Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Yoan Seiyryu    10/11/2014    1 recensioni
[Sleeping Hook]
Il Tenente Killian Jones ha il compito di scortare Aurora nel Regno del suo futuro sposo, il Principe Filippo. Mancano pochi giorni al diciottesimo compleanno di Aurora e l'unico modo che ha per evitare di soccombere alla maledizione di Malefica è quello di farsi ospitare da Filippo, lì dove la magia non può avere effetto. Le scelte che farà, causate soprattutto dalla conoscenza più profonda del Tenente Jones, la condurranno a diventare quella che sarà La Bella Addormentata. Killian e Aurora si troveranno ad affrontare se stessi e porre a confronto i propri desideri.
(L'arco temporale della storia comprende Killian Jones come Tenente della Pegaso e non ancora come Capitan Hook)
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Aurora, Filippo, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

VI 

Di Indipendenza e Lealtà

 





 
La camera di Aurora non era affatto somigliante alla cabina della Pegaso: più grande, più comoda, più rossa. Merryweather avrebbe dormito nella stanza comunicante accanto, per permettere loro una permanenza più accolta e meno impegnativa del previsto. Se inizialmente Aurora aveva temuto di affrontare quella nuova vita, ora che vi era entrata a piccoli passi non sentiva più il desiderio irrefrenabile di far ritorno verso casa. Il Re Uther si era dimostrato un ospite perfetto e il Principe Filippo le aveva lasciato un’ottima impressione.
Fu messa a parte del fatto che il Capitano e il Tenente Jones furono ammessi a corte nel pomeriggio, come prestabilito e sarebbero rimasti il tempo necessario prima di salpare nuovamente. Probabilmente Aurora non avrebbe nemmeno avuto il tempo di incontrarli quella sera, la cena era aperta anche agli ospiti ma si prospettava lunga e senza possibilità di ricamarsi spazi privati, proprio così come era abituata a vivere. Forse in quel momento Aurora comprese quanto Killian definì la sua casa come una prigione di materassi di piume e il mare vera libertà.
Due domestiche si premurarono di aiutarla a prepararsi per la cena, rivestendola con un abito dorato su misura ed un’acconciatura degna di una Principessa. Merryweather l’avrebbe accompagnata quella sera, di modo che non si fosse sentita troppo estranea in un mondo di sconosciuti.
La sala da pranzo era illuminata da miriadi di candele, quasi sembrava giorno. Aurora fu colpita dal contrasto che i tendaggi rossi creavano con le pareti di pietra, il Castello di Camelot era una vera e propria fortezza. Una volta annunciata la loro presenza si sistemarono ai posti assegnati e Aurora si rese conto di sedere accanto a Filippo. Con la coda dell’occhio cercò di trovare, tra i vari ospiti, anche le figure dei fratelli Jones e si accorse di loro, posizionati al lato opposto della tavola e troppo lontani perché si potesse conversare. Killian quando si accorse di essere guardato, le sorrise amabilmente. Aurora si morse il labbro inferiore e lo ricambiò con una timidezza che non faceva parte del suo carattere caparbio. La cena ebbe inizio e i commensali non si risparmiarono dal creare gruppi di conversazione in cui si mescolavano voci e risate.
- Da quando siete giunta a Camelot non abbiamo avuto modo di scambiarci altro che parole di circostanza. Più tardi vorreste accompagnarmi sulla terrazza? – la richiesta di Filippo la colse impreparata.
Avrebbe avuto l’occasione di rimanere sola con lui e quindi iniziare a conoscere colui che sarebbe diventato il suo futuro sposo. Sorrise con cortesia ed annuì.
- Non oserei rifiutare il vostro invito, ma siete certo che vostro padre non richiederà la vostra presenza? – domandò di rimando.
Filippo scosse appena la testa.
- Lo farà di certo: le cene a corte sono amabili finché non si arriva all’ultima portata, poi bisogna mostrarsi cordiali con tutti gli ospiti. Per una volta però potrà fare a meno della mia presenza.
Aurora rimase soddisfatta da quella risposta. Filippo si stava dimostrando sempre più un uomo gentile e cortese, dai modi eleganti e mai arroganti.
- Sarò felice di occupare tutto il vostro tempo, allora.
