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Autore: danyazzurra    01/11/2014    10 recensioni
E se un giorno un giovane ragazzo di vent' anni arrivasse e preannunciasse una nuova guerra magica? e se nessuno conoscesse davvero quel ragazzo? e se le cose non fossero esattamente come appaiono?
Ennesima Lily / Scorpius che mi è balzata in testa...spero che proviate a leggere e che mi farete sapere !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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“ Romilda” la voce di Harry era un misto tra stupore e rabbia.
Fino all’ ultimo non aveva creduto che fosse davvero lei la colpevole.
Erano stati compagni di scuola, era vero, ma a parte quello, la comparsata nella sua vita era finita con Hogwarts.
Aveva sentito a volte parlare di lei, del fatto che aveva perso più di un marito o di quando Ron l’ aveva interrogata per il coinvolgimento di suo figlio nell’ attacco alla propria famiglia, ma non vi era stato neanche un contatto.
Lui era troppo preso dal dolore per la sua famiglia per occuparsi di interrogarla e quindi non l’ aveva vista neanche allora.
E quindi? Cosa voleva da lui? Perché lo perseguitava?
“ Ci rivediamo, Harry”.
La voce con la quale lo disse fece accapponare la pelle ad Harry, era così tagliente e contemporaneamente leziosa.
“ Mi sei mancato.”
Harry stava quasi per risponderle a tono, ma si fermò in tempo.
Erano in netta inferiorità numerica, non era il caso di provocare, non per ora almeno.
“ Non dici niente alla tua cara compagna di scuola?”
Harry vide James mettere mano alla bacchetta, ma prima ancora che potesse dirgli di stare fermo un incantesimo lo mandò a sbattere contro il muro.
Harry lo guardò accasciarsi e sgranò gli occhi “ James” sussurrò, voltandosi per correre da lui “ FERMO!”
L’ urlo di Romilda lo fece immobilizzare per un attimo “ ogni concessione dev’ essere guadagnata” gli disse e Harry strinse gli occhi.
Era così simile a quello che aveva visto su Aaron nei ricordi di Lily.
Lei lo guardò piegando leggermente la testa “ non credi?” chiese, ma Harry ancora non rispose facendo sospirare Romilda.
“ Va bene” disse “ potrai raggiungere tuo figlio se mi dirai qualcosa” lo provocò ed Harry quasi sorrise.
Era la donna che aveva rovinato la sua vita, che aveva reso Ginny quello che era e lui non voleva certo dargli soddisfazione.
“ Prova a fermarmi” le disse, ma non si voltò neanche verso di lei e corse verso James.
Era sicuro che non sarebbe stato colpito, credeva di aver capito abbastanza quello che quella donna voleva da lui.
“ James” chiamò chinandosi verso di lui e mormorando un Innerva.
James aprì gli occhi facendogli rilasciare il respiro e lui tornò a concentrarsi su Romilda che lo stava guardando con amore e rimpianto.
“ Insomma, cosa vuoi?” le chiese “ non mi dirai che hai fatto tutto questo” e allargò le braccia “ per me?” le chiese.
“ E per chi sennò?” chiese di rimando.
Harry ne aveva visti di folli, nella sua lunga carriera Auror non si era fatto mancare niente, ma lei li superava tutti.
“ Tutta questa follia? Ti rendi conto che hai scatenato una guerra?” domandò e Romilda rise “ ci sono cose più o meno sacrificabili, persone che sono importanti ed altre che sono pedine…”
“ E la famiglia dell’ uomo che ami era sacrificabile?”
Harry si era quasi dimenticato della presenza di Draco e per un attimo si chiese se non fosse perché lui era sempre stato abituato ad agire nell’ ombra.
“ Ginny e James Potter erano sacrificabili?” Draco stava facendo le domande che Harry aveva il terrore di pronunciare, aveva così tanta paura che, a seconda della risposta, non sarebbe riuscito a controllarsi.
In fondo, nonostante fossero passati tanti anni, dentro di lui c’ era ancora traccia del ragazzino furioso a cui era stata portata via la famiglia.
E, alla fine, era la stessa cosa che aveva provato a fare quella pazza.
“ Harry doveva essere libero” rispose lei “ e liberarmi dei suoi figli era la prima cosa che dovevo fare”.
