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Autore: Isabeckhtorres    13/11/2014    3 recensioni
Dal Capitolo 21:
Dopo aver analizzato ogni singola sfumatura nei capelli di Rose, Scorpius passò a tormentarle il collo e le orecchie di baci, cercando di distrarla.
“Hei.” Protestò lei.
“Sì?” Il tono innocente.
“Mi stai distraendo.”
“Ma davvero?” Questa volta la sfumatura maliziosa nella voce, impossibile da nascondere.
“Lo stai facendo apposta!”
Scorpius era incredulo: come aveva fatto a non rendersene conto? “Rose. Stai ancora pensando a quello che ho detto?”
“Sì!” Rispose. E' ovvio.
Il ragazzo scosse la testa. “Non ci pensare più. Non era importante.”
Rose avrebbe voluto contraddirlo ma non ne ebbe la possibilità: Scorpius la fece alzare, la prese per mano e la accompagnò alla sua stanza. “Ora vai a dormire.” E dopo averla baciata sulla fronte, le rivolse un ghigno storto e la lasciò imbambolata davanti alla porta.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Mi sono resa conto di aver dimenticato una cosa fondamentale e poichè non riesco ad aggiungerlo a Primo Capitolo lo aggiungo qui.

Appartiene tutto alla meravigliosa J.K., io posseggo solamente un briciolo di fantasia e - alcuni sosterebbero - tanta pazzia.


 

Capitolo 11: Mi Toccherà Abitare Con Quel... Quell'Idiota


“Saw you there and I thought Oh my God
Look at that face, you look like my next mistake”

-Blank Space, Taylor Swift

 

Sapeva che l'avevano ricevuto anche gli altri tre Caposcuola per cui doveva trattarsi di doveri scolastici, forse qualcosa da organizzare, eppure gli sembrava strano essere stato convocato due giorni prima di Natale.
Voltò l'angolo, salì due rampe di scale, una delle quali decise di spostarsi a metà strada costringendolo a ritornare indietro di un pezzo e poi finalmente giunse davanti al gargoyle della Preside.
Nell'ufficio, oltre alla Preside e i soliti quadri, c'era solo Ellie MacMillan che lo salutò imbarazzata e Scorpius ricambiò trattenendo un sorriso, la scenata che Weasley gli aveva fatto ancora fresca in mente.
Mentre attendevano gli altri due si soffermò a guardare i quadri, alcuni gli fecero un cenno mentre altri si limitarono a rispondere allo sguardo e poi c'era il suo preferito, Dumbledore: avrebbe tanto voluto averlo conosciuto. Suo padre non amava parlarne ed era solo riuscito a scucirgli “era un grande uomo prima che un grande Preside” prima che chiudesse il discorso con un sorriso tirato. Come al solito Dumbledore gli sorrise divertito, gli brillarono gli occhi e gli si arricciò il naso, Scorpius pensò fosse il sorriso di un bambino eppure pieno di saggezza.
Mentre rifletteva sentì due colpetti alla porta e quando si girò Weasley e Scamandro entrarono, dovette ammettere ancora una volta a sé stesso quanto fosse bella: i capelli raccolti in una coda alta che le sfuggivano da ogni parte, le migliaia di lentiggini che le incorniciavano il viso e chissà dove andavano a finire, gli occhi, che ovviamente si strinsero quando si accorse di lui. Bella e irritante.
“Ora che ci siamo tutti avrei una comunicazione per voi. E' nella tradizione di Hogwarts fare un regalo ai Caposcuola per ringraziarvi del vostro operato e affinché possiate continuare a farlo nel migliore dei modi.”
Si scambiarono delle occhiate incuriosite ma la Preside riprese “Vi è un piccolo complesso di locali nel castello che molto tempo fa furono adibiti a stanze dei Caposcuola. Avrete una stanza ciascuno e una Sala Comune dove studiare e organizzare indisturbati. Si trova al terzo piano dietro al quadro dei Professori, la parola d'ordine la concorderete insieme.” I suoi occhi si posarono su Rose e Scorpius “Ricordo che è severamente vietato organizzare feste all'interno o utilizzare i locali per qualunque altro scopo non professionale.”
Poi sorrise “Vi trasferire a partire da domani, spero che ciò vi faccia piacere.”
Ellie e Lysander annuirono entusiasti, Scorpius e Rose non si mossero di un millimetro e la Preside fece finta di non avere notato nulla, pregando tra sé che ciò non portasse alla distruzione della scuola.
“Prima che andiate: ricordate che sarete voi a organizzare la Giornata del Due Maggio e il successivo Ballo, vorrei che mi fossero consegnati i programmi entro il 31 Marzo. Grazie mille, Buonanotte.” E li congedò.
Rose ci mise qualche secondo a muoversi. Non è possibile. Devo fare qualcosa.
“Preside McGonagall? Io e Malfoy vorremmo parlarle un attimo, se fosse possibile?”
Scorpius si bloccò a metà strada verso la porta lanciandole uno sguardo interrogativo.
“MacMillan, Scamandro, siete liberi di andare.” Quando furono usciti si rivolse con un sospiro ai due ragazzi rimasti “Prego.”
“Mi scusi, ma ecco, mi domandavo se fosse assolutamente necessario il trasferimento.”
“Weasley, si tratta di una tradizione scolastica.”
Scorpius capì dove volesse andare a parare Rose e decise di sostenerla, la loro convivenza forzata era già abbastanza così “Lo capiamo, certamente, ma siamo anche sicuri di poter lavorare egregiamente nei nostri dormitori.”
“E sono certa che potreste, ma questa è tradizione scolastica e dimostra unità tra le Quattro Case, così è sempre stato. Siamo tutti a conoscenza dei vostri problemi di collaborazione ma ciò non modificherà la Storia di Hogwarts, stiamo parlando della vostra scuola, della vostra casa. Dovreste vergognarvi della vostra richiesta, avete entrambi raggiunto la
maggiore età, tentate di dimostravi responsabili.” Non aggiunse un'altra parola e li guardò con furia “Ora andate.”
I due mormorarono qualche scusa e si affrettarono a uscire.
Scesero le scale e si incamminarono insieme in silenzio, entrambi soppesando le parole della Preside; giunti davanti alla Sala Grande si fermarono a guardarsi.
“Una richiesta coraggiosa.” Fu Malfoy a rompere per primo il silenzio.
“Non ha funzionato”
“Sei destinata a passare il resto dell'anno con me Weasley, arrenditi al pensiero”
“Stabiliremo delle regole precise. Non voglio ass-”
“Non a quest'ora Weasley, eh? Domani. Mandami una lista” La guardò sbuffare indignata e borbottare qualcosa riguardo a una morte precoce prima di andarsene a passo di marcia.
Schizzata.

