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Autore: Astrea9993    09/11/2014    1 recensioni
Non c'era altra spiegazione: ero finita all'interno della mia stessa fanfiction ed ora non sapevo come uscirne e, a dirla tutta, non sapevo neppure se volessi farlo!
C'era solo un piccolo problema: prima di essere trasportata all'interno del mondo di Harry Potter non avevo avuto il tempo di concludere la mia storia ed ora questa era fuori controllo ed io non sapevo più cosa mi riservasse il futuro...
Ero appena giunta ad Hogwarts, non era ancora trascorso il primo giorno ed io ero già quasi riuscita a rompermi l'osso del collo e a portare James Potter all'altro mondo assieme a me...
Se questi erano i presupposti qualcosa mi diceva che d'ora in poi le mie giornate sarebbero state piuttosto movimentate...
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 8
 
In cui  si risveglia lo spirito investigativo di Melanie
 
"Quindi tu... Lui..." farfugliò Dominique senza riuscire a smetterla di ridere, era ormai da cinque minuti buoni che continuava a ridere sguaiatamente tenendosi la pancia con le mani.
"potresti piantarla?!" protestai io "ci stanno osservando tutti" dissi infastidita mentre mi guardavo attorno. Io, Dominique e Cordelia ci eravamo sedute ad uno dei tavoli più appartati della biblioteca, il piano era studiare, poi Dominique mi aveva posto la fatidica domanda:
 
"che è successo tra te e James?"
 
La sua era una domanda sensata.
Era infatti da quel giorno che James mi trattava piuttosto freddamente ed io non potevo fare a meno di sentirmi una sottospecie di mostro che aveva impunemente attentato alla sua virtù.
Va bene, avevo ceduto alla lussuria ma era stato James a chiudermi dentro ad uno sgabuzzino buio, se lui non lo avesse fatto io non gli sarei saltata addosso.
Ok, avevo dimostrato di avere meno autocontrollo di un ungaro spinato ma almeno ero stata sincera e, in fin dei conti, non credevo di dispiacere poi molto a James, il problema era solo che volevamo cose diverse...
Io volevo scopare e lui... Be' a quanto pareva voleva qualcosa di serio.
Non avevo fatto nulla di male, eppure mi sentivo dannatamente in colpa! Era come se mi fossi approfittata di una povera verginella seducendola e poi abbandonandola.
Dannazione! Se proprio dovevo sentirmi in colpa che almeno fossi riuscita a concludere!
"scusa..." mormorò Dominique mentre si asciugava una lacrima "è solo che è dannatamente divertente!"
"che cosa c'è di divertente nel fatto che io abbia violato la purezza virginale di tuo cugino?" replicai io
"credimi Starlight, in James non c'è nulla di virginale da molto tempo..." disse Dominique trattenendo a stento le risate.
Bene, era interessante sapere che l'unica a spingere Potter a comportarsi come una verginella ritrosa ero io.
"anzi, spesso e volentieri è stato James a spezzare il cuore di qualche ingenua che, dietro una notte di sesso, vedeva di più di quanto in realtà vi fosse" continuò Dominique
"be', l'ultima volta che l'ho visto, James non sembrava molto interessato ai rapporti occasionali"
"questo perché tu gli piaci" spiegò Dominique
"che fregatura!" mi lamentai
Non sarei mai riuscita a comprendere la logica di James Sirius Potter: non faceva sesso con me perché gli piacevo ma, a quanto pareva, se non gli fosse importato nulla di me sarebbe stato più che di sposto a soddisfarmi.
Sapevo bene che per fare sesso con qualcuno questo non ti doveva necessariamente piacere ma se gli piacevo questo non doveva essere un ulteriore incentivo per una bella scopata?!
"te l'hanno mai detto che ragioni come un uomo?" domandò Dominique divertita
"se questo significa che non sono una mocciosetta smielata e romantica allora si, ragiono come un uomo"
"lascia che ti dia un consiglio, Melanie" intervenne la bionda Grifondoro "sbrigati ad innamorarti di James"
"ancora con questa storia!" sbuffai infastidita "e poi tu non volevi che lo facessi penare?!"
"ti ho detto di farlo penare, non di rifiutarlo, credo che voi due stareste bene assieme..."
"non sono fatta per le relazioni" tagliai corto io
"che ne direste di parlare di questioni più importanti?!" intervenne Cordelia ponendo fine alla disquisizione
"va bene..." mormorò Dominique anche se, qualcosa nel suo tono, mi diceva che sarebbe tornata alla carica...
"dimmi, Melanie Artemis Starlight: come hai potuto essere così idiota?!" quella era una domanda molto interessante che mi ponevo pure io...
"come hai potuto fidarti di quello stupido biglietto!" continuò la mia amica "e come ho fatto io a lasciarti andare da sola!"
"non è stata colpa tua, Cordelia" la interruppi io.
Indubbiamente la mia era stata una mossa stupida ma non era giusto che Cordelia si facesse carico di colpe non sue. Ero stata io a presupporre che quel biglietto fosse di James ed ero stata io ad avventurarmi per i corridoi di Hogwarts in piena notte nonostante gli Auror mi avessero raccomandato la massima attenzione.
Probabilmente ciò che era successo a quella ragazza era colpa mia.
 
