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Autore: Astrea9993    24/10/2014    2 recensioni
Non c'era altra spiegazione: ero finita all'interno della mia stessa fanfiction ed ora non sapevo come uscirne e, a dirla tutta, non sapevo neppure se volessi farlo!
C'era solo un piccolo problema: prima di essere trasportata all'interno del mondo di Harry Potter non avevo avuto il tempo di concludere la mia storia ed ora questa era fuori controllo ed io non sapevo più cosa mi riservasse il futuro...
Ero appena giunta ad Hogwarts, non era ancora trascorso il primo giorno ed io ero già quasi riuscita a rompermi l'osso del collo e a portare James Potter all'altro mondo assieme a me...
Se questi erano i presupposti qualcosa mi diceva che d'ora in poi le mie giornate sarebbero state piuttosto movimentate...
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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AVVISO: Questa settimana ho postato due capitoli quindi prima di procedere alla lettura di questo capitolo controllate di aver letto il capitolo 6.



Capitolo 7
 
In cui Melanie si trova a dover concordare con il buon vecchio Oscar Wilde
 

Anche Novembre era ormai volto alla fine e, per la gioia di tutti, in quelle ultime settimane non si erano più verificate aggressioni. Le giornate ad Hogwarts sembravano essere finalmente tornate alla normalità e, nonostante le ombre di tristezza e paura che di tanto in tanto sembravano affliggere le anime degli studenti l'aria che si respirava era ora meno tesa.
Pian piano, mentre Colin Canon giaceva in un profondo sonno simile alla morte all'interno dell'infermeria, la vita ad Hogwarts era andata avanti: Tassorosso e Corvonero si erano sfidati in un emozionate partita di Quidditch che aveva visto i Corvonero vincitori ed ora che finalmente anche Dicembre era iniziato la mente degli studenti era già volta alle vacanze, le enormi zucche avevano lasciato il posto a dei mastodontici abeti ed ovunque si respirava un aria diversa, un aria che sapeva di festa.
E, in questo scenario mi collocavo io o, per meglio dire, si collocavano i miei problemi perché io mi trovavo in dei guai molto grossi o, per essere più precisi, ero afflitta da un enorme problema che rispondeva al nome di James Sirius Potter.
Ok, lo so che quest'affermazione potrebbe apparire da parte mia alquanto ripetitiva ma questa volta era diverso. Il problema non era il fatto che James Sirius Potter fosse alquanto fastidioso, certo continuava ad essere irritante ma il vero problema era che ora oltre alla sua fastidiosità e alla sua arroganza vedevo altro.
Era stata tutta colpa di quel bacio, perché dal giorno del bacio continuavo ad essere irrimediabilmente attratta da James. Ovviamente l'attrazione che provavo per James non aveva nulla di romantico era lussuria, era puro desiderio fisico che quel bacio aveva risvegliato. Era tutta colpa di Potter, dei suoi baci e dell'astinenza!
Quei giorni erano stati un inferno, giorni in cui avevo cercato di evitare Potter come se fosse stato affetto dalla spruzzolosi perché quando mi era accanto ero fin troppo consapevole del suo corpo, di quel petto ampio che avrei voluto percorrere con le mani... con la bocca...
Potter doveva starmi alla larga. Ne andava della mia salute mentale.
Eppure neanche evitarlo sembrava essere una buona soluzione perché per quanto lo rifuggissi Potter tornava a perseguitarmi nei miei sogno, sogni fatti di carezze e baci ardenti che venivano loro malgrado interrotti dai miei soliti incubi e così, la mattina, mi risvegliavo stanca, irritata e soprattutto terribilmente frustrata.
Ma la cosa peggiore erano le lezioni di pozioni dove io e James ci trovavamo a pochi metri di distanza l'uno dall'altra e Potter, per impedirmi di fare qualche danno, era costretto a piegarsi su di me ed io mi trovavo a lottare per vincere l'impulso di sbatterlo contro una parte e strappargli gli abiti di dosso. Possibile che fossi solo io ad avvertire quella tensione sessuale?!
Non sapevo più quante volte per trattenermi dal fare qualcosa di stupido avevo continuato a ripetermi che io avevo dei principi morali, che potevo controllare i miei istinti e che io non ero una da rapporti occasionali eppure, in quel momento, i valori morali, mi apparivano solo una grande scocciatura.
 
