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Autore: SamuelRoth93    11/11/2014    1 recensioni
Jade non è più una comune adolescente che frequenta il liceo ed esce a fare shopping con le amiche tutti i pomeriggi; non è più la ragazza superficiale e ingenua che era. Lei è la strega prescelta che, assieme al demone, ha salvato il mondo e compiuto la profezia, superando mille avversità. Qualcosa di nuovo, però, sta arrivando, un'oscurità che cerca vendetta e che non è mai stata così forte. Il Male sta tornando e lo sta facendo attraverso il canto di un misterioso cigno d'argento dai poteri mistici.
Una nuova avventura sta per iniziare e la sua fine segnerà profondamente la vita di tutti coloro che ne faranno parte.
N.B. La seconda stagione è composta da 22 episodi.
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO QUATTRO

"Enchanted Sleep Long"

 

 

Charleston, West Virginia

 

 

L'alba era ormai sorta da alcune ore ed il sole era alto nel cielo, mentre i quattro ragazzi percorrevano l’autostrada diretta a Charleston. Sbirciando nello specchietto retrovisore, Samuel si accorse che c’era preoccupazione sul volto della sua ragazza.

“Jade, è tutto a posto?”

Lei, distratta, fece un salto, confusa: “Ehm... cosa?”

“Ora che mi ci fai pensare, – intervenne Brenda - Jade è molto strana da quando abbiamo lasciato Dayton...”

“Ragazzi, state tranquilli! Sto benissimo, capita a tutti che la stanchezza faccia brutti scherzi, ogni tanto.”

“Sicura?”

“Sicurissima!” confermò, decisa, mentre di lei si scatena l’inquietudine. Dal momento in cui ha scorto quell’ombra fuori dal motel, infatti, non è più riuscita a essere tranquilla.

 

Nel frattempo, però, giunsero in città e, non appena si inoltrarono lungo il viale principale, si accorsero che era deserto.

“Accidenti che vitalità! Dove può essere la gente alle dieci del mattino?”

Jade, sconvolta, ignorò il commento dell’amica e si girò subito verso Samuel: “Stai pensando a ciò che ho in mente io, vero?”

La reazione del ragazzo fu analoga: “Purtroppo sì!”

Zack continuò a spostare lo sguardo da uno all’altro, poi sbottò, esasperato: “Si può sapere di che cosa state parlando? A cosa state pensando?”

“Ah, già, è vero, tu non ti eri ancora unito a noi, all'epoca, per questo non capisci. Devi sapere che l'anno scorso io e Samuel ci siamo imbattuti in uno dei Cavalieri dell’apocalisse, si trattava di Morte, e l'atmosfera che c'è qui sembra la stessa che aveva creato lui.”

“Già, però non vedo corpi distesi per le strade, Jade.”

Brenda, spaventata, lo interruppe, prima che potesse dire altro: “Hai detto c...c..corpi?”

“Sì. Vedi, il fatto è che, al suo passaggio, ogni persona nel suo raggio d'azione muore.”

“Di certo – provò a ragionare Zack, altrettanto sotto shock, ma più razionale - il Cavaliere non può essersi preso il disturbo di spostare i corpi. Non credete?”

Mortificato, Samuel continuò ad addentrarsi nella città, finchè non si ritrovò davanti uno spettacolo difficile da dimenticare.

“Ecco i corpi! A quanto pare al nostro cavaliere non è passa per la mente l’idea di spostarli...”

 

Non potendo proseguire, il ragazzo si fermò e i quattro, insieme, scesero dall’auto, rimanendo vicini a contemplare l’orribile e angosciante scenario che gli si parava davanti: gente stesa ovunque, per le strade, nelle caffetterie, nei negozi, nelle case.

Brenda, ormai completamente sotto shock, venne colta da una crisi di pianto e Jade si affrettò a consolarla, mentre i due ragazzi cercavano di vedere se qualcuno era sopravvissuto.

Avvicinatosi ad un uomo, Zack con due dita gli toccò il collo, scoprendo con sua grande sorpresa un accenno di battito: “Qui c'è un uomo vivo! Correte!”

Subito i tre lo raggiunsero. “Ne sei sicuro?”

“Sembra quasi che stia... russando. O sbaglio?” osservò la strega, subito appoggiata dagli altri.

Samuel, allora, corse anche dagli altri, per verificare se c’era qualcun altro in quelle condizioni.

“Anche qui c'è gente che respira!”

 

Brenda si asciugò gli occhi, sentendosi più calma.

“Allora non sono morti?”

“No, Brenda, stai tranquilla. Pare che stiano solo... dormendo...”

 

I quattro decisero quindi di cercare un luogo tranquillo dove riflettere e confrontarsi sulla situazione senza la visione dei corpi davanti, ma, prima che potessero dirigersi alla macchina, Jade gridò loro di fermarsi.

