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Autore: AlexVause    04/11/2014    6 recensioni
Henry fece un passo indietro.
- Dove mi porti?
- Non ti farò del male, se questo è ciò che ti chiedi.
La donna tese una mano verso il ragazzino, che abbassò lo sguardo verso essa.
- Mi sarai d’aiuto, nel convincere tua madre a fare una cosa per me.
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Una storia ambientata a Storybrooke dopo l’attivazione della seconda maledizione.
Nessuno ha memoria di come abbia raggiunto nuovamente la cittadina nel Maine.
Non ci sono spoiler perché segue un filo logico proprio :D
SwanQueen.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Malefica, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
 
Al Granny’s, l’aria era ricca di tensione.
I Charming, Gold, Belle e Hook assieme al piccolo Henry, attendevano notizie su tutto ciò che stava accadendo.
- Ehi Henry, guarda questo video…c’è un gattino che mangia cibo per cani e il cane mentre lo guarda sembra faccia tipo: “coooosa?”…è divertentissimo.
Disse sorridendo Ruby per distrarre il ragazzino visibilmente preoccupato, ma subito dopo, Regina, Malefica ed Emma apparirono nella tavola calda facendo sussultare i presenti.
- Allora? Che avete scoperto?
Chiese David preoccupato avvicinandosi alle tre donne, imitato dalla moglie.
- Metà della foresta di Storybrooke è sotto un incantesimo che impedisce l’uso della magia.
Iniziò Malefica.
- Cosa a dir poco importante visto che in meno di due ore abbiamo affrontato arcieri, un mercenario e scimmie volanti.
Continuò Regina.
- Scimmie volanti?
Chiese Biancaneve strabuzzando gli occhi.
- E la ragazza fa tipo: “cooosa?”…
Disse Ruby incredula.
- C’è di più…
Tutti si misero a guardare Emma, comprese le due maghe.
- Quando il mercenario mi ha attaccato, ho notato un tatuaggio sul suo braccio…
La porta del Granny’s si aprì.
Robin Hood entrò nella tavola calda assieme al piccolo Roland, che appena vide Regina le saltò in braccio.
Sorridendo l’Evil Queen lo prese fra le braccia.
- Salve a tutti. Regina…
L’uomo fece un cenno del capo seguito da un ampio sorriso dedicato alla mora.
- Buonasera Robin.
Salutò l’ex Sindaco gentilmente.
- È accaduto qualcosa? Sembra che stiate facendo una riunione.
Chiese Robin con lieve preoccupazione.
- No no…
Si affrettò a dire Emma.
- Ci siamo riuniti per cena, sai, stare tutti riuniti è bello.
Aggiunse poi la Salvatrice. Era meglio non far sapere nulla a nessuno, almeno fino a che non erano a conoscenza di più dettagli.
Regina posò a terra Roland.
Il piccolo volle essere preso in braccio dal padre che ridendo lo issò in alto, prima di tenerlo fra le braccia.
Emma impallidì in un istante.
- Regina, posso parlarti?
L’ex Sindaco si congedò, accompagnando la bionda fuori dal Granny’s.
- Non si sente bene, Miss Swan?
Chiese Regina con tono serio.
Emma continuava a camminare. Si allontanarono dalla tavola calda e appena furono abbastanza distanti, lo Sceriffo si fermò.
- È Robin.
Disse tutto d’un fiato la Salvatrice.
- Prego?
Chiese Regina. Non aveva capito dove la bionda volesse arrivare.
- Il mercenario è Robin.
- Ne è certa?
Domandò poi la mora.
- Il tatuaggio che lui ha sul braccio, è lo stesso che ho visto prima che quell’uomo mi colpisse.
Stesso posto, stesso disegno.
L’Evil Queen rimase senza parole. Fu come un pugno nello stomaco.
Si era affezionata a quel bambino e pensare che suo padre avesse cercato di rapire Henry…
- Prima di formulare una simile accusa, dobbiamo accertarci che ciò sia vero.
Cerchiamo di tenerlo d’occhio.
Disse Regina con tono fermo.
Una nuvola porpora si palesò al fianco delle due donne.
- Che facciamo adesso?
Chiese Malefica dopo essersi materializzata.
- La presenza di scimmie volanti, ha una sola spiegazione.
Rispose la mora.
- La strega cattiva dell’ovest?
Domandò la bionda strega.
- Chi…quella di Oz? Andiamo…non ditemi che esiste.
A quella domanda fatta da Emma, Regina alzò un sopracciglio.
- Ok, ok…ci credo. Non guardarmi così.
L’Evil Queen sorrise, per poi tornare seria immediatamente.
- Miss Swan, si riposi. Io e Malefica studieremo la situazione. Avvisi sua madre che domani ne riparliamo a colazione, nel vostro appartamento.
Disse risoluta l’ex Sindaco.
- Io vorrei aiutare.
- Non ci serve a nulla stanca.
Il tono di Regina risultò acido.
- Neanche voi se è per questo.
Sbottò lo Sceriffo seccata.
- Faccia come le ho detto.
Quelle furono le ultime parole dell’Evil Queen prima di svanire in una nuvola viola.
- Ti conviene ascoltarla. Se davvero si tratta di Zelena, domani sarà una giornata molto pesante.
Intervenne Malefica per poi scomparire in una nube porpora.
 