***

“E quindi?”

“E quindi mi toccherà abitare con quel... quell'idiota per il resto dell'anno.” L'intera famiglia Weasley-Potter era seduta, o meglio ammassata, nelle poltrone davanti al fuoco nella Sala Comune dei Grifondoro: avevano deciso fosse tempo di un incontro.

“L'intero castello darebbe la vita per una simile opportunità, sei una piccola ingrata” Roxanne le fece l'occhiolino

“Roxi, non mi sembra proprio una cosa su cui scherzare... E' la tragedia del secolo.” Rose strinse i pugni. “E per di più si aspettano che io lo tolleri! Lui e le sue stupide conquiste.. Eeeew.”

“A dire la verità è un sacco che non porta una ragazza in dormitorio..” Albus si fece pensoso.

“E tu?” Gli chiese Lily

“Anche io ovviamente.” Quattro paia di occhi lo fissavano sospettosi “Davvero. Mi piace Elisabeth”

“E come è andata a Hogsmeade?” Indagò Lucy

“Bene, credo” E occhieggiò la ragazza che giocava a Gobbiglie con Olivia

“Dubbioso?” Louis sogghignò “Il grande conquistatore Serpeverde è stato messo in difficoltà da una piccola Grifonodoro?”
Risero tutti dell'espressione ferita del ragazzo che aggiunse “Ha una forza ben nascosta, fidatevi. Neanche un Bolide farebbe così male.” Si massaggiò la guancia al ricordo: Ahia.

“Secondo me più che la tua guancia, è il tuo orgoglio a essere stato ferito...” Hugo lo guardò con un sopracciglio alzato

“E come sempre il mio piccolo e silenzioso fratellino mi rende fiera.” Rose alzò la mano in modo che Hugo riuscisse a batterle il cinque.

