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Autore: ShannaInLuv    08/11/2014    6 recensioni
I settantaquattresimi stanno per iniziare; solo uno di loro vincerà, il prezzo? La vita.
Sono sorteggiati due adolescenti, uno maschio e uno femmina, per ogni distretto. Ventiquattro ragazzi all'impresa della vita.
Ogni attimo avrà conseguenze future. Non esiste una vera tregua, nell'arena.
[SasuSaku] [NejiTen] ma anche... [NaruHina] [ShikaIno] [KonoMoegi] e accennti [HanaKiba]
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neji Hyuuga, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tenten | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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HUNGER KONOHA GAMES

 
Chapter 11: Giorno cinque; via di fuga.
 
-Felici Hunger Konoha Games,feccia. A quanto pare la fortuna non è stata dalla tua parte- e scoccò la freccia nell'esatto momento in cui lui tirò la mannaia.

Il cannone sparò.
Neji spalancò gli occhi.

***

 
DISTRETTO 2

Neji mozzò un sospiro, a terra, sopra Tenten. Non appena aveva visto la mannaia dirigersi precipitosamente verso la castana, il cuore gli si era fermato.

"Non un'altra persona,basta" aveva pensato in quell'asso di tempo che durò circa tre secondi. "Tenten non può morire"

Non poteva morire nessun altro. Avevano vinto tutti. Erano vivi, doveva ammettero, grazie a Sasuke Uchiha.

Dopo che il cannone ebbe sparato un senso di sollievo lo pervase, mai avrebbe detto che sarebbe stato così felice della morte di qualcuno. -Neji?- sussurrò con la sua vocetta piccola,Tenten, pervasa dall'angoscia e tristezza allo stesso tempo. -Neji?- richiamò, dato che non aveva sentito risposta.
Neji si alzò, digrigando i denti per la ferita al braccio sinistro, la guardò e giurò di vederla un poco rossa, se non fosse stata una situazione tragica l'avrebbe presa in giro.
Tenten prese a scrutarlo curiosa, finchè i suoi occhi dardeggiarono sulla ferita copiosa di sangue che la mannaia, nel tentativo di salvarla, l'aveva sfiorato.
La ragazza prese la boccetta d'acqua e la versò interamente sulla ferita, Neji fece per protestare dato che era l'unica loro risorsa d'idratazione ma Tenten rispose con un sorriso.
-E' finito,Neji, dobbiamo solo arrivare alla Cornucopia-
Neji le rispose con un sorriso a sua volta.

Una volta che il braccio del ragazzo fu bendato per bene, Tenten si alzò e, quando si ritrovarono di nuovo faccia a faccia, arrossì di nuovo e gli diede un colpetto sul braccio sano. -Neji, grazie per prima-
Neji sorrise, sapeva quanto Tenten fosse orgoiosa e sapeva che non si sarebbe mai fatta salvare la vita da nessuno, un po' com'era lui, d'altronde. -Dovere.
Tenten aggrottò le sopracciglia,confusa. -Dovere?- chiese
Neji si rilassò in un mezzo sorriso. -Ho promesso che ti ucciderò...- Tenten spalancò gli occhi, ma quando Neji continuò si rilassò -... portandoti a ingozzarti di cioccolata nel migliore negozio che conosco-

Era un'appuntamento? Durante gli Hunger Konoha Games?
-E tu come fai a sapere che amo la cioccolata?
-Diciamo da come ingoiavi intere le barrette energetiche, in questi giorni.
Tenten arrossì. -Andiamo o non ci saranno più cioccolate al mondo per noi.
-Per me va bene, odio il cioccolato- beffeggiò Neji incaminandosi insieme alla compagna, che gli rifilò una gomitata.
-Odioso. Troverò il tuo cibo preferito e vorrò che sia estinto.
-E' il sushi.
-Davvero? Anche quello di mio padre.
-Sushi...!- rimbeccò Neji.

-Odio il sushi...- Tenten fece la linguaccia a Neji.

