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Autore: Sylvia Naberrie    09/11/2014    3 recensioni
Soraya Keto, ex Padawan del maestro Sifo-Dyas, è tornata al Tempio Jedi, stavolta da Cavaliere.
È venuta ad assistere alle Prove degli Iniziati e solo uno di loro sarà il suo futuro allievo.
Ma non tutto sarà rose e fiori. Il Consiglio manderà Soraya ad indagare nel sistema Hutt sulla scomparsa di una famiglia di mercanti, in una disperata caccia al tesoro in pianeti dove la criminalità è all'ordine del giorno.
Riusciranno Soraya e la sua Padawan a portare a termine la missione?
Genere: Angst, Science-fiction, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dreams and Revenge'
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CAPITOLO 8
"SACRIFICI"


Nihall riaprì gli occhi sbattendoli più volte e stropicciandoli. Soraya si sollevò con fatica da terra.
L'uso prolungato della Tai Vordrax in un'area grande come quella stanza l'aveva stancata notevolmente. Con la manica si asciugò la fronte imperlata di sudore.
"Maestra, vi sentite bene?", domandò preoccupata la zabrak. Soraya annuì prendendo dei profondi respiri.
"Sono solo stanca", le riferì non appena ebbe un po' di fiato.
Nihall attese che la sua maestra si riprendesse del tutto per chiederle: "Ora che facciamo?"
Soraya sorrise.
"Andiamo a far visita ad una vecchietta"

