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Autore: Zomi    03/11/2014    3 recensioni
Inizia tutto con un appuntamento disastroso.
Per Sanji.
Un calcio in faccia.
Per Sanji.
Un epistassi nasale.
Per Sanji.
Ma sarà un incontro che cambierà la sua vita per sempre... per Violet.
*Fan Fiction partecipante al SaViolet’s Day*
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanji, Un po' tutti, Violet
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4: Paprica

 
-E quella chi è?!?!?!?-
La sigaretta tremò sul labbro socchiuso del cuoco, mentre questi, pallido e schifato, deglutiva pesantemente l’amaro impasto che gli seccava il palato, fissando, con una movenza nauseante sulla bocca dello stomaco, la giovane e civettuola ragazza bionda che lo salutava mentre pedalava sulla sua graziosa e rossa Grazziella, proprio davanti al suo tavolino in quella deliziosa caffetteria.
Al suo passaggio, e urlo agghiacciante e acuto con cui aveva salutato Sanji, in molti si era voltati a fissarla, e perfino i petali di ciliegio, che cullati dal vento piroettavano fino al marciapiede in cemento, si erano ghiacciati dal disgusto.
Perché nonostante l’abitino rosa pesca, i boccoli biondi, le lunghe ciglia curate e il rossetto rosso fiammeggiante sulle labbra, perfettamente abbinato al cangiante colore della bicicletta, quella era pur sempre…
-Sanji!!!-
Sobbalzò sulla sedia, riportando lo sguardo su Violet, fumante di rabbia dall’altra parte del piccolo tavolino rotondo, i cui pugni lo avevano appena fatto tremare.
-Dimmi chi è quella!!!- tese il braccio verso la scia di cuoricini che la bionda donzella, e la sua bici, lasciavano sulla via a ogni colpo di pedale.
-C-come?- balbettò Sanji, deglutendo.
-Quella smorfiosa che ti ha salutato- ringhiò la mora –Chi diamine è, e perché siete così intimi-
Il cuoco tremò sulla sedia, storcendo le labbra nauseato.
-Intimi?- si sentì la gola seccare –Io e quel…-
-“Sanjiuccio”- sbottò Violet, stringendo le braccia sotto i seni, a sottolineare la sua più nera rabbia –Così ti ha chiamato, e sta pur certo che ci sento benissimo mio caro…-
Il biondo annaspò, passandosi il palmo aperto  sulla frangia, serrando i denti sul filtro della sigaretta, la cui cenerina si accese alla prima aspirata del ragazzo.
-Non è come credi mia cara- cercò di sorridere, sollevando gli occhi su di lei.
Vide la mora ringhiare, stritolando nei palmi il tovagliolo del corredo, fulminandolo con il suo sguardo di cannella.
-Oh si certo- strillò, colpendo nuovamente il ripiano con i suoi candidi pugni, stretti in una morsa micidiale –Sono certa che tra di voi non ci sia nemmeno l’ombra di intimità, vero? D’altra parte, tutte le donne ti chiamano “Sanjiuccio”, non è così?-
-Violet…- sollevò le mani verso di lei il biondo, piegando le labbra in un sorriso divertito.
Non riuscì a trattenere un ghigno soddisfatto, ruotando la sigaretta con la punta della lingua.
Era una scenata di gelosia quella?
Violet gli stava facendo una scenata di gelosia, davanti a tutti i clienti della caffetteria?
Per Elisabeth?
Il travestito che, in una lontanissima, remota quanto ubriaca notte, lui aveva per sbaglio cercato di abbordare in una discoteca, credendolo una ragazza?
La stessa Elisabeth che, quando si era voltata verso Sanji per rispondere alle sue avance, lo aveva visto scappare a gambe levate, del tutto sobrio e dimentico della sbornia che ancora lo faceva traballare ebro?
Davvero Violet, la sua dolce e sorridente Violet, gli stava facendo una scenata di gelosia con i contro fiocchi, per un travestito con il quale non aveva scambiato niente più che un semplice “ciao”?
-… Violet, tesoro…- ridacchiò battendo con il polpastrello la cenerina della sigaretta sul posacenere, risollevando poi lo sguardo sull’amica, sostenendo i suoi occhi color caramello incendiato.
