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Autore: Shine_    14/11/2014    6 recensioni
Liam Payne ha ventisei anni, uno studio da dentista nel centro di Brooklyn e una vita molto più complicata di quel che sembrerebbe. Le cose sembrano andare sempre peggio quando, volendo fare un favore ad un amico di vecchia data, assume come stagista un ragazzino arrogante e pieno di sé, con amici altrettanto particolari.
Dal testo:
Si era vestito lentamente, allacciandosi con cura la camicia, mentre pensava all’identità di questo strano ragazzino di quasi diciotto anni che avrebbe passato con lui tutti quei mesi estivi. Sperava solamente di non finire in casini più grandi di lui.
[Ziam; una leggera sfumatura di Lirry in qualche capitolo e punk!Louis che non ci abbandona mai]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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You're my end and my beginning

 

« Cause all of me
Loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me
I'll give my all to you.
»

 

Quattordicesimo capitolo:

 

Il resto della giornata, da quando Zayn li aveva lasciati soli e Aileen era stata messa a letto, l’aveva passata a finire quel livello del videogioco, lasciato incompleto dal pomeriggio precedente, per tenere la mente impegnata e ben lontana dagli ultimi avvenimenti. Quell’ammettere di provare dei sentimenti contrastanti verso il moretto - tra la rabbia e il desiderio - poteva certo essere un modo per rendere le cose più semplici tra loro, ma allo stesso tempo implicava più di una difficoltà, qualcuna molto più importante dell’altra.

E, nel caso in cui fosse successo qualcosa, che cosa avrebbe fatto? Se quella strana situazione - nuovamente in bilico - tra lui e Zayn fosse diventata seria? Se quei sentimenti, che cercava di tenere a bada, fossero sfociati in un’ennesima dichiarazione più appassionata? Cosa avrebbe fatto se si fossero spinti oltre i baci? Un rapporto tra loro due avrebbe cambiato tutto di nuovo, questo era piuttosto ovvio. Ma lui era pronto ad iniziarlo? Andava contro tutto quel in cui credeva, fare sesso con quel ragazzino ed etichettare il tutto come un semplice rapporto o favore tra amici. Lui non era mai stato per quel tipo di relazioni, lui dava ad ogni gesto troppi significati e forse non era quello che voleva Zayn. Ma cosa voleva Zayn da lui? Non era mai stato chiaro, non si era mai esposto. Gli aveva solo giurato di non star giocando. Quindi era pronto per una relazione? Per essere solamente suo? Ma, anche in quel caso, come avrebbero fatto a stare assieme? Sarebbe davvero riuscito a comportarsi come una coppia con quel ragazzino? Ad ignorare le occhiate severe e piene di giudizi? E poi Aileen, come avrebbe fatto a spiegarle quella situazione? Non era nemmeno così certo Zayn volesse stare con loro due fino al giorno dopo, come poteva credere di averlo accanto per più di qualche mese?

Aveva ormai messo completamente da parte il gioco, teneva solamente in mano il joystick e muoveva le dita - più come riflesso - sui tasti, risvegliandosi improvvisamente al “Game over” e al “Lili?” che lo portò ad appoggiare tutto sul tavolino e voltarsi verso la bambina con le guance rosse per la febbre.

- Lyn.- bisbigliò con fare dolce e protettivo, allungando le braccia verso di lei per invitarla a raggiungerlo e poterla prendere in braccio. - Stai un po’ meglio?- le domandò, premendo le labbra contro la sua fronte per misurarle la febbre, e la osservò in silenzio mentre annuiva e si stringeva a lui con le dita a trattenerlo per la maglia. - Non mi sembra, credo sia anche peggiorata.- mormorò tra sé e sé, spostandole le ciocche di capelli dietro l’orecchio e lasciando che si riparasse contro il proprio collo.

Non appena vide un leggero tremore attraversarle il corpo, si allungò per poter prendere la coperta dalla poltrona e avvolgerla attorno alla bambina, che sospirò e si rilassò tra le braccia, facendolo sorridere appena e appoggiarsi contro lo schienale del divano. Continuò a muovere una mano lungo la sua schiena, cercando di farla rilassare ed addormentare, per poi chiedere in un sussurro: - Vuoi qualcosa di caldo? Un tè?- e vederla scuotere il capo e “Ho solo sonno”.

