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Autore: SwanFangirl    14/11/2014    8 recensioni
Cosa accadrebbe se Henry decidesse di dare un lieto fine alle sue mamme mettendo in piedi una nuova operazione, più complicata e difficile delle precedenti?
Dal primo capitolo:
“Scusa, Emma.” disse Regina.
Emma proprio non se l’aspettava. In effetti erano le due parole più inaspettate che Regina potesse pronunciare.
Perché Regina non chiedeva mai scusa.
Perché Regina non la chiamava mai per nome.
Perché Regina non le dava mai del ‘tu’.
Perché Regina non le avrebbe mai chiesto scusa dandole del ‘tu’ e chiamandola ‘Emma’!
Genere: Avventura, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lo strano caso della famiglia Swan Mills.'
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“Andiamo, Regina! Non fare i capricci!” urlò TinkerBell.

“Non verrò, è inutile che cerchi di convincermi!” si lamentò l’altra donna, sepolta tra le lenzuola del grande letto a due piazze.

“Porta fuori il tuo bellissimo sedere!” esclamò ancora la fata, togliendole le coperte di dosso.

“Magari stasera ci verrà qualcuno con te in questo letto enorme.”

“Tink, sei terribile.”

Detto questo, Regina si alzò e cominciò a prepararsi, anche se controvoglia.

Andava sempre così: la sua bionda e pazza amica voleva fare qualcosa che non le andava assolutamente a genio, eppure era costretta a parteciparvi. E non poteva mica dire di no, perché Trilli non accettava mai un ‘no’ come risposta. Le voleva bene, ma non voleva che andasse come quella volta che le aveva fatto conoscere un uomo, assicurandole che quello fosse l’amore della sua vita, per poi scoprire che era sposato ed aveva un bambino. Chissà in  che strana situazione stava per coinvolgerla stavolta.

“Woah, sei uno schianto! Farai strage di cuori stasera!” disse la ragazza, non appena la vide.

All’occhiata severa di Regina, che la guardava con un sopracciglio inarcato, TinkerBell si rese conto di ciò che aveva appena detto e balbettò, imbarazzata: “Devo smetterla di parlare per metafore.”

Le due uscirono dalla villa, dirigendosi verso una meta che solo una di loro conosceva.

“Ti prego, Tink! Dimmi dove andiamo!” la supplicò Regina alla fine, dopo aver tentato tutti i metodi di persuasione che conosceva… aveva anche pensato di provarci con lei per ottenere informazioni, ma si era detta che non era il caso.

La fata fu tentata di rivelarle tutto –non capitava tutti i giorni che Regina supplicasse qualcuno, ma poi ricordò della promessa che aveva fatto. Però erano quasi arrivate, si disse, così glielo rivelò. Tanto non poteva mica buttarsi dalla loro auto in corsa, no?

“Okay, okay… Stiamo andando al Rabbit Hole.” alzò le spalle. “E, indovina? Stasera suonerà una rock band!”

Trilli sembrava entusiasta, ma il sindaco fece una smorfia di disappunto. Non le erano mai piaciute le band. Figuriamoci quelle rock. E non aveva alcuna voglia di sentire qualche capellone strillare mentre gente osava chiamare ciò ‘musica’*.

Poi disse, sorpresa: “Ci sono rock band a Storybrooke?”

“I personaggi delle favole si stanno modernizzando!” rispose l’amica, continuando a guidare verso il locale.

Arrivarono, e Regina continuò a pregare l’amica perché tornassero a casa, ma TinkerBell non volle sentire ragioni.

Appena entrate un chiasso di giocatori d’azzardo che strillavano le colpì, ed un odore nauseante di alcol si presentò come primo benvenuto; ma tutto ciò era consueto in un locale come il Rabbit Hole. Degli uomini, che Regina non conosceva affatto e non voleva conoscere, la accolsero con fischi d’approvazione e saluti non poco scurrili. Sbuffò, e fu allora che la vide.

Stivali neri dal tacco fin troppo alto, pantaloni attillati in pelle che mettevano in risalto le sue curve morbide, giacca di pelle, capelli biondi attaccati con una bandana nera. Il trucco della ragazza era pesante, ma non troppo, ovviamente nero, come tutto il resto. Ma ciò che risaltava di più erano i suoi occhi verdi che risplendevano nel chiarore del locale, pieni di vitalità ed energia, come sempre.

Dopo lo shock iniziale, Regina mormorò: “Non mi dire che-“

Guardò dietro Emma e vide uno spettacolo di quelli che non sai se ridere o piangere.