Inevitabilmente ritornai con la mente a quanto accaduto una settimana prima.
 
Io e James che ci precipitavamo fuori da quello stupido sgabuzzino, i capelli scompigliati e gli abiti strapazzati, James aveva addirittura la camicia aperta dato che nel strappargliela di dosso avevo fatto saltare tutti i bottoni ma, in quel momento, nulla di tutto questo era importante. Entrambi ci eravamo immediatamente precipitati verso la biblioteca, il cuore che ci martellava nel petto. Ormai sapevamo cosa avremmo trovato in quella Biblioteca ed entrambi sapevamo di non poter fuggire a quella realtà.
Impietrita, sulla soglia della biblioteca, stava la Williams, la caposcuola di Corvonero. Nulla restava della ragazza che terrorizzava gli altri studenti togliendo loro centinai di punti per ogni stupida infrazione ora, la bionda Corvonero, sembrava solo una bambina spaventata che con mani tremanti ci indicava una figura seduta ad un tavolo collocato accanto ad una finestra.
La biblioteca era buia e la Williams, nello spavento, aveva lasciato cadere a terra la sua bacchetta che si era spenta.
Inutile dire che se fossimo stati  ancora in guerra non sarebbe durata neanche cinque minuti.
Dopo aver tratto un profondo respiro mi avvicinai alla misteriosa figura.
Era strano eppure, per quando fossi spaventata, una parte di me si stava abituando a tutto quell'orrore e i miei pensieri, questa volta, erano più lucidi e coerenti.
Con lentezza mi avvicinai alla figura illuminata dalla pallida luce lunare
"lumos maxima" mormorai prima di procedere ulteriormente
Seduta al tavolo stava una ragazza dai capelli neri e dalla carnagione scura, indossava la divisa di Corvonero e, appuntata al suo petto, stava una spilla da caposcuola il che era un dettaglio piuttosto strano dato che la ragazza doveva avere al massimo tredici anni.
Osservai per un altro istante la scena, la giovane vittima questa volta appariva così viva, sembrava quasi che stesse studiando il pesante tomo che era aperto dinanzi ai sui occhi...
"Clarissa..." mormorò James che, dopo essere riuscito a tranquillizzare la Williams, mi aveva raggiunta.
"la conosci?" domandai sorpresa
"È Clarissa Jordan" mormorò atono, in quel momento era troppo sconvolto per poter comprendere a pieno la portata di ciò che era successo, ma forse era stato quel misto di dolore che avevo scorto nei suoi lineamenti ad avermi spinta ad agire.
In quei giorni, nonostante la quiete apparente avevo pensato.
Non ero una Corvonero ma questo non significava che fossi una stupida e quindi mi ero interrogata su come gli Auror fossero riusciti a rallentare il processo di pietrificazione, avevo cercato di capire cosa avessi sbagliato e cosa avrei dovuto fare per aiutare Colin e poi avevo capito.
Non avevo alcuna certezza di riuscire nel mio intento ma dubitavo di poter peggiorare la situazione, inoltre la pietrificazione che aveva già colpito le caviglie di Clarissa si stava ora propagando.
"arresto momento!" esclamai con decisione
"che cosa stai facendo?!" intervenne James
"le salvo la vita" replicai decisa "cerco di impedire che la pietrificazione si propaghi ulteriormente ma dubito che l'incantesimo possa resistere a lungo quindi sbrigati a chiamare la McGranitt" conclusi più duramente di quanto fosse mia intenzione fare.
 
