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Autore: kikka 05    09/11/2014    3 recensioni
Chanel-una ragazza che ha avuto una grave perdita a soli 3 anni.
Maddison- la sua migliore amica che l'aiuterà ad andare avanti.
Il canto- per molte persone può essere solo una voce e delle parole, ma per lei no.
Un ragazzo- può entrare a far parte delle sua vita? Potrà ottenere la sua fiducia?
Infine? La Musica.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
 
Ed eccomi qui, sul davanzale della finestra della mia camera, a casa della mia migliore amica, ad ascoltare musica, guardando i fiocchi di neve che si andavano a poggiare sul prato del cortile e scrivendo il mio diario.
I signori Roberts erano andati a fare compere per il Natale, mentre Med era in palestra, voleva far iscrivere anche me, ma non ho voluto, mi piace la danza, ma non ho voglia di iniziare a praticarla. Preferisco di gran lunga il canto. Però, gli avevo promesso che sarei andata a prenderla, così secondo lei uscivo un po’ e non restavo sempre chiusa dentro.
Mi piace stare a casa, specialmente quando è inverno, perché stai al caldo, vicino al fuoco, mentre fuori fa freddo e nevica.
 
Caro diario,
Oggi sono andata a scuola. Come al solito, tutti i ragazzi  mi guardano come se venissi da un altro pianeta, dico io, sono come voi: vengo a scuola, mangio, ritorno in classe e poi vado a casa.
Dimmi tu che cosa c’è che non va, bah!. Ci sono delle ragazze che stanno sempre a parlare di tutto e di tutti, le odio quelle, si credono di essere chissà chi e poi per non parlare dei ragazzi che le danno ascolto. Sembra un telefilm, è talmente così assurdo!.
Comunque, ora devo salutarti, c’è Mad che  mi aspetta in palestra.                               x Chanel x

Posai il diario nel cassetto del comodino color panna e andai a mettere le scarpe
Presi il telefono raccolsi i capelli con un elastico, misi il capotto, e uscii di casa.
 Faceva molto freddo, però era sempre così il clima, quindi mi ero abituata, anche grazie all’aiuto delle felpe pesantissime di Mad, questo è il bello di avere la sua stessa taglia!. Non potrò mai dimenticare, quando mio padre mi regalò una felpa per il mio compleanno, era molto bella e calda, ma l’unico problema è che era due volte la mia taglia, però non gliela feci cambiare, mi piaceva indossare le maglie più grandi, mi davano un senso di sicurezza, non so perché!.
Fortunatamente non c’è vento, almeno così evito di diventare un ghiacciolo.
La palestra di Mad non è molto vicina a casa nostra, e visto che faceva freddo, si era fatta dare un passaggio da Jonathan, nonché suo fidanzato.
C’era da aspettarselo, lei è una ragazza bellissima, con le curve al posto giusto, ma lei dice che è brutta e non c’è verso di farle cambiare idea. E’ da qualche anno che si è fidanzata con lui, a me non piace molto, però visto che lei lo adora, cerco di fare qualche sforzo per sopportarlo.
Ed eccomi arrivata, all’ingresso si vedevano tutte le ragazze di varie età con lo chignone, con i tutù celesti e con lo scalda cuore rosa carne, è la cosa che preferisco di più della danza, i vestiti, sono così carini!; certe volte, ho misurato il tutù di Mad, però, non mi si addiceva per niente, anche se lei diceva che mi stava benissimo.
Ed eccola li, era già pronta per uscire, così non la dovevo aspettare.
«Miss simpatiaaaa!» urlò Mad correndo verso di me.
«Pazzaaaaaaaa!» dissi aprendo le braccia per ritrovarmela addosso come un koala.
«Se vuoi che la tua migliore amica resti viva, ti consiglio di mollare la presa koala» dissi ridendo.
«Scusami» disse facendo una faccina triste con il labro inferiore.
«Com’è andata la lezione?» chiesi iniziando ad avviarci verso casa:
«Come al solito, tranne che si è inscritto un ragazzo in palestra e che ragazzo! Però, agli attrezzi» disse sorridendo.
«Maddison Roberts, ti ricordo che  hai un ragazzo, idiota, ma ce l’hai!»
«Ehii Jonathan non è un idiota e poi, sono fidanzata non in prigione» disse facendo un sorriso beffardo.
« Bah, come dici tu» dissi arrendendomi.
Stava iniziando a fare più freddo, così mi strinsi nel cappotto.
«Ah quasi dimenticavo, stasera ci hanno invitato ad una festa e ho accettato» disse euforica.
«Come scusa?» chiesi perplessa.
«Ci.hanno.invitato.ad.una.festa.e.io.ho.accettato, semplice no?» disse alzando le spalle.
«No!, non me l’hai manco chiesto prima di accettare, e potevi farlo» dissi alterandomi.
Nel frattempo eravamo arrivate a casa e Mad stava prendendo le chiavi nel suo borsone.
« Chanel dai, non te l’ho chiesto, perché ero sicura che avresti detto no» disse entrando in casa e posando il suo borsone.
I Roberts non erano ancora tornati.
« E avevi ragione, ti avrei detto no!» dissi  chiudendo la porta e togliendo il cappotto.
Faceva freddo anche in casa, visto che avevo dimenticato di chiudere le finestre e il balcone dopo aver lavato per terra. Così iniziai ad andare sopra per chiuderle.
«Ecco hai visto! Per questo ho accettato subito e poi, stai sempre chiusa in casa è un occasione per uscire» disse seguendomi.
Eravamo nella camera matrimoniale, chiusi il balcone e andai nel bagno sempre seguita da Mad.
«Mad lo sai che a me non piacciono le feste e che preferisco rimanere a casa!» dissi chiudendo la finestra in bagno, andai nella mia camera e chiusi la finestra, poi andai in quella di Mad e feci la stessa cosa, per poi scendere giù e andare ad accendere il camino.
«Lo so Chanel, però almeno per una volta. È sabato non abbiamo niente da fare, quindi è una buona occasione.» disse sedendosi sulla poltrona di fronte a me.
«Parla per te, devo imparare la nuova canzone altrimenti, Beth mi uccide» dissi prendendo il soffietto del camino.
Beth era la mia insegnante di canto, una donna stupenda sia esteticamente, sia di carattere, però quando si arrabbiava si trasformava completamente.
«Ma dai che sei bravissima , le canzoni che  ti da, le impari sempre in due giorni e non dirmi che questa è difficile» disse puntandomi il dito contro.
«Mi dispiace dirti che è lunga due pagine» dissi girandomi verso di lei.
Il fuoco non voleva proprio accendersi, così andai a prendere altra legna.
Squillò il cellulare di Mad e la sentii rispondere.
«Ehi ciao amore, sisi tutto bene, sisi certo, bene allora ci vediamo alle dieci e mezza, dove?, ah perfetto ci vieni a prendere tu, ti amo anch’io , ciao» disse poggiando il telefono sulla poltrona.
Intanto ero ritornata con altra legna sperando che fosse abbastanza.
«Era Jonathan» disse descrivendo degli otto immaginari sul braccio della poltrona.
«Speravo che fosse lui, sai, sarebbe strano dire ti amo anch’io a una tua amica» gli dissi.
Finalmente ero riuscita ad accendere il fuoco.
«Ha ha spiritosa , comunque ha detto che ci viene a prendere verso le dieci e mezza» disse parlando molto lentamente.
«Uff, Mad-» «Dai ti prego , ti scongiuro, ci divertiremo, ti prego» disse interrompendomi e alzandosi con le mani giunte.
Stava facendo i suoi occhioni dolci che usava con suo padre per avere qualcosa.
«Guarda che non sono Bob Mad, è inutile che fai gli occhi dolci e poi anche se decidessi di venire, non avrei niente di adeguato da mettere, quindi niente da fare». Dissi andando in cucina e prendendo una bottiglia d’acqua dal frigo.
«Emh ehilà! Secondo te che ci sto a fare io qui?» disse agitando la mano.
Mad era una maga dei vestiti, dovevo ammetterlo, nel suo armadio c’era di tutto e di più.
«A perseguitarmi ecco che ci stai a fare» dissi sorridendo.
«Fai poco la spiritosa» disse facendomi la linguaccia.
«Se ti dico di si , la smetti di mettermi in croce?» gli chiesi poggiando la bottiglia sul bancone.
«Evvivaaaaa, ce l’ho fattaaaa» disse saltandomi letteralmente addosso.
«Bene ora andiamo a vedere cosa ti devi mettere» disse prendendomi e trascinandomi al piano di sopra.
 