“Fermi!”

“Cosa succede? – le chiese l’amica, spaventata - Hai visto qualcuno alzarsi?”

In risposta, la ragazza estrasse la bussola, che stava proprio in quel momento lampeggiando di rosso.

“A quanto pare non siamo soli...”

“C'è da capire, però, chi è in grado di far dormire una città intera!”

 

Improvvisamente, in lontananza, nascosto a un incrocio, Samuel scorse un uomo incappucciato e vestito di nero osservarli con attenzione. Temendo scappasse, corse gridando verso di lui.

“EHI!! Chi sei?”

“Samuel? – lo rincorse Jade, preoccupata – Dove stai andando?” ma Zack la fermò, tenendola per un braccio.

“No, lascialo andare! Dobbiamo rimanere uniti!”

“Non possiamo lasciarlo andare da solo! Non sappiamo neanche chi o che cosa ha visto!”

Anche l’amica, sempre più spaventata, cerca di convincerla a rimanere: “Ti prego, fa come ha detto Zack! Non voglio che ci separiamo, soprattutto se siamo gli unici ad essere svegli in questa dannata città!”

Capendo di non avere alternative, la ragazza si decide a rimanere.

 

Intanto, il suo compagno proseguì nell’inseguimento dell’uomo misterioso, finchè non si ritrovò in un vicolo cieco, dove lo vide scomparire nel nulla.

“Cosa c'è? Non vuoi uscire allo scoperto perchè hai paura di me? Guarda che ti troverò comunque! In questa città è facile vedere cose che si muovono!”

 

Circa due ore dopo, ancora non c’è traccia del demone e Jade, sempre più preoccupata, continua ad camminare in tondo, sotto gli sguardi preoccupati dei suoi amici.

“Che ne dite di trovare un posto dove sistemarci?” propose Zack a un certo punto.

“Sei impazzito? – gli urlò lei, trattenendosi a stento - Sono passate due ore da quando è sparito! Non ci penso minimamente a spostarmi da qui!”

Ma Brenda, guardandosi intorno ansiosa, ancora una volta la pensa diversamente.

“Forse è meglio seguire il suggerimento di Zack, sai? Non mi sento tranquilla qui, in mezzo alla strada, mi sembra di essere osservata e, sinceramente, la cosa mi terrorizza molto...”

Arrabbiata, la strega volta loro le spalle, risoluta: “Voi andate pure, io resto qui ad aspettare Samuel. Non voglio abbandonarlo, al contrario di voi due!”

 

In quel momento, però, il ragazzo si fece finalmente vivo e lei gli saltò addosso e lo abbracciò felice di rivederlo, sano e salvo.

“Che paura che mi hai fatto prendere! Si può sapere dove sei stato?”

“Già, Samuel! – aggiunse Zack, irritato - Dove sei stato per due, lunghissime ore?”

“Ho inseguito un uomo con il cappuccio che ci stava spiando, ma, sfortunatamente, mi è sfuggito. Ho girato per le strade, cercando di ritrovarlo, ma niente, sembra scomparso nel nulla...”

 

Improvvisamente, in lontananza, esplose il rumore di uno sparo, mentre uno stormo di uccelli si levava in cielo.

“Oppure non è sparito è, semplicemente, nascosto qui intorno ad osservarci.”

“BASTA! – gridò Brenda, sempre più agitata – Ragazzi,  non so voi, ma io inizio seriamente ad avere paura...”

Subito l’amica l’abbracciò, nel tentativo di tranquillizzarla: “Cosa vuole questa persona da noi?”

“E’ ovvio che vuole spaventarci, forse per mandarci via.”

“Direi che il messaggio è arrivato forte e chiaro. Avanti, ragazzi, lasciamo questa città, non dobbiamo per forza intervenire ovunque andiamo!” replicò Brenda, sempre più confusa.

Jade si staccò da lei, stizzita: “Invece è proprio questo che siamo chiamati a fare! Non possiamo andare via e lasciare queste persone, come se niente fosse. Per quanto sia terrorizzata, io resterò qui e sconfiggerò l'essere che ha fatto tutto questo!”

Zack, sentendola, subito la interrompe: “E’ meglio che vi decidiate in fretta: fra qualche ora sarà buio e saremo dei bersagli facili!”

 

Infatti, non avendo concluso nulla, dopo alcune ore i ragazzi si recarono in un hotel nel centro della città, in cerca di una stanza.

Frivola come sempre, Brenda esclamò: “Potremo prendere una suite di lusso!” ma venne subito zittita e sgridata da un’indignatissima Jade.

“Brenda!”

“Che c'è? Tanto mica la paghiamo! E poi, quando ci capiterà di nuovo una situazione del genere?”

Stranamente, Zack appoggiò quest’ultima: “In effetti, non ha tutti i torti... anche io sono stanco di dormire nei motel!”