Harry si accorse di aver stretto la presa sulla maglia di suo figlio, quando lui vi mise una mano sopra come a calmarlo.
“ Pensavi davvero che ti avrebbe amato dopo che avessi ucciso i suoi figli?” gli chiese Draco stupito.
Non riusciva a capire come funzionasse la sua testa.
“ Lui mi avrebbe amato perché i suoi figli sarebbero stati dalla mia parte” si voltò di nuovo verso Harry e lo vide inarcare un sopracciglio.
“ Quello sarebbe dovuto accadere” disse “ James sarebbe stato manipolato dai cervelli…certo c’ era il rischio che morisse ed era per quello che ti avevo lasciato credere che fosse morto, se avesse funzionato poi mi avresti amato per sempre vedendolo in vita”
James si accorse che la stava guardando con le labbra aperte e gli occhi sbarrati.
Non aveva niente di razionale, era come una bambina che si era fatta il proprio film romantico e personale e che aveva anche già deciso come sarebbe dovuto finire.
“ Lily era già nostra…Aaron la voleva, quello stupido di mio figlio sembrava non riuscire a pensare ad altro, ma alla fine mi sono detta che volontariamente o meno, l’ importante era che fosse con noi…ogni cosa era buona per riuscire a portarti da me” gli disse sorridendogli come se fosse una ragazzina alla prima cotta.
“ Albus era l’ unico che non potevamo portare dalla nostra parte, sarebbe stato strano se tutti i Potter fossero venuti dalla parte degli Apocalittici, ma mi sono detta che con due figli, non avresti sentito la mancanza del terzo”.
Se la situazione non fosse stata così tragica, Harry si sarebbe messo a ridere.
Era una pazza furiosa e oltretutto pensava davvero che avrebbe potuto scegliere tra i suoi figli? O che si sarebbe arreso a lei, senza combattere, senza provare a salvarli?
“ E Ginny?”
Harry trattenne il respiro sentendo la domanda di Draco, temeva quella domanda. Temeva quella risposta.
“ No, lei non doveva morire. Doveva vivere la sua vita, come un vegetale certo, ma presente dentro se stessa…”
James si alzò di scatto pronto a balzarle addosso, ma Harry lo fermò per un polso “ papà…” gemette lui, ma si fermò ad uno sguardo del padre.
Dovevano prima capire e poi agire.
“ Cosa vorresti dire?” chiese Draco e Romilda rise portando lo sguardo su Harry “ morire non era abbastanza” commentò “ lei è viva, sembra fuori dal mondo, ma non lo è…lei sente tutto, lei vede tutto con i suoi occhi vitrei…”
“ Sei una pazza” mormorò Harry sentendo le lacrime affluirgli agli occhi.
La sua Ginny. La sua Ginny era viva, l’ aveva sempre visto e sentito e lui non aveva potuto fare niente per lei.
“ NO!” urlò Romilda, sembrava quasi che quelle tre parole pronunciate da Harry avessero avuto il potere di farle del male quanto una maledizione senza perdono.
“ Certo che lo sei” aggiunse James, si stava controllando a malapena, il suo corpo stava vibrando e se non fosse stato per il fatto che gli sembrava di sentire il cuore di suo padre rallentare per la delusione, sarebbe già intervenuto.
“ Ragazzino impertinente” disse Romilda e puntò gli occhi su James “ le ho dato solo quello che lei ha dato a me per anni” lo informò e Harry si accigliò.
Che stava dicendo?
“ Sono stata anni testimone della loro storia d’ amore…da sempre, da quando è iniziata…niente sembrava dividere l’ indissolubile coppia…” prese un respiro e spostò gli occhi su Harry “ ho tenuto tutte le copie di giornali dove eravate insieme…lo sguardo con cui la guardavi…” sospirò affranta “ erano passati così tanti anni e voi sembravate solo più innamorati di prima…e allora ho deciso”.
La voce con la quale pronunciò la parola deciso era così risoluta che Harry provò quasi pena per lei.
“ Ho deciso che non sarei più stata la testimone, ma la protagonista… mi ci sono voluti anni, e ho dovuto sacrificare tre mariti, ma alla fine la pozione che ho dato a Ginny ha funzionato…” sorrise e Harry poté vedere tutta la sua rabbia generata dall’ invidia “ adesso è lei la testimone del mio amore” concluse soddisfatta.
