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Autore: ClaireTheSnitch    16/11/2014    7 recensioni
Nel 1971, molte cose stanno cambiando alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Un gruppo conosciuto come i Malandrini muove i primi passi nel castello e diventa inconsapevolmente il punto di partenza di una leggenda.
Tuttavia, tra di loro, Sirius e Remus sono destinati a qualcosa di più grande.

L'evoluzione della wolfstar, dal 1971 al 1996. E' un progetto estremamente ambizioso, ma sono emozionatissima.
Buona lettura, e che la wolfstar sia con voi!
[Avvertimenti: il rating è in evoluzione, dal momento che la storia è ancora in corso.]
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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- Uno -
Grifondoro, culla dei coraggiosi di cuore!


Anno 1971, 1 settembre
 
Dalla Sala Grande proveniva un chiacchiericcio rumoroso e pressante, che si tramutò all’improvviso in un silenzio surreale all’ingresso della professoressa McGranitt, i cui passi risuonavano come una marcia di guerra.
Avvolta in un mantello di seta e con i capelli strettamente raccolti, la strega capeggiava un folto gruppo di ragazzini spaventati e ammutoliti, che le trotterellavano dietro come figli disubbidienti. Un lieve mormorio si sollevò dalle quattro tavolate: gli studenti fissavano i nuovi arrivati con insistenza particolare, costringendoli a camminare a testa bassa, guardandosi le scarpe. Molti di loro avevano gli abiti zuppi, segno che probabilmente l’usuale traversata sul Lago Nero non era andata così bene.
Di fronte agli insegnanti – e di fronte a centinaia di ragazzi – stava uno sgabello vuoto. La McGranitt vi posò un cappello logoro, senza troppe cerimonie, e prese posto lì accanto con una lunga pergamena tra le mani.
Lo Smistamento iniziò.
 
Un ragazzino dai capelli lunghi teneva le mani affondate in tasca, stringendo la bacchetta nuova di zecca, e si guardava attorno con aria circospetta. Non gli importava granché dei suoi coetanei, che si limitavano a tacere o sussurrare o lasciar trapelare l’ansia dagli occhi sbarrati: quello che era veramente interessante si trovava vicino all’ingresso.
La tavolata dei Serpeverde era inconfondibile, almeno ai suoi occhi, con quei colori che tanto avevano dominato a Grimmauld Place, con quell’aria orgogliosa e superba che aveva iniziato a stargli stretta.
C’era qualcuno, tra quegli studenti, che lo osservava. Il ragazzino, di nome Sirius, maledisse il proprio cognome e si decise a fissarli di rimando.
Narcissa Black, sua cugina, sedeva accanto ad alcuni ragazzi più grandi. Era un’algida sedicenne col mento sempre all’insù, tanto diversa dalla sorella maggiore Andromeda, che per sfortuna di Sirius aveva già smesso di frequentare Hogwarts.
Le panche erano occupate da vecchie conoscenze di Sirius – Lucius Malfoy, Nott, Rosier, qualche altro parente della famiglia Black, un paio di Lestrange.
Con tutta probabilità, Sirius non avrebbe dovuto dividere la stanza con nessuno di loro.
Dementi, pensò, lasciandosi sfuggire un ringhio.
La professoressa McGranitt non impiegò molto tempo prima di arrivare a “Black, Sirius!”. Abbassò la pergamena e attese che il ragazzino, con passo sicuro, si sedesse sullo sgabello.
Fu questione di una frazione di secondo, e lo strappo sul Cappello Parlante esplose in un “Grifondoro!” che lasciò la tavolata dei Serpeverde in luttuoso silenzio, mentre i ragazzi all’estrema sinistra della Sala Grande festeggiavano il loro nuovo compagno con applausi, ululati e bicchieri sbattuti tra loro.
Sirius Black offrì loro il suo miglior ghigno beffardo, riempiendosi il calice di succo di zucca e brindando con James Potter, conosciuto in viaggio.
-Grifondoro, culla dei coraggiosi di cuore!
Guardarono una ragazzina dai capelli rossi (Evans, Lily!) sedersi pochi posti più a sinistra ed evitare a tutti i costi i loro sguardi.
Sirius si rivolse a James: -Le abbiamo dato un po’ fastidio sul treno, che dici?
Nel frattempo, un altro ragazzo dall’aria pallida e malaticcia prese posto accanto a loro, ancora un po’ spaventato dal Cappello Parlante e dalla folla schiamazzante di studenti.
James ridacchiò. –Forse, ma lei è a posto. La cosa è ben diversa per Mocciosus, laggiù.
Severus Piton, smilzo e untuoso, caracollava verso il tavolo dei Serpeverde, dove era appena stato Smistato.
-Non mi ero accorto di tutto quel sudiciume, in treno.- Sirius sghignazzò, -Un po’ più vicino ai candelabri, e Mocciosus inizierà a friggere.
Il ragazzino dall’aria malaticcia scoppiò a ridere e porse la mano ad entrambi. –Piacere, io sono Remus. Vi conoscete da prima, voi due?
 















 


Piccole note d’autore
Ciao a tutti!
Questo dovrebbe essere il primo capitolo di una long-fiction incentrata sulla coppia Remus/Sirius. Non volendo essere troppo banale, però, ho preferito partire dal primo giorno di Hogwarts e descrivere come dapprima la vicenda sia iniziata con una semplice amicizia tra compagni di Casa.
 
[ Faccio le prime precisazioni, quelle un pizzico più noiose: come potrete controllare anche voi sul Lexicon, Sirius Black sarebbe nato nel 1959 o nel 1960. Nel primo caso, avrebbe iniziato a frequentare Hogwarts un anno dopo, perché nato più tardi.
Facendo i dovuti calcoli, Bellatrix e Andromeda avevano già terminato il corso di studi, mentre Narcissa era al sesto anno (è infatti nata nel 1955). L’anno successivo Regulus raggiunse il fratello a scuola, benché a Serpeverde.
Lucius Malfoy è invece al settimo anno, perché è presumibilmente nato nel 1954.
Per quanto riguarda la cerimonia dello Smistamento, mi sono basata solamente sui ricordi di Piton ne I doni della morte e sull’ordine alfabetico dei cognomi, anche se ho lasciato Mocciosus un po’ vago per via della sfortunata traduzione italiana da Snape a Piton, che mi ha un po’ stravolto la successione.
Peter Minus non è ancora presente perché ho sempre pensato che si sia unito ai Malandrini più in là nella storia, una volta trovato il coraggio di farsi avanti.]

 
Ora, che ne dite? Dovrei lasciar perdere l’impresa? Per qualche tempo credo che l’aggiornamento sarà piuttosto regolare, visto che ho qualche capitolo già pronto, ma ovviamente non me la sento di andare avanti nel silenzio più totale.
Ci vogliono trenta secondi per lasciarmi una piccola recensione. Li sprecate per me?
 
Claire
   
 
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