Per tutta la sera fu difficile conversare a piacimento poiché i discorsi tra i commensali divennero di ordine politico e Filippo fu costretto a dare adito a tutti quelli che richiedevano la sua attenzione. Aurora fu compiaciuta nel conoscere le qualità che lui non mancava di dimostrare.
Le sue idee erano oneste, equilibrate, leali. A volte nacquero degli screzi con Re Uther ma furono subito sciolti, ad ogni modo Filippo non si tratteneva dal dire ciò che pensava. Se prima di arrivare a Camelot Aurora aveva paura di incontrare un uomo di cui non si sarebbe potuta innamorare, poi iniziò a credere che non sarebbe stato così difficile. Anche se di tanto in tanto gettava qualche occhiata al di là ed osservava le risate sincere di Liam e Killian Jones. Entrambi erano genuini, affascinanti ed estremamente sensibili nei confronti di ciò che avevano attorno.
I commensali si alzarono quando la cena si concluse ed era tempo delle vere e proprie conversazioni, i convenevoli a cui nessuno si sarebbe potuto sottrarre.
Aurora, come promesso, si diresse nei pressi della terrazza insieme a Merryweather, in attesa dell’arrivo di Filippo.
- Allora, cosa ve ne pare? – domandò Merryweather una volta varcata la soglia e giunta fino al parapetto.
- Potrei abituarmi a tutto questo – confessò Aurora che andò ad osservare il giardino che si estendeva sotto di loro. Vi era una scala comunicante con la terrazza che permetteva di scendere e forse più tardi vi avrebbe fatto visita.
- Il Principe Filippo è proprio come nei vostri sogni?
- Forse anche meglio – sussurrò lei.
A quel punto si accorsero che proprio lui si stava avvicinando e Merryweather decise di lasciarli soli, compiendo un breve inchino prima di fuggire via dalla terrazza.
Filippo si avvicinò con eleganza e una volta raggiunta Aurora le fece un baciamano, accarezzando appena le dita che lasciò quasi controvoglia.
- Non ho potuto fare a meno di ascoltare e per questo dovete perdonarmi – notò subito come le guance di lei si colorarono di un rosso pungente, ciò lo fece sorridere – vi confesso, Aurora, che prima di incontrarvi ho provato un certo timore. Siamo stati uniti dalla nascita senza il nostro volere e non avevo idea di chi sarebbe stata la mia sposa. Dopo avervi vista però ho creduto di non poter essere più felice. Non siete solo bella come le voci raccontano, ma anche intelligente e caparbia come avete dimostrato questa sera. Mi auguro di diventare per voi un marito ideale.
Aurora deglutì a vuoto e non poté che provare un brivido correrle lungo la schiena. Sarebbe diventata la Regina di un Regno i cui sovrani erano amati da tutti e al contempo avrebbe sposato un uomo che le stava dimostrando di essere il Principe dei suoi sogni.
- Ed io mi auguro altrettanto di essere per voi una moglie ideale.
Per un attimo Aurora si volse verso il mare e comprese quanto quei due mondi fossero diversi. Il mare era libertà, coraggio ed intraprendenza. Camelot era onore, lealtà e fede. A cosa anelava davvero, lei? Quel pensiero la angosciò solo per pochi istanti, come poteva credere di avere la possibilità di scegliere? Il mare non avrebbe mai fatto parte della sua vita, mentre Camelot diventava sempre più vicina.
Non ebbe modo di rimanere a lungo con Filippo poiché fu richiamato quasi subito dal Re e a quel punto non poté rifiutare quell’invito. Si scusò con lei e la lasciò alle ombre della sera, per tornare ad essere ciò per cui era nato. Filippo sarebbe diventato un grande Re e un giorno avrebbe governato il suo popolo come nessun altro.
Aurora comprese allora quanto i suoi doveri fossero più importanti di tutto ciò che lo circondava. Filippo prima di essere un Uomo, era un Principe. Poteva temere un futuro simile?
Avvolta da quei pensieri si avvide che al di sotto della terrazza stava passeggiando il Tenente Jones, il quale aveva l’aria di essere fuggito dalla sala pranzo per ricamarsi uno spazio solitario.
- La considerate ancora una prigione, vero? – domandò Aurora dall’alto, affacciandosi dal parapetto perché gli arrivasse la sua voce.
Killian sollevò il capo e quando la vide si tolse il cappello per inchinarsi.
- Più di ogni altra prigione vera e propria – sorrise – perché non mi raggiungete?