Harry strinse i pugni e vide James fare altrettanto. Gli stava costando davvero molto restare fermi, ma a cosa sarebbe servito attaccarla ora? Solo a finire schiantati, nella migliore delle ipotesi.
“ Esiste un antidoto?” chiese Draco e Harry sentì il cuore fuoriuscirgli dal petto in attesa della risposta.
Esisteva un modo per riavere Ginny?
Poteva esistere un modo?
Romilda scosse la testa “ se anche esistesse non lo direi a voi…a meno che…” guardò di nuovo Harry “ fino a dove arriva il tuo amore per lei?” gli chiese ed Harry indietreggiò di un passo “ staresti con me? Lo faresti se potessi farla tornare quella di un tempo?”
Harry sentì James inspirare bruscamente e si sentì quasi pietrificato.
“ L’ ideale? Gli Apocalittici? Tutto una copertura?” chiese James, forse facendola confessare avrebbe ottenuto una ribellione da parte di quei pazzi che gli puntavano la bacchetta contro.
“ No, per niente” affermò Romilda “ la mia bambina è quasi morta per colpa della nostra copertura rispetto ai Babbani…” disse e per la prima volta Harry sentì che la sua voce era quasi rotta.
“ Le pozioni sono l’ unica cosa che funzionano sui Magonò e la mia bambina era uno di quelli purtroppo”.
Adesso erano tutti in silenzio, si poteva sentire anche il rumore del vento di sottofondo.
“ Una banda di malviventi la aggredirono…aveva solo ventitrè anni e quella stupida di sua sorella l’ ha lasciata sul ciglio della strada.”
Stava parlando di Cindy e anche James sembrava essersene accorto perché i suoi occhi erano talmente dilatati da sembrare quasi che potessero uscirgli dalle orbite.
“ L’ hanno portata in un ospedale Babbano” emise uno sbuffo che doveva essere una risata “ non hanno saputo salvare suo padre, figuriamoci lei… avendo come parente solo una ragazzina minorenne, l’ hanno messa in una struttura” scosse la testa “ una struttura ti rendi conto?”
Poi fece qualche passo verso Harry e si lasciò alle spalle Draco.
Harry cercava di guardarlo il meno possibile per non attrarre l’ attenzione su di lui, ma lui non lo guardava, sembrava quasi che la sua attenzione fosse attirata da qualcosa al di fuori.
“ Lei era l’ unica a cui io tenessi… era la più grande e la più bisognosa, l’ unica nata senza poteri…e se i Babbani avessero saputo della nostra esistenza, lei non avrebbe sofferto…adesso…”
Un incantesimo la colse e prima che chiunque potesse reagire Romilda si ritrovò scaraventata in aria e poi ricadde a faccia in giù priva di sensi.
Tutti si voltarono verso la porta e per un secondo stettero immobili a contemplare la giovane ragazza castana ferma sull’ arco della porta con la bacchetta in mano.
Anche James la guardò e per un attimo i loro occhi s’ incrociarono, poteva vedere nei suoi occhi la stessa sorpresa che lo invadeva.
Anche lei non sapeva di essere figlia del capo degli Apocalittici e soprattutto, nessuno le aveva detto niente.
Era stata per mesi alla ricerca di una cura per la sorella, era vero, secondo i suoi racconti non aveva mai visto sua madre, ma aveva lavorato a stretto contatto con i suoi fratellastri e nessuno si era degnato di dirle niente.
Bè, in effetti, era da stupidi sorprendersene, Romilda non era stata certo un esempio di unità familiare.
“ Hermione” disse Harry sollevato di vedere la sua migliore amica, ma nello stesso istante scoppiò il caos.
Incantesimi cominciarono a volare dappertutto e James usò tutta la sua formazione Auror per nascondersi e rispondere agli incantesimi.
Harry, Hermione e Draco, proprio come Cris, J.J. e Zoe, invece usarono anni di esperienza formatasi durante una guerra.
Cris evocò l’ ennesimo scudo e vi parò dietro anche Cindy “ vorrei che la prossima volta che mi prendi la bacchetta tu mi avvertissi” le disse.