Non insistette a quella risposta, tenendola stretta mentre lei si addormentava velocemente, e canticchiò una vecchia ninna nanna che la madre era solita ripetergli, quand'era piccolo e quando ancora le loro strade non si erano separate. Certe volte gli veniva da ripensare alla famiglia, concentrandosi più sul loro presente senza di lui e le solite domande - “Mancherò mai a loro?”, “Ripenseranno mai a me?” o “Si saranno pentiti dell'avermi cacciato?” - a cui non poteva trovar risposta. Cosa doveva fare? Rimettersi in contatto con loro? E poi che fare? “Sì, sono ancora gay e questa è vostra nipote”. No, non era esattamente il tipo di presentazione che avrebbe ricevuto consensi. Però forse con Aileen sarebbero stati più clementi, forse poteva renderli al corrente della sua presenza - un piccolo tornado di ben sei anni - e vedere come l'avrebbero presa. Non potevano cacciarla, aveva gli stessi occhi di Paul e quasi identici lineamenti del viso. L'amore di Paul e Kaylyn viveva in lei, era frutto dell'amore e l'avrebbero accettata, le avrebbero voluto bene e donato quell'affetto specifico dei nonni. Non erano dei mostri, con lui avevano seguito un certo tipo di ideali - quel simbolico cacciarlo di casa - ma Aileen era innocente.

Tenne il volume del televisore basso, mentre continuava a coccolare la piccola e seguire allo stesso tempo il telegiornale, per poi farsi attento ai suoi mugolii e al suo stiracchiarsi, appoggiando una mano contro la sua fronte e sentendo come la temperatura non fosse calata. Ricambiò il sorriso, sfiorandole la guancia rossa con i polpastrelli, e ascoltò in silenzio il racconto di quelle giornate con Haz, di come si fosse divertita e del fatto che non vedeva l’ora di tornare a scuola per rinfacciare tutto quanto a John, il compagno di classe che proprio non riusciva a sopportare.

- Forse quel bambino oggi ti ha cercato ed era preoccupato per non averti visto.- ipotizzò il castano dopo qualche secondo, ricevendo un’occhiata severa e scettica di Aileen e “A quello piace Lauren”, facendo scoppiare a ridere Liam, che non era riuscito a trattenerla per quell’uscita così infantile e intrisa di gelosia. - E questa Lauren com’è?- la istigò l’attimo dopo, sentendola sbuffare e borbottare semplicemente: - Ha la faccia piena di lentiggini ed è antipatica.-, annuendo con fare solenne per non mostrare il divertimento. - E se lui sta facendo finta? Se vuole renderti gelosa per capire se a te piace?- le domandò infine, vedendola prendere del tempo prima di rispondere, mordicchiarsi il labbro e poi affermare: - A me lui non piace, è antipatico più di Lauren.-

- Mi fa arrabbiare.- gli spiegò poi, sedendosi composta sulle proprie gambe e aggiungendo: - Mi tira sempre i capelli e mi pasticcia il banco. Poi dice sempre che non sono carina. E io sposerò Haz.. o Zee, Zee dice che sono una principessa e sposerò anche lui.-

Roteò gli occhi a quella risposta, infilando le dita tra le sue ciocche per massaggiarle la cute, e poi bisbigliò: - Vuoi sposare fin troppa gente. Ne riparliamo quando sarai più grande, ora pensa a fare la brava ed ascoltare Lili.-, vedendola annuire e farsi tutta seria, mentre sussurrava: - Tu sposerai Zee e vivrete tutti contenti nel palazzo magico.- e lo lasciava con la fronte corrugata e una strana ansia nel petto.