Le due maghe erano nell’ufficio di Regina a casa Mills. Ogni manuale di magia presente in quella casa, riempiva la scrivania dell’ex Sindaco attorno alla quale erano sedute le due donne.
- Converrebbe fare un incantesimo a Robin, per seguire i suoi movimenti.
Constatò Regina, senza sollevare la testa dai libri.
Stavano cercando ogni notizia utile, per poter sconfiggere Zelena
- Sarebbe utile.
Rispose la bionda strega, facendo apparire una sfera di cristallo nella sua mano.
- Avanti amica mia, a te l’onore.
Aggiunse poi porgendo l’oggetto magico all’Evil Queen.
Regina si alzò dirigendosi verso il camino, per raccogliere da un vaso di fiori una rosa rossa, e usarla per eseguire l’incantesimo.
- E poi dici che non è il tuo uomo.
La prese in giro Malefica.
- È stato un presente da parte sua per averlo aiutato…
- A lenire la solitudine?
A quella domanda gli occhi dell’ex Sindaco divennero due fessure.
- No. A trovare un lavoro.
La sfera s’illuminò e le immagini che apparivano dapprima confuse, si fecero via via più nitide.
Era come se una telecamera seguisse Robin Hood, in ogni suo movimento.
 
Passarono un paio d’ore.
Regina e Malefica oltre a cercare informazioni, prestavano anche attenzione a ciò che faceva l’uomo nella sfera di cristallo.
- Ma quanto è noioso il tuo uomo.
Sbuffò la strega ormai stanca.
- Non è il mio uomo.
Rispose seccata la mora.
- Ti va una partita a scacchi? È da ventotto anni che non ne faccio una…chissà perché.
Propose Malefica.
Regina alzò gli occhi al cielo per l’allusione, ma accettò di buon grado scostando i libri alla sua sinistra e facendo spazio per mettere sul tavolo una scacchiera in legno lavorato.
Entrambe le donne, dopo ogni mossa, riprendevano a leggere i libri di magia.
- Malefica, guarda qui.
- Aspetta, sto per fare la mia mossa migliore. A ha, cavallo in D6 e la tua regina è mia!
Regina sbuffò.
- Guarda adesso!
Ordinò la mora attirando l’attenzione dell’amica che scostò la scacchiera per vedere la scoperta recente della sua avversaria di gioco.
Spinse verso Malefica la sfera di cristallo, in cui si vedeva Robin con un libro tra le mani.
Una figura spiccava da quelle pagine, la stessa immagine che Regina mostrò in quell’istante alla bionda strega porgendole poi un volume sulla magia bianca.
- Un amuleto capace di indebolire Zelena? Utile!
Domandò Malefica, dopo aver letto la dicitura accanto a tale oggetto.
L’Evil Queen non rispose ma continuò a guardare l’uomo nella sfera.
Robin chiuse il libro e si apprestò a recuperare degli oggetti disposti sul tavolo.
- Secondo te, lui sa dove si trova?
Chiese la strega.
- E si sta apprestando per andarlo a recuperare.
Rispose l’ex Sindaco alzandosi in piedi imitata da Malefica.
Regina prese il proprio alfiere dalla scacchiera e con esso, atterrò il re dell’avversaria.
- Scacco Matto.
Disse con un sorriso di sfida guardando l’amica.
- Vedremo.
Sogghignò l’altra.
L’Evil Queen prese la sfera dal tavolo e si avviò verso la porta, seguita da Malefica.
 