Poi eravamo stati trascinati dal consueto vortice.
Ci eravamo recati nell'ufficio della preside assieme alla Williams che, dopo aver spiegato che le era stata rubata la spilla da caposcuola pochi giorni prima, era stata congedata. A quel punto eravamo rimasti solo io e Potter.
Come sempre avevamo raccontato l'accaduto a Ron Weasley e a Harry Potter e, come da copione, ero stata redarguita per la mia condotta irresponsabile.
Non avevo potuto replicare in alcun modo, i due Auror avevano pienamente ragione. Ero stata tremendamente stupida. Certo, essere rimproverata da uno che aveva tentato di scagliare l'incantesimo "mangia lumache" con una bacchetta rotta e che ora continuava a guardare sconvolto il nipote bisbigliando qualcosa di molto a simile "una Malfoy in famiglia" con aria sconsolata era piuttosto triste ma me ne ero dovuta fare una ragione.
Quella notte, infatti, l'abbigliamento di James non lasciava molto spazio all'immaginazione e, nonostante la prudente omissione di qualche dettaglio era piuttosto evidente cosa stessimo facendo prima di udire quell'urlo il che, ovviamente, era piuttosto imbarazzante anzi, per essere più precisi Ronald Weasley era imbarazzante.
Grazie al cielo Potter Senior aveva mantenuto la sua aria professionale e sembrava comprendere che, il fatto che lui e Ron si fossero sposati con i loro amori del "liceo" non faceva di me la futura signora Potter.
Nonostante i più che meritati rimproveri il signor Potter si era complimentato con me per aver utilizzato l'incantesimo arresto momento, questo, aveva detto l'Auror, probabilmente aveva salvato la vita alla ragazza o, per lo meno, ci aveva fatto guadagnare tempo.
Poi era arrivato il momento delle supposizioni, supposizioni che fino ad ora si erano rivelate inutili.
In quei giorni infatti gli Auror si erano concentrati sugli spostamenti dei Tassorosso e, in particolar modo, su quelli dei discendenti di Justin Finch-Fletchley, la seconda vittima del Basilisco, ma, a quanto pareva, il misterioso aggressore non attaccava le sue vittime seguendo un ordine cronologico e, l'ultima aggressione, sembrava richiamare la pietrificazione di Penelope Light quella che, assieme ad Hermione Granger, era stata l'ultima vittima. Inoltre se Colin Canon oltre a portare il suo stesso nome assomigliava molto allo zio la giovane Clarissa Jordan non aveva nulla di Penelope. Avevano un età diverse, il loro aspetto era completamente diverso ed appartenevano a case differenti.
Questo aveva portato Harry e Ron a presumere che, queste aggressioni che sembravano richiamare un passato ormai lontano fossero volte a colpire delle vittime precise e che le ragioni di tutto questo fossero più profonde di quanto pensassimo.
Poi i due Auror avevano esaminato il biglietto che mi era stato recapitato ed erano giunti ad elaborare quella tesi che tuttora mi tormentava: l'impegno che aveva messo l'aggressore nel trasfigurare la divisa di Clarissa faceva presupporre che la vittima designata non fossi mai stata io e allora perché attirarmi in quel luogo?
Prima di quel giorno io e James non ci eravamo più trovati da soli e di fatti non vi erano state altre aggressioni, era come se l'aggressore ci avesse scelti come il suo personale pubblico e per poter colpire avesse voluto riunirci nello stesso posto.
James aveva liquidato la cosa dicendo che era un'assurdità eppure io non potevo fare a meno di sentirmi in colpa, se davvero fosse stato così significava che ero stata io ad uccidere Clarissa Jordan perché se io fossi rimasta nella mia stanza nulla di tutto questo sarebbe accaduto.
Nessuno aveva apertamente parlato di colpe ma io non potevo fare a meno di sentirmi responsabile.
James mi aveva detto di smetterla, che non era colpa mia eppure, da quel giorno, il suo atteggiamento nei miei confronti era cambiato ma forse era meglio così perché forse se io e lui ci fossimo nuovamente avvicinati le aggressioni sarebbero ricominciate.
 
Mi ero recata un paio di volte in infermeria, mi sentivo come in dovere di andare a trovare i ragazzi pietrificati ma, alla fine, non avevo trovato il coraggio di varcare quella soglia neppure una volta.
Un giorno però, avevo incrociato Lee Jordan, il volto tirato e l'aria di uno che non dormiva da giorni. Mi ero immediatamente bloccata sul posto in attesa delle accuse e degli insulti, invece, a sorpresa, l'uomo mi aveva stretta in un abbraccio.
"grazie per averla trovata, grazie per averle dato tempo"
Immediatamente mi ero sentita ancora più in colpa, come potevo dire a quell'uomo che forse era colpa mia se sua figlia verteva in quelle condizioni?!
 
"se ci sono delle colpe quella che ha sbagliato non sei di di certo tu" sentenziai decisa mentre raccoglievo i libri e li riponevo nella borsa "devo assolutamente finire un tema di Erbologia e oggi dubito che assieme riusciremo a concludere qualcosa" dissi mentre mi avviavo verso il mio dormitorio.
Ero stanca di aspettare, era giunto il momento di agire, avevo bisogno di risposte ed ero certa di poterle trovare nella sezione proibita...
 
 
 
*****
 
 
 
Per mia sfortuna (o forse fortuna, al momento ero indecisa) non vi era alcun insegnante incompetente che potesse distrattamente autorizzarmi a consultare la sezione proibita pertanto avrei dovuto intrufolarmi al suo interno di nascosto.
Per farlo avrei avuto bisogno del mantello dell'invisibilità o della Mappa del Malandrino o meglio di entrambe e, per mia sfortuna, nessuno dei due oggetti mi apparteneva.
Al momento la mappa era nelle mani di James mentre il mantello, dopo il tentativo di spionaggio ai danni della nostra squadra di Quidditch, era stato sequestrato da Albus.
Mi si paravano davanti quindi ben due possibilità: chiedere aiuto a James o chiederlo ad Albus.
Alla fine, dopo qualche riflessione avevo deciso di chiedere al minore dei fratelli Potter di prestarmi il mantello dell'invisibilità.
Certo, James mi aveva pregato di renderlo partecipe dei miei piani ma se lo avessi fatto ci saremmo trovati assieme da soli e per di più di notte ed io non volevo altre vittime sulla coscienza. Così mi ero avviata con decisione verso il dormitorio maschile del sesto anno.
 