- Perché, invece di pensare a queste cose, non ci mangiamo qualcosa di caldo e poi ci guardiamo un bel cartone? Allora? Non ti piacerebbe quest’idea?- le domandò per cambiare completamente discorso, prendendola tra le braccia al suo annuire, e spostandosi in cucina per lasciarsi alle spalle tutte quelle parole e quei significati. Il fatto che Aileen stesse già pensando ad un futuro con Zayn presente lo metteva in una posizione scomoda, pericolosa e fraintendibile. Non voleva allontanarlo da loro - da lui in particolar modo -, ma non poteva ignorare quella fastidiosa sensazione che non sarebbe durato per sempre, che molto presto avrebbe trovato altro o semplicemente si sarebbe stancato di lui. Non c’era nulla in Liam - o almeno era questo che pensava - che riuscisse a trattenere uno come Zayn, un ragazzo così vivace e ancora fin troppo giovane. Aveva la certezza di non essere una fine per lui - una costante - ma di essere più un inizio, una di quelle prime esperienze importanti e non durature. Si sarebbero cambiati la vita a vicenda, questo riusciva già a vederlo, ma non l’avrebbero vissuta assieme. Liam aveva quasi trent’anni, aveva fin troppe complicazioni alle spalle ed effetti che ricadevano tutt’ora nel presente; Zayn, al contrario, era pieno di quella carica giovanile e voglia di guardare il mondo con gli occhi di un adulto. Non l’avrebbe trattenuto, non sarebbe riuscito ad impedirgli di seguire la sua strada, dovunque questa lo portasse. Stava diventando così importante per lui, in quelle poche settimane, e mai l’avrebbe bloccato lì, mai l’avrebbe costretto a rinunciare ai suoi sogni.

Fu la questione che occupò la mente del maggiore per tutta la serata, persino quando si trovò nel letto - la bambina stretta al proprio fianco - e con gli occhi fissi sul soffitto, non riusciva a smettere di pensare al fatto che non aveva le basi per durare, che sarebbe finita male per entrambi e se volesse seriamente rischiare in quel modo. Zayn gli piaceva, era attratto da lui più che da qualsiasi altra persona, ma era disposto a vivere quella storia, quel che ne sarebbe seguito e poi ripensarci come ad un ennesimo fantasma nel passato? Era come se fosse diventato improvvisamente un chiodo fisso ed era rimasto sveglio tutta la notte col nome di Zayn sulle labbra, prendendo sonno fin troppo tardi e svegliandosi con un forte mal di testa e nessuna voglia di uscire da quel letto caldo.

Fu costretto quando il pensiero del lavoro - di Zayn che lo aspettava - lo fecero trascinare fin dentro la doccia e successivamente vestire, suonando alla porta della signora Hall e chiedendole di dar un’occhiata ogni tanto alla bambina a casa da sola, per poi prendere un caffè lungo la strada e raggiungere lo studio.

E Zayn era proprio lì, ad aspettarlo con un Louis evidentemente scocciato, la sua sola vista aveva provocato una serie di movimenti nel proprio stomaco e la voglia di abbracciarlo o baciarlo davanti a quei pochi passanti. Sarebbe stato davvero difficile tenere quel rapporto tra loro nascosto, soprattutto con quel ragazzino che lo fissava come se sapesse bene cosa volesse fare e lo invitasse a ridurre le distanze e raggiungerlo.

Cosa che naturalmente fece, ma restò con il bicchiere di cartone stretto tra le dita e gli occhi sfuggenti, schiarendosi la voce e mugolando un frettoloso "Buongiorno". Ignorò poi i borbottii di Louis, che aveva preso a lamentarsi del fatto che quella mattina avrebbe potuto dormire in pace, e continuò a lanciare veloci occhiate al moretto, che sorrideva con gli occhi puntati ai loro piedi e sollevava di tanto in tanto lo sguardo per poterlo intrecciare col proprio.

- Ho deciso di darti un'ennesima opportunità.- spiegò dopo qualche minuto di silenzio, aggiungendo subito dopo: - Ma è l'ultima e son serio, alla prossima cazzata scordati di me e di questo posto. Non sprecare quel che ti concedo.-

Restò concentrato su Louis, vedendo una scintilla di malizia attraversare i suoi occhi azzurri, e poi lo osservò far spallucce e borbottare un "Ci sto" a denti stretti, aggiungendo qualcosa sulle abilità di qualcuno a convincerlo; discorso che lo fece arrossire completamente e distogliere lo sguardo, ascoltando di sfuggita i lamenti di Louis alla gomitata dell'amico.

- In fondo, devo ammetterlo, questo posto mi era mancato.- ridacchiò infine Louis, afferrando le chiavi dalle mani del maggiore e dirigendosi a passo spedito verso l'ingresso, maneggiando con la serratura ed entrando subito dopo, lasciandosi alle spalle gli altri due completamente imbarazzati.

Passarono almeno due minuti prima che Zayn e Liam riuscissero a scambiarsi un frettoloso buongiorno, poi tornò il silenzio e le occhiatine veloci. Solo dopo altri cinque minuti, Liam prese coraggio e sussurrò: - Vuoi venir dentro? Non voglio farti andar via subito.-, ricevendo il cenno d'assenso immediato e superando un Louis confuso per potersi chiudere nello studio.