***
 
DISTRETTO 3

Kiba corse a perdifiato lungo la foresta.
Si sentiva così in colpa... se solo fosse riuscito a salvare Hanabi, a quell'ora potevano essere tutti e due fuori.
E Akamaru? Dov'era?
Tuttavia non poteva mettersi a cercarlo o sarebbe morto anche lui, se Akamaru era ancora in vita sarebbe tornato alla Cornucopia grazie al suo olfatto canino.

Aveva fatto bene a dividersi dai Due? Ovviamente.
Lo avrebbero ucciso.... magari lo avrebbero ucciso nonostante la nuova "regola", che ne poteva sapere lui, com'erano i Favoriti! Li aveva sempre reputati persone sgradevoli e nauseanti, leccaculo che stavano in vita grazie alla fama e ai soldi.
Non che avesse un'opinione migliore per quelli di Capitol City o qualsilvoglia tributo voglia ammazzarlo.
Indipendemente dal distretto... a parte Hanabi.
Sin dall'inizio, da quando erano stati sorteggiati per gli Hunger Konoha's Games, non aveva mai avuto intenzione di ucciderla.
Anche se non la conosceva molto, al di fuori dei giochi. Abitava accanto a lui, era stata adottata da una donna molto materna di nome Kyoto che lui conosceva bene, la vedeva uscire per andare a scuola tutte le mattine, con la coda da paperella della camicia che fuoriusciva dalla gonna blu della divisa della scuola.
I capelli castani erano sempre pettinati, liscissimi ricadevano sulle spalle.
Ma era stata sempre un po' fredda.
A volte, quando era l'ora della mensa e lui non voleva ascoltare i suoi noiosissimi amici, si limitava a fissarla, circondata da tre o quattro amiche. Rispondeva calma e sicura, non perdeva mai il controllo di sè stessa.
Forse era così per via della separazione dalla sua vera famiglia, forse era così perchè vivevano in una società in cui non potevi permetterti di essere troppo debole.
Tantostà, che l'adorava.
E moriva, con la mente, alla sola idea che era morta. Avrebbe voluto morire.
Ma doveva tornare a casa, da Kyoto e consolarla.

Perso com'era nei suoi pensieri, non si accorse di un cappio a terra fin quando esso non vi si strinse intorno alla caviglia e lo ribaltò a testa in giù. Cacciò un urletto sorpreso e anche un po' doloroso per la gamba indolenzita strattonata.
Si ritrovò a testa in giù, con delle provviste che gli scivolarono via dalle tasche e, sì, anche il coltellino svizzero che gli sarebbe potuto servire per tagliare la corda stretta intorno alla sua caviglia.
Grugnì.
"Dannata sfiga" pensò.

Cercò di alzarsi su, per sciogliere il cappio ma era troppo in alto e neanche il più atletico del mondo ce l'avrebbe fatta ad arrivarci. Si lasciò scappare un bestemmione, quando sentì uno scricchiolio alla sua destra.
Raggelò, voltandosi immediatamente.

Si ritrovò, quasi a un metro, il tributo numero nove, Gaara, che lo scrutava con un sorriso ironico. Kiba grugnì, molto infastidito dall'aria del tizio dai capelli rossi che lo fissava.
-Caduto nella trappola di mio fratello, ti ucciderà- disse con un tono gelido, anche se divertito. Clinò il capo. -Oppure potrei farlo io, che ne dici?-
Kiba gli sputò quasi addosso, in risposta, la sua saliva amara e impastata. -Dico che sei un coglione!- urlò -Perchè uccidermi se siamo entrambi vincitori?-
Gaara raddrizzò il capo. -Ottima osservazione. Potresti avere ragione. - lo guardò.
Quei due occhi verde ghiaccio erano penetrati nei suoi castano dorato. Grugnì di nuovo, non sopportando tutta quella tensione.

-O mi uccidi o mi aiuti, baka- sputò acidamente allargando le braccia.
Gaara sorrise di nuovo. -Ho ucciso solo mia sorella Temari- disse.
-Complimenti,nove, vuoi un trofeo?-
-Perchè lei voleva uccidere tutto, era divertita,seriamente-
-Oh per carità, anche tu non sei privo di sadicità,neh Gaara kun- lo beffeggiò.