"Starlight" mi aveva richiamata la voce di Piton, subito avevo sentito un brivido corrermi lungo la schiena, se c'era una cosa che avevo imparato era che quando Severus Piton mi parlava di sua spontanea volontà dovevo preoccuparmi.
"professore..." avevo mormorato diffidente
"ho bisogno del tuo aiuto, Starlight" aveva detto l'ex preside, la smorfia sul suo volto sottolineava come pronunciare quelle parole gli venisse difficile.
"mi dica" dissi io senza riuscire a celare la soddisfazione che vederlo in difficoltà mi provocava, così imparava a darmi della vigliacca.
"quel vecchio balordo mi sta facendo impazzire"
"vecchio balordo?" domandai perplessa
"Albus Silente" si spiegò Piton "pur di evitarlo sto evitando di tornare nel mio ritratto collocato nell'ufficio della preside da giorni"
"e con tutto questo io che c'entro?" domandai confusa
"James Sirius Potter è depresso, almeno a giudicare da ciò che dice Silente"
"mi dispiace per lui..." mormorai poco convinta e senza ben sapere che cosa avrei dovuto dire o fare
"quell'idiota di Silente si sente una sottospecie di Cupido ed è da giorni che vomita cavolate sulla forza dell'amore e sulla bellezza della gioventù quindi, Melanie Artemis Starlight fai qualcosa"
"perché dovrei essere io a trovare una soluzione?!" mi lamentai, se Piton pensava che mi sarei messa a parlare dei miei problemi di cuore si sbagliava di grosso.
"per quanto io non riesca a capire come mai ragazze belle ed intelligenti finiscano col sentirsi attratte da quei palloni gonfiati dei Potter, l'ultima volta che vi ho visti assieme tu e James Potter sembravate... Intimi" disse Piton senza celare una punta di disgusto
"io e Potter non siamo intimi" mi affrettai a sottolineare
"quindi è per questo che Potter è depresso?"
"lo sa che si sta comportando come una vecchia pettegola?!" lo redarguii io
"ne va della mia sanità mentale"
"non è colpa mia se Potter è peggio di una verginella ritrosa!" sbottai infastidita, perché dovevo fare sempre io la parte della cattiva?! "ora devo andare" soggiunsi poi.
Giunta a questo punto ero più decisa che mai a non coinvolgere James Potter in questa storia, mi dissi mentre percorrevo le scale che mi avrebbero condotta al dormitorio maschile e, per un istante, mi parve di sentire una risata riecheggiare alle mie spalle ma doveva trattarsi di un allucinazione uditiva, era impossibile che Severus Piton stesse davvero ridendo...
 