“Vada per la suite allora!” mise fine al discorso Samuel, sfondando la porta della stanza numero 406.

 

Brenda corse subito a farsi una doccia nella vasca idromassaggio e Samuel scese nelle cucine a prendere qualcosa da mangiare, mentre Jade e Zack si sedevano su delle comode poltroncine nell’ingresso per consultare il libro.

“Accidenti! – esclama lei, aprendolo - Non sappiamo neanche cosa cercare!”

“Prova a ragionare: sappiamo che questo essere ha fatto addormentare la città.”

“Non basta, mi servono più dettagli!”

 

Intanto, dal bagno, arrivò rivolto a loro un urlo di Brenda, che sembrava avere trovato finalmente la tranquillità.

“Ragazzi? Perchè non venite a farmi compagnia? L'acqua è fantastica e questo hotel è il paradiso!”

“Non siamo dell'umore per farci un bagno. – replicò l’amica, esasperata - Goditelo tu!”

“Ci puoi scommetere, Tesoro!

 

Improvvisamente, però, andò via la corrente in tutta città e la ragazza, spaventatissima, si precipitò fuori dal bagno, solo con un asciugamano a coprirla.

“Cosa è successo?!?”

“Calmatevi, ragazze! Ho trovato una candela.”

“Zack, – gli rispose Jade, tranquillissima - guarda che è Brenda quella spaventata, io sono più che calma!”

In quel momento, Samuel irrompe nella stanza, preoccupatissimo: “State tutti bene?”

Isterica e incapace di stare zitta, Brenda anticipò tutti e rispose per prima: “Suppongo che i miei compagni coraggiosi ti risponderanno di sì, ma io no! Io non sto affatto bene e voglio solo andarmene da questa maledetta città!”

 

In pochi minuti l’atmosfera si fece sempre più cupa e inquietante, finchè non udirono una strana melodia diffondersi per tutta la città.

Brenda, confusa, si appoggiò al braccio dell’amica: “Non so voi, ma adesso la cosa si sta facendo davvero…inquietante...e sapete, credo di non sentirmi tanto...bene...” e svenne.

La musica si interruppe e Jade poté avvicinarsi a lei, per cercare di farla rinsavire con dei piccoli schiaffi sulle guance.

“Brenda? Tesoro? Avanti, svegliati, cosa ti sta succedendo?”

Dolcemente, Zack la staccò, facendola sedere sulla poltrona poco lontano: “Credo sia inutile, Jade: dorme come tutti gli altri.”

“Ma... come è potuto accadere?”

“Forse è stata quella melodia a farla addormentare.”

“Allora cosa suggerite di fare?”

“La portiamo nella nostra auto e la chiudiamo dentro, poi andiamo a cercare il responsabile di questo sonno collettivo. Che ne dite?” progettò Samuel, per poi voltarsi verso gli altri in cerca di approvazione.

Zack subito lo appoggiò: “Sì, mi sembra la mossa giusta da fare!”

Ma Jade, sconcertata, iniziò a inveire contro di loro: “Siete impazziti?!? Secondo me Brenda aveva ragione: dobbiamo lasciare la città, prima che accada la stessa cosa anche a noi!”

“Se ce ne andiamo, Jade, la tua amica e il resto della città continueranno il loro sonno eterno. E poi, non eri tu quella che voleva rimanere per salvare tutti?”

“Ho cambiato idea, ora che Brenda è l’ennesima vittima di questo essere! E presto faremo anche noi quella fine, se rimaniamo qui. Perchè non lo volete capire?”

Nel tentativo di mettere fine alla discussione, Samuel, per una volta, alzò la voce:  “Adesso basta, Jade! Siamo due contro uno, perciò Brenda finisce in auto e noi tre andiamo a cercare quella creatura. Inoltre, anche volendo, non te ne puoi andare perchè non sai guidare!”

“Bene! Adesso vi siete coalizzati contro di me, perciò okay, vi seguirò, ma vi avverto: quando sarò io ad addormentarmi, vi renderete conto che avevo ragione....”

 

I due ragazzi, quindi, presero delicatamente Brenda e la portarono fuori dall’hotel, mentre la ragazza li seguiva, facendo loro luce con una torcia. Raggiunta l’auto, l’adagiarono delicatamente sul sedile posteriore e la chiusero dentro.

“Per fortuna c'è la luna a fare un po’ di luce: odio il buio totale!” esclamò la ragazza, mentre si allontanavano.

“Ora che Brenda è al sicuro, andiamo a cercare quel bastardo, ragazzi!”

Zack, guardandosi intorno, incominciò a riflettere sul da farsi: “Deve aver tolto la corrente direttamente dalla centrale elettrica, perciò propongo di andare lì e ripristinare la luce in tutta la città.”

Samuel approvò immediatamente, ma la ragazza non ebbe il tempo di commentare, perchè la bussola, conservata nella sua borsa, si attivò, iniziando a lampeggiare.

