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Autore: Marra Superwholocked    28/10/2014    3 recensioni
A volte si ha la sensazione che qualcosa di oscuro aleggi intorno a noi. E, credetemi, è tutto vero.
Da bambini pensiamo ai mostri sotto al letto, ai fantasmi nell'armadio o alla strega cattiva che gira per le strade buie imprecando e lanciando incantesimi. Ma poi cresciamo e ci rendiamo conto che faceva tutto parte di un film, di una storia raccontataci dai nostri fratelli maggiori o di un libro che avevamo letto pochi giorni prima e che nulla di tutto ciò poteva succedere. Be', è lì ci sbagliavamo: tutto può succedere, basta solo avere la mente aperta.
E un TARDIS.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Nuovo personaggio, Rory Williams
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 3
Non è un film


Era successo di nuovo, ma questa volta Silvia e Rachele erano da sole.
Silvia, che superava Rachele di una decina di centimetri in altezza, le cinse le spalle con un solo braccio e le fece segno di tacere. Rachele non aveva alcuna intenzione di contraddirla.
«Seguimi» le sussurrò Silvia all'orecchio.
Si guardarono negli occhi; Silvia la fece voltare, la prese per il gomito e la guidò in aula proiezioni, insieme agli altri.
Mentre camminavano lungo il corridoio dove la mattina stessa Samanta si era sentita male, si sentirono i passi delle due ragazze che echeggiavano per tutta la scuola. Ma non era il solo rumore nelle vicinanze.
La pioggia cadeva senza sosta e al contatto con le finestre della scuola emetteva un leggero rumore sinistro. Un rumore che certo non riuscì a sovrastare le urla di Laura e Nadia, due compagne di classe di Rachele e Silvia che videro le due ragazze correre verso di loro, provenienti dalle scale.
«Correte, correte!» urlò Nadia con le lacrime agli occhi e i capelli lisci ormai tutti scompigliati dalla corsa.
«Che succede, ragazze? Perché siete qui?» chiese Silvia cercando di fermarle.
Rallentarono la corsa ed entrambe si misero le mani sulle ginocchia cercando di riprendere fiato.
«Eravamo..su..per studiare..e poi..sono arrivati..dei cosi..» Nadia trattenne il respiro per un paio di secondi. «Laura, va' avanti tu.. Ti prego!» e si accasciò a terra, con gli occhi puntati sulle scale.
Laura si porse in avanti, tremante. «Io e Salvatore eravamo in mensa a.. Vabbè, poi è arrivata Nadia e siamo andati di sopra. All'improvviso ci siamo accorti di essere completamente da soli, non c'era nessuno oltre noi tre! Strano, abbiamo pensato. Così siamo andati in giro e.. ». Laura si fermò. Tremava dalla testa ai piedi, era pallida.
«E..? » la incoraggiò Silvia.
Improvvisamente, come se le fosse passato per la testa un fulmine, Rachele notò che mancava qualcuno. «Dov'è Salvatore?» chiese quasi urlando.
«Appunto. L'hanno..l'hanno..» cominciò Laura, la fidanzata di Salvatore.
«Preso!» terminò Nadia.
Era come se l'avessero presa a pugni nello stomaco, ma Laura aveva ancora la forza di reggersi in piedi nonostante quel peso.
Un boato, una porta che si spalanca. Le quattro ragazze si guardarono a vicenda negli occhi, senza sapere cosa fare.
«Non possiamo stare qui, qualsiasi cosa stia arrivando» disse Rachele.
«Pensa, pensa, pensa..» si disse tra sé Silvia.
Nadia si rialzò da terra. «Non c'è un'aula sicura in cui possiamo andare? In cui c'è altra gente?»
«Sì! Brava! L'aula proiezioni!» esclamò Silvia; subito dopo le corse incontro e le schioccò un bacio sulla fronte. «Vedi che, quando vuoi, la tua testolina funziona?»
Silvia correva davanti alle altre tre ragazze che ogni dieci metri si guardavano alle spalle per controllare che nessuno, o niente, le seguisse. Ma Nadia, che era dietro tutte, si fermò e nessuno parve notare la sua assenza. Quando ormai erano prossime alla porta dell'aula che le avrebbe mantenute in salvo per qualche ora in più, Laura si girò per controllare che l'amica fosse dietro di lei, ma non c'era.
«Ragazze! Nadia è.. Sparita.»
Ivan, Marco e Diego, i tre registi, erano i più tesi all'interno di quella classe, mentre i ragazzi del progetto sembravano prendere quella specie di imprevisto come una semplice avventura.
«Silvia! Dov'eri?» chiese Marco che faceva rigirare su se stessa la fede nuziale al dito.
«A cercare un'amica e poi abbiamo incontrato altre due ragazze, ma..» si girò e non poté che constatare la verità: questa volta Nadia non era semplicemente in ritardo. «Una di noi è rimasta indietro.»
«Due, idiota» la corresse sottovoce Laura.
Marco, dal suo metro e ottanta centimetri di altezza, tremava al solo pensiero di dover uscire da quell'aula.
«Aspettate..» intervenne Lorenzo. Poi si rivolse a Raffaele: «Oggi si fermava anche Arcio, non è vero?» chiese nella speranza che l'amico gli desse una risposta negativa. Arcio, il suo Arcio.. Quello con cui non faceva altro che parlare di De Andrè e politica.. Soprannominato così per la sua passione: il tiro con l'arco.
«Sì, ma prima ho visto di sopra altra gente, forse sono vostri compagni di classe, Silvia» disse Raffaele.
«Chi?»
«Non lo so, ma è meglio andare a controllare, non credi? Ah, e poi ho visto anche Willy e Maria Vittoria.. Che ci fanno qua?»
«Willy e la Mari? Saranno venuti a trovarci..» disse storpiando la bocca in una smorfia.
Willy, soprannome che si diede da solo per un cartone animato, l'aveva sempre trattata male, sin dal primo anno di liceo, ma le stava a cuore perché tentava di fare del suo passatempo – scrivere canzoni – un lavoro; Maria Vittoria era una ex compagna di classe di Silvia che ora frequentava lo stesso istituto di Willy e non era ben vista né da Silvia stessa né, tanto meno, da Rachele e le altre, dato che l'anno prima era in classe anche con loro.
Prima Salvatore, adesso Nadia. Non potevano e non dovevano perderne altri, ovunque fossero.
«Bene. Io e Ivan andiamo di sopra. Tu, Diego, rimani qui con loro» disse Marco tutto tremante e sudando freddo. Quello che stava vivendo non era un film di Dario Argento.
Rachele, Silvia e Laura si scostarono appena per lasciar passare Ivan il capellone e Marco lo sposino, che si chiuse la porta alle spalle.

   
 
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