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Autore: Kleidah_    30/10/2014    2 recensioni
- Zayn che vuoi? - gli chiesi cercando di mantenere la calma e pensare razionalmente. Lui non rispose, mi accarezzò una guancia e i suoi occhi si spostarono sulle mie labbra.
- Portarti a letto -
- Scusami? Ma cosa ti sei bevuto? - chiesi spalancando gli occhi e allontanandomi all'istante. Dio che stupida...
- Hai paura di innamorarti angelo? - mi stuzzicò - Non potrei contraddirti, io faccio innamorare chiunque -
- Malik tiratela di meno! Se è per questo io potrei scopare con mille ragazzi senza problemi! -
- Bene allora facciamo una scommessa: il primo dei due che si innamora dell'altro perde -
- Ci sto! -
Ci sto?! ma che cazzo dici Emily?? Riprenditi ragazza, Malik ti fa andare fuori di testa!
Zayn sorrise beffardo e mi prese per i fianchi - Brava la mia piccola - e mi baciò. Non opposi resistenza, anche se il mio cervello mi diceva che non dovevo farlo, che dovevo spingerlo via, il mio corpo cercava un contatto con quel ragazzo, voleva sentire il calore delle sue labbra.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DICIOTTO

 

 

<< Dai Zayn, accompagnami a fare shopping! >> lo pregai, forse per quella che era forse centesima volta in cinque minuti.

<< Non tesoro, oggi voglio dormire >> rispose, sottolineando ironicamente la parola "tesoro" e continuando a messaggiare con il cellulare.

Tesoro un cavolo! Lui sarebbe venuto con me al centro commerciale punto. Glielo avevo chiesto gentilmente, avevo fatto addirittura gli occhi da cucciolo bisognoso di affetto, ma non aveva funzionato. Era ora di passare all'azione...

Eravamo in camera mia, soli in casa, ed io stavo ferma davanti all'armadio da ormai quindici minuti ad osservare i miei vestiti, cercando di appuntare mentalmente ciò che avrei dovuto comprare.

Magliete e felpe, decisamente.

Zayn, invece, era steso sul letto e trafficava con il cellulare, da bravo asociale del cazzo quale era. Così mi avvicinai, portando una gamba su di lui e scivolai lentamente fino a sedermi a cavalcioni sulle sue gambe.

<< Emily, che cavolo... >> Presi a baciargli il collo, tracciando una linea dalla guancia fino alla clavicola, soffermandomi su un lembo di pelle appena dietro l'orecchio, che iniziai a stuzzicare, mordendo e succhiando come era solito fare lui. Un respiro roco uscì dalle sue labbra umide quando le mie mani iniziarono ad esplorare il suo corpo.

<< Emy non puoi fare così >> disse, cercando di controllare i gemiti, ma con scarsi risultati.

<< Così come? >> domandai innocentemente, continuando a fare la stronza approfittatrice, << Questo? >> chiesi, mentre le mie labbra tornavano a regalare piccoli baci sulla sua pelle contratta per la tensione. Successivamente spostai la mia attenzione sul suo collo, dove mi permisi di lasciare un segno rosso esattamente nello spazio fra la clavicola e il collo.

<< Emily... >> la sua voce era quasi un sussurro, un lamento strozzato con cui mi pregava di mettere fine a quella tortura. Sapevo che mancava poco e poi avrebbe ceduto, sentivo la sua eccitazione stretta nei jeans scuri premere sulla mia gamba. Il suo respiro infatti si fece più veloce e irregolare, peggiorato anche dal fatto che la mia mano si posò accidentalmente sul cavallo dei suoi pantaloni.

<< Emily, ti prego! >> sbottò, supplicandomi di liberarlo dal tessuto che stringeva la sua intimità.

<< Dimmi quelo che voglio sentire >> ordinai, con voce decisamente provocante, mentre giocavo con i suoi capelli.

<< Mai >>. Le sue mani si posarono sui miei fianchi, le sue dita presero ad accarezzarmi lentamente e dolcemente la pelle sotto la maglietta.

Oh no caro mio, Non provare ad usare i miei trucchetti contro di me!

Afferrai con decisione i suoi polsi e riportai le sue mani sul copriletto. Poi cominciai a muovere sensualmente il bacino contro la sua erezione, portandolo al limite.

<< Dio, va bene! Odio quando usi il tuo corpo contro di me! >> sospirò, sorridendo maliziosamente.