“Fermi, ragazzi! Guardate!”

“E’ qui vicino! Ma non riesco a capire dove...”

Proprio in quel momento, alle loro spalle comparve l’uomo incappucciato che il demone aveva visto nel pomeriggio.

“Non disturbatevi a venirmi a cercare, ragazzi!”

Jade, arrabbiata, gli si scagliò, subito contro: “Risveglia subito la mia amica e tutto il resto della città!”

Ma lui la ignorò e, tenendosi nascosto nell’ombra, iniziò a parlare: “Dovevate ascoltare la vostra amica e andarvene fin dall'inizio. Lo sparo, la corrente e quello che ho fatto alla ragazza che era con voi erano tutti avvertimenti: se continuerete ad ostacolarmi, farete la stessa fine degli altri, uno ad uno. E’ chiaro? Cosa decidete di fare, allora?”

Risoluto come sempre, Zack fu il primo a rispondere: “Inizia a darti da fare, allora, perchè noi da qui non ci muoviamo!”

L’uomo scoppiò a ridere: “Bene, come volete!”

A quel punto, dalla giacca tirò fuori un flauto e, una volta in mano, iniziò a suonarlo. La melodia, però, fu talmente potente da rompere i vetri delle auto e delle finestre degli edifici e dei negozi e da scaraventare lontano da lui i tre ragazzi.

Jade, quando riuscì a rialzarsi in piedi, si accorse, guardandosi intorno, che era sceso il silenzio e che l’uomo era sparito.

“Tutto bene?”

Zack, un po’ stordito, si stava alzando proprio in quel momento: “Più o meno! Voi?”

La ragazza, però, non lo ascoltò, perchè si stava avvicinando al demone, ancora steso sull’asfalto.

“Oh mio Dio! Samuel!”

“Dorme anche lui, vero?”

Inginocchiata sull’asfalto, con l’amato fra le braccia, la strega annuì, ignorando le lacrime che le stavano rigando le guance.

“Perchè lo hai provocato? Perchè hai voluto fare l'arrogante con quell'essere? Adesso ci ha lasciati anche Samuel e Dio solo sa come andrà a finire!”

“Mi dispiace tanto, ma siamo comunque rimasti in due e credo che dovremmo iniziare a inquadrare chi abbiamo davanti.”

Lei si asciugò le lacrime con la manica del maglione e si rialzò: “Credo che ormai non abbiamo altra scelta.”

L’altro annuì e iniziò a sollevare l’amico addormentato: “Aiutami a metterlo in macchina!”

Lei, però, si limitò a guardarlo, preoccupata: “Qual è la prossima mossa?”

“Credo che tu abbia abbastanza elementi. Un uomo che con un flauto è capace di far dormire una città intera? Sul libro lo troverai di sicuro!”

Dopo aver sistemato Samuel in macchina e averlo chiuso dentro, i due si sedettero sul cofano dell’auto e, tirato fuori il libro dalla borsa, iniziarono a consultarlo, finchè non trovarono la pagina che cercavano.

 

(sezione modificata)  Il pifferaio magico

 

 Si tratta di una creatura mistica capace di incantare i mortali con la melodia prodotta dal suo flauto magico. E’ creatura malvagia per natura e con i suoi poteri è stato in grado di addormentare i suoi nemici per secoli o, addirittura, costringerli a fare quello che vuole.

 

*Il pifferaio magico, se infettato da un disordine, aumenta il suo potere per ogni mortale che addormenta, perchè ne assorbe, man mano, l'energia vitale. Con un numero elevato di esseri umani sotto il suo influsso, nessuna formula è in grado di contrastarlo. L'unico modo è inibire il suo potere, per poi eliminarlo.

 

Incantesimo di eliminazione: Musica maledetta che è dentro la mia testa, che circola insidiosa e striscia rumorosa, al pifferaio che per noi non suonerà, un destino crudele spetterà”

 

Zack, però, non era molto contento di ciò che aveva letto.

“Se ha fatto addormentare l'intera città, significa che il suo potere è di gran lunga aumentato e che la formula non lo eliminerà. Giusto?”

“E’ vero! Allora come possiamo fare? Come si elimina qualcuno che non può essere eliminato?”

“Aspetta! Il libro parla di inibire in qualche modo il suo potere. Hai idea di che cosa intenda dire?”

Lei, sarcastica, replicò subito: “Cosa dovremmo fare? Suonargli una serenata?”

“Qualcosa del genere...” rispose lui, sorridendo.

Confusa, lei non sapeva se prenderlo sul serio o no: “Ehm... non vorrai mica prendermi sul serio! Guarda che scherzavo!”

“Hai mai sentito parlare di falene e pipistrelli?”

