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Autore: Mordreed    06/11/2014    5 recensioni
COLIN O'DONOGHE- JENNIFER MORRISON
Due perfetti sconosciuti che si incontrano per caso, anni prima che il destino li unisse in una nuova esperienza lavorativa. Un incontro dimenticato, un nuovo inizio. Una storia d'amore tormentata, intesa e proibita che sconvolgerà la vita di entrambi. La passione incontrollabile e sventurata, di due amanti clandestini e maledetti.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: colin o'donoghue, Jennifer Morrison, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jen sperò che il destino non si accanisse contro di lei, che la sua buona stella che sembrava eclissata, tornasse a splendere, perchè non avrebbe accettato un ulteriore batosta.

Cercò il suo nome sui cartellini segna posto e fu sollevata di scoprire che il nuovo arrivato non le avrebbe seduto accanto.

Si accomodò, Seb era alla sua destra e Meg alla sua sinistra. Ebbe solo qualche attimo per gioire perchè subito dopo notò, che esattamente difronte a lei, il cartellino segnava il nome 'Colin O'Donoghue'. E infatti un secondo dopo, lui si sedette, si tolse la giacca e la poggiò suollo schienale, come se fosse ancora al bar di Bill.

Approfittando del caos e della distrazione generale che reganvano nell'ufficio, Jen gli rivolse apertamente un'occhiata ostile, sperando che questa bastasse a tenerlo alla larga da lei e a chiarire le sue intenzioni a riguardo.

Lui per tutta risposta, le fece di nuovo l'occhiolino.

Sussultò quando all'improvviso le labbra di Seb le solleticarono l'orecchio.

"Non che non mi piaccia questa tua improvvisa voglia di marcare il territorio e tenermi alla larga dalle nuove arrivate, ma mi stai davvero stritolando la mano"

Lei mollò subito la mano del ragazzo, che le sorrise e le baciò una tempia, il tutto sotto gli occhi curiosi e ilari di O'Donoghue.

Si scoprì che c'erano davvero delle nuove arrivate, come Seb le aveva detto.

Entrambe le ragazze entrarono timidamente nella stanza, salutarono con un certo imbarazzo il cast già schierato e presero posto accanto a O'Donoghue.

Jen lesse i loro nomi sui cartellini:

Sarah Bolger e Jamie Chung.

Erano bellezze non indifferenti, e Jen si chiese, guardando i tre nuovi arrivati che ora chiacchieravano solidali tra loro, se davvero ci fosse del talento dentro tutti quei corpi straordinari.

 

 

"Ok, ragazzi.. cominciamo!"

Disse Eddy sfregandosi le mani impaziente e zittendo tutte le voci come fosse un insegnante in una classe del liceo. Tutti volsero la loro attenzione al tavolo degli autori, dove Eddy, Adam e le loro ombre Jean e Dean, sedevano.

"Prima di tutto ringrazio i nuovi arrivati... grazie mille ragazzi per aver accettato, siamo davvero fortunati ad avervi con noi"

Colin, Sarah e Jamie sorrisero, mentre il cast li accoglieva con un applauso.

"Non lo so.. qualcuno ieri mi ha detto di farvi le condoglianze perché lavorare con me è una vera svenutra"

Tutti risero a quelle parole. Tutti sembravano conquistati dalla sua verve e dal suo fascino.

Tutti tranne Jen, che in quel momento voleva solo abbandonare la stanza e correre il più lontano possibile da questo individuo.

L'aveva di nuovo provocata, l'aveva fatta sentire di nuovo una stupida, si era preso gioco di lei mentre ripeteva le parole che lei stessa gli aveva detto la sera prima.

La sua mano tremò per il nervoso e la penna che stringeva cadde a terra.

Si chinò sotto il tavolo per raccoglierla, lieta di avere un motivo per allontanarsi da tutti quelli sguardi adoranti per il nuovo arrivato che già sembrava essere una star.

Purtroppo la penna era finita ben oltre le sue possibilità di riprenderla, proprio tra un paio di Sneaky Steve neri da motociclista.

Che si fotta, pensò.

Non avrebbe strisciato ai suoi piedi per una stupida penna.

Rimerse e trovò lui a fissarla apertamente.

