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Autore: Masayume Pachirisu    20/11/2014    8 recensioni
I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte.
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo...
Tema: Amori, tradimenti, band e musica. -Attenzione Crack Paring-
Principali: B.A.P (tutti) - SHINee (Onew - Taemin - Key - Jonghyun) - Infinite (Sungjong - Hoya)
Secondari: EXO (Baekhyun - Chanyeol - Kai - Kyongsoo) - Teen Top (?) - Yong Nam
Meteore: f(x)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il penultimo capitolo. 
Sono triste ç_ç mi mancherete tutte. Devo ancora scrivere il bonus, ma probabilmente, essendo incentrato sulla Jongkey, lo infilerò nella categoria SHINee! Qui farò un aggiunta cmq, quindi lascierò la storia ancora NON completa, fino a che non lo aggiornerò, così tutti coloro che seguono la fic saranno avvisati! Vi adoro lo sapete? Senza di voi questa fic non sarebbe quello che è, non mi renderebbe fiera di aver fatto qualcosa di buono.
Ma i discorsi strappalacrime lasciamoli all'ultimo capitolo!
Vi adoro tutti^^
Con questo capitolo capirete tutto quello che c'è da capire^^ grazie per aver aspettato!
BACIIII

 


Quella notte era stata difficile da superare, ma alla fine, grazie agli abbracci caldi di Zelo, era riuscito a dormire tranquillamente. Durante il tragitto per tornare a casa erano rimasti in silenzio, mentre alla radio davanto qualche canzone strappalacrime che nessuno dei due conosceva.
Si erano rintanati tra le mura della loro casa, nascosti sotto le lenzuola leggere del loro grande letto, nascosti da tutti, lontano da chiunque volesse puntargli un dito contro.
Yong Guk aveva avuto un attacco di panico e Zelo non aveva avuto la forza di trascinarlo nel locale. In certi casi l'unica cosa da fare era quella di tornare indietro, di allontanarsi il più possibile da lì.
Così aveva fatto e il suo fidanzato si era ripreso, nonostante avesse mantenuto la brutta cera sul volto.

Quella domenica mattina Yong Guk voleva andare al lavoro presto, nonostante Zelo avesse tentato in tutti i modi di bloccarlo sul materasso. 
Niente da fare, gli occhi dolci, i baci sul collo, le mani fredde sotto la maglietta bianca, nulla era servito. L'altro si era alzato comunque e si era avviato sotto la doccia.
Zelo aveva quindi preso la palla al balzo, buttandosi sotto il getto d'acqua calda anche lui, ma anche lì Yong Guk non si lasciò sottomettere dal volere del minore.

-Stai a casa... i ragazzi staranno bene anche da soli...- ci provò nuovamente il biondo, seguendolo in cucina con un asciugamano legato in vita. -Non devo vedere i ragazzi. Eunjung verrà apposta per portarmi dei documenti e probabilmente ci sarà anche il direttore del Music Bank... non posso mica stare a casa e lasciarmi sfuggire un'occasione simile. Parlare con quell'uomo è impossibile!-

Zelo annuì sedendosi a capotavola in cucina, lasciando che il maggiore gli servisse latte e cereali. Yong Guk era già vestito perfettamente con camicia bianca, giacca e pantaloni blu abbinati, cintura nera e mocassini neri, in vero stile uomo d'affari.
L'unica cosa che non aveva ancora sistemato era la cravatta, ma dubitava che se la sarebbe messa. 
Era preoccupato per lui, ma non poteva di certo obbligarlo a stare a casa. La scusa del direttore del Music Bank era veramente pessima. Si ricordava benissimo di averlo visto uscire dal suo ufficio una settimana prima, ma evitò di ricordarglielo. Yong Guk non era un bugiardo, stava soltanto cercando il modo di uscire di casa e stare un po' da solo. 