Osservò con un sorriso celato il più piccolo, che prendeva posto sulla poltrona di fronte alla scrivania, e si avvicinò a lui con passi studiati, lasciando che la sua mano scorresse lungo il proprio braccio e chinandosi per premere le labbra contro la sua guancia.

- Mi sei mancato stanotte.- bisbigliò quella confessione, vedendo l'arricciatura delle sue labbra e coprendole immediatamente con le proprie, ridacchiando appena e aggiungendo: - Il letto è freddo, senza di te.-

- Io invece ho dormito magnificamente.- si vantò il minore, intrecciando le dita tra le ciocche marroni per poter tenere le loro bocche a quella distanza ravvicinata, e continuò: - Nessuno che mi fotte le coperte, mi stringe troppo forte e mi russa nelle orecchie.-, ricevendo come risposta un difensivo: - Io non russo! E non ho detto di aver dormito male, Malik.-

Si lasciò sfuggire un mugolio, quando una sua mano gli percorse il viso, e si sporse per tenere quel contatto contro la propria guancia ruvida per la barba, sentendo la sua risatina e il suo "È evidente il tuo non aver chiuso occhio" come un qualcosa in lontananza. Preferiva concentrarsi sul piacere causato da quelle piccole attenzioni, così delicate da dar tregua al mal di testa e alla stanchezza.

- Aileen ha la febbre.- mugugnò come spiegazione, lasciandosi guidare dalle sue mani strette attorno al colletto della camicia e prendendo posto sulla poltrona nuovamente libera, lasciandosi sfuggire un piccolo sbuffo e appoggiando la fronte contro la sua spalla nel trovarselo seduto in braccio. - Ero preoccupato per lei e non riuscivo a smettere di pensare, diciamo che ho dormito per qualche oretta. E ora ho mal di testa e credo di aver la febbre.- si lamentò con un tono di voce sottile, appoggiando il capo contro il rivestimento in pelle e lasciando che si muovesse sopra di lui per trovare la posizione più comoda. - Diciamo pure che ho un mal di testa allucinante. E mi pulsano le tempie. Mi sembra di avere un martello contro il cranio.- borbottò nuovamente, chiudendo gli occhi nel percepire le sue labbra contro la fronte e la pelle, e allungò le dita per stringere la stoffa della maglia e trattenerlo in quella posizione.

Arricciò le labbra in una smorfia al suo: - Non era più conveniente passare la giornata nel letto?- e scosse la testa, replicando: - Preferivo venir qui, a lavoro, e vederti.-

Zayn stava per rispondere a quella frase, ma si voltarono entrambi verso la porta e Louis, che se ne stava a braccia incrociate con un'espressione scocciata e "Volevo solo avvisarti dell'arrivo dei primi pazienti", lasciandoli nuovamente soli e in un silenzio imbarazzato.

- Sarà meglio che vada.- si affrettò a mormorare il più piccolo, alzandosi dalle gambe di Liam e premendo le labbra contro il suo viso, aggiungendo: - Stasera potrei passare, se vuoi.- e sorridendo al cenno d'assenso veloce dell'altro. E poi Liam non riuscì a capire molto, Zayn l'aveva baciato e aveva sussurrato un "Buona giornata, amore", per poi lasciare il posto al primo piccolo paziente della giornata.

 

 

 

Non aveva smesso un secondo di pensare alle ultime parole del moretto, quell’amore continuava a risuonare nelle proprie orecchie e gli stava offrendo più di un futuro in cui erano assieme, in cui si svegliava col suo corpo addosso e le sue labbra sulle proprie, con quell’amore sussurrato dolcemente e le loro mani strette assieme. Sapeva che, solo pensare a quel possibile futuro, avrebbe fatto ancora più male un domani, ma come poteva smettere se l’unica cosa che desiderava davvero era sdraiarsi nel letto e avere quel ragazzino accanto? L’aveva completamente conquistato ed era difficile resistere dall’ammettere di provare qualcosa di ben più forte del semplice affetto. Possibile che stesse andando tutto così velocemente?