Mentalmente si diede dello stupido. Possibile che in una situazione come quella, tra la vita e la morte, doveva per forza scherzare?!
Se ne rendeva conto da solo che era un idiota.

-Potrei andarmene via lasciandoti a testa in giù finchè il sangue non ti arrivi al cervello, anche se potrebbe ucciderti prima Kankuro...però...- scoccò la lingua. -Dev'essere morto. Non piazza le trappole a vuoto per poi non recuperare subito le sue vittime,lui- scrollò le spalle.
-Ti decidi o no?- sbuffò Kiba, per un attimo pensò davvero che Gaara gli salvasse la vita. Poi si riscosse. Sarebbe morto comunque.
E, infatti, Gaara estrasse velocemente un kunai dalla tasca e, senza badare troppo la mira lo lanciò.
Kiba serrò gli occhi.
Il coltellino sfrecciò verso di lui.

Il cannone sparò, nell'esatto momento in cui Kiba cadde a terra e la faccia cadde sul terreno infangato. Guardò Gaara che gli aveva già rivolto le spalle.
Si chiese chi fosse morto e sperò non fossero Tenten o Neji, gli unici 'amici' che gli erano rimasti.
-Ora. E' morto qualcuno...- disse glaciale, il rosso si voltò verso Kiba. -Mancherà un quarto d'ora scarso. Ti piacerebbe restare nell'arena? Ti piace così tanto?-

Kiba potè giurare che quella di Gaara fosse ironia, anche se venuta male. Naturalmente lui era il maestro.
Il rosso si avvicinò e gli porse la mano, con un mezzo sorriso. -Non sono un mostro-
Kiba gli afferrò la mano e Gaara lo aiutò ad alzarsi. -Beh, in effetti con quei capelli pare il contrario- disse iniziando a camminare.
Con la coda dell'occhio vide Gaara tastarsi i capelli e aggrottare le sopracciglia, che non aveva.
Tuttavia non ribattè. -Scherzavo,amico- biascicò Kiba come se non fosse successo nulla.

***
 
DISTRETTO 1

-Sas'ke kun! Mancano solo dieci minuti!- strillò Sakura ansante dopo aver scrutato il misero orologio che Tsunade aveva infilato nella tasca dei suoi pantaloni prima di partire.

"Ti potrebbe servire,sai. Il tempo è importante"
Sasuke frenò con i piedi e si guardò nervosamente intorno. Dieci minuti ed erano praticamente arrivati, vedeva la Cornucopia e l'Hovercraft che li avrebbe ritirati.
Ma non doveva perdere la concentrazione. C'erano dei potenziali nemici che avrebbero potuto uccidere anche se erano finiti i Giochi erano Temari,Gaara e Kankuro Sabaku no e magari anche Ino Yamanaka, dato che veniva dai Favoriti.
Numerosi cannoni si erano sentiti, però poteva essere chiunque, anche Neji e Tenten, quelli del tre o quel ragazzino del dodici.

-Sas'ke kun....-
-Ho capito- la interruppe il moro.
Concentrazione.
Afferrò Sakura per la mano e iniziò a correre più veloce, notando che entrambi portavano lo zaino, ordinò di liberarsene, lo gettarono così nella selva.
Corse.

Un po' si sentiva in pensiero per Neji e Tenten.

Corse.

Non erano cattive persone.

Corse ancora e ansimò.

Saranno vivi?

Frenò, accorgendosi che stava andando a sbattere contro l'Hovercraft, Sakura cacciò un urlo invocando il suo nome e la tirò indietro per evitare che sbattesse.
-Ben tornato, Presidente Uchiha- borbottò un Pacificatore di guardia.
Non gli rispose.
-Ce la faranno- rassicurò a Sakura, vedendola ansiosa. -Tutti e due.
-Saranno vivi?- domandò morsicchiandosi un labbro.
-Ovviamente- fece un mezzo sorriso, -Neji è un tipo duro-

-Mancano cinque minuti- avvisò il Pacificatore.

***
 
-Corri!Corri! LA VEDO!- strillò Tenten.