Lentamente salii le scale del dormitorio domandandomi cosa avrei dovuto dire.
Non ero incline a rivelare i miei piani ad Albus, in fin dei conti era un Potter e, per i miei gusti, i Potter tendevano a fare fin troppo gli eroi. D'altro canto Albus Severus Potter non era uno stupido e non sarebbe stato facile raggirarlo quindi alla fine decisi di optare per la sincerità.
Armata di una nuova convinzione bussai alla porta della stanza per poi rendermi conto di aver tralasciato un piccolo dettaglio: Albus in quel momento non era da solo ma in compagnia di Scorpius e Rose.
Per un istante la mia testa fu invasa da diverse plausibili scuse per giustificare la mia presenza. Avrei potuto dire che ero venuta a trovare Scorpius ma di certo mio cugino si sarebbe insospettito, non ero il tipo di ragazza che faceva le improvvisate senza alcuna ragione apparente. Avrei potuto dire che stavo cercando Rose e che i gemelli mi avevano detto che si trovava a Serpeverde ma non volevo rischiare che parlando con gli Scamandro Rose scoprisse la mia bugia. Avrei potuto dire che avevo una nuova strategia da mettere in pratica per la prossima partita di Quidditch ma, al momento, non avevo elaborato alcuno schema così, dopo aver sospirato sonoramente, piantai i miei occhi in quelli del giovane Potter
"Albus, ti devo parlare" dissi con decisione "in privato" specificai poi
"non vedo perché tu non possa parlare anche di fronte a noi" intervenne Scorpius, dimenticavo sempre quanto la sua iperprotettività fosse noiosa
"d'accordo" dissi io mentre rivolgevo un sorriso divertito a mio cugino "sono incinta e credo che il tuo migliore amico sia il padre" mentii desiderosa di prendermi gioco di lui e della sua mania di ficcanasare.
Fu divertente vedere Scorpius sbiancare prima che si rendesse conto del fatto che stavo ridendo sonoramente incapace di rimanere seria troppo a lungo. Persino Albus, che per solidarietà nei confronti dell'amico cercava di trattenere le risate, mi rivolse un lieve sorriso.
"come vedi, Scorpius, ci sono delle cose che preferisci non sapere..."
"Melanie, Scorpius e Rose sono i miei migliori amici e alla fine racconterei loro tutto in ogni caso quindi impedire loro di ascoltare la nostra conversazione sarebbe solo una perdita di tempo" rispose tranquillamente Albus mentre io mi trovavo a maledire mentalmente i Potter e la loro incapacità di nascondere qualcosa ai propri amici.
"va bene" mi decisi alla fine "mi serve in prestito il mantello dell'invisibilità e no, non ho intenzione di dirvi a che cosa mi serve, vi basti sapere che intendo infrangere molte regole"
"cos..." iniziò Scorpius ma io lo interruppi
"ho già detto che non intendo fornire alcun dettaglio relativo alle mi intenzioni." dissi con decisione "puoi dirmi di si oppure di no" aggiunsi poi scrutando Albus
"c'entra Potter?!" ripartì alla carica mio cugino
"no, Scorpius, James non c'entra niente e francamente non mi sorprende che lui sia così egocentrico dato che sembrate essere tutti così fissati con lui" mi lamentai
"e allora se non è per lui..."
"devo consultare la sezione proibita" sbottai stanca di quelle stupide insinuazioni
"è per quelle aggressioni..." intervenne per la prima volta Rose che, a quanto pareva, per mia fortuna aveva ereditato i geni Granger...
"non credo riuscirai a scoprire qualcosa di più di quanto non abbiano scoperto gli Auror" intervenne Albus
"se come dice tuo padre l'aggressore ci tiene ad avermi come spettatrice del suo piccolo show personale può darsi che io sia in grado di cogliere qualche dettaglio in più"
"Da quello che dice mio padre anche James è parte del delirio di quel pazzo pertanto, secondo il tuo ragionamento, mio fratello dovrebbe venire con te"
"Se vuoi avere altre vittime sulla coscienza vai pure a spifferare tutto a James" intervenne Rose
"L'aggressore vuole avere me e James riuniti, gode nel farci scoprire le sue vittime e fino a quando tutto questo non sarà chiarito è meglio che James mi stia lontano" chiarii io
"Ma non puoi andare da sola" intervenne Scorpius "e se fosse una trappola?"
"Se avesse voluto ferirmi lo avrebbe già fatto"
"Scorpius ha ragione" intervenne Rose "non puoi andare da sola, noi verremo con te"
"Lavoro meglio da sola"
"Vedila in questa maniera: per portare a termine il tuo piano hai bisogno del mantello dell'invisibilità e il prezzo per ottenerlo è il lavoro di squadra"
Per un momento scrutai Albus sperando che almeno lui la pensasse diversamente ma poi fui costretta ad arrendermi
"Va bene" Sbottai infastidita "ma le cose si faranno a modo mio"
"Va bene, Melanie" consentì Rose "ora andiamo a procurarci la Mappa del Malandrino"
 
 
 
*****
 
 
 
Come avevo ben presto appreso per Rose Weasley "ora andiamo a procurarci la Mappa del Malandrino" voleva all'incirca dire "andiamo a torturare mio fratello per farci dire la parola d'ordine per accedere alla sala comune di Grifondoro e derubare mio cugino"
Normalmente avrei detto a Rose che era il casi di trovare un modo per agire più discretamente ma, dopo un attenta analisi, ero giunta alla conclusione che non vi fossero soluzioni migliori, era per questo che mentre Rose bloccava suo fratello contro la parete e gli intimava di parlare se non voleva che Hermione fosse informata di quel troll in Erboligia, non avevo battuto ciglio. Piegare Hugo Weasley era stato piuttosto semplice ed era così che io e Rose ci eravamo preparate ad entrare in territorio nemico.
Il piano era molto semplice: qualora ve ne fosse stata necessità io mi sarei occupata del diversivo mentre Rose si sarebbe occupata della mappa. Avevamo appena raggiunto il ritratto della signora grassa quando ero stata invasa dal terrore di fallire ancora prima di iniziare. Infatti, nel corridoi proprio davanti al ritratto, si trovava James Sirius Potter in persona. Per un attimo avevo esitato, poi mi ero resa conto che era voltato ed intento a parlare con Amelia Zabini, di certo era quindi troppo distratto per fare caso a noi. Come leggendomi nel pensiero Rose si era affrettata verso il ritratto ed io avevo seguito il suo esempio.
Poi avevo visto la scena.
 
Le loro labbra che si univano, le braccia di Amelia che andavano ad affondare nei capelli di James...
 