<< E io adoro quando riesco nel mio intento >> sorrisi a mia volta, lasciandogli un bacio leggere sul naso.

<< Ora ti dispiace continuare? >> chiese con un sorrisetto presuntuoso, accarezzandomi nuovamente il fianco scoperto dalla t-shirt.

<< Ho altro da fare >> lo liquidai, alzandomi da lui, ma i miei riflessi da bradipo incinto mi impedirono di evitare il braccio di Zayn, che avvolse la mia vita e mi attirò bruscamente sul letto.

<< Dove credi di andare, angelo? Ora che hai svegliato il tuo amichetto devi finire il tuo lavoro >> disse con un sorriso strappa ovaie livello quarantacinque.

Sorrisi in modo seducente, decidendo di stare al gioco. Invertii le posizioni e mi misi a cavalcioni su di lui, afferrandigli bruscamente la maglietta e stringendola nei pugni, attaccai con urgenza le nostre labbra, cercando la sua lingua disperatamente.

 

*parla Zayn*

Sareivpotuto venire in quel momento, vedendo Emily prendere il controllo su di me.

Mi faceva eccitare in modo fottutamente assurdo la sua lingua che rincorreva la mia, i suoi fianchi che si muovevano contro il mio bacino, facendomi ansimare vergognosamente, e le sue cosce avvolte attorno a me. Soffocava i lembi della mia maglia, tirandomi verso di lei con gesti pressanti, le sue mani iniziarono a lambire il mio corpo teso per l'eccitazione.

Cristo quanto la volevo.

Strinsi le sue gambe con forza e lei circondò i miei fianchi, gemendo per il contatto tra le nostre intimità. Interruppi malvolentieri il bacio, togliendomi freneticamente la maglietta e gettandola ai piedi del letto.

Fanculo tutto, sono innamorato di lei.

 

*parla Emy*

Si tolse la maglia lasciando scoperti gli addominali e il mio stomaco si contorse, fece una capriola e poi inciampò alla alla vista della sua pelle scura e lucida.

Cominciai a baciargli il collo, solleticandogli la cute con la lingua e i denti e poi passai al suo petto, tracciando una scia di baci lungo i muscoli e raggiungendo l'ombelico. Morsi la parte appena sopra l'elastico dei boxer grigi facendolo sussultare, tornanando ad accarezzare le sue labbra con la lingua. I nostri movimenti, prima disperati e bramosi, divennero più lenti e passionali, mentre Zayn mi liberava dal tessuto della canottiera. Non guardava il mio corpo seminudo o i miei seni coperti solo dal reggiseno, il suo sguardo era perso nel mio, mi guardava dritto negli occhi ma non con desiderio, mi guardava con un intensità tale che non avevo mai visto prima. Non mi voleva solo carnalmente, voleva la mia anima e il mio cuore.

Mi distesi completamente su di lui, sorregendomi con le braccia sul suo petto, ma facendo combaciare del tutto i nostri corpi, e lui portò le mani sul mio sedere.

<< Ciao >> sorrise, per poi baciarmi castamente. Le sue mani viaggiarono fino al bottone dei miei shorts di jeans, togliemdomeli con estrema delicatezza. << Sei bellissima >> sussurrò baciandomi ripetutamente, con un sorriso dolcissimo.

Sorrii sulle sue labbra e finalmente arrivai anch'io al bordo dei suoi jeans, slacciai il bottone e abbassai la zip, intanto che lui mi aiutava ad abbassarglieli , facendoli scivolare lungo le gambe lunghe.

Zayn invertì le posizioni,cmettendosi sopra di me, accarezzandomi la schiena, arrivando al gancetto del reggiseno, giocandoci per alcuni secondi e finalmente lo sganciò, liberando i miei seni. Scese con le labbra e li sfiorò lievemente, accarezzandomi l'addome con le dita, cosa che mi fece rabbrividire per il piacere. Ansimai, tirandogli i capelli, mentre la sua dura erezionepulsava ancora sulla mia gamba, ansiosa di essere liberata e di tovare un po' di sollievo.

Lo allontanai posandogli le mani sul petto, dopodichè gli sfilai l'ultimo indumento che separava i nostri corpi, togliendoglielo dalla testa. Una volta libero, Zayn fece la stessa cosa con me e lanciò gli slip lontano da noi.