Le guardò le mani e quando realizzò che non aveva recuperato il suo bottino, si chinò lui stesso a cercarla. Gli bastò allungare un pò il braccio, perchè la penna era esattamente sotto la sua sedia.

La raccolse e gliela porse con l'aria di farle un dono gradito.

Lei tese il braccio per afferrare la penna che lui gli porgeva, guardandolo come se fosse Satana in persona.

Per fortuna ricevette una distrazione gradita, perchè due stagisti aveano comincito a distribuire i copioni per la sala. L'eccitazione del cast era palpabile.

Jen sorrise per la prima volta da quando era entrata negli studi, mentre la Emma Swan che era in lei faceva i salti di gioia.

Era la parte del suo lavoro che più amava.

Questo le fece dimenticare tutto il malumore precedente.

"Ora.."

Riprse Eddy.

".. come vi dicevo.. Colin, Jamie e Sarah saranno guest star per un arco di episodi. Introdurremo dei nuovi personaggi e mostreremo una parte di storia finora celata. Cominciamo con Jamie che sarà la nostra Mulan..."

Jen fissava il copione con un senso di inquitudine crescente.

"... Sarah interpreterà Aurora.."

Era paranoica o davvero c'erano 10 pagine dove il nome 'Emma' era affiancato da questo 'Hook'?

E facendo due più due..

"... e Colin è il nostro Capitano Uncino"

Sentenziò Eddy gioioso.

Jen sprofondò nella sedia.

"Niente boccoli?

Scherzò Josh rivolto a Colin che rispose:

"Uhm.. non credo mi donino molto"

Altre risate.

 

 

Per fortuna quell'interminabile tortura era finita.

Era la prima volta da quando lavorava come attrice che trovava una table read tanto fastidiosa quanto i flash dei paparazzi sotto casa.

Ritornò nella sala d'entrata, dove tutto il cast si godeva la pausa, festeggiando tra chiacchiere e caffè.

Era sola, perchè anche Meg e Sebastian erano finiti nella rete del brillante O'Donoghue, e ora ridevano alle sue battute come se fossero amici da una vita.

Infastidita cercò il suo telefono, lo accese e decise di distrarsi come faceva qualsiasi uomo del XXI secolo: con i social networks.

Su Twitter le notifiche segnavano una cifra spropositata. Era chiaro che qualcuno del cast aveva già postato qualcosa taggandola.

Oh.

Era una foto di Adam, che aveva ripreso tutti loro immersi nella lettura del copione durante la table read.

"Lavori in corso.."

Recitava la foto.

Premette Retweet e fu subito travolta da un'altra marea di notifiche.

Poi cliccò sulla foto e la ingrandì.

Lo zoom la condusse esattamente dove voleva: sul viso di Colin O'Donoghue.

Aveva un espressione seria, accigliata e sembrava del tutto concentrato sulla lettura del suo copione.

'Chissà', si disse, 'magari è uno che prende il lavoro sul serio. Magari non sarà un giullare anche quando recita.'

Sfiorando lo schermo, ricacciò la foto nel tweet di Adam e dette uno sguardo alla sua TimeLine.

Hollywood Reporter, TvLine, Ausiello e E!Online non parlavano d'altro che di lui.

 

L'ATTORE COLIN O'DONOGHUE GUEST STAR IN OUAT 2!

 

Jen cliccò su uno di quei titoli, e la news si aprì a pieno schermo.

Comparve subito l'immagine di lui, forse tratta da qualche suo vecchio servizio fotografico.

La foto in bianco e nero mostrava Colin in camicia con un paio di pantaloni aderenti, braccia conserte e sguardo fisso nell'obiettivo, mentre si poggiava baldanzoso contro una staccianota dietro la quale c'era un passaggio rurale mozzafiato.

Sorrise sarcastica, mentre sfiorava lo schermo in cerca dell'articolo.

Questa mattina Adam Horowitz, autore della fortunata serie 'Once Upon a Time', ha annunciato con un tweet il nuovo acquisto della serie targata ABC.

Si tratta di Colin O'Donoghue, scritturato per il ruolo di Capitan Uncino.

Al momento non ci sono ulteriori dichiarazioni in merito al personaggio o al modo in cui entrerà a far parte del mondo di OUAT.