Poi ero esplosa.
 
Quel giorno mi stavo preparando ad un'altra interminabile lezione di pozioni che per me corrispondeva ad una tortura per la mia libido inappagata. I miei nervi erano quindi già di per se tesissimi, poi Lumacorno aveva avuto la sua brillante idea: "dato che quest'anno avete dimostrato di essere degli abili pozionisti e il livello è piuttosto alto ho pensato che potremmo provare a preparare l'amortentia" aveva esclamato allegramente il professore "trattandosi però di una pozione molto complicata lavorerete a coppie di due su di un solo calderone"
Fu a quel punto che compresi due cose importantissime:
1)Lumacorno doveva essere totalmente deficiente se voleva insegnare a dei diciassettenni con gli ormoni in subbuglio come preparare un potentissimo filtro d'amore illegale.
2)I miei ormoni in subbuglio non avrebbero sopportato tutto questo
"Non posso!" Esclamai quasi istintivamente, senza riuscire a comprendere cosa esattamente stessi facendo
"Signorina Starlight, qualche problema?" Chiese pazientemente Lumacorno
"Si" dissi dopo un momento di iniziale esitazione "non voglio morire giovane né rischiare accidentalmente di uccidere qualcuno e suppongo che anche lei sia intenzionato a preservare la salute dei suoi studenti"
"Certamente..." balbettò confuso l'insegnante
"E allora mi cambi di posto" esclamai io, probabilmente il professore doveva aver colto la disperazione nella mia voce o forse, più semplicemente, temeva i danni che avrei potuto causare, fatto sta che accolse la mia richiesta.
Fu con gioia che mi accomodai accanto a Dominique.
Certo, sarebbe stato meglio se James Non fosse stato seduto dietro di me e non avesse continuato a scrutarmi insistentemente ma ad ogni modo non potevo lamentarmi del risultato. Lavorando senza Potter ero riuscita a concentrarmi di più. Certo, sia io che Dominique eravamo piuttosto negate in pozioni e la nostra amortentia oltre ad avere un colore un po' diverso dal cangiante madreperla descritto nel libro era priva delle spirali di fumo che, a quel punto, sarebbero dovute apparire ma almeno non avevo fatto esplodere il calderone.
"La lezione è terminata, mettete la vostra pozione in una fialetta e consegnatemela" intervenne Lumacorno ponendo fine a quella lezione.
Fu a quel punto che, non so bene neppure io per quale ragione mi voltai, fu un attimo e il mio sguardo cadde sull'amortentia di James e Cordelia, subito il mio naso fu invaso da quel profumo.
Quello che percepii fu una strana combinazione di profumi che amavo e che però, mescolati assieme, sarebbero dovuti apparire piuttosto sgradevoli e che invece si erano combinati in una strana armonia che mi stordiva e nel contempo attraeva. Riconobbi l'odore dell'inchiostro e dei libri nuovi, il profumo della rosa e quello dell'orchidea, i miei fiori preferiti, il profumo del tè all'arancia e cannella, l'odore di cuoio della mia mazza da battitrice e il profumo fresco e pungente dell'aria più rarefatta che mi riempiva i polmoni quando volavo con la scopa e mi alzavo sempre più su fino a raggiungere le nubi... infine c'era un profumo, un profumo che non riuscii ad identificare immediatamente. Era un profumo maschile, era l'odore della pelle di James, quell'odore che inconsciamente associavo al gusto delle sue labbra...
"Stai bene?" Domandò James mentre mi afferrava per un braccio e così facendo mi riportava alla realtà
"Non toccarmi!" Esclamai più duramente di quanto volessi mentre mi liberavo dalla sua stretta, il mio tono a metà tra lo spaventato e il rabbioso. Sembravo un animale braccato che in una situazione di pericolo si trovava a scegliere tra l'attacco e la fuga.
 