Rapidamente mi ero intrufolata all'interno della sala comune, un moto di fastidio che mi attanagliava le viscere.
Quindi io ero intoccabile ma ad andare a letto con Amelia Zabini quello stronzo non si faceva alcun problema! Ed io che mi ero persino sentita in colpa! Pensai mentre raggiungevo un'ignara Rose. La mia amica era infatti entrata nella sala comune prima di aver modo di assistere alle performance del cugino.
"La via è libera" bisbigliò Rose
Effettivamente la sala comune di Grifondoro era in fermento, al momento infatti, Fred e Roxanne erano intenti a vendere dei nuovi prodotti del padre pertanto nessuno aveva fatto caso a noi.
Velocemente, prima che qualcuno potesse rendersi conto della nostra presenza, ci avviammo verso il dormitorio del settimo anno.
Dovevo concentrarmi eppure, mentre seguivo le mosse di Rose, non potevo fare a meno di provare quel moto di fastidio.
Per un momento mi domandai se la mia fosse gelosia, poi dedussi che no, non ero gelosa, piuttosto mi sentivo ferita nell'orgoglio e, molto infantilmente avevo la sensazione che Amelia si fosse presa qualcosa di mio.
Amelia Zabini faceva sesso, tanto sesso e lo faceva nella mia stanza così che, un paio di volte, io e Cordelia eravamo state costrette a cambiare camera, poi avevo compreso che Amelia lo faceva apposta, che si divertiva a sbattermi fuori dalla mia stessa stanza. Era stato allora che avevo deciso che non avrei mai più lasciato la mia camera e, dopo aver tirato le tende ed aver insonorizzato il mio baldacchino ero andata a dormire. La conseguenza di tutto questo era che ormai ero piuttosto ben informata sull'intensa vita sessuale della mia compagna di stanza che, di certo, non era in astinenza, ed era per questo che sapevo che Amelia Zabini aveva invaso il mio territorio allo scopo di sfidarmi.
"Aspetta un attimo" mi bloccò Rose mentre estraeva dalla borsetta di perline il mantello dell'invisibilità ed entrambe ci affrettavamo a nasconderci sotto di esso, non potevamo rischiare che qualcuno dei possibili  occupanti della stanza ci vedesse.
Con esitazione Rose fece scattare la maniglia ed entrambe esalammo un sospiro di sollievo nel renderci conto che la camera era vuota.
Subito ci affrettammo a sfilare il mantello e Rose si precipitò a frugare nel baule del cugino per poi estrarne un piccolo cofanetto.
"È qui che James tiene le cose importanti" spiegò la ragazza "ora si tratta solo di individuare la parola d'ordine, una volta era 'Sono davvero un figo', poi però Fred ha rubato la scorta di caccabombe di James e quindi lui ha cambiato parola d'ordine" mi spiegò
"Rose, non abbiamo tutto questo tempo!" Esclamai allarmata
"Non ci metterò molto, James non è poi mica tanto creativo" mi assicurò lei  "tu stai davanti alla porta" aggiunse poi
"Serpeverde fa schifo" iniziò Rose "Fred puzza, sono il Potter più bello, tette, Melanie Starlight ha delle belle tette"
"Ehi!" Protestai sentendomi chiamata in causa
"Scusa ma devo ragionare come James" si giustificò lei "Melanie ha un bel culo" continuò Rose imperterrita poi, all'improvviso sentiamo un rumore ed entrambe ci prendemmo conto di essere state stupide: ci eravamo scordate del bagno e non avevamo fatto caso allo scrosciare dell'acqua che da questo proveniva...
"Angelo" mormorò Rose in un ultimo tentativo e, contro ogni previsione il cofanetto si aprì in un clic
"Vieni!" Mi esortò Rose mentre, afferrata la Mappa, si nascondeva sotto il mantello dell'invisibilità
"Un attimo" risposi io mentre, ignorando il suono dei passi che si avvicinavano alla porta, riponevo il cofanetto al suo posto.
E poi era stato troppo tardi per fare qualunque cosa.
Davanti ai miei occhi era apparso un bel ragazzo dai capelli scuri e i lineamenti vagamente orientali, i capelli bagnati tirati indietro e il corpo unicamente coperto da un asciugamano legato in vita, alcune gocce d'acqua che gli bagnavano ancora il petto ben delineato.
Per un momento eravamo rimasti entrambi immobili.
Lui probabilmente si domandava che ci facesse una bionda con la divisa di Serpeverde nella sua stanza mentre io mi domandavo per quale ragione, tra tutti i possibili momenti, un figo mezzo nudo doveva apparire proprio ora...
Poi mi ricordai che dovevo andarmene, dovevo uscire da quella porta il prima possibile, così mi avvicinai lentamente allo sconosciuto.
Sapevo che se volevo andarmene di li limitando il più possibile i danni dovevo agire tempestivamente, sfruttando quel momento di iniziale stupore.
"scusa" mormorai cercando di assumere un'espressione il più innocente possibile "cercavo Dominique e... Devo essermi persa" soggiunsi mentre colmavo la distanza tra noi
"la prossima volta prometto di stare più attenta" conclusi sorridendo maliziosamente prima di posargli un delicato bacio sulle labbra.
Il fatto che dovessi andarmene da quella stanza non voleva dire che non potessi divertirmi un po', pensai tra me e me mentre indietreggiavo lievemente per poi voltarmi e richiudermi la porta alle spalle.
 