Leroy, che si stava scolando una bottiglia di whiskey, era seduto di fronte ad una batteria più alta di lui; Charming stava armeggiando con un basso, probabilmente non sapendo che farci; Mary Margaret aveva una chitarra elettrica tra le braccia, che cullava come fosse un bambino.

Alla fine Regina non riuscì né a ridere che a piangere, perché si trovò le braccia di Henry attaccate alla vita.

“Mamma, sei venuta alla fine!” esclamò il ragazzo, contento.

“Sì, ed anche tu a quanto pare…” disse, abbastanza contrariata. “Aspetta qui, Henry, vado a parlare con tua madre.”

La mora si avviò, sicura di sé, verso il palco, ignorando le attenzioni che le venivano rivolte da altre persone di sesso maschile con cui non voleva assolutamente avere a che fare.

“E così è questa la sua band, signorina Swan? Mi aspettavo di più che Biancaneve, il principe Azzurro e uno dei sette nani.” disse, pungente.

Emma non perse il sorriso e si avvicinò di più a lei.

“Sei meravigliosa stasera.” commentò. “E comunque spaccheremo, tanto che alla fine verrai a congratularti.”

Regina, ridacchiando cominciò a canticchiare “I sogni son desideri chiusi dentro al cuor!”, facendo ridere anche Emma, che non si aspettava di vedere il Sindaco così disposto a scherzare con lei.

“Emma è sexy stasera, uh?” le chiese all’orecchio TinkerBell, quando si sedette accanto a lei e ad Henry.

Regina si voltò di scatto, guardandola come se fosse pazza, e disse cautamente: “Tink, c’è forse qualcosa che vuoi dirmi?”

Trilli la spinse giocosamente, per poi concentrarsi sulla band, che sembrava sul punto di cominciare.

Emma prese il microfono e disse al pubblico: “Salve, probabilmente molti di voi ci conoscono come ‘la famiglia reale’… ma stasera siamo una band, i Fairytales e vi faremo ascoltare Stray Heart .”

Regina rise al nome che avevano scelto e si accomodò meglio per godersi lo spettacolo, convinta che avrebbero fatto una pessima figura… questo prima che Emma cominciasse a cantare.

 
I lost my little baby with a stray heart
Went to another
Can you recover, baby
Oh, you’re the only one that I’m dreamin’ of
Your precious heart
Was torn apart by me and you

 
Emma aveva una splendida voce.

La sorprese il sottotesto che poteva (o non poteva) avere quella canzone, sembrava quasi che parlasse di loro in un certo senso. Ma ciò che la colpiva di più era il suo sguardo. All’inizio era come se lottasse per non guardare qualcosa, o meglio qualcuno, poi si arrese ed alzò gli occhi, guardandola proprio mentre diceva che il suo prezioso cuore era spezzato.

 
You’re not alone
Oh, oh, and now I’m where I belong
We’re not alone
Oh, oh, I’ll hold your heart and never let go

Regina sorrise.

Di solito era lei a stringere i cuori della gente, e non in maniera piacevole. Ma era vero, adesso finalmente Emma era nel luogo a cui apparteneva, con le persone con cui doveva veramente stare.

 
Everything that I want
I want from you
But I just can’t have you
Everything that I need
I need from you
But I just can’t have you

 
Sarebbe dovuta essere sorpresa dal fatto che i tre inaspettati musicisti non stessero sbagliando una nota, grazie alle lezioni di Emma; avrebbe dovuto prendere in giro in qualche modo quella band strampalata; ma l’unica cosa che stava facendo era fissare Emma Swan, e ciò non andava per niente bene.

Così pensò di alzarsi ed andare via, ma la bionda non era d’accordo, così scese dal palco e le andò incontro, con un tacito rimprovero nello sguardo, ma che nascondeva non molto bene il divertimento della ragazza nel fare ciò che stava facendo, cioè metterla in imbarazzo.

 
I’ve said it a thousand times
And now thousand one
We’ll never part
I’ll never stray again from you
This dog is destine
For a home to your heart
We’ll never part
I’ll never stray again from you

 
Quante cose avrebbe potuto dire: che con quella strofa aveva confermato il fatto che la stesse stalkerando, che il paragone con il cane non faceva una piega trattandosi di Emma Swan. Ma Emma stava cantando, avvicinandosi sempre di più a lei, che era, come dire, paralizzata.

Arretrava verso l’uscita, ma Emma era sempre pronta ad andarle incontro, impedendole di scappare via com’era solita fare.

 
You’re not alone
Oh, oh, and now I’m where I belong
We’re not alone
Oh, oh, I’ll hold your heart and never let go

 
Regina era imbarazzata da morire.