Scelsi la fuga e, dopo aver raccolto rapidamente le mie cose abbandonai l'aula di pozioni.
 
Da quel giorno era come se io e James Potter stessimo giocando a guardia e ladri: lui cercava di trovarmi, di parlarmi e di comprendere le ragioni del mio strano comportamento mentre io cercavo di rifuggirlo in tutti i modi possibili e, soprattutto, cercavo di evitare ogni forma di contatto fisico.
"Ultimamente le cose vanno meglio, non ti pare?" Domandò Rose, era l'ora di pranzo e noi tutti eravamo seduti al tavolo di Serpeverde.
Effettivamente Rose aveva ragione: le condizioni di Colin Canon erano stabili e gli Auror avevano trovato un metodo per rallentare il processo di pietrificazione così, pian piano, il sospetto nei miei confronti stava andando sciamando. Le cose stavano migliorando ma, in quel momento, ero troppo distratta per dare a Rose una risposta degna di questo nome.
"mmmmm..." risposi quindi mentre scrutavo James che era appena entrato in Sala Grande.
Dominique aveva ragione, Potter era indubbiamente bello e non riuscivo a comprendere come avessi fatto a non accorgermene subito.
Aveva anche un bel culo, pensai tra me e me mentre mi umettavo distrattamente le labbra.
"Melanie, sbaglio o stai guardando il sedere di James?" chiese Dominique facendomi sobbalzare, la testa inclinata per seguire la direzione del mio sguardo
"assolutamente no!" mentii io
"andiamo! Avevi la stessa espressione di Hugo di fronte la vetrina di Mielandia" mi canzonò Roxanne
"abbassate quella voce!" le rimproverai io mentre mi guardavo attorno con aria circospetta, Rose, Scorpius, Albus e Cordelia avevano gli occhi puntati su di noi ma, per fortuna, gli altri erano troppo distratti a cercare di capire chi, tra Hugo e Fred, sarebbe riuscito ad infilarsi più bignè in bocca senza masticare per prestare attenzione a noi.
"quindi ti piace James?" bisbigliò confusa Rose
"assolutamente no!" sibilai io "continuo a pensare che sia terribilmente arrogante, il modo in cui ammicca quando si scorge su di una qualche superficie riflettente è ridicolo! Inoltre il modo in cui schiavizza i primini è imbarazzante!"
"è solo... Una questione fisica" spiegai poi dopo aver scorto la confusione negli occhi di Rose. Lei si che era una brava ragazza. Lei non provava l'impulso di abusare sessualmente di persone che neanche le andavano a genio.
"ti prego Melanie, risparmiami i particolari" si lamentò Scorpius
"ma piantala!" replicai io "qualora non lo sapessi anche le donne provano impulsi sessuali e questa storia mi sta uccidendo! L'astinenza mi sta uccidendo!"
"questo lo so, è solo che preferivo illudermi che mia cugina fosse una creatura asessuata"
"mi dispiace deluderti"
"vedi il lato positivo, almeno Mel ha buon gusto" intervenne Dominique guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Scorpius, Cordelia e persino da parte di Albus
"Ma Melanie! Tra tutti dovevi essere attratta proprio da Potter!" intervenne Cordelia
"è tutta colpa di quel bacio!" mi lamentai "e comunque a dispetto di tutto io sto combattendo i miei istinti" replicai con decisione
"lo credo bene! E comunque se il problema è l'astinenza potrei presentarti qualche ragazzo..." iniziò Cordelia ma io la interruppi
"sono una brava ragazza, so controllare i miei istinti e non intendo abusare di nessuno" conclusi mentre mi alzavo da tavola e mi avviavo in biblioteca, li era poco probabile che Potter mi venisse a cercare.
"qualcuno glie lo spiega che, fintanto che l'altra parte è consenziente, non si può parlare di abuso?" disse Dominique alle mie spalle
"troppe informazioni potrebbero turbarla" rispose Roxanne
Queste furono le ultime parole che sentii prima di lasciare definitivamente la Sala Grande alle mie spalle.
 