Aurora si sentì combattuta e si morse le labbra. Lasciare la terrazza e seguirlo nei giardini non sarebbe stato un gesto inqualificabile per la sua posizione? Eppure non riuscì a resistere di fronte a quell’offerta. Non se lo fece ripetere e discese le scale che la condussero dal Tenente che andò personalmente a prenderla, perché facesse attenzione. L’illuminazione delle candele non era ottima e la luna nuova concedeva più ombre che luci.
- La voce della libertà è più forte di qualunque altra – rise Killian prima di prenderla sottobraccio – ma ditemi, che impressione avete avuto del Principe Filippo?
Aurora si sentiva completamente a suo agio. La sua vicinanza, per un motivo o per un altro, la rassicurava e sentiva di non mascherare se stessa in alcun modo. Non temeva di dimostrarsi in modo diverso da ciò che era.
- Trovo che sia un uomo a modo, cordiale e gentile. Le sue idee riguardo il futuro di Camelot sono intriganti e degne del suo nome – disse in tutta sicurezza mentre presero a camminare tra i giardini.
Killian sollevò un sopracciglio e non poté fare a meno di controbattere, come ormai era solito fare nei confronti di lei.
- Vi è ammirazione nelle vostre parole, non v’è dubbio. Ma potrà diventare amore? – domandò quasi come fosse un rimprovero.
Aurora corrugò appena la fronte e gli puntò uno sguardo di fuoco.
- Avete mai udito di matrimoni combinati che siano nati con l’amore? Il tempo trasformerà l’ammirazione in un sentimento più profondo, ne sono certa – si sentì soddisfatta della sua risposta.
Varcarono la soglia di un arco che conduceva ad un piazzale quadrangolare, al cui centro era posizionata una roccia. Su di essa vi era infissa una spada dal manico dorato ma nessuno dei due vi fece caso. Si diceva che quella fosse Excalibur, una spada in grado di uccidere draghi in un colpo solo, di proteggersi dalla magia e di incarnare l’ideale della Giustizia.
- Una certezza piuttosto vaga – contestò ancora Killian.
- E di grazia, quale sarebbe l’impressione che avete avuto di Filippo?
- Un uomo imprigionato nei suoi stessi ideali, volenteroso di diventare ciò che si è prefigurato di essere senza lasciare spazio a ciò che la vita ci mette davanti. Non ha altro in mente se non il suo futuro e la realizzazione dei suoi intenti – disse Killian tutto d’un fiato.
Aurora si morse l’interno della guancia.
- Credete che sia sbagliato vivere in questo modo? – non riusciva a capire cosa vi fosse di male nell’avere dei sogni da realizzare.
- Tenente Jones – sospirò a lungo prima di continuare – non dovreste interessarvi di questioni che non vi riguardano – questa volta fu lei a rimproverarlo.
Era un marinaio, un uomo che l’aveva accompagnata durante quella traversata. Come poteva credere di potersi permettere quella confidenza così evidente? E perché, in verità, Aurora desiderava che continuasse a trattarla in quel modo nonostante la sua falsa volontà di opporsi?
- Non mi interesso mai di ciò che non mi riguarda.
Aurora sciolse il legame tra le loro braccia e si puntò ferma davanti a lui, osservandolo in quegli occhi che non illuminati dalle luci sembravano pozzi profondi in cui non sarebbe stato facile uscire. Killian dimostrò di voler dire altro, di fare qualcosa che altrimenti avrebbe rimpianto ma si impedì con tutto se stesso di fare alcunché. Respirò a fondo e poi disse quasi in un sussurro: - perdonatemi, questa volta ho esagerato. Il Principe Filippo sarà un ottimo sposo.
Aurora abbassò appena lo sguardo.
- Sì.
Cos’altro avrebbe dovuto dire? 








Note: 

- Filippo diventerà Artù e ho cercato di descriverlo per come immagino il Re più famoso delle leggende e lo distinguo da Killian per mettere di fronte ad Aurora due mondi completamente diversi. 
- Aurora prova per Filippo ammirazione, perché è un uomo ideale ma come dice Killian troppo preso dai suoi impegni per concedersi 'troppo' al resto del mondo. Cosa ne pensate? Aurora potrebbe essere un pò Ginevra ;). 


NdA: 

Eccomi qui! Spero che il capitolo vi piaccia e che la storia continui a interessarvi. 
Grazie in special modo a Whiteeyes95j che segue sempre con passione ^^. 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Yoan Seiyryu