Comparvero poco distanti dalla casa di Robin.
Avvolte da un lungo mantello nero, si confondevano con l’oscurità della notte.
Nella sfera si poteva vedere Robin prepararsi ad uscire e poco dopo lo videro affrettarsi dietro casa, salire su di un cavallo e correre verso l’interno del bosco.
Le due maghe fecero apparire dei cavalli su cui montarono.
Malefica stava per dare il comando all’animale per avanzare, quando Regina braccio teso verso il petto dell’amica, la fermò.
- Aspetta.
Disse Regina a voce bassa mostrando alla donna la sfera di cristallo.
Nell’oggetto magico si poteva vedere Robin fermarsi, far fuggire l’animale e raggiungere a piedi una capanna in legno.
L’uomo si nascose dietro un grosso albero.
Dopo qualche attimo si vide Zelena uscire dalla capanna, attraversare un piccolo cortile ed entrare in una botola, che doveva portare ad una specie di sotterraneo.
Robin colse l’occasione per intrufolarsi nella casa della strega.
Malefica e Regina osservano attentamente ogni sua mossa nell’oggetto magico.
L’uomo estrasse dalla tasca una pietra tonda e varcò la soglia di ogni stanza sino a che andando verso una parete, la pietra s’illuminò di un colore azzurro.
- Dove avrà trovato quel cobalto rintracciante?
Chiese Malefica incuriosita.
L’Evil Queen sbuffò.
- Un’idea credo di averla. Ecco spiegato, perché voleva assolutamente consegnarmi i fiori a casa.
- Era già stato a casa tua prima di allora?
- Sì, con Miss Swan.
Fra le due donne calò nuovamente il silenzio.
Robin si avvicinò al muro in legno e magicamente venne rivelato uno scrigno, nascosto in una piccola nicchia.
L’uomo lo aprì trovandovi l’amuleto che sia lui stesso sia le due maghe stavano cercando.
Velocemente il Principe dei Ladri s’intascò l’oggetto e fuggì via da quella casa correndo a perdifiato e badando bene che nessuno lo seguisse.
Malefica e Regina spronarono i cavalli e partirono all’inseguimento dell’uomo che continuava a correre fra gli alberi.
Erano vicine.
Andando al passo per essere più silenziose possibili, si divisero per accerchiarlo.
Regina lo raggiunse per prima.
In lontananza lo vide rallentare la sua corsa, guardarsi intorno e poi fermarsi.
Robin estrasse dalla tasca l’amuleto per poterlo guardare meglio.
L’Evil Queen fece comparire un arco nella sua mano e una freccia nell’altra.
Incoccò, prese un respiro profondo e poi scoccò la freccia che con un sibilo colpì la spalla di uno dei soldati che quel pomeriggio le aveva attaccate.
Era pronto ad assalire il Principe dei Ladri.
Robin sentendosi in pericolo si rimise a correre, credendo di essere lui il bersaglio, ma Malefica si parò dinnanzi la sua strada e con una magia lo fermò.
Regina poco dopo arrivò alle sue spalle. Scese da cavallo. Sul suo viso l’espressione era dura.
Si avvicinò silenziosamente all’uomo e gli strappò dalle mani l’amuleto che egli stringeva.
- Di a Zelena, che la vogliamo incontrare.
Disse Malefica a Robin che guardava Regina mortificato.
- Mi ucciderà…
Rispose il Principe dei Ladri.
- …l’ho rubato proprio a lei l’amuleto e probabilmente lo sa.
- Non ti preoccupare. Giocheremo d’astuzia.
Intervenne Regina poco prima di svanire.
Riapparve subito dopo, trattenendo per la giubba il soldato ferito. Aveva perso molto sangue perciò era semicosciente.
- Sarà lui il colpevole e tu l’eroe del momento che ha fermato il cospiratore.
- E come? Lui di certo non si prenderà la colpa.
- A quello penso io.
Disse Malefica.
Si avvicinò al malcapitato e con un gesto fulmineo del bastone lo ipnotizzò, dando a lui falsi ricordi.
- Ora non sarà più un ostacolo.
Sorrise la bionda strega.
- Non è giusto.
Disse a bassa voce Robin.
- Nemmeno rapire mio figlio.
Sbottò Regina.
- Non volevo rapire Henry. Sapevo che qualcuno mi avrebbe fermato. Il mio scopo era portare la salvatrice da Zelena.
Si difese l’uomo.
- Emma? Perché?
Chiese Malefica incuriosita. Che piano aveva in mente quella donna?
- Non lo so. Il mio compito era rapire Emma senza fare domande.
Regina a quelle parole serrò la mascella.
- Non importa più. Fai ciò che ho detto. E bada bene…ogni tua azione è controllata.
Disse poi la mora con rabbia.
- Lei ha mia moglie Marion.
L’uomo cercò di giustificare le sue azioni.
- Potevi dircelo. Ti avremo aiutato e lo sai. Ora vai.
Ordinò Malefica con tono secco.
- Noi andremo ad avvertire gli altri.
Aggiunse poi salendo a cavallo.
Regina si avvicinò a Robin guardandolo dritto negli occhi. Con un gesto lo liberò dall’incantesimo che lo imprigionava.
- Se lascio che tu non ti prenda la colpa del furto, è solo perché immaginavo ci fosse qualcosa di più che si celava nelle tue azioni. Non fraintendermi, non sei perdonato e ne riparleremo. Sono clemente e ti aiuterò a liberare tua moglie, tutto ciò solo perché voglio essere io ad avere l’ultima parola sul tuo futuro. Chiaro?
L’Evil Queen era stata dura, ma era la delusione a parlare.
- Comprendo.
Rispose Robin chinando il capo e andandosene.
- Non sei stata un po’ dura?
Chiese la bionda strega dopo qualche attimo di silenzio fra le due.
- Anni fa l’avrei ucciso.
- Quello è vero. Hai fatto passi da gigante, amica mia.
Rise Malefica con fare canzonatorio.



Nota di Alex: Come potete notare Marion non è stata portata indietro nel tempo / salvata da una certa persona.
Non ho voluto seguire il flusso di avvenimenti della terza serie proprio per evitare spoiler e creare qualcosa di incasinato by Me :)
Vi ringrazio tutti perché nonostante io abbia pubblicato solo 2 capitoli siete già in tantissimi a leggerla.
Spero non vi deluda.
Un grazie speciale ai recensori (adoro leggere le vostre opinioni), a chi la segue, a chi la ricorda e a chi l'ha messa fra i preferiti.
Grazie di cuore.
Alla prox :)
  
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