Si era fatta fregare la bacchetta come una principiante, per fortuna non era una traditrice, ma se lo fosse stato lei sarebbe stata la prima ad essere morta.
“ Va bene” disse Cindy sorridendo “ ma ora pensiamo ad abbattere questa gente”.
Appena Cris abbassò lo scudo per rispondere all’ incantesimo di un Apocalittico, Cindy corse verso il corpo di uno di essi e gli prese la bacchetta, poi si voltò di centottanta gradi e ne colpì uno pietrificandolo.
Si alzò in piedi e vide un Apocalittico che era impegnato in un corpo a corpo con J.J. e corse verso di lui, si sentiva così in debito con tutti loro.
Le avevano creduto e le avevano permesso di vendicarsi.
Colpì il ragazzo alla schiena e vide J.J. scrollarselo di dosso “ sai? Sono quasi felice che diventerai…”
S’ interruppe per inviare un altro incantesimo e corse via prima di finire la frase, ma Cindy rimase imbambolata.
Diventerai che cosa?
Più ci provava e più quei ragazzini restavano un mistero per lei.
La sua distrazione le costò quasi un piede quando un incantesimo Recido la mancò di un soffio, visto che qualcuno l’ aveva appena spinta via.
Batté la testa contro il pavimento, ma si rialzò immediatamente a sedere nonostante lo stordimento.
“ La figlia del gran capo, eh?” le disse James porgendole la mano.
Lei lo guardò, ma i suoi occhi non sembravano né furiosi né sembravano schernirla per la notizia, sembravano quasi comprensivi.
“ VIA!” urlò Zoe dando loro una grande spinta e facendoli nuovamente cadere a terra.
James si maledì, si era distratto, era contro le regole Auror, contro la prima regola di suo padre: vigilanza costante.
Si alzò a sedere e quello che vide gli fece sbarrare gli occhi “ no, no, no” non riusciva a dire altro mentre si chinava su Zoe stesa a terra con gli occhi aperti, ma agonizzanti.
“ Non scherzare, piccolina” le disse e Zoe sorrise “ starò bene” disse in un ansimo.
James vide che si teneva lo stomaco da dove fuoriuscivano fiotti di sangue.
Lei diceva che sarebbe stata bene, ma lui non ne era per niente sicuro “ ti faccio un incantesimo curativo” le disse cercando di spostarle le mani.
Cindy si voltò verso di lui pur continuando a tenere attivo lo scudo per proteggerli tutti e tre “ sai farlo?” gli chiese.
James guardò quello che vi era sotto le mani di Zoe e  inorridì: nella sua pancia c’ era un buco e nonostante non fosse un medimago sapeva che non andava affatto bene.
“ So fare solo degli incantesimi di base” si giustificò e Zoe tossì, non aveva ancora smesso di sorridere.
“ Non è la prima volta…” disse a fatica “ deve…arriverà Peg… Pegasus” gli disse e James annuì per niente convinto.
Non aveva la più pallida idea di dove fosse Pegasus e anche se lei diceva che poteva guarirla, non era sicuro neanche di quello.
Era ferita troppo gravemente, aveva bisogno del San Mungo, maledì il fatto che in quella casa non potessero smaterializzarsi. Gli sembrava di non poter fare niente.
Bisbigliò l’ incantesimo curativo e il sangue diminuì, ma non di abbastanza, se continuava così sarebbe morta dissanguata in pochi minuti.
“ Non ce la faccio più” gemette Cindy e James la guardò per vedere il suo scudo incrinato e il suo volto grondante di sudore.
Cercò Draco con lo sguardo, forse lui poteva curarla più a fondo di quanto potesse farlo lui, ma lo vide impegnato in un duello con un Apocalittico.
Girò lo sguardo e vide J.J. e Cris, non si erano accorti di Zoe e forse era meglio visto che stavano duellando con più Apocalittici.
“ Per favore…Per favore… tienili lontani” disse Zoe che li stava guardando a sua volta e la sua voce sempre più flebile lo fece annuire “ non c’ è modo di chiamare Pegasus in qualche modo?” le chiese.
Era disperato, quella ragazza stava morendo per colpa sua.
La figlia di Teddy ed era solo colpa sua di una sua distrazione.