Yong Guk gli lasciò un bacio sulla fronte prima di uscire di casa e Zelo si ritrovò da solo, in quell'immesa casa che insieme avevano deciso di comprare e rendere loro.
Pensava che in quegli anni Yong Guk avesse superato la cosa, ma in realtà non era così. Lasciarsi alle spalle la propria vita, cambiare totalmente abitudini e smettere di suonare di punto in bianco, smettere di avere un gruppo, una seconda famiglia pronta a sostenerlo.
Yong Guk aveva perso molto per colpa sua, per colpa della loro storia clandestina e Zelo si sentiva ancora responsabile di quello che era accaduto.

Lui in qualche modo aveva riallacciato i rapporti con Daehyun, lasciando che il tempo sistemasse le cose, che il fratello comprendesse il suo punto di vista, che lo perdonasse e che perdonasse anche Yong Guk. 
Lui aveva sistemato la sua vita in qualche modo e Yong Guk alla fine aveva fatto quel passo che lo aveva portato a essere una persona nuova. Si era iscritto all'università, aveva servito il suo Paese e poi, aveva dato vita a quel sogno, alla Secret Entertaintman.

Yong Guk aveva fatto molto per sé stesso, ma allo stesso tempo aveva dovuto rinunciare ad altrettanto.
Kibum aveva smesso di parlargli da quel giorno di dieci anni prima e ancora oggi i due non avevano mai avuto modo di vedersi, di chiarirsi. Gli unici con cui era riuscito a ricreare un minimo di rapporto erano stati Jonghyun, Jinki e Taemin, anche se questi ultimi due con visite sempre rare e, ovviamente, non al Dream Girl. 
Le cose erano cambiate, si erano distrutte, e alla fine lui si era dovuto arrendere all'idea che niente sarebbe mai tornato come prima.

Sospirò finendo il suo latte, guardando l'orologio. Erano a malapena le otto e mezza, forse una corsetta mattutina gli avrebbe schiarito le idee.

 
**


Davanti alla porta di quel bar che solo la sera prima non era riuscito a oltrepassare, la fissava con coraggio, chiedendosi per quale motivo non fosse riuscito ad andare avanti. La paura, la frustrazione, la situazione critica in cui si trovava, insomma, di motivazioni per non entrare ce n'erano abbastanza, ma allo stesso tempo non riusciva a darsi pace.
Doveva dare qualche spiegazione, per questo era lì, per questo non aveva detto nulla a Zelo. Se solo gliel'avesse accennato sarebbe voluto andare con lui e questa, era una cosa che doveva per forza chiarire da solo.
Aprì la porta del locale sentendo un familiare profumo di cannella invadergli le narici e la gola. Era forte, più forte del solito, ma buono e per niente fastidioso. Non aveva mai chiesto da dove provenisse quel profumo, né come riuscisse a farlo sprigionare in quel modo, tanto che a volte gli rimaneva nei vestiti quando tornava a casa dopo le prove o le serate.

-Buon gior... Yong Guk?!- disse una voce familiare da dietro il bancone.

Il locale era praticamente vuoto, a parte un tavolo occupato da un paio di ragazzi, abbastanza nascosto sulla destra della sala grande. Il palco era sempre lì, al solito posto, più sgangherato di un tempo, con tre bassi attaccati alla parete, più un paio di bacchette e due piatti da batterista. Taemin doveva aver attaccato anche gli altri bassi non usati e Sungjong doveva aver seguito l'altro attaccando anche le sue cose. 

Mancavano solo lui e Jonghyun in quel triste quadro di ricordi. 

Jinki intanto lo fissava sbalordito, gli occhi aperti più del solito e la bocca rimasta leggermente aperta per lo stupore. Ovviamente non si aspettava di vederlo lì. Gli aveva mandato un paio di messaggi la sera prima, ma lui non aveva risposto per vergogna. Tremenda vergogna.
Il maggiore però non sembrava arrabbiato anzi, uscì di corsa dal bancone e gli andò in contro, abbracciandolo con forza.