* Un’ora Dopo *
 
«Madd, con questo coso non riesco a respirareeee» dissi urlando dal bagno di camera mia.
Avevo un vestitino nero con la gonna a puah, senza bretelline.
«Eccomi eccomi, qual è il problema?» disse arrivando di corsa con la matita nera in mano, si stava truccando.
«Mad è troppo stretto sopra, non respiro, non hai un’altra cosa» dissi piagnucolando
«Ma che dici, primo abbiamo la stessa taglia quindi non puoi dire niente, secondo, è fatto proprio così deve essere stretto sopra, non una vestaglia da notte e terzo stai benissimo, quindi non vedo per la centesima volta dove sia il problema»
«Uff» mi guardai ancora una volta allo specchio, Mad mi aveva truccata e fatto i capelli, avevo i suoi trampoli verdi insieme alla borsa e infine degli orecchini abbastanza grandi bianchi.
Ero pronta si , ma non psicologicamente. Non andavo quasi mai alle feste, posso dire che ho iniziato da quando mi sono trasferita qui, da Mad, è lei che mi costringe sempre, come adesso.
Si stava finendo di truccare e anche lei era pronta, aveva un vestito con le bretelline corto avanti e lungo dietro color bianco e pesca, con i tacchi color oro intonati alla borsa.
«Ecco sono pronta, Jonathan ci sta aspettando in macchina , quindi andiamo » disse prendendomi per mano.
I signori Roberts si erano fermati a casa di amici sapendo che noi uscivamo, così non ci avevano viste conciate in questo modo.
 
*Angolo Autrice*

Salve a tuttiii!!
Finalmente ho pubblicato il capitolo, scusate se sono in ritardo ,ma si è rotto il PC, così l’abbiamo dovuto mandare in riparazione e purtroppo non ho potuto scrivere il capitolo.
Comunque, ritornando a noi, Chanel è la protagonista e da questo capitolo credo che vi siete fatti un’idea, su di lei.
Questo primo capitolo, possiamo dire che è di passaggio, per descrivere più o meno i personaggi, dovrete aspettare i prossimi per sapere cosa succederà.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, o magari come pensate che continui attraverso le recensioni ovviamente.J
Bene ora mi dileguo, un bacio a tutti e vi aspetto al prossimo capitolo.<3 
   
 
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