Lo scudo di Cindy stava per cedere e James dovette alzarsi per aiutarla e farla riprendere.
“ Cosa facciamo?” chiese Cindy e James scosse la testa, la voce di Cindy era, per la prima volta, piena di paura e di apprensione.
“ Non lo so…forse Draco” disse e la sua voce sembrava aver perso tutta la sua sicurezza abituale “ ma dobbiamo chiamarlo senza attirare l’ attenzione dei ragazzi.”
“ Ce la fai a tenere attivo l’ incantesimo di modo che non le accada niente?” le chiese e lei scosse la testa “io no, ma tu sì” disse Cindy e dopo un ultimo sguardo si rigettò nella mischia.
James sentì una strana apprensione nel petto, anche se non riusciva a spiegarsene il motivo e non poté fare a meno di seguirla con gli occhi.
Per essere solo una scienziata, come amava definirsi lei, era davvero abile con la bacchetta, qualcosa gli diceva che dopo l’ aggressione che aveva subito sua sorella, si fosse allenata molto.
“ Zoe, sei ancora con me?” le chiese e quando non ricevette risposta si voltò verso di lei “ Zoe?” chiamò, ma lei aveva chiuso gli occhi.
Gli sembrava di vedere il suo petto muoversi, ma era così impercettibile che non ne era sicuro.
Lasciò cadere lo scudo e si chinò su di lei “ Zoe?” la chiamò e le prese le mani, lei aprì leggermente gli occhi.
Era sempre più pallida e il sangue sempre più copioso “d…d..ig…l…ielo” disse con fatica “ shhh” le disse James guardandola in quegli occhi ametista che sembrava si stessero scolorendo sempre più.
Zoe scosse la testa e James le prese le mani per calmarla “ p…pr…o…me…i…lo” ormai non erano neanche più parole di senso compiuto e si avvicinò per sentirla meglio “ Cris” soffiò fuori “ J.J.” continuò “i… io…io…” James le lesse negli occhi tutto l’ amore e le sorrise “ che li ami?” le chiese “ questo vuoi che gli dica?”
Zoe annuì “ glielo dirai te” la rassicurò James, ma ormai lei non sorrideva più e le lacrime si mischiavano al sangue che fuoriusciva dalle sue labbra “ a…an..anch…” prese un respiro, come se ormai le sue riserve di aria fossero finite “ P…Pega…” inspirò più e più volte dalle labbra, ma non riuscì a finire la parola.
James alzò gli occhi su di lei “ lo dirai tu a tutti e tre, non preoccuparti” le ripeté e lei scosse la testa “ n…non farl…farli…inc…incolp… are” soffiò infine e poi si portò una mano sul petto come se adesso avesse definitivamente usato tutte le sue riserve di fiato.
“ Ok, ok, Zoe, ma adesso non parlare” si arrese James
Avrebbe voluto dirle ancora una volta che ce l’ avrebbe fatta, ma il problema era che non ci credeva più tanto neanche lui  la cosa gli faceva male.
Provò a farle  l’ ennesimo incantesimo curativo, ma le sue capacità erano limitate agli incantesimi curativi di base e ormai lei era troppo grave.
Alzò gli occhi e vide Draco guardare dal suo lato, Cindy era accanto a lui.
Draco annuì, ma dovette tornare alla battaglia e James lo vide combattere contro un Apocalittico.
“ Merda, Draco, vieni qui” lo pregò come se potesse sentirlo.
“ Cosa cavolo stai facendo?” la voce agitata di suo padre lo riportò alla realtà e vide un incantesimo dirigersi verso di loro, ma venire deviato da Harry “ devi restare attento” lo rimproverò, poi guardò Zoe e i suoi occhi si sbarrarono.
James sapeva come doveva apparire la scena, le sue mani racchiuse in quelle di Zoe, entrambe compresse sulla ferita, il sangue copioso, il viso bianco e bagnato di lacrime di Zoe.
“ E’ colpa mia” disse James con la voce rotta, ma Harry scosse la testa “ non dire sciocchezze” gli disse.
Se c’ era una cosa che aveva imparato, era che nelle guerre e nelle battaglie nessuno aveva colpa di morti e feriti, solo chi li attaccava.