“In effetti, Hugo è tre volte più bravo di voi con le ragazze... Helena mi sembra alquanto soddisfatta.” Lily non fece nulla per nascondere il doppio senso e Hugo la guardò male.

“Pensa al povero Anant” Le rispose.

“Non ti preoccupare...” Lo disse senza un'ombra di imbarazzo.

“LILY!” Albus le lanciò un'occhiata disgustata.

“Che c'è?”
“Solo perché non sono ottuso come James, beh, non vuol dire che mi piaccia pensare a quella.. possibilità”
“Uffa, che bambino che sei” Lily lo guardò con sufficienza.

Louis cambiò il discorso velocemente, prima che la cugina potesse pensare di Maledire il fratello. “Rose e Lucy, restate le uniche senza cavaliere...”
“E fiera che sia così!” Asserì Lucy “Crea davvero troppi problemi.”

“Come ho già detto: nessuno mi interessa. Deve valerne la pena.” Rose era risoluta.

“A quanto è arrivato Jake Lewis?” Indagò Hugo.

“Quattro credo” Rispose Rose disgustata.

“Hai sentito della scommessa?” Le chiese Louis.

“Disgustoso.” Rose arricciò il naso “Invece come sta Sam?” Si rivolse a Roxanne.

“Oooh, finalmente ti sei decisa a chiamarlo per nome! Grazie. Cooomunque, moolto bene, a Hogsmeade si è innamorato del negozio di Papà ed era così caruccio, mi sono dovuta trattenere dallo spogliarlo davanti a Fred” Sembrò riflettere un attimo “Non sarebbe stata una cosa buona, no.”

Risero tutti immaginando l'espressione che avrebbe avuto Fred.

***

Era la vigilia di Natale e i quattro Caposcuola accompagnati dalla Preside stavano fissando un quadro, accanto a loro quattro grossi bauli e un paio di gabbie vuote. Gli abitanti del quadro ricambiavano lo sguardo.

Si trattava di tre uomini dai capelli bianchi, uno aveva anche un bel paio di baffi coordinati e un altro una barbetta candida, tutti e tre tenevano un qualche libro in mano e quello senza barba né baffi stringeva tra le dita un orologio legato al panciotto con una catenina. I tre, due dei quali piuttosto cicciottelli, erano seduti intorno a un tavolo su cui erano posati altri libri, un paio di oggetti strani e un vassoio su cui era sistema una bottiglia di vino con tre bicchieri di cristallo. Sbattevano gli occhi e si grattavano il naso, di tanto in tanto, molto di rado, si alzavano anche per sgranchirsi le gambe e passeggiavano su e giù per qualche minuto. Nonostante si comportassero come qualunque altro quadro della scuola, vi era una nota che strideva nella scena: i tre erano vestiti come Babbani, elegantissimi Babbani, con panciotto e papillon.

Nessuno era ancora riuscito a capire come mai qualcuno si fosse messo in testa di dipingere tre professori Babbani, chiunque fosse stato, era idea unanime dovesse essere stato pazzo.

“Buongiorno Professori. Questi sono i nostri Caposcuola.” La Preside indicò i ragazzi “Suggerivano di usare come parola d'ordine 'albero di Natale', concordate?”
I tre la fissarono per qualche secondo e poi cominciarono a borbottare con le teste vicine “Albero di Natale'? Non se ne parla, cari colleghi, proprio no.” Sentirono dire uno dei due cicciottelli.

“Ma probabilmente ricorda loro le festività e la famiglia, non essere sempre così scorbutico, ricordati che anche tu sei stato giovane.” Oppose l'altro, la cui pancia sembrava sul punto di esplodere.

“Su, su colleghi, non facciamo attendere i giovini qui. Accettiamo la loro offerta per quanto sia di dubbia maturità.”

I quattro 'giovini' osservarono la Preside tossire con irritazione, Scorpius notò che Rose, proprio come lui, faticava a trattenersi dal ridere; i loro occhi si incontrarono e per una volta non si lanciarono fiamme ma uno sguardo di divertita complicità.