 
 
*****
 
 

Era mezza notte ed io al posto di riposare sotto le coperte mi apprestavo ad esplorare la biblioteca. Io, Rose, Scorpius ed Albus avevamo deciso di agire quella sera stessa consapevoli che James non ci avrebbe messo molto ad accorgerai della sparizione della mappa specie se, come aveva gentilmente sottolineato Scorpius, il suo compagno di stanza gli avesse riferito che una bionda pazza si era introdotta nel loro dormitorio e lo aveva molestato.
Ovviamente avevo fatto notare a mio cugino che se aveva qualcosa contro i miei metodi poteva farsi strada da solo nella camera di Potter.
Ad ogni modo data la necessità di agire destando meno sospetti possibile avevamo deciso di colpire quella sera stessa. Rose ci aveva raggiunti a Serpeverde celata dal mantello poi, quando finalmente ci eravamo riuniti, avevamo deciso che io e Scorpius ci saremmo nascosti sotto il mantello dell'invisibilità mentre Rose e Albus ci avrebbero preceduti controllando che la via fosse libera mediante la Mappa, in fin dei conti loro erano prefetti e in caso di necessità avrebbero potuto inventarsi qualche scusa.
Con un po' di fortuna riuscimmo a raggiungere la meta senza imbatterci in Pix o qualche altro ostacolo.
"Alohmora" esclamò Albus dopo aver constato che ora la porta della biblioteca era chiusa, possibilità questa che non avevamo preso in considerazione ma, per fortuna, la porta si aprì senza alcun problema.
"Rose, Scorpius, voi occupatevi delle sezioni di difesa contro le arti oscure, pozioni e cura delle creature magiche. Io e Albus ci occuperemo di incantesimi, trasfigurazione ed erbologia" stabilii, il piano era molto semplice: trovare i volumi che ci sembravano pertinenti e proporli nella borsa di perline di Rose o nella pochette a cui ero riuscita, dopo diversi tentativi, ad applicare un incantesimo di estensione irriconoscibile.
"Se fossi venuta da sola ci avresti impiegato delle ore a controllare tutte le sezioni" mi fece notare Scorpius
"Più cercare e meno parlare" lo rimbeccai mentre mi immergendo negli scaffali.
La ricerca si era rivelata molto più difficile di quanto pensassi visto che, memore di quanto era accaduto a Ron ed Harry quando avevano frugato tra i volumi della sezione proibita, preferivo non aprire i libri, così mi ritrovavo a scegliere i tomi da consultare guidata più dall'intuito che da una ponderata scelta razionale e, l'unico dato certo su cui potevo basarsi erano i titoli di quegli antichi volumi.
Avevo appena trovato un interessante volume che parlava del rapporto tra piante e pietrificazione quando un urlo lancinante squarciò l'aria.
Subito ci precipitammo verso Scorpius e Rose per trovare i nostri amici intenti a scrutare un libro di difesa contro le arti oscure, ormai finito a terra, che continuava ad emettere quel tremendo grido.
"Incarceramus" esclamai e subito il pesante tomo si chiuse in un tonfo per la gioia delle nostre povere orecchie.
"Dobbiamo andarcene" Sentenziò Scorpius mentre Rose si affrettata ad estrarre il mantello.
Mio cugino aveva perfettamente ragione, quello era il momento di levare le tende ma, disgraziatamente, era stato in quell'istante che avevo trovato ciò che stavo cercando o, per meglio dire, era stato allora che avevo compreso cosa stessi cercando.
"sta arrivando qualcuno?" domandai ad Albus
"Biggins, ma è ancora lontano"
"andate, io vi raggiungerò in qualche modo più tardi" sentenziai mentre mi dirigevo verso la sezione di cura delle creature magiche.
"Melanie!" mi richiamò Scorpius
"devo prendere quel libro!"
"ti aspettiamo all'uscita" intervenne Rose ponendo fine al dibattito
Senza più perdere tempo mi affrettai a cercare tra gli scaffali certa che in quel libro avrei trovato la risposta ai miei quesiti.
 
'creature magiche tra mito e leggenda'
 
