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Autore: Calis_C    29/10/2014    0 recensioni
Elide è una ragazza curiosa e apparentemente ordinaria che si ritrova a vivere in una città dove non è cresciuta ma nella quale, per qualche ragione, si sente a casa.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elide quella mattina era stanca e priva di ogni forza. Tuttavia, riuscì ad alzarsi dal letto, si preparò e dopo aver fatto colazione insieme ad Ana, raggiunse la biblioteca. Morrin le porse le chiavi, le dette qualche dritta, dopodiché la salutò avvisandola che sarebbe rimasta sola per tutta la mattina. 
"Buondì cara amica! Vuoi un croissant? Ti ho preso anche il cappuccino!" , le disse Dag porgendole un meraviglioso buon giorno.
"Ehi Dag! Buongiorno! Ho già fatto colazione veramente, ma puoi lasciare tutto qua e magari dopo me
la mangio lo stesso!"
"Cos'hai? Sembri uno zombie!"
"Beh sì, lo so. Non ho dormito molto stanotte! È passato Jim e mi ha portato questa!" , rispose Elide tirando fuori dalla tasca la collana di perle.
"Chissà perché gli piace così tanto! E chissà perché la porta a te!"
"Io non ci capisco più niente Dag. So solo che c'è qualcosa di veramente strano qua!"
"Beh, stasera c'è una festa in spiaggia e sarebbe molto strano se tu non venissi!"
"Ma non riesci proprio a fare il serio?" - sorrise Elide - "okay, magari farò un salto!"
Il ragazzo tornò a lavoro ed Elide cominciò a sistemare gli scaffali dato che i clienti non erano numerosi, anzi, tutto il contrario. Le biblioteche avevano sempre affascinato la ragazza, infatti, nel settimo scaffale c'era un libro verde scuro con le rifiniture marroni che non poté fare a meno di stuzzicare la sua curiosità. Elide salì su una sedia e cercò di afferrarlo ma non appena lo toccò, lo scaffale fece un mezzo giro di 180 gradi trascinando la ragazza a penzoloni con sé. La presa durò ancora per poco ed Elide scivolò finendo con il sedere sopra una polverosa moquette marrone. Non aveva ancora avuto il coraggio di aprire gli occhi, era spiazzata. Si sentiva il cuore in gola e vittima di una strana sensazione che le provocava nausea e forti giramenti di testa: stava per svenire. Fatti circa 600 respironi, decise di dare un'occhiata in giro. Era una minuscola stanza buia e tetra piena di vecchi libri. Elide si alzò lentamente e dopo essersi pulita il retro degli shorts raggiunse una scrivania, sulla quale vi era un volume uguale identico a quello che l'aveva portata lì. Decise di non toccarlo stavolta, ma volle comunque leggere il titolo e l'autore:
" An fhírinne - Morrin O'Brien "
Grazie alla sua discreta conoscenza dell'irlandese da quando era giunta nell'isola, riuscì a tradurre il titolo.
< "La verità." Che razza di titolo è? E perché Morrin avrebbe dovuto scrivere un tale libro per poi custodirlo così segretamente? >
Più Elide stava su quell'isola, più vi erano domande che la tormentavano. Ad un tratto ricordò le parole del bibliotecario e si guardò intorno per paura di essere stata ripresa da qualche telecamera. Nessun segno di aggeggi tecnologici lì dentro, così decise di uscire il prima possibile e di fare come se non avesse visto niente, per il momento. Raggiunse lo scaffale che l'aveva trascinata lì, si aggrappò al libro e si ritrovò nella biblioteca, davanti allo sguardo di rimprovero di Morrin.
"Mi dispiace Mr. O'Brien, non ho fatto apposta. Non era mia intenzione curiosare!" gli disse subito la ragazza speranzosa di ricevere il suo perdono.
"Lo credo bene. Orsù, prendi la tua roba e va' a pranzo. Oggi sei libera, ci vediamo domattina alla stessa ora."
Elide, incredula delle sue parole, prese la sua borsa enorme piena di fogli e uscì a cercare Dag. Maille se ne stava seduta a riva a prendere il sole: sembrava una sirena. Elide adorava le sue onde bionde e il suo carattere gioioso e gentile. La ragazza si avvicinò alla cugina di Dag.