James tirò su con il naso “ non possiamo smaterializzarci e lei…”
Non concluse, ma quello che voleva dire era chiaro ad entrambi.
Lei aveva bisogno di aiuto. Draco arrivò correndo e s’ inginocchiò dopo una veloce occhiata con Harry.
Zoe aprì gli occhi di nuovo “  J… J.J… e Cri…” la voce le mancò e James le strinse più forte le mani guardando verso J.J. e Cris, per fortuna gli Apocalittici li stavano tenendo impegnati e non avevano ancora guardato verso di loro.
Sentì le mani di Zoe tremare e abbassò lo sguardo, Draco era impegnato in alcuni incantesimi curativi, era così accigliato che James capì che gli stava richiedendo molta energia.
Le mani di lei si strinsero e si rilasciarono, poi si strinsero di nuovo, forte, sempre più forte e poi si fermarono.
James vide Draco alzare la bacchetta e si voltò verso di lui; aveva un’ espressione che James non avrebbe voluto vedergli “ continua” gli intimò e Draco scosse la testa.
“ Continua” ripeté con rabbia “ ce la farà” aggiunse e si accorse di aver serrato i denti, ma Draco scosse di nuovo la testa “ non posso fare più niente” gli disse mesto “ lei è morta” aggiunse piano.
James sentì il respiro intoppargli nei polmoni e guardò Zoe, la sua bocca leggermente aperta e le sue mani ormai rilasciate nelle proprie.
“ Morta?” ripeté come se non potesse credere alle proprie orecchie “ morta?” chiese ancora infilandosi le mani sporche del sangue di Zoe tra i capelli.
***
Cris sentì un dolore al petto, come se qualcuno l’ avesse colpita dritta al cuore.
Si guardò un attimo addosso e non vide ferite, ma allora perché quel dolore così acuto? E perché quella sensazione di non respirare?
Si guardò attorno e vide J.J. combattere contro due Apocalittici, ed Hermione e Cindy che combattevano a loro volta; Romilda era ancora svenuta per l’ incantesimo di Cindy e poi c’ era un capannello di persone in cerchio, Harry era davanti a tutti che teneva a bada almeno cinque Apocalittici, poi vedeva James e Draco chinati, fermi, immobili e poi?
Mancava Zoe.
Il cuore le accelerò così tanto da farle venire l’ affanno. La sensazione di oppressione che le stringeva sempre più il petto.
Si guardò di nuovo attorno, doveva esserle sfuggita, doveva, sicuramente esserle sfuggita.
Forse era nascosta dietro a qualche mobile. Sicuramente.
Le mani le tremarono e strinsero più forte la bacchetta mentre si spostava per vedere meglio in giro.
Era sicuramente andata così.
Dall’ ultima volta che era stata colpita nel loro presente, non aveva più combattuto e quindi, doveva essersi nascosta.
Ma più cercava di tranquillizzarsi e più sapeva di mentire a se stessa. Zoe era come lei e non si nascondeva.
Quando vide James portarsi una mano sporca di sangue al viso urlò.
Non sapeva neanche lei come lo aveva capito, come avesse collegato le cose, ma in quel momento ne ebbe la certezza.
“ ZOE!” il suo fu un urlo disumano e si mise a correre.
Non seppe neanche lei come arrivò fino a loro, non vide niente, non sentì niente.
Era certa che almeno una decina di incantesimi fossero stati lanciati verso di lei, ma non se ne curò.
Potevano anche colpirla, niente poteva provocarle più dolore di quello che provava in quel momento.
Arrivò ai piedi di sua sorella e vide il suo volto sfocato.
Si asciugò velocemente le lacrime, non voleva vedere sfocato, voleva vedere nitidamente sua sorella.
“ Aiutatela” urlò guardando Draco, ma lui non rispose e tenne gli occhi bassi.
Lei lo prese per la maglia stringendolo fino a fargli male “ AIUTALA…DEVI AIUTARLA”.
Sapeva di avere gli occhi fuori dalle orbite, sapeva che stava tremando, ma sua sorella, era sua sorella.
La prese tra le braccia e lei non si mosse “ perché non l’ aiuta nessuno?” disse e ormai piangeva senza freni “ per favore” li supplicò stringendola a sé “ per favore”.