O'Donoghue, già noto per..

 

"Jen?"

Qualcuno urlò il suo nome.

Lei chiuse subito l'articolo sussultando, mentre alzava il viso per cercare di capire chi la stesse chiamando. Era Meg, ancora affiancata da Josh, Ginny, O'Donoghue e Sebastian.

"Noi andiamo da Bill. Vieni?"

Le visite a Bill per lei erano sacre e se non realmente impossibilitata, di certo non rinunciava a una capatina nel suo tempio preferito.

Jen passò in rassegna il gruppo velocemente, soffermandosi un attimo sul viso di lui, che la fissò di rimando con un espressione asciutta.

Aprì bocca per rifiutare ma Seb rispose per lei.

"Certo che ci viene.. coraggio andiamo!"

Il gruppo si mise in marcia e lei li raggiunse come una condannata a morte, mentre Seb le porgeva la mano. Intrecciò le dita a quelle del suo ragazzo ed uscì nel parcheggio assolato.

Fissò la nuca del tizio chiamato Colin e pensò che, sebbene lo conoscesse da meno di 12 ore, lui le stava rovinando tutto.

 

 

Meg: "Sul serio? Sei irlandese?"

Colin: "Si direi"

Meg: "Ecco spiegato l'accento figo"

Ginny sospirò.

"Ho sempre voluto visitare l'Irlanda. Volevo andarci il mese scorso, ma qualcuno aveva un campionato da vedere.."

Josh rise bevendo un pò della sua birra.

"New York Giants?"

Chiese Colin a Josh.

"Ci puoi scommettere"

I due scontrarono i pugni come due tifosi, prima che Ginny tornasse a parlare dell'Irlanda.

"Sul serio. E' una vita che voglio visitare la Wild Atlantic Way. Dicono che possa competere con..."

"La Pacific Coast Highway in California.. ma sono tutte stronzate"

Concluse Colin mentre gli altri ridevano.

"Non sarà un giudizio di parte?!"

Lo provocò Seb bonariamente, inclinando il suo drink verso l'irlandese.

"Ah.. non credo proprio! Io abito a Donegal a nord ovest dell'isola, e quando vedi di sera il sole tramontare sulla costa, e la nebbia che sembra sorgere direttamente dalle profondità dell'oceano e ricoprire tutto a tal punto da non saper distinguere più qual è l'acqua e quale la nebbia.. credimi, è un caledoscopio di colori e sensazioni che non si dimenticano"

Parlava della sua casa come se fosse una vecchia amante, con quel tono che era un mix di nostalgia e devozione e che inevitabilmente finì per colpirla. Intrigarla.

Smise di rigirarsi il piccolo bicchiere vuoto tra le mani e permise a se stessa di fissarlo per un attimo. C'era qualcosa nel suo sguardo apparentemente sereno. Una malinconia di fondo, piccole ombre scure in quegli occhi blu che le fecero pensare al posto che lui aveva appena descritto.

Colin si inumidì le labbra col suo scotch e forse fu quel momento, in cui appariva così naturale, vero, arreso, profondo... solo?.... che lei sentì come un cubetto di ghiaccio caderle nello stomaco.

Forse riusciva a capire perchè tutti in quel bar, a que tavolo, pendevano dalle sue labbra.

"Sto per avere un orgasmo culturare"

Disse Meg spazzando via l'intensità di quel momento.

"Mi è venuta voglia di comprare un biglietto solo andata per l'Irlanda.. sul serio dovresti fare la guida turistica.. voglio dire.."

Meg si corresse subito in imbarazzo, conscia della gaffe che aveva appena commesso.

".. se non fossi un attore maledettamente bravo"

Lui rise di gusto.

"Ma se non mi hai mai visto recitare?!"

Meg impallidì e balbettò qualcosa. Da bravo gentlman la tirò fuori da quella situazione.

"Tranquilla Meghan.. è tutto ok. Non mi hai mica offeso"

Le mise una mano sul braccio per tranquilizzarla.

Jen seguì tutta la scenetta in silenzio, come lo era da quando era entrata nel bar di Bill.

"Se avessi detto una cosa così ad un francese, sarebbe già sull'aereo di ritorno"

Scherzò Sebastian mentre Meg era ancora scossa per la gaffe fatta.

