Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Minga Donquixote    06/11/2014    4 recensioni
Fiction ambientata 16 anni prima di Dressrosa. Il primo incontro della Family con Trafalgar D. Wartel Law.
***
Estel, 22 anni, capelli lunghi e neri, occhi verdi. Cuoca di bordo.
Doflamingo, capitano di Estel...
Rocinante, nemico/fratello di Doflamingo e compagno di Estel.
Law, sottoposto di Doflamingo, amico di Rocinante, confidente di Estel.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corazòn, Donquijote Doflamingo, Donquijote Family, Nuovo personaggio, Trafalgar Law
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Segreti da mantenere, bugie da nascondere e scuse da accettare
 
La ragazza aspettò ancora qualche secondo poi, con estrema lentezza, alzò la cornetta portandosela alle labbra.
“Doffy, sono io”
Estel aveva la tentazione di non rispondere con la propria voce aspettando qualche informazione top secret da Vergo ma se Doflamingo si fosse accorto che Vergo aveva “pensato” di parlare con lui invece che con Estel stessa sarebbe stato un vero casino.
“Vergo, sono Estel. Doffy mi ha chiesto di risponderti”
Passarono altrettanti secondi dall’altra parte del lumacofono ma presto la voce fredda e dura di Vergo risuonò nella stanza.
“Capisco. Allora ti informerò velocemente”
Estel trattenne il respiro pronta alla notizia bomba. Se Vergo aveva avvisato Doffy di un’eminente chiamata allora doveva essere talmente importante da non poterlo spedire per lettera.
“La Marina è prossima a raggiungervi. E’ a poche ore da voi”
La mora trattenne un sorrisetto e guardò attentamente gli occhi coperti dagli occhiali della lumachina. “Uhm, strano.” Aggiunse solamente.
“Riesce a contattarvi molto spesso e abbastanza velocemente. Questo è strano.”
L’aria si era fatta pesante e tagliente nel giro di pochi istanti.
“Estel…”
“Cosa?”
“Ho sentito dire da un Marine di passaggio che qualcuno in mezzo a noi porta informazioni alla Marina.”
Schietto, preciso, senza giri di parole. Estel aveva sempre temuto Vergo da un certo punto di vista. Arrivava al vero concetto nel giro di poco tempo e non ci metteva poi molto a trovare una soluzione da applicare.
“Io…” aprì la bocca ma la richiuse subito dopo.
Segreti da mantenere.
“Io penso che quel Marine si sia confuso. Nessuno nella famiglia oserebbe fare una cosa del genere e non riesco a crederci che tu l’abbia bevuta…”
Sperò con tutta se stessa che Vergo non afferrasse la sua voce tremolante. Il suo tentennamento sopra ogni parola.
“Capisco. Devo essermi sbagliato”
Tirò un sospiro di sollievo attutito nel braccio per non farsi sentire.
“Comunque…state allerta e allontanatevi da lì. Inoltre…” Estel fece per abbassare la cornetta ma l’inoltre del suo superiore la fece bloccare. “…come sta Doffy?”
“Non capisco cosa intendi. Come sempre. Opportunista, maleducato e cretino”
“Non hai proprio rispetto èh, mocciosa?!” Vergo si lasciò cadere sulla sedia mettendo i piedi coperti dai stivali neri sulla scrivania. “Se ti sentisse Doffy-“
“Saprebbe che sono sempre io” sorrise Estel. “Ora devo andare. Comunicherò quanto detto a Doflamingo-sama. Ciao-ciao Vergo”
“E’ Vergo-san per-!”
Riattaccò all’istante alzandosi dalla poltrona e viaggiando velocemente fuori dalla stanza. “E’ Vergo-san per te!” gli fece il verso la ragazza.
 