Questo era il titolo del libro, quel libro che avevamo trovato aperto davanti a Clarissa.
La prima volta in cui avevo scorto quel volume era aperto ad una pagina in cui si parlava del basilisco ma io ero certa che vi fosse altro, ero certa che quel libro contenesse degli altri indizi.
Con malagrazia esaminai gli scaffali. Nessuna traccia del volume che cercavo.
Dovevo sbrigarmi.
Con questo pensiero nella mente iniziai a rovistare tra le carte di Madama Pince in cerca di un registro che mi indicasse la posizione del volume in questione, i passi pesanti e strascicati di Biggins che si facevano sempre più vicini...
Poi trovai il registro.
Il volume era collocato fuori dalla sezione proibita e si trovava nel reparto di Cura delle Creature Magiche, più precisamente, si trovava sulla terza libreria del reparto di Cura delle Creature Magiche, nel quarto scaffale ed era il decimo volume.
Fu con esultanza che afferrai il tomo e lo infilai all'interno della borsa per poi correre verso l'uscita ma, per la seconda volta nell'arco della giornata ero arrivata tardi.
"tu!" esclamò il custode mentre mi strattonava violentemente per un braccio, il capo come sempre fasciato e il volto coperto di cicatrici "l'ho sempre detto che una mela marcia resta sempre una mela marcia e i colpevoli tornano sempre nel luogo del delitto!" continuò mentre mi strattonava con una forza impensabile per un uomo della sua età
"mi lasci, così mi fa male" protestai io
"ti piacerebbe!" replicò il vecchio "questa volta la professoressa McGranitt mi sentirà!"
"se non sbaglio la signorina Starlight ha detto che le sta facendo male" intervenne James mentre allontanava bruscamente il vecchio custode da me, non sapevo da dove sbucasse Potter ma non ero mai stata così felice di vederlo.
"la signorina Starlight sta violando il coprifuoco" replicò Biggins infondendo, nel pronunciare il mio nome, tutto il disprezzo possibile.
"la signorina Starlight era stata incaricata dal professor Paciock di riordinare la biblioteca quindi ora che è stato tutto chiarito se ne può anche andare, Biggins" disse James congedando il custode e trascinandomi all'interno della biblioteca.
"Colloportus" esclamò poi James
"che diavolo stai facendo!" protestai infastidita d'accordo, ero grata a Potter per avermi aiutata ma questo era troppo!
"Muffliato" continuò James imperterrito
"Potter!" lo richiamai io
"sto solo cercando di lasciare fuori il nostro pubblico, da sotto il mantello sporgevano le scarpe di Albus" replicò freddamente lui
"che vuoi?" domandai rassegnata mentre mi sedevo sopra ad un tavolo pronta, mio malgrado, ad affrontare quella conversazione, il ricordo di James e Amelia ancora vivo nella mente.
"hai chiesto aiuto ad Albus e non a me?!" esclamò lui "Ti avevo chiesto di informarmi prima di agire"
"Non mi pare di aver mai promesso che lo avrei fatto"
"Tu e Rose vi siete introdotte nella mia stanza per prendere la Mappa del Malandrino, Jordan ti ha vista"
"Jordan?!" domandai perplessa prima di capire "ah! Intendi il tipo carino e mezzo nudo che ho baciato?!"
"tu cosa..." mormorò lui mentre si lasciava cadere su una sedia
"non guardarmi con quella faccia!" mi lamentai io, ero stanca di fare la parte della cattiva "è da giorni che mi ignori!"
"ti ignoro solo perché se non lo facessi probabilmente non riuscirei a trattenermi dal baciarti!" replicò rabbioso mentre si rialzava in piedi e riempiva la distanza che ci separava fino a fermarsi a pochi centimetri di distanza dal mio volto
"nessuno ti ha detto di non farlo" gli soffiai sulle labbra
"no" si limitò a dire lui
"va bene!" sbottai mentre lo allontanavo con una spinta
"Melanie..."
"No! Appartati pure in uno sgabuzzino con Amelia se vuoi ma non osare avvicinarti a me!"
"tu hai... Visto..." disse James per poi non riuscire più a trattenersi e proruppere in una sonora risata
"che hai da ridere?!" sbottai io incrociando le braccia al petto per trattenermi dal prenderlo a pugni
"hai baciato Jordan solo perché eri gelosa" disse sorridendo maliziosamente
"non sono gelosa, per essere gelosa dovrei essere innamorata e io non sono innamorata, io non sono una che si innamora!" esclamai mentre mi alzavo in piedi e gli puntavo un dito contro il petto "il mio è solo desiderio di possesso, è come quando ero bambina e desideravo il pastello colorato che aveva in mano Scorpius solo per la semplice ragione che lo aveva in mano lui!" conclusi decisa, in un altro momento il modo in cui quel ricordo mi aveva attraversato fulmineamente la mente mi avrebbe spaventata o, per lo meno stupita, ma in quel momento ero troppo presa a chiarire la mia posizione per rendermene davvero conto
"va bene" acconsentì James "comunque, se questo ti fa sentire meglio, non ho baciato Amelia, lei mi è praticamente saltata addosso!"
"per me puoi baciare chi vuoi, Potter, solo non dire che sono speciale se poi devi baciare un'altra"
"innamorati di me e non guardare gli altri" disse James con una tale determinazione da farmi battere per un momento il cuore
"seriamente, bacia ancora Jordan e giuro che lo uccido"
Fu forse quella parola a farmi tornare in me, 'uccido' aveva detto James e quella semplice parola era bastata a ricordarmi che per Hogwarts si aggirava qualcosa che uccideva davvero, qualcosa che attendeva in agguato ed ora io e James eravamo di nuovo assieme mentre da soli, dietro quella porta chiusa ermeticamente si trovavano Scorpius, Albus e Rose e noi avevamo appena fornito all'aggressore un pretesto per tornare a mietere vittime.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice
Per prima cosa ringrazio:
 
  • James Sherlock Kudo che ha aggiunto la storia alle preferite
  • Clio93 e Dobby00 che l'ha aggiunta alle seguite
  • clo_smile che l'ha aggiunta alle ricordate
  • Keira Lestrange che ha recensito i capitoli 6 e 7 e GinnyW che ha recensito il capitolo 7
 
Ringrazio tutti coloro che continuano a leggere la mia storia e spero che il capitolo vi piaccia. 
Astrea
  
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