Mi avvicinò prendendomi dalla gambe e allacciandosele al bacino, la sua mano passò fra i miei capelli, raggiungendo il mio mento, facendomi voltare per guardarlo negli occhi frementi di desiderio. Come se mi stesse chiedendo il permesso.

Annuii impercettibilmente e lui entrò in me con una spinta decisa e intensa, tenendomi per la vita per avere una maggior controllo, ansimando e muovendo il bacino contro il mio.

Perchè era così dannatamente appagante sentirlo dentro di me?

In quel momento mi sentii completa, come se avessi finalmente trovato esattamente quello di cui avevo bisogno, il mio posto perfetto nel mondo.

Mi aggrappai alle sue spalle, sentendo i muscoli in tensione sotto le dita nel momento in cui spingeva dentro di me, regalandomi un piacere quasi disperato. Non lo avevo mai visti così, il suo bisogno di avermi era quasi ossessivo.

Gemevo e ansimavo, non mi importava di fargli sapere l'effetto che mi faceva sentirlo dentro, per me c'eravamo solo io e lui, non contava più nient'altro.

Aprii gli occhi per bearmi della meraviglia che avevo sopra, ma quello che vidi mi spaventò: aveva il viso contratto in una smorfia spaventosa e un ghigno cattivo stampato in faccia. Ma quello che mi terrorizzò più di tutto fudrono i suoi occhi: non erano color cioccolato, come ricordavo, ma completamente neri, vuoti e totalmente assetati di me.

Le spinte aumentarono di intensità, così come la presa sulla mia pelle. Mi teneva ferma sotto di lui mentre sfondava il mio corpo, mi stava facendo male.

<< Zayn, basta! >>. Provai a divincolarmi, tentando di allontanarlo da me, ma fu tutto inutile, non mi mollava. Urlai per il dolore più volte, mordendomi le labbra a sangue mentre le lacrime iniziarono a riversarsi sul mio petto. Lo chiamai, cercando di farlo uscire da quello stato di oscura trance in cui era entrato.

<< Zayn! >> urlai, posandogli una mano sulla guancia.

Successo tutto in un secondo: gli occhi di Zayn tornarono normali e quando si accorse di quello che stava facendo si bloccò. Mi guardò con gli occhi sbarrati, incapace di proferire parola, iniziò a tremare nell'attimo in cui vide il mio volto sfigurato dal pianto e dalle lacrime, gli occhi rossi e gonfi.

Riacquistò lucidità e si spostò da me per coprirmi con la coperta, si rimise i boxer per poi raggiungermi e sdraiarsi vicino. << E-Emy scusa, non so c-cosa sia successo...>> Tremavo convulsamente sotto la presa delle sue braccia, nonostante il suo calore e quello del copriletto.

Avevo paura di lui.

<< Dimmi cosa ti ho fatto >>, mi supplicò con voce rotta.

<< I tuoi occhi ...>> sussurrai debolmente, <<...erano neri>>. Mi morsi un labbro e chiusi gli occhi, cercando di sllontanare le lacrime e i ricordi della belva in cui si era trasformato pochi minuti prima.

Com'è possibile che sia diventato così distaccato e spietato?

 

*parla Zayn*

Impallidii nel sentire Emily. Non riuscivo a farla smettere di tremare, aveva paura di me, della persona di cui si era sempre fidata e di cui non aveva mai dubitato.

Non mi era mai accaduto di perdere il controllo in quel modo. Nel mentre mi allungavo dentro di lei, l'eccitazione e l'euforia presero il controllo su di me, facendomi scordare tutto, trasformandomi in un mostro. Non avrei mai voluto che accadesse, non con lei.

Lei era il mo tutto, dovevo proteggerla, non potevo permettermi di farle del male. Non potevo permettere che dovesse difendersi anche da me.

<< Scusami amore mio, scusami >> mormorai avvicinando la mia fronte alla sua.

La ragazza che avevo fra le braccia si rilassò e smise di tremare', si girò verso di me e prese il mio viso fra le mani. << Non ti avevo mai visto così, fuori controllo. Ho avuto paura di perdere il ragazzo che ho conosciuto, di perderti Zayn. I tuoi occhi erano come due pozzi senza fondo, il tuo viso era irriconoscibile, mi stringevi forte e io non riuscivo a liberarmi. Hai spinto forte Zayn. >>

Gli occhi non erano del solito azzurro brillante, erano grigi e oscurati da un velo di lacrime. L'abbracciai, affondando la faccia nei suoi capelli ribeli, il cuore mi faceva male. << Fammi vedere >> dissi, scostandomi da lei, in modo chr potesse sollevare la coperta.