"A noi irlandesi puoi dire di tutto.. ma attento a non offendere la nostra birra"

Ancora risate.

"E a te Jen? Gli irlandesi piacciono?"

Le chiese Josh.

Colin la fissò attentamente senza nascondere la sua curiosità.

Lei fece una smorfia e inclinò il capo verso destra.

"Non lo so.."

rispose posando il bicchiere vuoto sul tavolo.

".. trovo che siano troppo sfrontati e caotici per i miei gusti"

Un secondo dopo si rese conto dell'effetto che la sua risposta aveva avuto sul gruppo.

Tutti la fissavano sconcertati, senza capire a cosa fosse dovuta la sua mancanza di tatto e forse persino la sua maleducazione, difronte a un nuovo compagno di set.

Meg la fissò come a volerle dire 'tutto bene?'

Ginny era semplicemente scandalizzata.

Josh e Seb la osservarono come se entrambi fossero appena stati colpiti da una mazza da baseball.

Lui.. sorrideva e beveva il suo drink come se niente fosse.

Lei era stanca di fare figure deprorevoli quando lui era nei paraggi, ma quella volta capì che era solo colpa sua e che probabilmente doveva scusarsi.

Aprì bocca per farlo e per spezzare quel silenzio imbarazzato che ora era calato sul gruppo, quando un telefono squillò.

Era di Colin.

Tirò fuori il suo blackbarry e osservò il numero o il nome sullo schermo.

Jen giurò che per un attimo, un cenno di fastidio o turbamento, era apparso sul suo viso.

"Scusate, devo rispondere"

Disse educato, uscendo dal locale.

Sicura che i suoi colleghi l'avrebbero aggredita con domande sul suo strano comportamento, Jen si diresse in bagno prima ancora che qualcuno potesse parlare.

 

 

 

Aprì il rubinetto, si versò un pò di quell'odioso sapone alle fragole del bar e insaponò a lungo, così da far capire ai suoi amici che ci era andata davvero in bagno e non solo per fuggire da quella situazione. Sciacquò, prese una salvietta pulita, si asciugò le mani e andò verso il cestino per buttarla.

Fu li che commise l'errore di sbirciare dalla piccola finestra per vedere fuori.

Lui era nel parcheggio, parlava al telefono e si, non se lo era immaginato.

Sembrava davvero infastidito.

Misurava il parcheggio a piccoli passi, percorrendo una linea retta che andava dalla macchina di Sebastian fino a quella di uno sconosciuto, poi tornava indietro e ripartiva, come se quel gesto lo calmasse.

La finestra chiusa le impediva di sentire cosa stava dicendo.

D'un tratto lui si fermò e si girò, cosìché lei poté vederlo in viso.

Teneva gli occhi bassi sull'asfalto, una mano aggrovigliata tra i capelli e le labbra si muovevano veloci.

Che stesse litigando con qualcuno?

Un parente? Un amico? ......... una fidanzata?

Jen ne ebbe conferma quando lui riattaccò bruscamente, mise il telefono in tasca e si portò entrambe le mani sul viso come a volersi schiarire le idee.

Fu allora che la vide.

Alzò gli occhi e la beccò ad osservarlo.

Sorrise spazzando via la sua espressione rabbuiata di poco prima.

Le fece segno con la mano di uscire e lei che ormai era stata beccata e non aveva scuse, non poté nascondersi. Sarebbe stato solo infantile e stupido, come lo era lei quando lui era nei paraggi.

Aprì la porta di emergenza nel bagno ed uscì, fortunatamente sapeva come disattivare l'allarme, cosìché quella non suonò quando la serratura scattò.

Il parcheggio era vuoto e silenzioso, illuminato da qualche lampione e da una luna pigra e poco luminosa.

Lo raggiunse piazzondosi difronte a lui.

"Che cosa vuoi?"

Domandò brusca senza troppi preamboli.

Lui alzò le sopracciglia divertito.

"Che cosa voglio io? Sei tu quella che mi stava spiando dalla finestra"

Replicò goliardico e questa cosa la mandò su di giri.

"Devi smetterla di comportarti così"

"Cosi come?"

Ripetè lui usando le stesse parole e lo stesso tono di quella mattina.