-… ti assicuro che non c’è mai stato niente tra me e Elisabeth- sorrise, gonfiando il petto, orgoglioso della rabbia scarlatta che imporporava le gote della mora.
Gesto, che non fece altro che aumentare la rabbia infuocata nella giovane donna.
-Elisabeth?- ringhiò idrofoba Violet –Ti ricordi per fino il suo nome?-
Sbatté l’ennesimo pungo sul tavolino, facendo traballare il piccolo bicchiere da cocktail dinanzi alla sua sedia.
La leggera e rossiccia polverina di paprica, che accentuava e profumava la bevanda con un’incandescente nota pepata, si sparse sulla tovaglia di lino che ricopriva il tavolo.
Sembrò quasi che la collera di Violet si fosse sparsa anche sul ripiano, colorandolo di rosso mattone, rendendo piccante e pericolosa l’aria che aleggiava tra i due amici.
-Violet…- sospirò nuovamente Sanji, allungando una mano ad accarezzare il braccio piegato sulla tovaglia della mora.
Violet arricciò il naso rabbiosa, sottraendo villana l’arto dalle dita chiare e gentile del biondo, soffiando dal naso contrariata.
Fissò, astiosa e con la vista montata a neve dall’ira, la mano di Sanji chiudersi sopra la polverina di paprica, spazzandola via con le dita affusolate e mascoline.
Una zaffata di pizzicante paprica le arrivo alle narici, facendole assaggiare quel piccante sapore di selvaggia spezia, in bilico tra bruciore e dolcezza.
Perché la paprica poteva essere piccante, bruciante in gola, ma anche dolce, delicata, gentile e sottile sul palato.
La paprica era come la gelosia.
Quella stessa gelosia che bruciava piccante sul palato della mora, gelosa, invidiosa di quella bionda smorfiosa che se ne andava in giro a salutare il suo Sanji, SUO, chiamandolo “Sanjiuccio” a cavallo della sua stupida bicicletta.
Storse il naso, riportando lo sguardo inceneritore sul cuoco, stringendo le labbra.
Provava una gelosia bruciante e piccante per il suo Sanji.
Era gelosa, ma non era pronta ad ammetterlo.
-Violet ti prego…- le sorrise il biondo, spostando i loro bicchieri mezzi vuoti -… Elisabeth non è nessuno, te lo assicuro-
La mora lo fissò atona, puntando lo sguardo al suo occhio libero dalla frangia, scrutandolo fino a potergli leggere dentro, scrutando i suoi pensieri sull’iride chiara del ragazzo, e la loro sincerità.
Gelosia, piccante gelosia.
-Mmm- sbottò, sollevando il capo al cielo, afferrando la borsetta dallo schienale della sedia e alzandosi pronta per andarsene.
-Domani esco con Gladius- affermò seria, dando le spalle a Sanji.
-Cosa?!?- strabuzzò gli occhi il biondo –Con chi?!?-
-Il mio collega- si rassettò i capelli, giocherellando con un ricciolo scuro, piegando poi il capo all’indietro, rivolgendogli un sorriso beffardo e sadico.
–Oh ma tranquillo…- si incamminò verso l’uscita del porticato della caffetteria -… non è nessuno-
-CHE COSA?!? VIOLET!!!!!- Sanji ringhiò, sbattendo i pugni sul tavolino, ignaro del sorrisino soddisfatto e compiaciuto di Violet.
La gelosia era come la paprica.
Piccante, se la si prova, dolce se la si provoca.
 
 


ANGOLO DELL’AUTORE:
No, non mi sono dimenticata di questa raccolta,tranquilli, anzi: l’ho molto a cuore.
Volevo solo informarvi che si, la paprica può essere sia piccante, su alimenti a base di amido (patate, riso…) e carni, ma anche dolce su alimenti contenenti grandi livelli d’acqua (cetrioli, zucchine…) questo perchè le molecole di idrogeno dell’acqua assorbono le molecole piccanti della spezia, annullandole e rendendola dolce.
Detto ciò, ringrazio con infinito affetto tutti coloro che seguono, preferiscono, ricordano la storia –Piper fra tutti <3 –: grazie di cuore, prometto di aggiornare presto…
Zomi
   
 
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