In realtà non sapeva più chi stava supplicando, se Draco, se Zoe o se stessa.
Voleva solo che tornasse a riaprire gli occhi, che il respiro tornasse a muoverle il petto.
Era la parte migliore di sé come le diceva sempre ed ora non c’ era più.
“ Sei ferita” le disse Draco cercando di vedere da dove provenisse il sangue che le impregnava la maglietta.
Cris scosse la testa “ lasciatemi in pace” disse continuando a tenere sua sorella stretta al petto.
“ Un secondo solo” le disse Draco “ lasciami vedere…se poi è grave…”
S’ interruppe quando lei alzò gli occhi su di lui, due occhi così pieni di dolore e di rabbia che Draco aveva visto solo altre tre volte nella sua vita.
“ Non provare a toccarmi” sibillò cattiva e poi tornò a stringere sua sorella tra le braccia.
Non poteva aspettarsi che la lasciasse, e poi per cosa, per farsi curare? Lei non aveva bisogno di niente.
Solo di Zoe.
Gli altri avevano ripreso a combattere e le stavano permettendo di piangere e disperarsi in pace.
Affondò la testa sul petto di Zoe e si lasciò andare definitivamente.
Non riusciva a rialzarsi, non riusciva a smettere di piangere, sarebbe potuta morire lì e subito e non le sarebbe importato purchè restasse lì, con lei, abbracciata per tutta la vita.
Sentì un urlo pieno di rabbia e lo riconobbe e questo le fece alzare il viso da Zoe, con gli occhi ancora pieni di rabbia incrociò lo sguardo di J.J.
Lui la guardò e parve leggere nei suoi occhi tutto il suo dolore, abbassò lo sguardo su Zoe, ma fu solo un secondo, sapeva che non riusciva a guardarla, sapeva che per lui era troppo.
Sapeva che non sarebbe andato da loro, che non si sarebbe messo a piangere, che non sarebbe caduto a terra disperandosi.
Sapeva che non si sarebbe dato il tempo di piangere e di pensare, sapeva perfettamente come si sarebbe comportato e avrebbe voluto e dovuto fermarlo, ma non vi riusciva.
Aveva troppo dolore, così tanto che le sembrava di essere intorpidita, di essere svuotata, per cui si limitò a guardarlo.
Lo vide colpire un Apocalittico dopo l’ altro.
J.J., proprio lui che cercava sempre di stordire senza ferire, stava recidendo arti e elettrizzando le persone, stava agendo portato dalla rabbia e ne stava buttando giù uno dopo l’ altro.
Vide il suo sguardo pieno di rabbia e dolore, le lacrime che lo accecavano, le urla che lo accompagnavano.
Vide come sembrava non importargli più di niente, come si gettava in mezzo ad ogni combattimento, come li cercasse lui stesso.
Tutte quelle luci che partivano ed arrivavano verso di lui, come fossero fuochi d’ artificio invece che incantesimi mortali.
Lo vide esporsi e continuare ad avanzare, a ferire, a stordire. Sembrava una macchina.
Una macchina che aveva un solo obbiettivo e non si sarebbe fermato fino a quando non l’ avrebbe ottenuto.
Fino a quando non li avesse uccisi tutti o ne fosse rimasto ucciso.
Le sembrava di poter leggere nel suo cuore e di trovarvi solo un nome: Zoe e lo capiva, per lui doveva essere un dolore pari al suo.
Lui e Zoe erano anime gemelle. Si amavano e non poteva vederla morire così.
Sembrava aver perso ogni lucidità e razionalità ed anche Harry lo notò perché vide come si avvicinò per riportarlo alla lucidità,  per impedirgli di suicidarsi affrontandoli tutti assieme.
Cris vide come nonno e nipote litigarono e sbarrò gli occhi quando vide un raggio verde dirigersi verso Harry “ attenti” urlò, ma seppe che Harry non l’ aveva sentita, invece J.J. era abituato a dover ascoltare la sua voce, nella loro epoca, nella loro guerra era così, o si ascoltavano e si proteggevano a vicenda o morivano.
Ma Cris doveva immaginare che ormai a J.J. non importava più niente di vivere.