“Signora Preside” Il Professore alto e magro sì rivolse alla McGonagall “Ci troviamo ad accettare la parola d'ordine.”
La sentirono esalare un “sia ringraziato Merlino” prima di seguirla attraverso il buco nel muro che il quadro aveva appena rivelato.
La Sala Comune aveva una forma strana, non vi erano quattro semplici pareti, né era circolare ma una via di mezzo: Rose contò quattro pareti grandi e quattro piccole, un ottagono. La parte davanti a loro ospitava un camino enorme in cui già crepitava un piccolo fuoco, le altre tre pareti grandi ospitavano una serie di scaffali e piccoli armadietti vuoti, la Preside spiegò avrebbero potuto metterci dentro ciò che più desideravano.
Al centro della stanza era disteso un enorme tappeto bianco su cui era stato posizionato un piccolo tavolino basso di legno circondato da due divani e due poltrone. E agli angoli del tappeto erano state sistemate quattro piccole scrivanie tonde, ognuna completata da una sedia.
Dopo aver occhieggiato la stanza sbalorditi i quattro Caposcuola notarono che le pareti più piccole - ognuna incastrata tra due grandi – avevano ciascuna una porta nera “Conducono alle vostre stanze. Sceglietene una e poi ditele il vostro nome e a quale Casa appartenete, sarà lei ad arredarsi. Infine, quella porta lì” Indicò una porta nera a qualche metro dal camino “Conduce al bagno, una copia quasi perfetta del Bagno dei Prefetti, come vi accorgerete, con però qualche aggiunta in più: sarà infatti il vostro bagno fino alla fine dell'anno e non dovrete condividere con nessun altro.” Sorrise loro “Sono certa questa sia un'ottima notizia. Prego, sistemate i vostri bagagli.”
La Preside fece un cenno e poi uscì dal buco da cui era entrata.

Rose rimase perplessa per qualche secondo: un bagno da condividere con Malfoy? Anche questo ora? Ma decise di accantonare il pensiero e si fiondò, come i quattro compagni, verso la porta più vicina, l'aprì ed entrò.
Al centro della stanza vi era un enorme baldacchino, accanto al letto un piccolo comodino ma per il resto stava fissando una stanza vuota. Inspirò e, nonostante si sentisse a disagio, disse “Rose Weasley, Grifondoro”; all'instante la stanza sembrò muoversi e non ebbe il tempo di sbattere le ciglia che si era trasformata in un sogno.
Riprendeva i colori rosso e oro della sua Casa ma con buon gusto, sul comodino erano appoggiati un paio di libri e una piccola lampada bianca, mentre un alto armadio rosso ricopriva una delle pareti e foto dei suoi amici la guardavano sorridendo da sopra il letto.
Prima che riuscisse a godere appieno della sua nuova camera da letto sentì un urlo di meraviglia provenire dal Bagno e corse nella direzione: Ellie MacMillan era al centro della stanza e si guardava ammutolita attorno. Rose notò l'enorme vasca che dominava il bagno e i quattro lavandini fissati a una delle pareti, sopra ognuno dei quali era posizionato uno specchio.
“Finalmente comprendo la bellezza di essere un Caposcuola” La solita voce profonda e strascicata interruppe il suo meravigliare. Ah, già, c'è anche lui.
Lysander però concordò con il ragazzo “Davvero. E le camere? W-o-w.”

“Credo che però manchi qualcosa” Avanzò Ellie “Ci vuole un albero di Natale”
“Concordo! Oh sì, è un'ottima idea!” Rose saltellò qualche secondo felice e poi si rese conto di certi occhi ghiacciati che la fissavano ironici, moderò il tono “Possiamo chiedere a Hagrid, andiamo!”
Le due ragazze uscirono velocemente, afferrarono i mantelli e si diressero verso i giardini del castello in cerca di un mezzo-gigante barbuto.

