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Autore: Herm_Granger    10/11/2014    1 recensioni
Dopo la fine della guerra, gli studenti di Hogwarts devono ripetere l'anno, ma mentre il mondo magico si lecca le ferite, qualcosa per Hermione è cambiato...
Dal capitolo 7:
Osservò il Marchio Nero, ora visibile sul braccio nudo del ragazzo.
“Non se ne va via?”
“No, non c’è modo di toglierlo.”
“Perché allora non lo copri con una fasciatura, o qualcosa di simile?”
“Per lo stesso motivo per cui tu non nascondi la tua cicatrice. Non vado fiero di quello che ho fatto, ma non voglio e non posso nasconderlo. Io sono andato in guerra e non combattendo mi sono procurato questo marchio.”
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 9

“Hermione!”
Ginny la stava chiamando.
“Hermione, dove sei?”
Perché Ginny la stava chiamando? Lei e Draco si allontanarono di scatto l’uno dall’altra, imbarazzati per quello che stava per succedere. Hermione aveva le guance arrossate.
“Ehm… è... è meglio che vada.” Balbettò in modo sconclusionato.
“Già…” Si guardavano prudentemente negli occhi, ognuno cercando nell’altro un qualche tipo di reazione.
“Ecco io…”
“Hermione!”
La voce di Ginny si avvicinava sempre di più, ancora un po’e li avrebbe scoperti.
“Ci vediamo a lezione.” A malincuore, lo salutò frettolosamente e corse via, senza lasciargli il tempo di dire niente. Trovò Ginny al confine tra la Foresta e il parco di Hogwarts. Ma che ci faceva lì?
“Hermione!  Dove cavolo eri finita? Harry e Ron ti aspettavano ore fa! Dovevi aiutarli in pozioni.” Aggiunse poi, vedendo la faccia stupita dell’amica.
Oh, no! Se ne era completamente dimenticata. Avrebbero dovuto incontrarsi in biblioteca per studiare, e invece lei era andata a “lezione di volo” con Malfoy. Inventò velocemente una scusa che potesse giustificare la sua vicinanza alla foresta: “Ecco… Hagrid ha trovato un unicorno ferito, e mi ha chiesto di aiutarlo ad occuparsi di lui.” Disse cercando di sembrare il più naturale possibile.
“Oh, ma davvero? E da quando Hagrid si occupa di animali non mortalmente pericolosi?”
“Beh… Era ferito alla zampa e…”
“Stai mentendo.”
Hermione ammutolì. Aveva dimenticato quanto fosse difficile mentire a Ginny. Inoltre, in quel momento la sua mente era dannatamente confusa, e tutta la sua creatività era andata a giocare sotto al platano picchiatore.
“Cos’è che non vuoi dirmi?”
Ginny stava assumendo il suo tipico atteggiamento alla Molly, con le mani sui fianchi e l’espressione incorruttibile. Hermione sembrava una bambina rimproverata dalla mamma... tutto ciò era estremamente umiliante.
“Andiamo da Ron e Harry. Forse a loro dirai la verità.”
Tornarono insieme al castello, senza dirsi una parola.
 
 
“Hermione!” Appena entrata nell’atrio, Harry e Ron le corsero incontro e l’abbracciarono.
“Per fortuna stai bene!”
“Oh, andiamo! Cosa avrebbe potuto succedermi?”
Disse staccandosi dal loro abbraccio soffocante. Durante il tragitto era riuscita a riacquistare buona parte della sua sicurezza, ed era decisa a non farsi più sorprendere in quel vergognoso stato vegetativo.
“Credevamo che Malfoy…”
“Ron, ne abbiamo già parlato…”
“Si, lo sappiamo: tu sei convinta che sia cambiato e tutto il resto… e tu sai che noi non ci fidiamo di lui.” Questa volta, Harry era deciso a non lasciar perdere: voleva andare a fondo di quella faccenda una volta per tutte.
“Harry, non anche tu!”
“No, Hermione, adesso mi ascolti! Sparisci all’improvviso per un pomeriggio intero e non riusciamo a trovarti da nessuna parte, poi incontriamo la Parkinson, che dice che anche Malfoy non si trova più… cosa dovrei pensare, secondo te?”
Harry era furibondo.
“Io ero…”
“Eri con Malfoy?”
“Harry, smettila! Non puoi farmi la predica come se fossi mio padre! Si, ero con Malfoy e no, nessuno ha cercato di aggredirmi!”
“E cosa stavate facendo, di grazia?”
Hermione arrossì leggermente al pensiero di cosa stava succedendo poco prima dell’arrivo di Ginny, ma sperò che non si vedesse troppo.
“Mi stava dando lezioni di volo.”
“Cosa?” Ron e Harry la fissavano stupefatti: quella era davvero l’ultima cosa che si sarebbero aspettati.
“Ti prego, dimmi che stai scherzando.” Ron aveva ripreso la parola.
“Certo che no.”
“Ma tu hai sempre odiato volare! Sei una frana!”
“Oh, grazie mille, Ronald!”
“Sai anche tu che è vero. Quello che non capisco è perché lui. Insomma, noi abbiamo cercato un miliardo di volte di farti provare, ma non ne hai mai voluto sapere. E adesso arriva il Furetto che in quattro e quattr’otto ti porta a volare.”
“Oh, andiamo. Tu ed Harry non avete mai avuto molta pazienza con me.”
“E lui si?” Intervenne Harry, scettico.
“Si.” Hermione mantenne lo sguardo fisso sui suoi amici, come sfidandoli a contraddirla. “È stato gentile.” Disse scandendo le parole.
Passarono dieci secondi buoni in silenzio, poi scoppiarono a ridere tutti e tre.
“Ah! Questa è bella: Malfoy gentile! Harry, Ginny... preparatevi, domani pioveranno Cioccorane!”
“Non è divertente.”
Ginny intervenne in suo aiuto, reprimendo la risata.
“Andiamo ragazzi, magari Herm ha ragione.”
“Stiamo parlando del furetto platinato!”
“Silenzio, Ronald! Tu non hai mai capito niente di queste cose.”
“Quali cose?”
Già, quali cose? Che Ginny avesse intuito tutto? Impossibile, come poteva sapere...
Decise di lasciare fratello e sorella alle loro discussioni, mentre si allontanava cercando di passare inosservata e si rifugiava in camera sua. Le dispiaceva lasciare la discussione a metà, ma aveva bisogno di tempo per pensare. Chiuse la porta con un incantesimo e si sdraiò supina sul letto, allargando le braccia e lasciando che i capelli le si scompigliassero intorno alla testa.
Non riusciva a capire come era potuto succedere: Malfoy aveva cercato di baciarla! Non aveva mai pensato di... piacergli. Se pensava agli anni passati era talmente assurdo... E lei lo aveva anche lasciato fare, non si era ritratta. Significava che anche Malfoy piaceva a lei? Ripensò a quel pomeriggio, quando si erano trovati così vicini... il tempo si era come dilatato, sembrava che la magia del luogo stesse convergendo tutta nei loro sguardi. E quegli occhi... Si addormentò con questa immagine nella mente, esausta per il pomeriggio intenso.

 

So di essere intremendo ritardo, Dobby chiede umilmente perdono...
Spero che continuerete a seguire la storia comunque. Ringrazio lalla_03 per avermi fatto notare l'errore (prontamente rettificato) e tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo. Scusate ancora per il ritardo e vi chiedo ancora una volta di recensire e farmi sapere che ne pensate ^_^

P.S. C'è qualche whovian presente? Cercate di capirmi è finita l'ottava stagone e ho bisogno di conforto... XD

 
  
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