Tutti la guardavano, aspettandosi qualcosa di veramente cattivo, chiedendosi come mai il Sindaco non avesse ancora ucciso la bionda. Se lo chiedeva anche le visto che era veramente arrabbiata, non tanto da lasciare Henry senza una delle sue madri, ma arrabbiata.

Everything that I want
I want from you
But I just can’t have you
Everything that I need
I need from you
But I just can’t have you

 
Regina prese una decisione. Avrebbe zittito Emma, in un modo o nell’altro, perché quella donna la stava mettendo in imbarazzo davanti a tutti e perché le sue guance erano diventate rosse –lei non arrossiva mai.

Fu allora che Regina le sussurrò all’orecchio un flebile “ti amo”.

 
You’re not a-
 
Emma si zittì di colpo. Guardò la mora e, con la bocca spalancata, la trascinò fuori dal locale.
Leroy, Charming e Snow erano rimasti lì a suonare senza una cantante, domandandosi cosa diavolo fosse successo, come tutto il pubblico d’altronde.

TinkerBell prese per mano Henry e i due seguirono le due donne.

Emma era ferma, seduta su una panchina, e non aveva ancora richiuso le labbra. Regina andò da lei e, sbuffando, prese il viso di Emma tra le dita, chiudendole la bocca.

“Signorina Swan, non mi guardi in quel modo…” disse, sedendosi al suo fianco. “Non dicevo sul serio. Era solo per farla smettere di cantare!”

La bocca di Emma stavolta si trasformò in una smorfia.

“Ero così stonata?” chiese, mettendo il broncio.

“No.” ammise la mora. “Ma mi stava mettendo in ridicolo.”

“Volevo solo che ti divertissi… che ti sentissi accettata.” mormorò Emma, con tono dispiaciuto e di scuse.

Regina si sentì in colpa, il che non era affatto da lei… Ma Emma stava cercando di farla sentire a suo agio e lei si era arrabbiata con lei senza motivo. Per quanto i modi non fossero stati consoni, almeno lei ci aveva provato, a differenza dei molti altri abitanti di Storybrooke.

“Scusa, Emma.” disse Regina.

Emma proprio non se l’aspettava. In effetti erano le due parole più inaspettate che Regina potesse pronunciare.

Perché Regina non chiedeva mai scusa.

Perché Regina non la chiamava mai per nome.

Perché Regina non le dava mai del ‘tu’.

Perché Regina non le avrebbe mai chiesto scusa dandole del ‘tu’ e chiamandola ‘Emma’!

Lo sceriffo si voltò verso Regina e le sorrise, con quel sorriso rassicurante che rivolgeva a poche persone.

“Sei stata brava.” ammise Regina.

Le due risero insieme.

“Ma non credo che il rock sia il tuo genere.” aggiunse poi, scuotendo la testa con fare divertito.

“Può darsi, ma la mia band ha qualcosa che nessun’altra avrà mai.” affermò la Salvatrice, con un sorrisetto dipinto sul volto.

“Cioè?” chiese Regina, aggrottando le sopracciglia.

“Biancaneve che suona la chitarra elettrica, che altro?” rise Emma.

E le due scoppiarono a ridere. Insieme. Di nuovo. Mentre Henry e Trilli sorridevano, complici.

Il loro piano stava funzionando.

 



 
* E’ stato difficile per me scrivere questo, da rockettara xD Ma immagino che è una cosa che Regina direbbe.
Detto questo, eccomi di nuovo!
Finalmente scrivo una storia su uno dei telefilm migliori della storia. E' la prima che scrivo su Once Upon a Time, e la prima che scrivo sulle Swan Queen, quindi spero siate clementi!
Bene, se vi è piaciuto questo inizio fatemelo sapere, e se non vi è piaciuto ci tengo ancora di più che me lo facciate sapere.
Ho intenzione di portare questa fanfiction ad un livello successivo, cioè quello in cui avrà una storyline più impegnativa e più elaborata, con l'introduzione di qualche nuovo personaggio che, probabilmente, non abbiamo mai visto nel telefilm... e nemmeno nelle favole. Ma questo solo dopo qualche fluffuoso e simpatico capitolo che servirà esclusivamente a far capire come lentamente le nostre ragazze accetteranno i loro sentimenti e li esprimeranno per la prima volta. Il che ci porta ad un punto in cui vi dico che, ovviamente, loro staranno insieme. Certo, ci saranno difficoltà in futuro, ma questa coppia è praticamente estabilished.
Comunque, spero di avere vostri riscontri. Alla prossima!
  
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