 
 
*****
 
 
"sono una brava ragazza, so controllare i miei istinti e non intendo abusare di nessuno"
 
Più facile a dirsi che farsi.
 
Io non ero una brava ragazza e, per quanto mi sforzarsi di diventarlo, non ero una ragazza fatta per i rapporti di coppia e poi, se avere una relazione stabile significava vivere in un mondo di apparenze e bugie come facevano Ambra e Marco o mentire come faceva Daphne erano di gran lunga meglio  i rapporti occasionali.
Insomma se il matrimonio non era altro che una grande farsa non era molto più semplice e coerente evitare di stringere legami duraturi con gli altri?
Quando avevo esposto questa mia tesi allo strizzacervelli da cui mi aveva costretta ad andare Ambra lui mi aveva risposto che avevo un blocco emotivo che mi impediva di relazionarmi pienamente con gli altri, che rifuggivo le relazioni stabili per paura e che il mio atteggiamento denotava un' intrinseca incapacità di dare il giusto valore alla mia vita e alla mia persona.
Io, prima di andarmene e non tornare mai più, gli avevo dato del maschilista retrogrado dalla mente ristretta.
Però, nonostante tutto, stavo provando a seguire le dritte di quel buon vecchio strizzacervelli: mi aveva detto di smetterla di vivere passivamente la mia vita e di diventare padrona della mia esistenza ed io lo stavo facendo. Una persona passiva non sarebbe entrata nella squadra di Quidditch della sua casa né si sarebbe fatta degli amici e io avevo degli amici.
Una persona con scarsa autostima e la paura di impegnarsi si sarebbe buttata a capofitto tra le braccia di Potter e io non lo avevo fatto. Stavo evitando Potter perché per me sarebbe stato semplice intraprendere una relazione basata unicamente sul sesso ma avevo scelto la strada più difficile.
Ma allora, se era davvero così, perché dopo aver visto quel biglietto stavo esitando?
Non mi piaceva Potter, era un figlio di papà convinto che nella vita tutto gli fosse dovuto, era arrogante, costringeva i primini a fargli i compiti e il modo in cui trattava le ragazze era vergognoso. Ovviamente quando mi lamentavo del modo in cui trattava le ragazze non volevo dire che Potter avrebbe dovuto evitare i rapporti occasionali, il vero problema era che le ragazze che  gironzolavano attorno a James spesso e volentieri erano innamorate di lui e Potter, immancabilmente, spezzava loro il cuore. James non lo faceva con cattiveria era semplicemente talmente incentrato su se stesso da non percepire la sofferenza altrui. Era talmente abituato alla sua vita perfetta da non rendersi conto che non tutti erano così fortunati.
Certo, in quei mesi avevo scorto anche i lati positivi di James e avevo visto la sua dolcezza ma tutto questo per me non era sufficiente. Io e James eravamo come il sole e la notte.
Allora, se ero consapevole di tutto questo, perché continuavo a rigirarmi quel biglietto tra le mani con aria combattuta?
 
Ero in biblioteca quando avevo ricevuto quel foglietto, un pezzo di pergamena piegato a forma di fiore. Era stato quando lo avevo sfiorato che si era aperto rivelando quelle poche righe vergate in tutta fretta.
 