“Ha detto così quindi vedi di tenere gli occhi aperti. Stai esagerando” la mora seguì con lo sguardo i bambini che giocavano e si tiravano palline di sabbia contro.
Corazon scrisse velocemente su un cartello e lo mostrò alla giovane. Estel lesse il tutto con un sopracciglio alzato indecisa se rispondergli male o tirargli un bel calcio ai gioielli.
“Ovvio che no. Non lo dirò mai a Doffy” ripuntò lo sguardo davanti a se gonfiando le guance. “Non ti tradirò mai ma fa più attenzione”
L’uomo abbassò il cartellino “Grazie”
La donna aprì la bocca ma la richiuse subito dopo digrignando i denti. “Non parlare. Rischi di farti scoprire!” sussurrò imbronciandosi come una mocciosa. “Come farò senza di te, poi.”
Rocinante sorrise e arrossì un po’. Estel, con la coda dell’occhio, osservò il ragazzo e arrossì di conseguenza anche lei.
Il biondo passò un braccio sulle spalle della ragazza e la fece precipitare sulle sue gambe.
“Ma che fai?!” Corazon mise una mano a coppa sul viso di Estel e la baciò a labbra aperte.
La donna si lamentò per qualche istante poi gli tirò una bastonata con il doppio zeppo che gli aveva “regalato” Buffalo per difendersi dai nemici per il loro particolare gioco.
Roci si afferrò la testa con entrambe le mani e si massaggiò il bernoccolo, gli occhi ormai lucidi sotto gli occhiali da sole.
“Estel-san” Baby 5 corse piangendo verso di lei e indicò una parte remota nei suoi capelli neri.
Estel, incuriosita e piuttosto confusa, la girò e osservò una macchia di fango sui suoi capelli, la sabbia colava e imbrattava anche i vestiti. Con un sorriso tirato la sistemò bene davanti a se e le toccò il piccolo naso con un dito.
“Non preoccuparti, appena rientriamo ti faccio un bello shampoo…”
Rocinante piantò il suo cartellino davanti a Baby 5 che scoppiò a piangere. Il cartello segnava “Oppure te lo farà Jolla”
La donna afferrò il blocco degli appunti e glielo lanciò sulla testa, nel punto ancora dolorante.
“Sei un cretino!”
Doflamingo, da sopra il balcone appoggiato alla ringhiera, osservava i quattro. Vedeva Estel agitarsi con il blocco degli appunti di Corazon. Gli fuggì una risatina che andò subito a sostituire con uno sguardo accigliato.
Rocinante aveva afferrato Estel per i fianchi e l’aveva costretta a sedersi a cavalcioni su di lui mentre lei ancora si dimenava suonandogli in testa quel taccuino.  
“La fai finita!?”
Baby si era lanciata sulle spalle di Corazon temendo che stesse davvero facendo male a Estel e gli lanciava piccoli calci. Buffalo era accorso per tirare la donna fuori dalle grinfie del biondo ma l’unico risultato era che stava per strappare la maglietta.
Stufo di quella calca, Corazon si alzò in piedi tenendo Estel davanti a se come una bambina ma quella continuava a dimenarsi e tenersi la maglia che veniva tirata forte verso il basso.
Baby scese dalle spalle di Corazon e si scambiò uno sguardo con Buffalo. Doflamingo guardava il tutto vagamente interessato e divertito.
La bambina andò a sistemare un piede proprio dietro a quello di Rocinante e Buffalo che aveva puntato i piedi a terra lasciò andare la felpa di Estel.
Il biondo fece un passo indietro e inciampò sul piede di Baby cadendo a terra, trascinandosi dietro Estel e alzando un polverone intorno a loro.
Quando si fu diradato Baby e Buffalo scoppiarono a ridere mentre Doflamingo accennò un ghigno.
Corazon invece era occupato ad arrossire e sbattere le palpebre. Il naso sepolto nel poco seno di lei.
Estel abbassò lo sguardo e con un sorriso si rialzò in piedi. Passò a spolverarsi la divisa guardando Corazon agitare le mani davanti a se.
Con uno scatto fulmineo lo prese per i codini del cappello e lo tirò talmente vicino a se da poter sentire l’odore di sigaretta. “Sei senza pudore. Persino davanti ai bambini!”
Lasciò andare il cappello e prese a pestarlo con un piede mentre lui si chiudeva in se stesso facendo aumentare le risate dei due bambini.
Quando fu finalmente soddisfatta del suo operato si portò una sigaretta alla bocca e la accese con l’accendino rubato a Corazon in quei pochi istanti.
Tirò una lunga boccata e guardò dietro di se, osservando Doflamingo con sguardo serio, quasi concentrato su qualcosa.
“Che hai da guardare tu?!”
Con passi pesanti si avvicinò al portone di e
Entrata ma si bloccò girandosi verso Rocinante. “Ci pensi tu ai marmocchi adesso!” e se ne andò lasciandolo in balia di quei piccoli mostriciattoli che avevano preso a tirargli i codini del cappello proprio come aveva fatto prima Estel.

