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L’incubo peggiore
Gi
altri quattro ritornarono
alle proprie case dandosi appuntamento l’indomani davanti ai
cancelli della
scuola, Higashi salutò Tsuki dandole un bacio sulla guancia
che la fece
arrossire parecchio, ma in fondo non era tanto stupita visto che ormai
le era
chiaro che il ragazzo provava qualcosa per lei, ma non era ancora
pronta per
ricambiare, doveva capire prima ciò che lei pensava di
Higashi.
Rientrò in casa
salutando i
suoi e negando la cena anche quella sera, aveva mangiato
un’ottima crepe e non
se la sentiva di cancellare quella dolcezza con altro, in fondo si
sentiva
dannatamente felice in quel momento e non voleva rovinare quel momento,
chissà
quando sarebbe stata di nuovo così.
Si cambiò mettendosi
la sua
camicia da notte rose antica coi pizzi al collo e alle maniche, lunga
fino ai
piedi, si pettinò i capelli e si struccò, sebbene
il trucco pesante le dava
un’aria misteriosa e tremendamente triste anche senza di
questo era identica a
prima, come se il trucco esaltasse soltanto i suoi occhi color
nocciola, andò
nella stanza del pianoforte, e si sedette a questo iniziando a suonare
una
musica allegra, doveva essere la Primavera di Vivaldi, le dita
percorrevano i
tasti del pianoforte facendo ben attenzione a quali pigiare e quali lasciare
lì. I piedi nudi pestavano i
pedali per dare più accento al suono; dalla sala da pranzo i
suoi genitori la
sentirono suonare e compiaciuti sorrisero, conoscevano la figlia e se
suonava
quella melodia voleva dire che stava bene, che era successo qualcosa di
particolare, la madre pensò subito all’incontro
con un ragazzo, in fondo
essendo donna capiva le esigenze della figlia.
In realtà
però Higashi era
completamente diverso dalle aspettative dei genitori della ragazza, lui
e la
loro piccola Tsuki erano come la stessa persona, due entità
uguali divise solo
dal sesso diverso, potevano persino sembrare gemelli per i loro gusti.
Forse
quelli di Tsuki più dark, ma compatibili con quelli del
ragazzo, ma la
pensavano allo stesso modo solo che il modo pessimista di lei
apparentemente
poteva sembrare contrario a quello di Higashi. In tutta la casa
risuonò quella
melodia per due volte consecutivi, sembrava come se in quella casa il
sole
splendesse ancora nel cielo sebbene fossero già nate le
tenebre e quella stanza
rimasta antica era illuminata da candelabri
d’argento.
Tsuki ormai stanca spense
tutte le candele e ritornò nella sua stanza stendendosi nel
suo letto, era
stanca infatti le braccia di Morfeo l’avvolsero prima che lei
potesse solo
iniziare i suoi sogni.
Giunse in una porta, e
l’aprì
il tutto era circondato da sangue, e appeso alla parete il corpo ormai
morto e
decomposto di Higashi, urlava e piangeva mentre vedeva fantasmi
avvolgerla e
una donna vestita di nero armata di una falce, la Morte,
l’avrebbe riconosciuta
tra mille, aveva letto di lei e aveva sognato ancora tutto questo, non
ce la
faceva più e non sopportava che i volti dei suoi amici
fossero presenti anche
lì, in quell’orribile incubo, era spaventata
finchè non vide il sangue avanzare
verso di lei come comandato dalla morte stessa finchè non le
tocco i piedi.
Chiamarono lo psichiatra che
il giorno dopo l’avrebbe visitata, parlò con i
suoi genitori, si chiamava
Subaru Kaze e per ironia della sorte era il padre di Higashi Kaze, il
ragazzo
aveva confessato più volte quell’amore a suo padre
che sebbene fosse molto
severo con lui aveva capito perfettamente cosa provava suo figlio ed
ora si
ritrovava davanti alla
ragazza di cui il figlio era innamorato.
I suoi genitori dissero che
era un’autolesionista e l’uomo fece finta di non
sapere nulla, ma in realtà lui
conosceva profondamente quella ragazza dalle descrizioni che suo figlio
le
aveva fatto. Adesso Tsuki era in una camera d’ospedale con la
flebo al braccio
e un’infermiera che le prendeva la pressione. I dottori
avevano detto che era
stato lo spavento di un incubo e null’altro, però
poiché era svenuta e non si
era svegliata decisero di tenerla in osservazione qualche giorno sotto
le cure
dello psichiatra.
“Dove sei stato?
Perché sei
uscito a quest’ora di notte?” chiese curioso.
“Emergenza in
ospedale.”
Disse vago, in realtà non voleva dirgli chi era la sua nuova
paziente, forse
avrebbe fatto preoccupare il figlio.
“Chi
è?” chiese lui
sorseggiando un po’ d’acqua, ecco la fatidica
domanda a cui non voleva
rispondere, ma per far sì che lui non sospettasse lo
accontentò, forse ne
avrebbe sofferto, ma c’era lui a consolarlo.
“Tsukiyoru
Kuroi.” Quel nome
fece andare di traverso l’acqua ad Higashi, non ci credeva,
la sua Tsuki in
ospedale a quell’ora? Non poteva crederci, non voleva farlo,
si sedette su una
sedia prendendosi la testa fra le mani, sentì la mano di suo
padre sulla
spalla.
“Ha avuto un incubo e
per lo
spavento è svenuta senza rinvenire, hanno deciso di
affidarla a me, per il
momento farò degli incontri in ospedale poi dovrà
venire nel mio studio qui.”
Lui non osava dire parola,
non capiva come potesse essere successa una cosa del genere la sera
quando
erano usciti era felice e spensierata, gli aveva persino sorriso ed ora
era in
ospedale.
“Non ci posso credere,
prima
era felice e spensierata ora in ospedale. Ha tentato il
suicidio?” chiese lui
nel caso fosse successo di nuovo.
“No, non aveva lesioni
sul
corpo ecco perché hanno pensato all’incubo. Ma ora
mi dici che ha tentato il
suicidio?” disse sconvolto l’uomo che prese il
figlio per le spalle facendolo
voltare verso di lui.
“Sì sta
mattina, l’ho fermata
e poi siamo usciti questa sera e mi ha sorriso, lei sta bene
papà non ha nulla
di grave. È solo diversa.”
Proferì il ragazzo,
il padre
annuì e lo portò in camera dove prese finalmente
sonno, ma l’indomani dopo
scuola sarebbe andato all’ospedale dove suo padre avrebbe
seguito la ragazza,
voleva starle vicino.
xXBlack Rose OSheaXx: Gazie mille per i complimenti^^ sono contenta che le mie descrizioni vengano bene da poterti far immaginare un pò la situazione, riguardo alla scena quando danzano, mi sembrava il minimo perchè l'ho scritta quando mi preparavo per fare un esame di danza ed allora ho unito tutto quello che diceva la mia insegnante per poi scriverlo perfetto. Spero che il personaggio di Tsuki non sembri troppo fasciato di testa, ma il prossimo capitolo ci saranno delle belle...
Ora penso che sia tutto concluso, spero che il capitolo non abbia deluso i lettori ed aspetto lo stesso calore per la prossima volta grazie infinitamente.