Biblioteca. Questa notte alle 23:00.
J.S.P
 
Era da allora che continuavo a leggere e rileggere quelle parole senza sapere bene cosa fare. Mi ero ripetuta che non era così scontato che dietro a quella sigla si celasse James eppure dentro di me ero convinta fosse stato lui ad avermi inviato quel biglietto. Ma se davvero a richiedermi quello strano appuntamento era stato Potter questo cosa comportava per me? Non avrebbe dovuto cambiare niente, in fin dei conti io stavo evitando James. Eppure morivo dalla voglia di presentarmi a quell'appuntamento. Morivo dalla voglia di scoprire cosa sarebbe successo anche se, dentro di me, sapevo che era sbagliato, che non avrei dovuto assecondare quel desiderio bruciante e travolgente...
"Melanie, dove stai andando?" Mi chiese una perplessa Cordelia mentre usciva dal bagno
"Mi è venuta fame, credo che farò un salto nelle cucine" mentii mentre mi infilano la divisa in fretta e furia.
"Vuoi che ti accompagni?" Domadò la mia amica, leggevo nei suoi occhi che non credeva ad una parola di quanto le avevo appena detto.
"Non serve, e poi non dovrei metterci molto" mi affrettai a dire mentre chiudevo la porta alle spalle.
Mentre percorrevo i corridoi di Hogwarts che non mi erano mai parsi così bui e silenziosi le parole di Oscar Wilde mi risuonavano nella mente:
 
"Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni"
 
I miei passi leggeri erano l'unico suono nella notte.
Sapevo che non avrei dovuto infrangere il coprifuoco, che probabilmente nei meandri del castello si nascondeva qualcosa di pericoloso ma in quell'istante tutto questo era improvvisamente passato in secondo piano e l'unica cosa che avvertiva era quel misto di adrenalina ed eccitazione.
La biblioteca era ormai a pochi metri di distanza quando fui afferrata alle spalle, una mano a tapparmi la bocca per impedirmi di urlare...
"Che diavolo ci fai qui?!" Esclamò James mentre chiudeva la porta di uno stretto sgabuzzino alle nostre spalle
"Io?! Sei tu che mi hai fatto fare un infarto!" Replicai mentre cercavo di prendere le distanze, quello spazio era dannatamente angusto...
"Se non violassi il coprifuoco io non ti spaventerei! Oggi sono di ronda con la Williams e lo sai che lei non tollerare le infrazioni alle regole" spiegò James mentre si guardava attorno come tremendo che, da un minuto all'altro, potesse apparire la temutissima Caposcuola di Corvonero
"Quindi non sei stato tu ad inviarmi questo" constatai io mentre estraevo dalla tasca il famoso biglietto
"No..." mormorò lui mentre esaminava velocemente la pergamena 
"In questo caso..." mormorai io mentre afferravo la maniglia della porta
"Aspetta!" Mi bloccò lui mentre mi afferrava per un braccio e, istintivamente, mi traeva lievemente a se.
Da quella distanza potevo sentire il respiro di James solleticarmi la fronte, potevo avvertire il calore della sua pelle e quell'odore indefinito che l'amortentia aveva richiamato alla mia mente...
"Non toccarmi" mormorai in una supplica mentre chiudevo gli occhi per cercare di trovare la forza di resistere dentro di me, la mia povera mente ormai giunta al punto di non ritorno che, nel tentativo di ritrovare la forza di volontà ormai irrimediabilmente perduta, si aggrappava al ricordo del mio buon vecchio strizzacervelli. Non avevo mai visto un uomo meno sexy e poi tutti quei discorsi sul complesso di Edipo erano così castranti...
"Lasciami subito" riuscii a dire questa volta con più decisione
"Non andare" replicò lui mentre, pur obbedendo al mio ordine mi sovrastava fino a costringermi spalle al muro, le sue braccia posate ai lati del mio volto.
"Prima mi eviti e poi violi il coprifuoco per vedermi... si può sapere che diavolo ti passa per la testa?! Stai forse cercando di farmi impazzire?!" Continuò mentre si piegava su di me.
Quella che stava impazzendo ero io pensai tra me e me anzi, lo dissi, mentre posavo le braccia sul petto di James allo scopo di allontanarlo per poi rendermi ben presto conto che la mia era stata una mossa piuttosto stupida: nonostante fosse Dicembre James indossava solo la camicia ed ora che le mie mani avevano trovato quel petto non volevano più lasciarlo...
Quindi feci l'unica cosa che qualunque persona intelligente avrebbe fatto al mio posto: mi alzai sulle punte e lo baciai.
Poi ero stata trascinata in un vortice fatto di sospiri e sensazioni e tutto si era fatto piuttosto confuso, so solo che, quando ero tornata parzialmente in me, mi ero ritrovata spalle al muro, le gambe intrecciate attorno alla vita di James che al momento era impegnato ad accarezzarmi le cosce nude. Immediatamente ringraziai la pigrizia per avermi spinta ad uscire dal dormitorio senza calze... fu a quel punto che feci ciò che desideravo fare da settimane: strappai a James quella camicia di dosso facendo saltare tutti i bottoni ed iniziai a percorrere quel petto da prima con le mani per poi scendere a baciarlo...
"Melanie..." mi chiamò James in un sospiro "fermati"
Per un momento mi domandai se mi stesse prendendo in giro e fu con riluttanza che puntai i miei occhi in quelli di James.
I suoi occhi erano dei profondi pozzi di desiderio. James Potter era eccitato quanto me e mi desiderava almeno quanto io desideravo lui.
"Che cosa significa tutto questo?" Fu a quel punto che in quegli occhi scorsi qualcosa che per intensità superava persino la lussuria: il desiderio di risposte. Per Potter non era stato facile fermarsi ma aveva bisogno di sapere, il problema era che io non avevo risposte o, per lo meno, dubitavo di avere le risposte che lui desiderava.
"Lussuria, attrazione fisica e, spererei, dell'ottimo sesso. Non cercare altri significati nelle mie azioni" risposi con tutta la sincerità di cui ero capace
"Non posso" disse James piuttosto duramente mentre mi posava a terra e raccoglieva la sua camicia dal pavimento "tu non sei come le altre, per me non è solo sesso"
"James io sono esattamente come le altre, è solo che non mi conosci e quando mi conoscerai meglio te ne renderai conto anche tu"
"Tu mi piaci Melanie Artemis Starlight" esclamò con decisione, nei suoi occhi c'era una tale intensità da farmi battere forte il cuore.
Fu con rapidità che James mi prese il volto tra le mani e mi diede un ultimo bacio profondo ed intenso, forse un po' rude, ma quello era di certo uno di quei baci talmente coinvolgenti da farti tremare le gambe.
"Non ti bacerò più né ti toccherò fino a quando non ti deciderai ad innamorati di me"
 