Quando finalmente arrivarono le sei di sera, l’emicrania era aumentata e si era aggiunto il dolore alle ossa, gli sembrava di non essere capace di reggersi in piedi, nel momento in cui si sarebbe alzato da quella poltrona, ma il semplice pensiero di poter tornare a casa e stare nel letto gli diede la forza necessaria per trascinarsi fino al portone d’ingresso e muovere le chiavi nella serratura; Louis al proprio fianco, che non smetteva di parlare della festa lussuosa a cui aveva partecipato col padre, e Zayn, che stava seduto sullo skate ad aspettarli.

Arrossirono entrambi al “Io vi saluto qui, piccioncini” di un Louis tutto soddisfatto, camminando poi fianco a fianco verso il sottopassaggio della metropolitana, e continuarono a studiarsi in silenzio, preferendo scambiarsi quei veloci sguardi che rompere il silenzio con qualche parola sbagliata o fin troppo frettolosa. Solo quando raggiunsero l’appartamento, Zayn sembrò risvegliarsi e si sporse verso di lui per chiedere: - Posso dormire con te stanotte?-, scegliendo il momento esatto in cui Amber Hall apriva la porta e restava a fissarli con una confusione chiaramente leggibile negli occhi. Evitò di soffermarsi troppo su quel che poteva celarsi dietro quell’espressione, preferendo non trovare di fronte del rifiuto o dei giudizi negativi, e s’informò sulla salute della bambina, ringraziandola per essersi fermata direttamente nella propria abitazione e scambiandosi una veloce stretta di mano per poter chiudere la porta alle proprie spalle.

Si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo e solo dopo si accorse dell’occhiata perplessa del moretto, allungando un braccio verso di lui e avvolgendolo attorno alla sua vita, attirandolo quindi contro il proprio corpo e premendo le labbra contro la sua guancia, respirando lentamente il suo odore e chiudendo appena gli occhi per rilassarsi. Mosse il capo in un cenno al suo chiedere: - Hai ancora il mal di testa?- e si lasciò guidare lungo il corridoio, tenendo la fronte contro la sua spalla e le braccia attorno alla sua vita, riuscendo a percepire le sue labbra tra i capelli e le sue dita a massaggiargli la cute. Restò in silenzio, mentre Zayn si dedicava ad ogni bottone della camicia, e sprofondò nel letto con un semplice paio di boxer, sdraiandosi a pancia in giù e sospirando nel sentire più di un bacio contro la nuca e le scapole.

- Buonanotte, Lee.- sentì sussurrare dal ragazzo, che aveva preso posto al proprio fianco e gli sfiorava la pelle della schiena con i polpastrelli. - Riposati, penso io ad Aileen.- aggiunse quello in un bisbiglio leggero, passando le dita tra le proprie ciocche e facendolo addormentare in meno di un minuto.

Si risvegliò solamente molte ore dopo, aveva passato un palmo contro il viso e notato quel “3:00 AM” sulla radiosveglia, grugnendo e rigirandosi su un fianco, restando sorpreso nel trovare il ragazzino seduto e con un libro tra le mani.

- Che stai facendo?- riuscì a chiedergli dopo qualche minuto, schiarendosi la voce per cercare di scacciare quel tono roco dovuto alla stanchezza, e lo osservò mentre sollevava il volume, senza staccare gli occhi dalle parole. - Ti sei messo a curiosare in giro?- lo riprese con un tono scherzoso, riducendo le distanze tra i loro corpi per poter appoggiare il capo contro il suo stomaco. - Era il libro preferito di Kaylyn, una delle poche cose che ho tenuto. A me non piace leggere.- spiegò alle sue domande, tenendo la guancia contro la sua maglia e sfiorandogli con le dita la striscia di pelle lasciata libera dagli indumenti. - Ho provato a leggerlo qualche volta, pensavo di poter portare alla memoria il suo ricordo. Ma è troppo noioso.- borbottò con una smorfia, arricciando il tessuto con le dita e premendo le labbra contro la pelle calda, passandoci subito dopo contro la lingua e sentendolo trattenere il fiato. - Tu continua pure a leggere.- aggiunse con un sorrisino malizioso, sdraiandosi tra le sue gambe e sollevandogli la maglia per rivelare il suo addome e i suoi tatuaggi.