<< Ehi, sto bene. Non l'hai fatto apposta. >> Mi guardò sorridendo, cercando di non farmi preoccupare,vma io tirai il tessuto con forza, lasciandola nuda e scoperta.

Mi odiai quando posai lo sguardo sul mio corposegnato da lividi di diverse dimensioni. I suoi fianchi erano attorniati dai segni viola delle mie dita e il suo seno era rosso e pieno di morsi che lo rendevano gonfio. Deglutii, restando immobile mentre lei cercava di coprire i marchi che le avevo lasciato.

In quel momento mi feci schifo, non riuscivo a capacitarmi di ciò che avevo fatto. Portai le mani davanti al viso per impedirle di vedermi piangere << Sono un mostro! >> urlai fra i singhiozzi.

<< No, ti prego non piangere. Non è stata colpa tua, non ce l'ho con te >> mi portò le braccia al collo.

L'allontanai bruscamente da me << Non è stata colpa mia? Emily sono stata io a fidurti in questo modo! Sono stato io a lasciarti tutti quei lividi! >> Ero fuori di me dalla rabbia, stavo urlando contro la figura indifesa sotto di me.

<< Non allontanarmi, non l'hai fatto apposta, non eri in te >> mi fece un piccolo sorriso, volendo rassicurarmi.

<< Hai ragione, non accadrà più. >> La strinsi forte, pensando che non avrei più permesso a me stesso di farle del male, non l'avrei mai più toccata.

 

-------

 

<< Ehi Zayn, cosa ne pensi di questo? >> Presi un abito rosso senza spalline, con dei ricami di velluto sull'orlo.

<< Bimba, siamo in questo negozio da quarantacinque minuti! Ti ho già detto che saresti perfetta con qualsiasi fottuta cosa addosso >>, sbuffò lui, specchiandosi e sistemandosi i capelli.

Alzai gli occhi al cielo, << Grazie dell'aiuto! Veramente, non saprei cosa fare senza di te! >> sbottai sarcasticamente, rimettendo l'abito al suo posto.

Mi guardò dal riflesso della parete a specchio e sorrise, si spostò verso un espositore e prese un abito nero di pizzo con le maniche a tre quarti, che arrivava sopra le ginocchia. << Questo >> disse, porgendomi quel bellissimo vestito. << È perfetto e tremendamente sexy >> ammiccò maliziosamente.

Scossi il capo e alzai un angolo della bocca << Grazie >>. Mi alzai in punta di piedi e gli lasciai un bacio sulle labbra, prima di prendergli la mano e trascinarlo nel reparto delle scarpe.

<< Ripetimi perchè lo sto facendo >> Zayn mi aiutò ad infilare un paio di tacchi simili al vestito nero che avevo comprato.

<< Perchè mi vuoi tanto bene e perchè ormai sei qui >> sorrisi, afferrando la mano che mi porse per aiutarmi a mettermi in piedi e camminai per provare le scarpe. << Le prendo >> decisi ad alta voce.

<< Non farò sempre tutto ciœ che vorrai >> disse, mentre uscivamo dal negozio. Si era offerto di pagare tutto lui, nonostante fossi contraria.

<< E io non ti chiederò nient'altro >> risposi, lamciandogli un secondo bacio sulle labbra.

<< Sei troppo brava a farmi stare al mio posto >> sorrise, ricambiando il bacio. << Ora lascia queste borse >> mi prese i sacchi dalle mani, << è il minimo che posso fare per farmi perdonare >> abbassò lo sguardo.

<< Zayn ne abbiamo già parlato, non hai nulla da farti perdonare, non sono arrabbiata con te >>. Sospirai, vedendolo turbato.

<< Ma io si >> incrociò il mio sguardo.

<< Va bene, se pensi di essere in debito nei miei confronti per quello che è successo fai pure, ma sappi che l'ho già dimenticato >> dissi incamminandomi verso il negozio di intimo.

<< Ma io non posso dimenticare i lividi che ho lasciato sul tuo corpo >> sputò assottigliando lo sguardo. << Le tue urla, le lacrime... sentivo tutto, ma non riuscivo a fermarmi >>.