“Ti sembrerà strano, ma sì. Credo che il mio clone a Morney Hill l'abbia studiato in questi giorni, perchè improvvisamente mi sta tornando tutto in mente.”

“Dev'essere bello imparare, senza andare a scuola!”

Lei rise: “E’ il piccolo prezzo da pagare per essere la salvatrice del mondo, ma mi farò forza, non preoccuparti. Piuttosto, continua il tuo discorso di prima, qualcosa mi dice che comprenderò ogni tua parola, per una volta...”

“Vedi, all'università ho frequentato un corso che parlava del fatto che le falene sentono gli ultrasuoni emessi dai pipistrelli e, così, li evitano. In pratica creano una sorta di segnale contrastante che inibisce il loro orientamento e si salvano dall’attacco dei predatori distorcendo gli ultrasuoni che loro emettono.”

“Quindi, se ho capito bene, il pifferaio ha addormentato tutta la città usando una specie di lunghezza d'onda particolare e noi dovremmo, in qualche modo, assorbirla o interromperla. E’ corretto?”

“Accidenti! – esclamò l’altro, stupito - Se un anno fa mi avessero detto che queste parole sarebbero uscite dalla tua bocca, non ci avrei mai creduto! Sono fiero di te secchio-Jade!”

“Ho imparato dal migliore, secchio-Zack!”

 

Pochi secondi dopo, discussi gli ultimi dettagli, i due si alzarono e iniziarono a camminare.

“Perchè ci stiamo muovendo?”

Il ragazzo le rispose continuando a guardarsi intorno: “Devo trovare un locale dove ci siano degli strumenti musicali, perchè mi servono delle casse. Poi andremo alla centrale elettrica e lì useremo il mio portatile per scaricare un programma per suoni. Vabbè, ti spiego tutto strada facendo, ok?”

Ma lei, perplessa, continuò a chiedere spiegazioni: “Perchè non puoi usare il tuo portatile qui?”

Zack cercò di nascondere, inutilmente, il suo nervosismo: “Perchè il mio portatile ha quasi esaurito la batteria e, sinceramente, non saprei cos'altro inventare se tutto non va secondo il mio piano.”

 

La loro ricerca, purtroppo, si rivelò infruttuosa, ma, proprio quando si stavano per arrendere, Jade scovò un negozio di strumenti musicali.

“Zack! Vicino alla videoteca c'è il negozio che fa per noi!”

Sollevato, il ragazzo si precipitò nella direzione indicatogli: “Perfetto! Dobbiamo fare presto, però!”

Quando si avvicinarono ad esso, però, si accorsero che era chiuso.

“E’ chiuso!”

“Avanti, fallo!” la incitò lui.

“Fare cosa?”

“Usa il tuo potere per distruggere la vetrina, così entriamo!”

Ma lei scosse energicamente la testa: “Non se ne parla nemmeno! È da criminali!”

Capendo che non avrebbe ceduto, Zack riuscì a recuperare poco lontano un bidone dei rifiuti.

“Di certo non suonerà l'allarme e sicuramente nessuno è abbastanza sveglio da venire qui ad arrestarci, non credi?”

“In effetti... Comunque, cosa vorresti fare con quel bidone?”

Lui lo sollevò in aria, sopra di sè: “Allontanati e sta a vedere!” poi lo lanciò contro la vetrina, mandandola in frantumi.

La ragazza lo guardò sconvolta, immobile: “Non posso credere che tu l'abbia fatto!”

“Invece l’ho fatto!” esclamò lui, risoluto, entrando nel negozio.

 

Fortunatamente, riuscì a trovare delle casse abbastanza grandi, mentre l’amica rubava un carrello dal supermercato vicino, stupendo l’amico, che ricordava bene la sua reazione di poco prima.

“Wow! Non posso credere tu abbia rubato quel carrello!”

Lei lo guardò con un sorrisino, avvicinandosi a lui: “Invece l’ho fatto! Ora metti quelle casse nel carrello. Sarai anche un pazzo, ma, di certo, non hai abbastanza forza per portarle fino alla centrale elettrica.”

 

Poiché avevano recuperato tutto l’occorrente, i due si misero in viaggio per la centrale.

“Secondo te, – gli chiese lei dopo un po’, rompendo il silenzio - il pifferaio ci ha sentiti quando abbiamo distrutto la vetrina di quel negozio?”

“Ma certo che sì! – replicò lui, spavaldo - Con il silenzio che c'è qui si sentirebbero anche i passi di un topolino, figuriamoci una pioggia di vetri rotti!”

“Okay, okay, non c'è bisogno di farla così lunga, era solo una domanda!”

 

Mancavano pochi metri, ormai, e la centrale si presentava enorme, silenziosa e buia davanti a loro.

“Eccola! Siamo quasi arrivati!”

Dopo essere entrati, Zack chiuse tutte le porte e i cancelli, mentre l’amica lo osservava perplessa.