"Ehi Maille! Sei sola? Dov'è Dag?"
"Buongiorno Elide! Dag è con mio cugino, sono a sistemare la spiaggia privata per la serata. Vieni vero?"
"Ehm, sì perché no! Vado a farmi un boccone! A... A stasera allora!"
Elide sapeva benissimo che andare a quella festa non sarebbe stata una buona idea. Prima di tutto doveva scoprire cosa celava il libro della biblioteca e poi cosa celava l'isola di per sé. Andò negli stessi scogli che calpestò il primo giorno e cominciò a disegnare tutto ciò che le veniva in mente, poi, se ne tornò a casa da Ana. 
La cena era squisita ed Elide la finì velocemente. Si mise a sistemare la cucina, dopodiché si sdraiò sull'amaca del suo terrazzo a guardare il tramonto. Adorava il fatto di riuscire a vedere sia l'alba che il tramonto dalla sua piccola casetta in quella piccola isola.
< Forse dovrei tentare di entrare di nuovo in quella stanza e leggere per lo meno la prefazione di quello strano libro. >
Si mise un vestito marrone e degli stivaletti e raggiunse il paese. Era pieno di giovani ragazzi che non aveva visto prima e si sentì piuttosto in imbarazzo.
"Elide! Sapevo saresti venuta!" Le disse Dag con aria sollevata.
"Oh in realtà io avrei delle cose da fare."
"Capisco. Beh, noi andiamo adesso in spiaggia. Se ci vuoi raggiungere sai dove cercarci."
"Dag aspetta! Lo so, può sembrare che non voglia stare con te.. Ma io vorrei fare una cosa!"
"Cos'è questa cosa Elide? Vale così tanto da privarti del divertimento con i tuoi amici?"
"Probabilmente no. Ma devo comunque andare. Mi dispiace, non so cos'altro dire."
"Io ho un'altra cosa invece! Mi chiedo... Ma che cosa sei venuta a fare qua? Per vivere delle tue fantasie?"
Entrambi erano sorpresi del proprio atteggiamento. Nessuno voleva far male all'altro, eppure adesso stavano entrambi per scoppiare a piangere. Elide odiava deludere Dag e Dag odiava vedere Elide da sola. Il ragazzo sospirò e raggiunse i suoi amici, lasciando Elide davanti al bar più grande dell'isola. Tutti avevano assistito alla scena, ma non era questo che rattristì Elide, piuttosto la sua solita incapacità a relazionarsi. Si sedette su una panchina in attesa che la piazza piano piano rimanesse deserta. I ragazzi se ne andarono tutti chi a casa chi alla festa in spiaggia e così, la ragazza decise di raggiungere la biblioteca. 
< Eppure c'era un po' di luce all'interno di quella stanzetta. Ci sarà uno sbocco esterno da qualche parte! >
Andò dietro la biblioteca e si accorse di una piccolissima finestra che probabilmente si affacciava sulla stanza segreta.
"Ehm, cosa sta cercando di fare signorina?"
Per un attimo Elide pensò di morire di infarto. Rimase ferma e con gli occhi spalancati chiedendosi chi l'avesse pedinata.
"Elide va tutto bene, sono io!" Disse Dag scoppiando in una risata.
"Dag!! Sei un..... Sei un idiota! Mi hai quasi fatto prendere un infarto! Cosa ci fai qui?"
"Ho pensato che avessi qualcosa di veramente importante da fare per rinunciare ad una festa in spiaggia."
"Aaah, lascia fare. Mi prenderesti per matta!"
"Oh, no. Te lo assicuro. Ti credo già matta."
Elide sorrise e cominciò a spiegare tutto ciò che le era successo al ragazzo, dopodiché riuscirono ad aprire la piccola finestra e a vedere la stanza segreta di Morrin.
"Questa è nuova! Non sapevo avesse un'altra stanza!"
"Probabilmente nessuno lo sa Dag."
Elide passò subito al dunque, cercando il libro misterioso. Dette un'occhiata, ma non essendo sicura di ciò che aveva visto chiese a Dag di guardare anche lui, così, entrambi si accorsero che il libro era scomparso. 
   
 
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