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Autore: misslegolas86    19/11/2014    3 recensioni
Un re ha il dovere di apparire imperscrutabile e fermo in ogni sua scelta, deve portare il peso della responsabilità e dare sicurezza al suo popolo. Ma questo non significa che non provi paure, emozioni e ansie come chiunque altro. Vi va di entrare nella mente dell'unico Re Sotto la Montagna nell'impresa di riconquista di Erebor? Eccovi serviti...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non pensavo fosse così facile metterti nel sacco. Sei diventato lento e grasso nel tuo rimbambimento. Lumacone! Al riparo!
Le fiamme del drago, in una tempesta di fuoco, surriscaldarono i cancelli delle fucine senza avere però il potere di disintegrarle. Erano state forgiate secoli prima dalla perizia dei Nani e per questo erano resistenti a qualsiasi aggressione anche al fuoco di drago. I nani e lo hobbit celeri trovarono riparo dietro i massicci pilastri di metallo lavorato.
Eppure nonostante il pericolo Thorin sorrideva. Avvertiva l’adrenalina della battaglia, quella gioia selvaggia nell’affrontare il nemico a viso aperto, senza sotterfugi ma in un duello. Thorin si sentì vivo per la prima volta dopo tanti anni. Non era più un principe in esilio piegato dal disordine e dalla paura. Era l’erede di Durin, il legittimo Re Sotto la Montagna che affrontava il nemico ferale del suo popolo. L’usurpatore che si era impossessato dei domini e delle ricchezze dei nani. Tutta la rabbia e la voglia di rivalsa scaturirono dal cuore di Thorin come un fiume in piena. Non gli importava di morire in quel momento. Era in battaglia nel suo elemento naturale e nella casa suoi avi, nelle aule in cui avevano regnato i suoi antenati.
Presto la fucina fu illuminata a giorno dai fuochi delle fucine alimentati dai soffietti manovrati da Bombur. Thorin impartì senza esitazione ordini precisi ai suoi uomini, i pochi a lui fedeli come se fossero un esercito. Tutto era funzionale al raggiungimento del suo piano. Personalmente al momento giusto Thorin aprì le chiuse dei crogioli. Le cascate di oro incandescente incanalate nei condotti scavati dalla perizia dei Nani fu come un balsamo ristoratore per il principe ereditario, la certezza della riuscita del suo ingegnoso attacco all’abominevole drago.
Thorin non ci pensò due volte a lanciarsi sulla carriola nel pieno di quel fiume d’oro liquido incurante del pericolo, sorretto dal vigore della battaglia. Era sempre stato così fin da quando era un giovane nano. Prostrato sui campi di Azanulbizar, sotto i terribili fendenti di Azog, aveva resistito e sconfitto il nemico con la sola forza del suo coraggio. Grazie a quella impresa si era guadagnato il nome che portava e il rispetto del suo popolo.
Qui! Inutile stupido verme! Adesso mi riprendo quello che tu mi hai rubato!
Tu non ti riprenderai niente da me, Nano. Io ho annientato i tuoi guerrieri tempo fa, io ho istillato il terrore nel cuore degli uomini. Io sono il Re Sotto la Montagna.
Questo non è il tuo regno! E’ il territorio dei Nani, l’oro dei Nani e noi avremo la nostra vendetta!
Le parole uscirono dalla bocca di Thorin cariche di rabbia. Aveva aspettato per anni quel momento. Nella mente di Thorin non c’era più alcuno scassinatore o contorto piano per riavere la Montagna. Il sangue pulsava rabbioso nelle orecchie portatore di un unico suono: VENDETTA.
IGRIDUSUL!!
Diede l’ordine nella lingua dei suoi padri che risuonò familiare nell’ampio salone dei re. Una cascata di oro invase le antiche lastre cingendo le colossali colonne e creando un lago incandescente in cui precipitò il drago.
La gioia, l’ebbrezza della vittoria si dipinse sul volto del legittimo re di Erebor. Ma fu niente altro che un fugace raggio di sole. Il drago era ancora una volta vittorioso e pronto a scatenare la sua rovina.
Thorin avvertì in bocca ancora una volta la familiare amarezza della sconfitta che repentina si sostituì all’adrenalina. Ancora una volta, così come tanti anni prima Smaug aveva avuto la meglio.
 
SPAZIO AUTRICE
Ed eccomi qui a concludere questa raccolta. Per me è stato davvero un piacere entrare un po’ nella mente di Thorin. Ringrazio il grande Richard Armitage che mi ha dato l’idea per scrivere questa raccolta con il suo lavoro eccezionale. Ringrazio naturalmente tutti coloro che hanno letto e seguito la mia storia. Un abbraccio grandissimo a tutti coloro che hanno commentato, le vostre parole sono fondamentali GRAZIE!!
Ormai manca poco, meno di un mese per The Battle of Five Armies. Sono certa che questo film mi distruggerà e siccome la mia soluzione in tali casi è scrivere preparatevi ad essere inondati di mie fiction sull’unico Re Sotto la Montagna. A presto!!  
  
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