Lei sollevò le mani frustrata e pestò con enfasi l'asfalto sotto i suoi piedi.

"Io non so chi diavolo sei o credi di essere. Non so cosa hai letto di me su internet o perchè ti senti in dovere ti tormentarmi in questo modo, ma.."

"Aspetta"

La interruppe lui facendosi d'un tratto serio.

"Credi che io mi sia documentato su di te?"

sollevò un sopracciglio curioso.

"Vuoi farmi credere che ieri sera non avevi idea di chi fossi?"

"A parte una ragazza in un bar?"

replicò subito lui mettendo alla prova il limte di sopportazione di lei.

"Me ne vado"

disse lei voltandogli le spalle e incamminandosi verso la porta socchiusa.

"Ehi.. aspetta"

lui la raggiunse in un secondo e la afferrò lievemente per un braccio.

Jen si liberò da quella presa come se il suo tocco fosse velenoso.

"Sapevo esattamente chi eri"

ammise tranquillo fissandola.

"So che sei un'attrice, che hai già lavorato in tv perchè la tv la guardo anch'io.. ogni tanto. Ma ieri sera sapevo che eri la protagonista dello show per il quale due giorni fa mi hanno chiamato per una parte? No. Questo non lo sapevo"

Era la prima volta che le parlava in un tono calmo e pacato, un tono sincero, libero da ogni umorismo o provocazione.

Lei gli credette, ed era pronta a lasciarsi tutto alle spalle quando lui tornò lo stronzo di sempre.

"Se non mi credi ecco qui il mio cellulare.."

riprese il telefono dalla tasca dei suoi pantaloni.

"... controlla pure la cronologia"

Jen lo guardò affranta.

"E' questo che non riesci a capire.. io non ti conosco, tu non mi conosci. Sei solo uno sconosciuto che si concede libertà non gradite"

"Wao"

sospirò lui fingendosi ferito.

"Chiedo scusa se sono solo uno sfigato che non può sedersi al tavolo della reginetta del liceo"

Jen strinse le mani a pugno lungo i fianchi, per impedirsi di picchiarlo.

"Vaffanculo"

sibilò gelida.

Lui aggrottò la fronte.

"Mh.. non credevo riservassi queste parole piene di risentimento a semplici sconosciuti"

Ed eccola li, l'ennesima volta che lui la metteva nel sacco servendosi delle sue stesse parole.

Le sorrise dandole così il colpo di grazia.

Jen si voltò e chiuse gli occhi per riacquistare l'autocontrollo, sospirò a fondo e ripartì verso la porta sul retro.

Prima che potesse aprirla lui urlò:

"Ci vediamo dentro, regina dello show"

Sbattè la porta così forte che il vetro della finestra tremò.

Uscì dal bagno e raggiunse velocemente il tavolo dei suoi colleghi.

"Credi che possiamo andarcene prima? Ho un pò di mal di testa.."

Fingere era ciò che le riusicva meglio.

Sebastian si alzò subito e raccolse la giacca.

"Ma certo"

"Credo di avere qualcosa per il mal di testa in borsa.. aspetta fammi controllare.."

"Non c'è bisogno Meg, ho solo bisogno di un pò di riposo, grazie"

Meg rimise la borsa al suo posto.

Colin li raggiunse dall'entrata principale.

"Ve ne andate?"

Chiese lievemento deluso.

"Si amico, Jen ha mal di testa"

Lui la fissò divertito mentre lei impallidiva nascondensodi dietro le spalle di Sebastian.

"Ma guarda.. che peccato"

Commentò sarcastico sfidandola con uno sguardo.

'So cosa stai facendo. Davvero? Mi aspettavo di meglio da te..'

Colin non pronunciò quelle parole, ma Jen le lesse chiaramente in quegli occhi sardonici e molesti.

"Beh spero ti passi presto.."

Continuò perfido.

"Lo spero anch'io"

Rispose lei asciutta.

"Dobbiamo rifarlo amico, questa serata qui intendo.."

Disse Sebastian dando una pacca sulla spalla di Colin.

Lui sorrise e ricambiò il gesto.

Ma quando parlò il suo viso ghignante era incatenato a quello di Jen.

"Assolutamente amico. Assolutamente"

   
 
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