La parte alta di Nar Shaddaa era piena di palazzi lussuosi, con enormi olocrone o statue giganti, proprio come Coruscant, le cui abitazioni più "in" si trovavano nelle zone più alte e nei pressi dei centri di potere.
Probabilmente, il grande palazzo con il globo blu era uno dei palazzi governativi. O almeno, di ciò che restava del governo. A Nar Shaddaa sembrava regnasse l'anarchia, ma non era così. I fili di quel pianeta li tiravano i più potenti boss Hutt che, letteralmente, finanziavano la criminalità nei pianeti adiacenti alla capitale del loro impero, Nal Hutta.
Giunta nei pressi dell'enorme palazzo dal globo blu, Soraya rallentò lo sprinter (prendendosi pure molti insulti dagli altri guidatori) e girò intorno al plesso, per trovare il terrazzino dell'olocrone.
"Maestra, lì", indicò Nihall. Il suo dito puntava verso un palazzo posto di fronte al complesso governativo dove, circa al centoventesimo piano, si trovava un appartamento con un ampio terrazzo.
"Ben fatto, Nihall", la complimentò la maestra. Soraya parcheggiò lo sprinter ed entrarono nel grattacielo. Un enorme Yinchorri, una specie aliena simile a grandi rettili, bloccò loro il passaggio.
"Chi state cercando?", chiese con la sua voce profonda.
"Non m'importa chi stiate cercando, vi lascerò passare", disse Soraya agitando le tre dita.
L'Yinchorri scansò violentemente la mano della Jedi. Soraya si portò la mano dolorante al grembo, gemendo.
"I vostri trucchetti non funzionano con noi. Feccia Jedi", rispose l'Yinchorri sputando a terra.
Nihall attivò la spada laser e contemporaneamente il rettile prese il suo blaster sparando alla ragazza. Soraya si gettò sulla Padawan a terra, poco prima che un laser la colpisse alla gola, proprio dove la ragazza era scoperta dalla spada laser.
La maestra si rialzò, prese le sue spade laser e fronteggiò i colpi di blaster del grande rettile cercando di rimandarli al mittente. Purtroppo quello possedeva un'armatura resistente, che quei pochi e irregolari laser difficilmente avrebbero scalfito. La Padawan raggiunse la sua maestra e le diede man forte. Soraya intanto andava annullando le distanze con il nemico, finché con un calcio riuscì a fargli cadere l'arma di mano. Con un altro calcio lo fece cadere a terra e si buttò su di lui con le spade sulla sua gola. L'Yinchorri, con un abile gesto, scaraventò la donna e si liberò tentando di raggiungere il blaster lì vicino.
Nihall lo prese con la Forza prima dell'alieno e mirò su di lui. Soraya dietro gli puntò la sua spada laser.
L'alieno, ritrovandosi senza vie di fuga, fece l'unica cosa che gli restava da fare.
Caricò verso Nihall che cominciò a sparargli a raffica sulla corazza senza che questa rimanesse scalfita di un centimetro.
"Nihall spostati!", gridò Soraya. La ragazzina si gettò di lato e Soraya lanciò una spada laser verso l'Yinchorri, tagliandogli una gamba.
Nihall si girò a guardare stupita la sua maestra. Soraya riprese la sua spada e la ripose nella cintura, avvicinandosi all'alieno disteso a terra. Si accovacciò e lo girò, guardandolo nel suo viso da rettile.
"Per chi lavori?", chiese dura. Quello la guardò con le sue pupille da rettile ridotte a due fessure e ringhiò.
"Ho chiesto...", Soraya puntò la spada laser spenta sotto la gola del rettile, "...per chi lavori?"
"Non te lo dirò!", rispose quello con una smorfia di dolore e lo sguardo di sfida.
Soraya sospirò.
"Puoi dire addio anche all'altra gamba allora", disse Soraya togliendo la spada laser dalla sua gola. L'Yinchorri sudò freddo mentre Nihall fissava la scena senza proferire parola. Soraya sollevò un sopracciglio.
"Niente? Ok...", rispose attivando la spada laser e sollevandola, pronta a sferrare il colpo sulla vittima. Poco prima di raggiungere la gamba, l'Yinchorri urlò.
"No, no, ferma!"
Soraya disattivò la spada laser.
"Va bene, ti dirò tutto"
"Bene, per chi lavori?"
"Per una squadra di sicari. Mi hanno mandato qui ad attenderli. Dovevo controllare che il posto fosse sicuro", riferì il rettile.
"Sicuro da chi?"
"Guardie e... Jedi", rispose guardandola.
"Sanno che siamo su Nar Shaddaa?", chiese preoccupata la maestra Jedi.
"Non so come l'abbiano saputo. Ma è una notizia che ci è appena giunta"
"Questi sicari... sai per chi lavorano?"
L'Yinchorri scosse la testa.
"Loro ci reclutano. Dobbiamo uccidere persone e pulire il luogo del crimine. Ma gli ordini vengono da più in alto. Non sono loro che decidono i bersagli", rispose.
"Ma se già sono una squadra di sicari, perché non fanno loro il lavoro sporco?", chiese confusa Nihall.
"Loro si occupano di persone più... importanti. Che stanno più in alto"
"Politici", rispose Nihall dando voce ai pensieri della sua maestra. L'Yinchorri annuì.
"Sopra c'è qualcuno?", chiese Soraya.
"No, ma arriveranno presto"
Soraya si alzò.
"Se potessi ti aiuterei a salvarti. Ma ho una missione da portare a termine", riferì Soraya con voce dura, scavalcando il corpo del rettile che non proferì parola. Forse era conscio del suo destino e lo accettava, come solo i migliori guerrieri sapevano fare.
"Andiamo, Nihall", disse la maestra Jedi trascinandosi la Padawan. Entrarono nel grande ascensore.
"Maestra, tu avresti veramente tagliato la gamba a quell'alieno?", chiese timorosa la zabrak.
Soraya la guardò.
"No, Padawan. Ti sarò sembrata crudele oggi, ma è così che si porta avanti una missione. E poi è normale per un'Ombra Jedi questo tipo di lavoro"
"Siete un'Ombra Jedi?", domandò sorpresa Nihall. La sua maestra non gliel'aveva mai detto!
"Certo", rispose sorridendo Soraya.
"Non lo sapevo...", disse fra sè e sè Nihall.
"Perché non me l'hai mai chiesto. E poi certo che non potevi saperlo, sennò che Ombra Jedi sarei?", scherzò Soraya. Nihall sorrise ma alla fine il suo viso tornò a farsi triste.
"Se la caverà?"
"Non appena scopriranno che li ha traditi, probabilmente lo uccideranno. Ha fatto la sua scelta. Ora concentrati sulla missione, Padawan", le ordinò Soraya. La zabrak non fece più domande.