“Adesso che ci hai intrappolati come topi, che intenzioni hai?”

“Per prima cosa – iniziò, avviando il computer - ridiamo la corrente a questa città!” e, con poche e semplici mosse, riuscì nell’intento, illuminando a giorno la stanza in cui si trovavano.

“WOW! Ci sei riuscito. Ora puoi caricare il tuo computer.”

“Era questo il mio obiettivo: niente corrente, niente batteria.”

“Ora cosa stai facendo, invece?”

“Sto scaricando dalla rete un programma per suoni, per contrastare l'effetto di quel dannato flauto.”

L’amica, nonostante conoscesse già le sue capacità, era sempre più stupita: “Bravo! Non pensavo ti interessassi anche di musica...”

Lui la guardò, distogliendo per un attimo lo sguardo dallo schermo, e sorrise: “Beh, dopo la battaglia contro Wolf, mi sono dedicato anche a questo, creando decine e decine di effetti sonori per alcuni spettacoli teatrali di un mio amico, perciò sarà una passeggiata!”

 

Mentre aspettavano che il programma finisse di scaricarsi, i due continuarono a parlare come non erano mai riusciti a fare da quando si erano rivisti.

“Sai, Zack, quando Samuel è stato colpito dalla musica del flauto, ho pensato che per noi era finita, ma adesso mi rendo conto che mi sbagliavo: lui non sarebbe mai riuscito a fare tutto questo e un po' mi sento sollevata che sia rimasto tu con me, alla fine.”

Nel sentire le sue parole, Zack si innervosì: “Quindi sei sollevata, non perchè è il tuo amico ad essere rimasto con te, ma solo perchè sono la tua unica speranza?”

Lei, spiazzata, rimase senza parole per qualche secondo: “Non intendevo questo! Come ti viene in mente?”

“Guardiamo in faccia alla realtà: avresti voluto che ci fosse Samuel al posto mio, ma ora che ho la soluzione per salvarci, ti senti sollevata che sia andata così. Quindi è solo per il mio cervello che sei contenta di avermi al tuo fianco!”

La ragazza, ferita, si innervosì e alzò la voce: “Adesso, basta! Sai benissimo che ti voglio bene e che sei il mio migliore amico, perciò perchè ti comporti così?”

“La tua amica, che viaggia con noi da poco più di un mese, ha capito tutto già dal primo giorno, mentre tu, che mi conosci da più di un anno, non ti sei resa conto di nulla! Come fai ad essere così cieca?”

“Okay! Ho notato che, nel mese in cui non ci siamo visti, sei cambiato radicalmente e ammetto che è da un po’ che sei strano, però non riesco ancora a capire cosa ci sia che non va, mi dispiace.”

Zack, frustrato e quasi in lacrime, fece un ultimo tentativo per farle capire la verità: “Non ti sei mai chiesto come mai io abbia cambiato look o frequentato corsi di arti marziali? Non ti sei mai chiesta perchè mi sono unito a te in questo viaggio? O perchè, quella volta, abbia usato su di me quella formula, in modo da avere dei poteri?”

Confusa e fragile, Jade non capiva dove voleva arrivare: “Tu... tu ti sei unito a noi per il piacere del soprannaturale.”

“No, Jade! – scosse la testa - Il soprannaturale era solo un hobby. La verità è che era te che volevo, sei tu la ragione per cui mi sono unito a voi. Ti amo, Jade. Come fai a non vederlo?”

Una solitaria lacrima segna il volto della ragazza: “Io... mi dispiace... non immaginavo che...”

“Che potessi essere innamorato di te? Invece lo sono, dal primo giorno che ti ho vista alla cassa di quel centro commerciale e non immagini quanto sia stato difficile per me sopportare la faccenda della profezia. Il demone e la strega, destinati ad amarsi per sempre… Fino a quando tu e Samuel non potevate toccarvi, potevo sopportarlo, ma adesso le cose sono cambiate e ogni volta che vi vedo insieme è un dolore che non può essere paragonato nemmeno al peggiore dei mali...”

“Ma io ti voglio bene! Non puoi farmi questo! Sai che non potrò mai darti quello che tu vuoi!”

“Lo faccio perchè tu capisca cosa sia il dolore che provo io tutti i giorni!”

 

L’eco dell’ultima parola del ragazzo riempiva ancora la stanza, quando la melodia del flauto ruppe il silenzio.

Zack aprì velocemente il suo programma per i suoni, mentre la ragazza si asciugava ancora una volta le lacrime.

“Uno di noi si addormenterà. Cosa facciamo?”

Lanciando un’occhiata alle telecamere di sorveglianza, il ragazzo scosse la testa: “Non credo: il pifferaio sta controllando alcuni cittadini e vuole farli entrare qui per impedirci di fermarlo.”

Spaventata, Jade iniziò a tenere d’occhio l’ingresso. “Stanno scavalcando il cancello!”