Gli rivolse un sorriso innocente, quando lo sentì chiedere “Cosa stai facendo?”, e si strinse nelle spalle, risalendo con le labbra lungo la sua pelle e soffermandosi su qualche tatuaggio, fino a trovarsi di fronte alla sua bocca e allungarsi per poter annullare le distanze, sussurrando: - Mi stavo solo intrattenendo, mentre tu finivi il tuo libro.- e ricevendo un grugnito in risposta e una stretta tra i capelli. Scoppiò a ridere contro la sua bocca, sporgendosi nuovamente verso di lui, e continuò a baciarlo mentre finivano sdraiati nel letto e con le mani impegnate a liberare il più piccolo degli indumenti. Non sapeva se era merito della febbre, che aveva abbassato tutte le barriere, ma ora gli sembrava importante solamente il passare la lingua contro il suo collo, succhiare per lasciargli qualche segno e strofinarsi contro la sua gamba per trovare del sollievo all’erezione confinata nei boxer. E non aiutava nemmeno il respiro affrettato di Zayn, quel suo ripetere continuamente “Lee” con un tono roco e basso, o le sue mani tra i capelli, lungo la schiena e a premere contro le spalle. Sembrava entrambi stessero cercando un appiglio, qualcosa a cui aggrapparsi e poter poi riprendere il controllo, un modo per non lasciarsi vincere da tutto quel desiderio, che li stava portando velocemente e inesorabilmente verso quella spirale del piacere.

Solo quando Zayn mugolò nuovamente “Lee”, incidendo le unghie nella pelle dei propri fianchi, si decise a staccarsi dalla sua gola e fissare quello con i capelli scombinati e due occhi accesi, mentre gli indicava con un braccio i jeans e “Ci sono i preservativi e il lubrificante, ti prego”. Restò per qualche minuto immobile, quando il pensiero di quel che includeva tutto quello lo colpì, e incise i denti sul labbro inferiore, sedendosi sul suo bacino e passando una mano tra i capelli, lungo il collo e sul viso, per poi allungarsi verso i jeans strappati e rovistare nelle tasche, prendere il portafogli ed estrarre quel che gli aveva elencato.

- Non ti resisto più.- confessò con le guance in fiamme, concentrandosi sulla confezione del lubrificante e sulle proprie dita, per poi deglutire e puntare gli occhi nei suoi, trovandolo intento a fissarlo con un sorriso teso. - Sei così bello, Zayn. E sembri impossibile, sei impossibile.. più penso a te e più mi sembra assurdo il fatto che tu voglia me.- parlò velocemente, mettendo allo scoperto uno dei punti per cui fosse così sicuro di non trovarlo accanto a lui per sempre. Zayn era una delle persone più belle che avesse mai visto, mentre lui era semplice, pieno di problemi e grande, troppo grande per potergli offrire quel che stava cercando, un amore giovanile.

Era rimasto in silenzio per qualche minuto, la fronte aggrottata per quell’improvvisa spaccatura nella loro bolla, e fece un verso sorpreso allo strattone, nel trovarsi poi le sue labbra contro - “Non pensare a nulla, Lee. Solo a me, pensa solo a me” - e le sue mani su ogni muscolo del proprio corpo. Prese coraggio, prima di sussurrare: - Penso solo a te ultimamente.-, e strinse le dita sull’elastico dei boxer, facendoli scivolare lentamente lungo la sua pelle, per premere poi un bacio contro il suo stomaco e strofinare le dita tra loro per cercare di scaldare il liquido freddo, sentendo i suoi occhi bruciare contro la nuca.

- Non.. questa non è la prima volta che tu..- cercò di chiedere per rompere l’improvviso imbarazzo, mordicchiandosi il labbro nel vederlo distogliere lo sguardo e farfugliare parole confuse. - Sei sicuro di voler..- stava per domandargli nuovamente, assicurandosi fosse davvero quello che volesse, ma si bloccò al suo ringhio tra i denti e “Smettila di far domande”. Mosse il capo in un cenno veloce, appoggiando una mano sulla sua coscia, e borbottò: - Volevo solamente esser sicuro.- ricevendo un’occhiata severa e un verso sorpreso nel penetrarlo con la prima falange, prendendolo completamente di sprovvista. E continuò a portare avanti quel discorso, chiedendogli se andasse bene o se dovesse cambiare il meccanismo, arricciando le dita dentro di lui e vedendolo strizzare gli occhi e inarcare la schiena.