Vide J.J. afferrare Harry per le spalle e farlo girare su se stesso per invertire le posizioni e quando J.J. cadde a terra a braccia aperte e occhi spalancati, Cris scosse la testa, ormai completamente scioccata.
Non ce la faceva più a piangere, non ce la faceva più a urlare, non ce la faceva a disperarsi.
J.J. era appena morto davanti ai suoi occhi e lei si sentiva come se le sue emozioni si fossero bloccate, come se non potesse far altro che stare ferma, immobile ad osservare le scene susseguirsi.
A guardare Harry e James chinarsi su J.J. come se fosse solo una spettatrice, limitandosi a sistemarsi meglio Zoe in grembo.
A vedere Harry piangere lacrime di rabbia, sentendosi svuotata, sentendosi perduta, sentendosi come se fosse rimasta sola.
Ora che Zoe e J.J. erano morti le sembrava che la guerra non fosse importante, le sembrava che più niente avesse importanza.
Quando però davanti ai suoi occhi apparvero quelli di Pegasus, le parve quasi di riuscire a respirare di nuovo, le sembrò che potesse trasmetterle energia solo vedendoli nella sua mente.
Lui l’ avrebbe scossa, lui le avrebbe detto di reagire.
Si sarebbe arrabbiato con lei per la sua mancanza di reazione.
Poteva quasi sentire la sua voce che le diceva di muoversi di onorare la memoria di Zoe e J.J. e non di offenderla lasciandosi morire.
Lei scosse la testa senza smettere di visualizzare quegli occhi grigi che le impedivano di non morire e non seppe perché, ma in quel momento capì che era reale.
Sua sorella era morta. J.J. era morto.
Singhiozzò di nuovo e lasciò che le lacrime scorressero anche per J.J.
Il suo migliore amico, il calmo e sempre gentile J.J.
Il paciere, il ragazzo riflessivo che riportava sempre la calma tra lei e Pegasus. Il suo migliore amico.
“ Morto” sussurrò scuotendo la testa, ma quella parola fu quasi una rinascita.
Li avrebbe vendicati. A costo della vita.
Quando vide un incantesimo raggiungerla non restò immobile, ma afferrò la bacchetta e si difese, alzandosi finalmente da terra.
Erano andati nel passato per non vivere da reclusi, per riconquistare la loro libertà.
Questo era l’ ideale per il quale avevano affrontato tutto, con questo ideale Zoe e J.J. erano morti e lei non avrebbe permesso che le loro morti fossero avvenute invano.
Avrebbe combattuto. Fino alla fine.
Meglio morire per la libertà che vivere da schiavi.
Bob Marley.
COMMENTO: SONO UN CASO PATOLOGICO LO SO,  VI AVEVO DETTO CHE SAREBBE FINITA CON QUESTO CAPITOLO, MA CAPITEMI, VENIVANO PIU’ DI VENTI PAGINE CON TUTTE LE SPIEGAZIONI E QUINDI L’ HO DIVISO PER NON RISULTARE TROPPO PESANTE, LA COSA POSITIVA PERO’ E’ CHE IL PROSSIMO CAPITOLO ARRIVERA’ A BREVE PERCHE’ E’ QUASI TOTALMENTE SCRITTO: ))  ALLORA, PRIMA CHE MI ARRIVINO 20 RECENSIONI CRITICHE PER LA MORTE DI ZOE E J.J., SAPPIATE CHE C’ E’ UN ALTRO CAPITOLO E L’ EPILOGO…ANCHE SE CON QUESTO NON VOGLIO DIRE PER FORZA CHE TORNERANNO…; )) SPERO CHE VI SIA COMUNQUE PIACIUTO, ANCHE SE LO SAPETE CHE PER LE BATTAGLIE MI INCHINO SEMPRE ALLA SOMMA ROW, PERCHE’ E’ DAVVERO DIFFICILE, SPERO CHE NON VI SIA SEMBRATA TROPPO CONFUSIONARIA E CHE MI FARETE SAPERE !! RINGRAZIO LE RAGAZZE CHE MI HANNO INCORAGGIATO COME SEMPRE, OVVERO: ICEPRINCESS / LUISA 21/ ALWAYS89/ ARYELLE / SHIORI LILY CHIARA / ENDY_LILY 95 E SINISA !! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE E ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! 
   
 
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