-Yong Guk! Cosa è successo?- domandò preoccupanto, stringendosi forte all'altro.

Era cresciuto ancora in altezza, quasi lo superava anche se di poco. Gli strinse le braccia intorno alla schiena senza dire nulla, lasciando che mille ricordi invasero il suo cervello.
La prima volta che aveva conosciuto Jinki proprio in quel locale - grazie a Kibum - il sorriso dell'altro, dolce e gentile, sempre pronto a dargli quello di cui avevano bisogno, qualsiasi cosa fosse.
Non era cambiato per niente di viso, a parte i capelli decisamente più corti rispetto agli anni passati, e più neri. 
Si spostarono dall'abbraccio guardardosi negli occhi, Jinki ancora in attesa di una risposta.

-Ho avuto paura Jinki...- abbassò lo sguardo l'ex chitarrista, fissando il pavimento sciupato del locale. 

Gli era mancato così tanto. 
Le sedie pesanti, i tavoli scuri, il profumo di cannella, i sorrisi di Jinki, il bancone sempre pulito, i bicchieri da sistemare, il palco sgangherato, le luci colorate, le persone che affollavano sempre la grande sala, la musica alta e le loro canzoni.

Gli era mancato tremendamente.

-Yong Guk... perché non me l'hai detto ieri? Mi hai fatto preoccupare...-
-Lo so...- e non riusciva ad alzare lo sguardo, a incontrare gli occhi dell'altro, sicuramente tristi per il suo comportamente.

Una mano sulla spalla, una stretta sincera, Jinki lo costrinse così a guardarlo. Il suo solito sorriso che gli faceva socchiudere gli occhi. 

-Lo sai... sei mancato a Taemin... ma anche agli altri...- continuò il maggiore.
-Non dire bugie Jinki... non sei capace...- 
-Io non dico bugie Yong Guk... lo sai...-
-Ah si... non sei come me...-

Silenzio. Jinki non rispose, ma emise un semplice sospiro leggero -Quello che hai fatto tu è passato, penso che tutti possano sbagliare, ok?-

E non era mai stato così sincero come in quel momento. Yong Guk annuì alzando le spalle, prima di venir tirato verso un tavolino lontano. Sedere a un tavolo con Jinki voleva dire solo una cosa: era il momento di parlare, di chiarire, di spiegare.
In  tutto quel tempo si erano visti qualche volta, ma erano esattamente da due anni che alla fine si erano persi di vista. Taemin era partito e Yong Guk era preso dalla sua agenzia. Le cose erano diventate più difficili da gestire. Solo in quel momento però, Yong Guk si rese conto che Jinki forse era rimasto solo, senza Taemin al suo fianco.

-Avrei dovuto passare qualche volta di più...- disse subito Yong Guk. L'altro negò leggermente, stirando le labbra in un piccolo sorriso. 
-No, avevi cose ben più importanti da fare. Ci siamo sentiti il giusto Bang... anche io non ho fatto molto per te in questi anni... mi dispiace... è anche colpa mia se ti sei sentito insicuro ieri. Avrei dovuto capirlo che sarebbe stato difficile per te superare tutte quelle persone insieme...-

Yong Guk annuì. Era proprio quello il problema. Troppe persone, troppi problemi irrisolti, troppe facce da guardare, troppi pesi sulla schiena da sopportare. 

-Le cose sono andate avanti però Gukkie...- l'ex chitarrista sorrise al suono di quel vezzeggiativo -Tutti siamo andati avanti, proprio come te... le loro vite sono cambiate, nessuno di loro prova risentimento per te... nessuno...-
-Sicuro Jinki? Qualcuno deve provarlo... lui deve...-

Jinki negò di nuovo, ridendo piano. Yong Guk sospirò passandosi una mano tra i corti capelli scuri. Quel vestito era decisamente troppo elegante per il Dream Girl e cominciava a dargli fastidio.

