiamo nell’aula 120 e poi usciamo alla prima campanella. Piuttosto, io sono Lindsey, amo la musica e il teatro, lei è Maryelizabeth, lui è John e quello all’angolo che sembra morto, (tranquilla non lo è) è Kristoff. Ci chiamano gli icarus. Perché proviamo continuamente nuove cose, ogni venerdì proviamo qualcosa di completamente nuovo, regolarmente non riusciamo, come icaro, che cadde in mare per cercare di volare.
Ormai siamo arrivati a 98, magari ce la faremo ad arrivare a 100”
“Sarebbe un record” una ragazza dai capelli corti neri, con due meches viola si fece strada.
“Come ha già detto lei sono Maryelizabeth, amo la musica rock e l’arte”
“E’ un’aspirante artista” disse un ragazzo con i capelli castani e gli occhi verde smeraldo
“Io sono John, amo scrivere, leggere e suonare il piano”
Si sentì una risata in lontananza
“Manco solo io...” disse un ragazzo imponente alzandosi dal pavimento dove ormai sembrava si fosse stabilito
“Sono Kristoff e non devi prendertela se sembro depresso. Non lo sono, non sempre almeno. Faccio volontariato all’ospedale e un giorno spero di specializzarmi in medicina”
“E beh, siamo qui per aiutarti, lo facciamo con tutti quelli nuovi. Ma regolarmente loro non ci ascoltano” disse John grattandosi la testa
“Io sono Anna…mi piace il disegno e l’astronomia, ma…l’astronomia”
DRIIIIIIN
“La campanella ragazzi” disse Maryelizabeth
“Cosa aspetti?! Corri!”
Anna si mise a correre senza nemmeno sapere perché.
Uscì dalla classe e capì. La ressa non c’era solo la mattina. Anna dovette correre e scansarsi e correre e scansarsi e correre.
“Devi correre e sperare di salvarti Anna, Dave potrebbe trattenerti fuori” disse Lindsey correndo
“Sì” disse Anna annuendo debolmente.
La rossa stava arrivando in classe quando qualcuno la prese per la treccia e la sollevò in aria
“E tu dove pensi di andare?”
Dave prese Anna e la sbattè in uno sgabuzzino.
“Ti ho visto sai…sei una bella furbetta. Pensavi di sfuggirmi scappando da quegli idioti? IO ho la precedenza suoi nuovi e tu non hai rispettato le mie regole e ora ne subirai le conseguenze”
Dave uscì dallo stanzino e chiuse a chiave, poi se ne andò ridendo piano.
Anna corse verso la porta cercando invano di aprirla o di sfondarla ma Anna non era abbastanza forte e la porta non si mosse.
“Aiuto! Aiuto sono qui! Aiutatemi! Aiuto…aiuto…”
Anna ansimò brevi parole ma nessuno rispose.
Anna era stanca e impaurita, le palpebre si fecero pesanti e Anna non potè fare a meno di chiudere gli occhi. Tutto intorno a lei si fece dapprima confuso e poi buio.
Anna era svenuta.
 
 
Angolo dell’autrice
Hola! Sono tornata e ho aggiornato! Ho una cosa importante da dire. Fino ad ora ho ricevuto una sola recensione, ma la mia storia è stata inserita da 3 lettori nelle seguite e da 1 lettore tra le preferite. Invito queste persona a recensire perché altrimenti, cosa continuo a fare se non so se la mia storia vi piace?
Grazie e grazie ancora.
Molti abbracci e saluti,
Irian.
 
  
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