“Usa il tuo potere!”

“Come? Da qui dentro non può funzionare.”

“Invece puoi farlo! Sei abbastanza potente da riuscirci anche da qui!”

La ragazza, allora, provò a impegnarsi e, infatti, riuscì a buttare gli uomini giù dal cancello con la sola forza della mente. Il suono si interruppe e il ragazzo le fece cenno di avvicinarsi al computer.

“Voglio che tu stia attenta a ciò che sto per dirti, d’accordo?”

Benché confusa, lei annuì. “Cosa vuoi fare?”

“Alla prossima melodia, io mi addormenterò e tu rimarrai sola, perciò devi ascoltarmi attentamente. Quando il pifferaio suonerà di nuovo quel flauto, tu dovrai registrare il suono sull'hard-disk, selezionarne una parte, tagliarla e copiarla in un'altro file, per poi selezionare tutto. A quel punto usa il programma per suoni e inverti la forma d'onda, copiala e incollala cinque volte in coda, per poi riselezionare l'intero progetto e mandarlo in LUP e...”

“Fermo! E’ troppo per me, non sono in grado di farlo!”

Lui, allora, le prese le mani e la guardò negli occhi: “Sì che puoi. Io non potrò aiutarti ed è per questo che, nel poco tempo che ci rimane, ti ripeterò quello che devi fare fino alla nausea. E sono sicuro che ci riuscirai, perchè sei la ragazza più in gamba che io abbia mai conosciuto!”

“D'accordo!” esclamò lei, risoluta, sentendosi più sicura.

 

Pochi minuti dopo, il suono ritornò, proprio come avevano previsto.

“Ci siamo! Ricorda tutto quello che ti ho detto di fare. Quando hai finito, premi play e, se tutto è andato bene, la gente si risveglierà e lui si indebolirà. A quel punto toccherà a te farlo fuori con l'incantesimo, d’accordo?”

Riuscì appena a finire la frase che iniziò a vacillare, sempre più debole, sotto gli occhi inorriditi dell’amica.

“Zack! No, non lasciarmi!”

“Mi fido di te, Jade! So che ci riuscirai e che fra cinque minuti ci rivedremo di nuovo...” poi cadde a terra, addormentato.

Jade, allora, si mise davanti al computer e, incredibilmente, riuscì a seguire tutte le istruzioni. Finalmente, arrivò all’ultimo punto, proprio mentre il flauto riprendeva a suonare: era giunto il momento della verità. Non appena toccò il tasto Play, dalle casse partì un suono potentissimo e, subito, si accorse che stava funzionando e che era ancora sveglia. Decise, quindi, di uscire dalla centrale e tornare in città per cercare l’uomo, mentre tutti i cittadini di Charleston e si suoi amici si risvegliavano, lentamente.

Intanto, vagando per i vicoli della città, il pifferaio si accorse che tutti si stavano svegliando e che il suo potere stava diminuendo sempre di più, mentre Brenda, chiusa in auto assieme a Samuel, cercava di capire cosa stava succedendo.

“Cosa diavolo è successo?”

Il ragazzo, confuso quanto lei, non sapeva cosa rispondere: “Non chiederlo a me! Ricordo solo di essere stato scaraventato in aria.”

“Io e te…non abbiamo fatto nulla, giusto?

“NOO!”

L’altra, roteò gli occhi, mentre si alzava dal sedile: “Okay, okay,Scusami! Era solo una domanda!”

Samuel, intanto, si voltò verso il finestrino, rimanendo sorpreso da ciò che c’era fuori: “Guarda! Si sono svegliati tutti!”

“Forse Jade e Zack hanno eliminato il pifferaio...”

In quel momento comparve proprio il ragazzo con le chiavi dell’auto in mano. Subito, i due furono liberati e poterono tornare all’aria aperta.

“Ragazzi, state bene?”

“Direi di sì! Avete sconfitto il pifferaio?”

“In realtà l'abbiamo solo contrastato, ma Jade si sta occupando di lui ora che è debole...”

Il demone sobbalzò bruscamente, sconvolto: “COSA?!? L'hai lasciata andare da sola?”

“Guarda che dormivo anche io! Non potevo certo seguirla da sonnambulo!”

“D’accordo, – rispose, più calmo - allora vado a cercarla. Voi restate qui!”

 

Nel frattempo Jade vagava per la città, senza riuscire a trovare da nessuna parte il pifferaio e, con la gente tornata a riempire le strade, la sua ricerca diveniva di minuto in minuto sempre più difficile. Esasperata, fu costretta a bloccare l’intera città con il suo potere.

“Ora va meglio!”

Poi chiuse gli occhi e si concentrò.

“D'accordo, Jade, sei una strega potente ed è ora di utilizzare una formula inventata da te per localizzarlo. Sperando funzioni... Il male è una traccia che non sempre scompare, aiuta la mia mente a trovare quello che i miei occhi non possono osservare...