-Sungjong sta bene... ha superato la cosa prima del previsto Yong Guk. Probabilmente aveva capito che non c'era speranza. Sapere che tu sei ancora con Zelo gli ha fatto piacere... anche lui ora ha un altro Bang, sono passati anni e per quanto la vostra storia fosse stata importante, ora avete entrambi qualcuno di ancora più importante... ma forse puoi semplicemente parlarne con lui, no?-

Bang non comprese subito le parole del maggiore. Lo guardò alzarsi dalla sedia e mostrargli il pollice destro alzato, avviandosi poi verso quella vecchia porta che conduceva al retro del locale. 
Jinki attese un attimo prima di dire qualcosa a qualcuno all'interno. Yong Guk solo in quel momento comprese, solo in quell'istante si accorse di un'altra persona che usciva da quella porta. 

Capelli castani lunghi fino alle spalle, più lunghi di quando lo aveva lasciato dieci anni prima. 
Una frangetta che gli copriva la fronte, occhi allungati, sereni, un piccolo sorriso tirato, ma sincero.
Sungjong era uscito da quella stanza in tutta la sua fierezza, leggermente più alto, per niente cambiato. Era come se il tempo per lui non fosse trascorso.

-Hyung...- disse avvicinandosi al tavolo. L'altro si alzò inchinandosi leggemente, sentendo Sungjong ridacchiare. Forse non si aspettava di vederlo così formale davanti a lui.
-Sungjong...- rispose solo, sentendo poi il calore di un abbraccio invaderlo.
-Hyung... sei così diverso...- lo sorprese il minore contro il suo volto, lasciandolo andare poco dopo.

Un semplice abbraccio che lo aveva riportato indietro nel tempo, quando quegli abbracci erano all'ordine del giorno, quando al tempo pensava al loro futuro, un futuro insieme senza problemi, senza nessuno che li potesse mai dividere. 
Si era sempre domandato se quello che aveva provato per Sungjong fosse vero amore o meno. Un amore come quello che credeva di provare non poteva rompersi così. Aveva avuto paura di sé stesso, che anche con Zelo avrebbe potuto commettere un errore simile.
Ma poi si era ricreduto. Zelo era la sua vera anima gemella, quella metà con la quale non aveva nemmeno bisogno di parlare per farsi capire.
Allo stesso tempo però, il calore provato dall'abbraccio di Sungjong gli era mancato. 

-Tu no...- rispose soltanto, sendendosi di nuovo al suo posto, mentre Sungjong occupava quello che prima era appartenuto a Jinki.

Non era andato lì per incontrare Sungjong, non era andato per parlare con lui, ma ormai era troppo tardi per scappare. Lui era anche uno di quei motivi che lo avevano costretto a tornarsene a casa. Era arrivato il momento di chiarire tutto quello che non avevano mai chiarito.

-Ho saputo della Secret Entertaintment... sono così felice hyung... ce l'hai fatta davvero...- ed era così sincero con quelle parole, il suo volto felice non mentiva come il tono della sua voce. 
-Grazie... e tu che cosa fai?- domandò curioso. 
-Io faccio il fotografo... ho dipinto per qualche anno ma poi ho deciso di smettere... le foto mi danno di più... Zelo sta bene? Jinki mi ha detto che lavora con te come insegnante di ballo e chitarra...-

Yong Guk annuì, ma non rispose sul serio. Si vergognava di parlare di Zelo. Gli pareva poco rispettoso e sapeva di averlo chiesto solo per circostanza, non per altro.
O almeno così credeva.