***

Scorpius dovette ammettere che la MacMillan aveva avuto una buona idea, il piccolo albero che ora scintillava decorato a un lato del camino rallegrava l'atmosfera.
A parte il crepitio del fuoco nella stanza vi era uno strano silenzio, nessuno era ben certo sul come comportarsi, si conoscevano certo, ma non così bene e l'idea di vivere assieme per i prossimi mesi li lasciava leggermente a disagio. Solo Weasley, notò Scorpius, sembrava immune all'imbarazzo, rannicchiata sulla poltrona più vicina al fuoco stava leggendo come se nessun altro oltre a lei o la libro esistesse. Così sembra innocua.
Fu Lysander a interrompere per prima il silenzio “Rose che stai leggendo?”
La ragazza sembrò risvegliarsi “E' una raccolta di episodi divertenti sul Quidditch”
A quelle parole il ragazzo si illuminò e cominciò a tartassarla di domande curiose, non ci volle molto che fossero coinvolti in una fitta discussione sul gioco.
Scorpius ed Ellie rimasero ad ascoltare fino a che Rose fece una battuta sulla partita avvenuta qualche giorno prima in cui, tra la sorpresa di tutti, i Corvonero erano stati stracciati dai Tassorosso: entrambi cominciarono a ridere e così si ritrovarono tutti coinvolti nel discorso.
Quando un paio di ore dopo Rose si ritirò nella sua stanza dovette ammettere che la Vigilia che sarebbe dovuta essere la peggiore della sua vita, fu forse una delle migliori.

***

Per la prima volta Rose Weasley non si svegliò tra urla di gioia la mattina di Natale, fu anzi il silenzio innaturale a svegliarla e per qualche secondo rimase a fissare il soffitto interdetta; quando capì dove fosse e perché, decise di infilarsi la vestaglia, afferrare il libro sul comodino e uscire.
Entrando nella Sala Comune si bloccò qualche secondo sulla porta: Scorpius Malfoy era seduto sul divano come la sera prima e fissava il fuoco. Riusciva a scorgerne solo il profilo, ma fu anche troppo a suo parere, l'ombra delle fiamme risaltavano sulla pelle chiara e ne mettevano in evidenza solo una parte rendendolo ancora più... Affascinante.

E io sono i pigiama, in pigiama davanti a Scorpius Malfoy. Poi si decise: Oh, ma a chi interessa?
“Malfoy, suppongo sia... Buon Natale”
Il ragazzo si girò di scatto e per qualche secondo non le rispose “Weasley, stavi cercando di farmi morire di spavento?”
“Se avessi saputo che bastava spaventarti ci avrei provato anni fa.” Rose si accomodò sulla poltrona della sera prima.
“Sei ancora in tempo” Poi Scorpius si ricordò di una cosa “E Buon Natale”
“Non credevo conoscessi l'educazione” Rose alzò un sopracciglio.

“Conosco molte cose” Le rispose con un ghigno.
La ragazza lo fulminò e aprì il libro, Scorpius tornò a fissare il fuoco sbirciando di tanto in tanto la figura di fronte a lui. Ciò che l'aveva sorpreso, più che l'improvvisa apparizione della ragazza era la ragazza in sé: Rose Wealsey gli si era presentata davanti in pigiama e, sebbene fosse un semplice pigiama blu senza pizzi o dettagli provocanti, la maniera in cui le sottolineava le curve era molto provocante, per non parlare dei capelli. Erano sciolti e lunghissimi, le ricadevano in onde rosse sulle spalle, nascondendole in parte il viso alla vista; a Scorpius tornò in mente Rose del Ballo e il bacio. Immediatamente si concentrò sugli ingredienti di una Pozione che aveva letto qualche giorno prima tentando di evitare che il suo corpo prendesse piena coscienza della ragazza al suo fianco. Dannazione, Weasley, il castello è pieno di ragazze. Un cazzo di bacio, due ciocche rosse fuoco e mi mandi fuori. Perché?
Per sua immensa fortuna Ellie e Lysander si svegliarono poco dopo e si buttarono a capofitto sui regali, creando un'ottima distrazione.
Scorpius attese qualche secondo – per sicurezza – e poi si alzò anche lui.



Angolo Autrice

Hey! Sono a letto malata e molto ispirata, per cui oltre ogni previsione, eccomi ad aggiornare!

So che il capitolo è lunghino, ops :/ Spero non vi dispiaccia troppo.
Mi hanno chiesto di un bacio, arriverà e arriveranno un sacco di problemi, ma ci servivano un paio di capitoli di calma... Dovrete 'soffrire' ancora un po'.. Ok, mi sento tipo Bellatrix ora.

Grazie a chi ha letto/seguito/preferito/ricordato e recensito, siete la mia felicità.
Ora, da bravi continuate a recensire, che mi mette di buon umore ora che sono così inferma (sta funzionando farvi provare un po' di pena? Dite di sììì, dai!)

Grazie mille, 
@isabeckhtorres

   
 
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