Non ebbi mai il tempo di rispondere a quella dichiarazione perché, a quel punto, risuonò l'urlo, quell'urlo così forte e agghiacciante da risvegliare l'intera Hogwarts...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice
Rieccomi!
 
Per prima cosa ringrazio:
 
  • Marty Evans, vale_misty e Weasleiuccia che hanno aggiunto la storia alle seguite
  • sousou che l'ha aggiunta alle ricordate
  •  Keira Lestrange che ha recensito anche lo scorso capitolo
 
Tornando alla storia ci tenevo a precisare che questa settimana ho deciso di postare due capitoli in virtù del fatto che ero particolarmente ispirata e ci tenevo a descrivere la nuova evoluzione (se di evoluzione si può parlare) nel rapporto tra James e Melanie. D'altro canto trovavo che fosse necessario separare la questione relativa alle aggressioni e alla situazione familiare di Mel (piuttosto seria) dalla questione relativa al rapporto tra James e Melanie che appare in un certo qual senso più leggera.
Ci tenevo a pubblicare assieme i capitoli 6 e 7 perché,  dal mio punto di vista, è in essi che si iniziano a delineare meglio diversi aspetti della  personalità di Melanie  che, a dispetto dei nomignoli di James, non ha nulla di angelico. D'altro canto il capitolo 6 (in cui mi sono accanita molto sulla povera Mel) è risultato molto cupo e questo ha contribuito a farmi maturare la decisione di postare anche il capitolo 7 che, nonostante questa volta mi sia un po' accanita contro il povero James, è più leggero.
Che dire, dopo avervi annoiato con queste note infinite, spero che i capitoli vi piacciano e che ora Melanie non vi appaia troppo stronza e cupa.
Grazie a tutti coloro che continuano a leggere questa storia.
Astrea 
  
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