-Hyung... puoi parlarne... non devi preoccuparti, ok?- lo sorprese di nuovo Sungjong -Mi è dispiaciuto non vederti ieri... ero triste perché sapevo... sapevo che era anche per colpa mia e di Kibum che non c'eri. Volevamo venirti a suonare sotto casa, ma alla fine abbiamo evitato... mi dispiace tanto...-
-A te dispiace? Sungjong... è colpa mia non tua, non vostra. Voi avete fatto quello che andava fatto e io... io avrei dovuto chiederti scusa anni fa...-

Sungjong negò con la testa, andando a stringergli la sinistra che Yong Guk teneva sul tavolo. 
Si guardarono per un istante lunghissimo negli occhi. Occhi nuovi, occhi che avevano vissuto gli uni lontani dagli altri, ma che in quegli anni si erano ricordati, si erano cercati. 

-Non ho mai voluto chiederti niente Yong Guk... ora sto bene e ho conosciuto un ragazzo della mia età. Anche lui fa il fotografo sai? Ora dimmi tu... Zelo sta bene?- 
Il maggiore annuì strirando le labbra, mostrando i denti come uno dei suoi soliti sorrisi. -Si sta bene... è sempre più alto di me...- continuo sentendo sghignazzare l'altro.
-E' così strano pensarti con qualcuno di più alto di te... ma anche Jonghyun è finito con una pertica! Assurdo...-
-Hai conosciuto Donghyun?- domandò Yong Guk curioso, le loro mani ancora intrecciate come una volta, senza vergogna di mostrare quel loro legame ritrovato.
-Sì! Sai... lui e Kibum hanno parlato qualche mese dopo. Purtroppo le cose non sono andate più come prima e alla fine si sono allontanati entrambi. Kibum sta con Woohyun... non so se te lo ricordi ma era un suo vecchio amico. Era partito per l'America dopo le superiori ed è tornato qualche anno fa...-

Yong Guk seguiva i discorsi di Sungjong con interesse, felice di sapere che Kibum avesse trovato qualcuno giusto per lui, felice di sapere che davvero Sungjong era contento di stare lì con lui, a parlare del passato, a parlare di loro, dei loro amici.

-Io... vorrei solo dirti che mi dispiace... che con Zel...-
Una mano lo bloccò prima che potesse continuare quel discorso che si era preparato da anni. Sungjong lo aveva fermato, posando la mano libera sulle sue labbra. 
-Il passato è passato hyung... ok?- il volto addolcito da un sorriso leggero, gli occhi leggermente più chiusi. 

Non continuò.
Parlarono di altro, parlarono di loro, della Secret, del negozio di fotografia in cui il minore lavorava da un po' insieme a Myungsoo, il suo ragazzo. Parlarono di tutto e di niente, di come il tempo aveva sistemato le cose, di come si erano mancati. 

Il telefono di Yong Guk suonò di punto in bianco dopo un paio d'ore. Curioso come i minuti erano trascorsi senza che nemmeno se ne rendessero conto.

"Non sei in agenzia..." la voce di Zelo sembrava rimproverarlo appena rispose.
"Si... sono..."
"Al Dream Girl..." terminò la frase l'altro, come se lo sapesse da sempre che fosse andato lì.
"Io..."
"Ti aspetto a casa... e di a Sungjong di smettere di toccarti, ok? Sono geloso anche io..."

La chiamata terminò così, ma Yong Guk sapeva che non era arrabbiato. Sapeva che era passato di lì perché Yong Guk sapeva, che Zelo, aveva capito tutto. 

-Tutto bene?- domandò il minore preoccupato. Aveva sentito la voce dell'altro dal telefono. 
-Sì... mi ha detto di dirti di non toccarmi troppo...- rispose il moro mettendo in tasca il telefono.

Sungjong sorrise portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mostrando una scia di nuovi orecchini.

-Forse è meglio che vado ora...- continuò il maggiore alzandosi.

Sungjong lo seguì a ruota, annuendo. Le parole da dire erano tante, ma il tempo a loro disposizione non era molto. Dovevano anche tornare alle loro vite.

-Non scapperai di nuovo, vero hyung?- chiese Sungjong.
-No... non lo farò... è una promessa-


 
  
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