Il mio cuore saltò un battito. Mi aveva sentito pregarlo di fermarsi?

<< Ma solo quamdo hai pronunciato il mio nome sono tornato in me >> sospirò. << Dovresti odiarmoi, è come se ti avessi violentata >> concluse.

<< Non potrei mai odiarti. Dio, come faccio a farti capire che non posso stare senza di te? Non dirmi di starti lontano, non ci riuscirei. Quello che è successo è passato ormai, non si può tornare indietro, è successo e basta. Ma non infliggerti punizioni che non meriti, smettila di commiserci, ho solo qualche livido. Ora per favoro finiamo il giro per i negozi e torniamo a casa a mangiare >> lo presi per mano, << E giuro che se ti sento parlare un'altra volta ti tiro uno schiaffo e ti rovino il bel faccino che ti ritrovi >> lo minacciai.

<< Va bene >> abbozzò un sorriso.

Non ci mise molto a togliersi quel pensiero dalla testa, perchè quando e trammo nel negozio l'ormone gli diede alla testa: mi fece diventare matta tra giarrettiere, tanga e reggisemi a balconcino, sembrava un bambino al Luna Park.

<< Voglio questo Emy, prendi questo >> urlava, tutto esaltato.

Io ero imbarazzata visto che non eravamo gli unici clienti del negozio << Zayn, datti una calmata! >> sibilai tra i denti, rimettendo a posto la gruccia che sorreggeva un reggiseno di pizzo quasi del tutto trasparente.

<< Dai Emily, prendilo! Ti prego, ti prego, ti prego >> mi supplicò.

<< Non metto queste cose, magari qualcosa di più semplice >> non feci in tempo a completare la frase che Zayn era già sparito, tornando poco dopo con un completo blu, formato da una brasiliana e un reggiseno a balconcino, entrambi adornata da un fiocco dello stesso colore sul davanti.

Guardai Zayn che teneva in mano il completino, facendolo dondolare, e mi guardava con gli occhi luminosi. << Va bene >> acconsentii, << Lo metterò solo per te >>

<< Per chi altro dovresti indossarlo?! >> borbottò alzando le sopracciglia.

<< Scherzavo! >> gli diedi una leggera spinta, mordendomi il labbro inferiore.

<< Non è divertente >> disse serio, prendendomi per la vita. Le sue mani si posarono involontariamente sulle ferite e mi fecero sobbalzare.

<< Scusa >> mi lasciò amdare, maledicendosi mentalmente.

<< No, è ok. >> Gli presi i polsi e riportai le mani su di me, con più delicatezza. << Vedi? >> Aspettai che serrasse la presa, ma non lo fece.

Sospirai, << Andiamo dai >> Mi avviai verso la cassa, ma lui mi tirò per un braccio e mi strinse a sé, baciandomi dolcemente.

<< Aspettami fuori, pago io >> Non replicai, sapenda giã che nom mi avrebbe ascoltata, qualunque cosa avessi da dire e uscii dal negozio.

Contemporaneamente entrò un gruppetto di ragazzine, la più grande avrà avuto massimo quindici anni, che subito, manco fossero loro le api e lui il miele, iniziarono a girare attorno a Zaym, lanciandogli sguardi languidi e starnazzando come oche in calore.

Le squadrai stamdo in disparte e non appena notai il mio accompagnatore, sfoderai tutte le mie doti da attrice di soap e urlai << Amore sono qui! >>, saltandogli praticamemte addosso e baciandolo con foga.

Le ragazzine, con tanto di occhi sgranati e bocche spalancate per lo stupore, mi guardarono come se avessi appena commesso il crimine più grande del mondo.

<< Ma cosa...? >> Zayn era stordito, sia per il mio gesto improvviso, sia credo per il modo in cui lo avevo chiamato.

Feci un cenno verso di loro, che ancora ci fissavano, e gli diedi un pizzico sul braccio. Lui parve capire, perchè si fiondò di nuovo sulla mia bocca, lasciando cadere le borse a terra con un tonfo. << Sei tremenda >> bisbigliò.

<< Ho imparato dal migliore >> ammiccai, lanciando poi uno sguardo dietro di noi.

<< E perciò amore mio, dove andiamo? >> sghignazzò, afferrandò i sacchetti.

<< A casa! >> dichiarai, tirandolo per il colletto della maglietta.

 

 

 

Perdonate gli errori grammaticali,

Vi amo -L xx

  
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