Con sua grande sorpresa, l’uomo si materializzò davanti ai suoi occhi, confuso.

“Ma... ma, come sono arrivato qui?”

La ragazza lo guardò, sorridendo trionfante: “Hai commesso un grosso errore a lasciarmi per ultima!”

“Ti avevo sottovalutato, strega!” replicò lui, arrabbiato.

“Un vero peccato... Ma adesso basta perderci in chiacchiere! Musica maledetta che è dentro la mia testa, che circola insidiosa e striscia rumorosa, al pifferaio che per noi non suonerà, un destino crudele spetterà” E l’uomo si disintegrò, urlando.

“Non finisce qui! Siamo ancora in tantiiiiiiiiii....”

L’altra sbuffo, seccata: “Ma non hanno altro da dire quando muoiono? Come se non lo sapessi che sono in tanti…quando mai i disordini sono stati pochi!”

 

Jade tornò quindi dai suoi amici, per poi far ripartire il tempo. Samuel rimase sconvolto, trovandosela davanti all’improvviso.

“J...Jade? Sei qui! Hai fermato il tempo, per caso?”

“Esatto!”

Non appena la vide, Brenda corse ad abbracciarla, sollevata: “Hai ucciso il signor Ninnananna, quindi?”

“Sì, Brenda. L’ho ucciso!”

Incapace di resistere, Samuel le si avvicinò per baciarla, sussurrandole: “Ho temuto per te, ma vedo che non ce ne era bisogno... Ti amo, Jade...”

Notando Zack poco lontano, però, la ragazza si scansò: “Non mi piace molto che ci baciamo davanti ai nostri amici, Samuel.”

Lui, perplesso, si allontanò da lei: “Non è mica una novità!”

“Mi mette a disagio... preferisco baciarti quando siamo da soli, okay? È ancora tutto nuovo per me  e preferisco andarci piano. Cerca di avere pazienza con me!”

Benché confuso, il ragazzo annuì: “D'accordo, come vuoi tu.”

 

In quel momento, dall’auto, Brenda li richiamò: “Allora, piccioncini, ci muoviamo o avete intenzione di restare lì?”

In silenzio, i due raggiunsero l’auto e gli altri, mentre Zack, curioso, si chiedeva cosa si fossero detti.

 

 

Villa di Terence, Augusta, Maine

 

Sentendo il campanello suonare, la domestica si affrettò ad aprire.

“Buonasera, signore. Desidera?”

“Sono John. Ho un appuntamento con Terence” si presentò lui, quando quella aprì la porta.

La donna si fece da parte per farlo passare: “Ah, già! Il signor Terence mi aveva avvisata che sarebbe venuto. Entri pure!”

Sentendo delle voci nell’ingresso, Terence si affacciò per accogliere l’ospite.

“John! Ti stavo aspettando. Vieni nel mio studio, così possiamo parlare con calma.”

 

Entrati nella stanza, l’uomo si accomodò su una poltrona al centro della stanza.

“Allora, ti piace la villa che ti ho dato? Mi sembra che tu ti sia ambientato bene!”

“Non c'è male, grazie.”

“Solo il meglio per i cinque del cigno d'argento, lo sai. Piuttosto, come mai mi hai convocato?”

“Ti ho chiamato perchè abbiamo un problema: i prescelti si stanno avvicinando a Xandra.”

“Non vedo quale sia il problema. – replicò l’altro, indifferente - Xandra è stata dotata di potenti poteri dal cigno d'argento e non riusciranno a sconfiggerla tanto facilmente.”

“Questo è vero, ma... – continuò Terence, preoccupato - se dovesse essere eliminata?”

“Di questo non dobbiamo preoccuparci. – concluse l’altro, alzandosi - I prescelti non sanno ancora cosa c'è dietro a tutto questo e, di certo, non verranno mai a saperlo!”

“Non sottovalutarli! Hai visto che fine a fatto Wolf!”

“Non preoccuparti... – lo tranquillizzò John, uscendo dalla stanza - per accedere all'arma bisogna eliminarvi tutti e cinque e dubito che ci riusciranno.”

“Tu cosa farai, intanto?”

“Andrò a trovare una persona a me molto cara. Una persona che non mi vede da tempo e che forse non sarà tanto felice di vedermi o magari lo sarà: chi può dirlo!”

 

CONTINUA NEL QUINTO EPISODIO

Testo a cura di Lady Viviana.

Angolo autore: Il viaggio continua e il mistero del cigno d'argento è rimane ancora tale. I nostri quattro avventurieri scopriranno cosa sta succedendo? Scopritelo nel prossimo appuntamento della serie con l'episodio 2x05 "La maledizione della sirena" martedì prossimo. Buona settimana stregata!

 

  
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