I due ragazzi continuarono a correre a perdifiato. Quando furono nell'enorme spazio della cornucopia, a cento metri dall'Hovercraft, videro spuntare alla loro sinistra Kiba e il tributo del nove. Correvano,come loro.

Tenten fece per scattare una mano all'arco, quando, mentre correvano, Gaara gli aveva lanciato un'occhiata d'astio. Ma poi si era accorta di non averlo più. Per alleggerirsi.
-Non ci vuole far del male- la rassicurò Neji.

"Speriamo, non vorrei morire proprio ora" si ritrovò a pensare la castana.

 

***
 
Li vedevano, poco più avanti, i tributi del due, quelli del tre e nove.
Karin si piegò sulle ginocchia. -Non ce la faccio...
Suigetsu digrignò i denti. -Karin...
In quell'esatto momento, una trappola s'attivò dietro di loro. I ragazzi si voltarono, Suigetsu spinse a terra, in una pozzanghera, Karin ed evitò i coltellini.

Però fu tutto un lampo.
Numerosi coltellini gli si conficcarono dappertutto. Karin strillò e andò a soccorrerlo.
-Aiuto!- strillò. -Aiuto!-
Vide che mancava poco, qualche passo. Vide tutti guardarli sbalorditi, come se non sapessero cosa fare.
-Aiuto...- mormorò.
-Karin...- Suigetsu tossì sangue e le toccò la guancia. -Corriamo, avanti!- si alzò a fatica e la rossa rimase a bocca aperta.
Iniziarono a zoppicare fino alla navetta. -Resisti.....- mormorò.

"Tributi. Mancano cinquanta secondi..." intimò la voce di Pain.

Gli altri tributi salirono sull'Hovercraft. Karin e Suigetsu arrancarono.

"Quaranta"
-Aumentiamo il passo....

"Venti..."
I secondi scorrevano, e loro erano sempre più vicini. Fino a quando...
"Zero" mormorò sadico Pain.

Erano proprio davanti la porta, mentre si chiudeva. Una ragazza dai capelli rosa, quella dell'uno, porse la mano. -Coraggio! Prima che si chiuda del tutto!
Suigetsu spinse Karin sopra la navetta e lei si voltò, urlando già per la disperazione.
Quando vide Neji e Sasuke afferrarlo e gettarlo proprio dentro nell'esatto momento in cui il portellone si chiuse del tutto.
Karin, a terra, sentì il rombo del motore che si azionava. Guardò la finestra, vedendo l'isola allontanarsi.

-Tributi. Complimenti. Vincitori degli Hunger Konoha's Games - disse gelido Pain, guardandoli dritto in faccia a tutti.


AngolinoAutrice(?)
Sono triste, il prossimo sarà l'epilogo, cioè anche l'ultimo capitolo di questa storia. Starà a voi dirmi se volete il seguito( a seconda quello che succede) o no... io ho già un sacco di ideuzze *-*
Anyway, i ragazzi rimasti sono tutti vivi... al momento è.é
Sono perfida? Forse un pochino....
Ringrazio le quattro persone che hanno recensito e l'una che ha mandato il messaggio privato... ragazzi non fa niente se dovete recensire dicendo solo "bella", l'importante per me è che lo fate- Salvate un'autrice dalla depressione. Nel prossimo capitolo ci saranno i debiti ringraziamenti.
Prima che facciate clik su questa pagina  ela chiudiate, volevo avvisarvi un'altra cosa: ho iniziato una nuova storia di Naruto che sostituerà questa. Si chiama Would You rather (ho scritto il primo cap ma non postato, è in revisione), tratta dall'omonimo film americano che pultroppo in italia non è uscito T_T chi sa l'inglese o abbia voglia di leggere i sub ita, invito a vederlo.
Si tratta di una famiglia che permette a dei partecipanti a un gioco che se vincono gli rendono tutto ma proprio tutto ciò che vogliono. Solo che non èproprio un semplice gioco.
Ecco qui il trailer, cliccate qui
Un bacione e recensite,Shanna. I love you!











 
   
 
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