Solo quando fu sicuro di averlo preparato a sufficienza - aveva ignorato tutti i suoi farfugli e “Smettila di prendere tempo” -, scartò il preservativo e avvolse una mano attorno al proprio membro, toccandosi con gesti frettolosi e preoccupandosi di non raggiungere immediatamente l’orgasmo. Una figuraccia di quel genere avrebbe lasciato una ferita nell’orgoglio, ma Zayn era ancora più bello, con la luce della luna ad illuminare la sua pelle dorata e i suoi occhi accesi, il suo esser pronto a scattare e difendersi, non fidandosi completamente del maggiore e preparandosi ad attaccare in quel momento in cui era fin troppo esposto. E come poteva un ragazzo del genere volere lui? Non riusciva a darsi pace su quel punto, perché una risposta gli sembrava impossibile. E Zayn non si era mai esposto troppo, non si era rivelato come lui e non aveva mai spiegato il perché si fosse improvvisamente interessato a lui. Mise da parte tutti quei pensieri, appoggiando una mano su una sua coscia e aiutandosi con l’altra per guidare il proprio membro verso la sua apertura, incidendo con forza i denti sul labbro inferiore per non riempirlo completamente.

Risalì con la mano lungo il suo petto, fermandosi con il palmo al centro del suo stomaco, e mosse appena il bacino, sentendo i suoi gemiti e le sue unghie ad incidere sulle spalle, mentre cercava di attirarlo nuovamente contro il suo corpo e si stringeva attorno a lui, puntando i piedi sul materasso e inarcando la schiena. Non riuscì a negarsi oltre, sporgendosi verso il suo collo e premendovi contro il viso, lasciandogli una scia di baci e “Sei una meraviglia”. Dopodiché fu un cercare di trovare un ritmo tra gli affondi di Liam e i movimenti del più piccolo, che teneva le dita di una mano premute contro la nuca del castano e il braccio libero a muoversi lungo la schiena, risalendo con dei graffi verticali ad una spinta più profonda e contro la prostata.

Fu solo quando raggiunse l’orgasmo nel preservativo, che bisbigliò contro il suo collo: - Vorrei tenerti qui per sempre.-, uscì da lui, gettando tutto nel cestino, e allungò un braccio per raccogliere una maglietta da terra e passarla sul petto sporco del ragazzino, evitando di guardarlo negli occhi e trovare la sorpresa sul suo viso. Ci mise il doppio del tempo a ripulire l’addome del moretto, sdraiandosi e puntando gli occhi sul soffitto, vedendolo di sfuggita mentre si rigirava sul fianco e teneva il viso sollevato con il gomito puntato tra i cuscini. Trattenne la voglia di dargli le spalle, in quel modo avrebbe sicuramente evitato un qualsiasi discorso tra loro, ma inclinò il viso per poter guardare la finestra e non incrociare il suo sguardo; cosa del tutto inutile, nel momento in cui quello si avvicinò maggiormente a lui e appoggiò il mento sul proprio pettorale, sfiorandogli la pelle con i polpastrelli e sussurrando: - Vorrei restare qui per tanto tempo.-

Liam aggrottò la fronte a quelle parole, cercando di non farsi vincere da tutto quel calore sprigionato, e mugugnò un “Ah, sì?” non del tutto convinto, venendo obbligato a ricambiare lo sguardo allo strattone delle dita del minore attorno al proprio mento, per poi arrossire appena al suo cenno d’assenso e “Vorrei mi tenessi stretto a te questa notte”.

- Mi piaci.- ribadì il concetto il maggiore, tornando sull’argomento affrontato quella mattina, e si rigirò nel letto, per poter restare sdraiato su un fianco e guardarlo mentre aggiungeva: - E penso continuamente a te, non riesco a smettere di pensare a te. E non voglio allontanarti, però se un giorno tu dovessi..-

Si zittì, quando Zayn premette le labbra contro le proprie, e gli rivolse l’accenno di un sorriso al suo: - Stanotte sono qui e non voglio andare via.- per poi avvolgere le braccia attorno ai suoi fianchi e attirarlo maggiormente contro il proprio corpo, lasciandogli un bacio contro la fronte e aspettando che fosse lui il primo ad addormentarsi.

 

 

Angolo Shine:

Se dovessi commentare questo capitolo sarebbe un insieme di “Si torna al magico top!Liam” e “Stanno diventando sempre più fluffosi”, quindi mi limiterò a salutarvi e augurarvi un buon fine settimana!

A venerdì prossimo, non smetterò mai di ringraziarvi per l’affetto.

   
 
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