Doflamingo rimase un secondo fuori dalla porta della stanza, una mano alzata e poggiata sulla superficie liscia e fredda. Poi, con estrema lentezza, picchiò una nocca contro di essa.
“Sono occupata al momento. Chiunque tu sia passa più tardi” rispose la voce femminile dall’altra parte.
Doflamingo ghignò e aprì ugualmente la porta. Seduta su una sedia, Estel era intenta a scrivere qualcosa su un foglio poggiato sull’immensa scrivania.
I passi secchi di Doflamingo risuonarono nella stanza proprio come quando erano entrambi nella Biblioteca della nave.
“Mi pare di aver detto di essere occupata” Estel si portò la matita alle labbra e girò appena lo sguardo puntandolo sui pantaloni fiammanti del biondo. “Ti pare. Se manca un biondo, arriva l’altro”
“Ma quanto sei simpatica” il pirata si sistemò a sedere sull’angolo della scrivania, le mani nelle tasche e il sorriso ancora sulle labbra.
“Le ho riferito le parole di Vergo. Non abbiamo altro di cui parlare” tornò con la matita sulla carta continuando la frase che aveva lasciato a metà.
Doflamingo si imbronciò e posò lo sguardo sul foglio scritto. “Una tua nuova storia?”
“Più o meno” rispose soltanto.
Il capitano passò a setaccio tutta la scrivania e quando trovò i fogli che cercava ne afferrò uno portandoselo davanti al viso.
“La ragazza e il Re del Mare. Sei solita scrivere queste cose particolari. Che cosa centra una donna con un mostro marino?”
“Non ha afferrato il concetto di Re del Mare, Doflamingo-sama”
Il Donquixote arricciò le labbra e ripose il foglio sopra alla pila da cui lo aveva preso. “Ti ho detto di chiamarmi come vuoi quando siamo soli”
“Solo quando siamo soli eh? La tua gentilezza mi commuove” Estel posizionò i piedi sulla scrivania e tirò una forse spinta così che la sedia con le rotelle arrivasse vicino al letto, sul quale saltò con gioia.
Joker camminò fino al letto e si lasciò cadere facendo quasi sbilanciare Estel fuori. “Pesi troppo, fuori dal mio letto!”
Doflamingo si sistemò a sedere e osservò la corvina spingere forte sulla sua spalla con le mani per farlo cadere fuori dal letto. Con un ghignò spostò il busto indietro e vide la donna cadere sulle sue gambe.
“Non è proprio giornata” ringhiò rotolando via dalle gambe di Doflamingo fino a trovarsi con le spalle sul materasso.
Alzò le mani verso l’alto osservando le lunghe e affilate unghie nere. Forse era ora che cambiasse. Erano già due settimane che manteneva quel colore.
“Tradiresti tuo fratello, Doffy?”
Doflamingo piegò il capo da un lato, incuriosito dalla domanda. “Come?”
“Tradiresti mai Corazon?”
“L’avevo capito. Intendevo, come? In che modo potrei tradirlo?”
Estel aprì le labbra in un sorriso malizioso e girò il viso verso il biondo che sembrava davvero concentrato su quella ambigua domanda. “In tutti i sensi”
“No, non tradirei mai un membro della mia famiglia”
La donna rimase qualche secondo a scrutare sul viso del pirata senza trovare un accenno di divertimento. Con le labbra tremanti si risistemò a sedere dando le spalle al maggiore. “E me? Mi tradiresti?”
“Fufufu, forse si”
Estel gli scoccà un’occhiata furibonda e fece per allontanarsi quando Doflamingo la afferrò per una mano e se la tirò contro alzandole il mento con una mano.
“In che modo potrei mai tradirti?”
La corvina era arrossita terribilmente a quella vicinanza e si era fatta presto il più indietro possibile. “N-Non lo so. Mi è uscita spontanea come domanda” cercò una scusa distogliendo lo sguardo.
Doflamingo spostò le mani sugli angoli della bocca della ragazza e li tirò in su fino a fargli uscire un mezzo sorriso. “Dipende dai punti di vista”
“Non ti ho ancora perdonato” gonfiò infantilmente le guance per poi sorridere proprio come faceva lui.
“Lo so. Sono perfettamente cosciente del fatto che tu sia una tipetta orgogliosa” ghignò a sua volta puntandogli un dito sulla fronte aggrottata.
“Orgogliosa? Io? Sei tu quello stupido che fa battute idiote!” prese a tirargli la cravatta su per il collo tentando di soffocarlo ma le mani di Doflamingo sulle sue facevano resistenza.
“Fufufu, vedi come ti abitui presto a darmi del tu” ridacchiò vedendola agitarsi inutilmente, con sguardo fermo piegò il capo fino a sfiorare i loro visi e fece per baciarla.
Estel, con occhi impauriti, scostò il capo di lato e guardò un punto impreciso fuori dalla finestra. Era sempre così. Chiedeva sempre quello che non poteva esserci.
“Solo uno” le chiese con voce bassa al suo orecchio.
Solo uno. Era sempre solo uno. Il giorno prima era solo uno. Il giorno prima ancora era solo uno. Ormai quella scusa andava avanti da un intero anno.
Estel girò la testa e gli tolse gli occhiali con la mano libera. “Solo uno” poi la sua bocca andò a catturare quella di lei con un bacio profondo. Uno di quelli che ti toglievano il fiato.
Rocinante tradiva Doflamingo. Doflamingo tradiva Rocinante. Eppure lei si sentiva quella che tradiva più di tutti.




Angolo dell'Autrice
Scusate ma dovevo proprio farlo! Dopo questo capitolo sono rimasta troppo in disaccordo con Rocinante e dovevo fargliela pagare in qualche modo >.< Povero Doffy, tradito così brutalmente dal suo vero e unico fratello. Che amarezza. Ma non posso fare a meno di amarlo perchè un personaggio troppo bello e buono di cuore (LAW!) *-*
A proposito di Law. Volevo metterlo nel prossimo capitolo :3 Così da seguire bene le orme del manga ^-^ 
Grazie dell'attenzione :3 Alla prossima.
Prossimo aggiornamento: Giovedì 13 Novembre 2014

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Minga Donquixote