Salirono al centoventesimo piano e raggiunsero la grande porta di legno. Prima di avvicinarsi all'appartamento, Soraya ruppe i fili dell'ascensore, mettendolo fuori uso, così da avere un vantaggio sugli altri sicari.
Nihall guardò la sua maestra in attesa di come agire. Soraya si avvicinò alla porta e ampliò la sua percezione con la Forza. Sentì che dentro c'erano due donne e un bambino.
"Sono qui", riferì alla sua Padawan.
Poi bussò alla porta. Passarono alcuni secondi prima che una voce venne a rispondere.
"Chi è?", chiese impaurita un'anziana voce di donna.
"Siamo Jedi. Il Consiglio Jedi della capitale Coruscant ci ha affidato il compito di proteggere la sua famiglia", rispose Soraya.
"Non abbiamo richiesto la protezione di alcuno Jedi, andatevene via!", gridò la donna.
"Signora, ne va nella vostra incolumità. Vi stanno cercando, sanno che siete qui, vi uccideranno!"
Nessuno rispose, ma persino Nihall percepiva che la donna era ancora dietro la porta. Soraya sospirò.
"Signora, se volevamo entrare l'avremmo fatto da un pezzo. Le nostre spade laser possono facilmente tagliare la vostra porta in due. Se ce lo permettete, le nostre spade laser sono qui per proteggervi", riferì Soraya. Passarono pochi secondi, infine la porta si aprì, rivelando un'anziana donna di settantant'anni circa.
"Siete veramente Jedi?", chiese la donna. Soraya annuì.
"Sanno che siamo qui?", chiese impaurita una voce di donna lì vicino. Soraya si girò. Era la donna della visione, Yiram Fong. Era vestita come nella visione e in braccio portava la bambina che era intenta a giocare con i capelli della madre.
"Sì. Uno di loro l'abbiamo eliminato all'ingresso. Ne arriveranno altri", riferì la maestra Jedi.
Nihall rabbrividì non appena sentì dire alla sua maestra 'l'abbiamo eliminato'.
La donna guardò spaesata l'appartamento, senza sapere cosa fare.
"Cosa...cosa facciamo?", chiese infatti impaurita.
"Dovete venire con noi. Vi porteremo al sicuro, dove non potranno trovarvi. Vi condurremo al Tempio Jedi, dopodiché noi continueremo la nostra missione", disse decisa Soraya.
"No! Voglio cercare anch'io mio marito. Voglio riabbracciare i miei figli", ordinò la donna con le lacrime agli occhi.
"Siete in pericolo, dovete andarven..."
"Maestra!", la interruppe Nihall guardando la Jedi impaurita. Entrambe avevano avvertito una perturbazione nella Forza. Un pericolo incombente.
Soraya si affacciò alla tromba delle scale. Anche senza la Forza sentì che delle persone stavano salendo i centoventi piani con dei jetpack e fermarsi di tanto in tanto a guardare sopra di loro.
"Stanno arrivando. Dobbiamo andarcene!", ordinò la maestra Jedi rientrando.
"L'ascensore..."
"L'ascensore è rotto. Se l'avessimo solo disattivato, loro sarebbero riusciti a riattivarlo", affermò Nihall.
"C'è un'altra via di fuga?", chiese Soraya all'anziana signora.
"C'è un passaggio segreto, che anticamemte era un tubo dello scarico dei rifiuti. È abbastanza grande da permettervi di entrare e scivolarci dentro. Potreste usare quello", rispose.
"Bene, non abbiamo un attimo da perdere", asserì con decisione la maestra Jedi. L'anziana signora li condusse nella cucina e aprì le ante di un armadio mostrando una porta in duracciaio. Soraya e Nihall tentarono di forzare la maniglia, ma essendo antica e arrugginita resisteva alla loro forza. Sentirono bussare violentemente alla porta dell'ingresso.
"Non abbiamo più tempo!", esclamò impaurita Yiram. Videro l'anziana andare in un'altra stanza.
"Ma che fa?", esclamò Nihall esasperata. Proprio quando riuscirono ad aprire la porta, la videro rientrare con dei blaster che passò a Yiram.
"Andate!", disse spingendo Yiram con la bambina e le due Jedi.
"Mamma, cosa...?", tentò di chiedere Yiram. La donna prese il viso di sua figlia e le diede un bacio sulla fronte, e lo stesso fece con la nipote.
"Va' ora, li tengo lontani io", disse prendendo un blaster per sè.
"Abbiate cura di loro", disse a Soraya.
"Ha la mia parola", giurò la Jedi. La donna chiuse la porta un attimo prima di sentire gli uomini che entravano nella cucina. Poco prima di scivolare nel condotto, sentirono degli spari e il rumore di un corpo che cade a peso morto.










Note dell'autrice

Sono in ritardissimo, lo sooooo ç_ç
Chiedo scusa a tutti i miei lettori! Ho avuto tantissimi problemi, interrogazioni, compiti, problemi personali e chi più ne ha più ne metta >.<
Spero sia solo un caso isolato :)
Comunque... Ora sono qui e ho aggiornato ^^
Questo è uno dei miei capitoli preferiti, pieno d'azione ^^ spero possa piacere anche a voi! :D
Ok, oggi non so cosa dire xD
Come sempre, eccovi il mio Profilo ASK
Un abbraccio a tutti, a presto!
Vostra

Sylvia Naberrie
   
 
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