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Autore: Hil 89    29/10/2008    2 recensioni
Ciao gente! Eccomi qui con un'altra storia. Ormai sono arrivata al 60esimo capito e il titolo è rimasto lo stesso, quindi non lo cambio più! Comunque è il settimo anno per il mitico trio, ma l'arrivo di Lucas Flatts sconvolgerà la vita di una grifoncina in particolare... Nello stesso tempo l'arrivo di altri misteriosi personaggi, sia buoni che cattivi, movimenteranno il settimo anno ad Hogwarts e forse porranno la parola fine su quella guerra che dura da molti anni!..Mi raccomando, commentate! Baci HiL
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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66. La quiete prima della tempesta

Draco Lucius Malfoy era seduto davanti al camino della Sala Comune dei Serpeverde, al suo fianco Pansy Parkinson gli stava appiccicata come una cozza, di fronte Tiger e Goyle lo fissavano come due pesci lessi, Theodore Nott con le braccia incrociate, mentre Blaise Zabini era appoggiato al muro e lo guardava con uno sguardo strano.
“Potresti anche evitare di guardarmi in quel modo” disse in tono scocciato il Principe delle Serpi.
“E tu potresti evitare di fare il coglione qualche volta” rispose a tono il moro. L’aria all’interno della stanza era tesa, tutti i presenti erano in silenzio, non era da tutti insultare in questo modo Malfoy e uscirne indenne, ma a Blaise Zabini non interessava. Loro due erano cresciuti insieme, l’affetto che li legava era quasi fraterno, non poteva permettergli di fare cazzate del genere.
“Cosa cazzo vuoi da me, posso saperlo?!” esclamò Malfoy alzandosi, spostando Pansy in malo modo e piazzandosi a pochi passi dall’amico.
“Che colleghi il cervello, almeno una volta!” gli occhi blu del serpeverde erano furiosi, “E’ da quando è arrivato che continui a provocarlo, dovresti piantarla una buona volta. Si era già rivelata una cazzata la storia di sbattere la Granger giù dalle scale, hai solo ottenuto una scazzottata e una sospensione. E adesso cosa fai? Nel bel mezzo del pranzo gli stai per lanciare un incantesimo, di solo Merlino sa quale potenza! Ma ti sei rincretinito tutto di un colpo?!”
Malfoy guardava Zabini sconvolto, nessuno gli aveva mai fatto uno sfuriata del genere, nessuno.
“Chi cazzo ti credi di essere? Chi sei tu per venirmi a fare una menata del genere, eh? Chi cazzo sei Blaise!?!”
“La voce della tua coscienza, coglione!” esclamò con un mezzo sorrisetto il moro, “Hai sentito anche tu cosa ha detto Piton. Non puoi andare avanti così! Se succederà qualcosalto a quel gruppo daranno subito la colpa a te, ti espelleranno”
“Nessuno può espellere Draco” squittì Pansy dal suo posto.
“Invece si cara Pansy” continuò imperterrito Zabini, “Lucius non potrà fare molto se si muoveranno anche i genitori di Flatts. La McGranitt è stata chiara, se succederà qualcos’altro, oltre che intervenire personalmente, chiamerà a colloquio i genitori. E non è molto sicuro far incontrare Lucius Malfoy con i capi degli Auror! Sai sono su due fronti diversi in questa guerra!”
“Adesso basta!” la voce di Draco era alta e spazientita, “Finitela! E va bene, Blaise puoi avere una parte di ragione, questo non toglie che quel maledetto non debba pagarla cara per l’affronto che mi ha fatto. E dall’inizio dell’anno che voglio eliminarlo e niente e nessuno me lo impedirà, dovessi chiederlo a Lord Voldemort in persona. Lucas Flatts deve sparire” quelle parole colpirono i presenti come coltelli, non per le parole in se, ma per il modo in cui erano stare dette.
Draco Lucius Malfoy non stava scherzando.

Lucas Flatts era in piedi davanti al ritratto della Signora Grassa e tra le sue braccia c’era lei: Hermione Jane Granger.
La notte era ormai inoltrata, il copri fuoco era già stato superato da parecchio tempo, ma ai due giovani sembrava non importare un granchè.
La grifoncina fece scorrere le dita delle mani lungo tutta la schiena del giovane serpeverde, fermano la loro discesa sui fianchi del giovane, il ragazzo invece aveva una mano immersa nei capelli ricci della ragazza, mentra l’altra creava disegni immaginari sulla sua schiena.
“Lucas” un sospiro, “Amore.. dobbiamo…” ma il giovane Flatts non la fece parlare, la baciò un’altra volta, con più passione, spingendola delicatamente verso il muro di fianco al ritratto. La bloccò tra la parete e il suo corpo facendolo combaciare con il suo.
La ragazza passò entrambe le braccia al collo del suo ragazzo attirandolo maggiormente contro le sue labbra. Lucas sorrise tra sé, mentre faceva scorrere una mano lungo il fianco di Hermione per poi fermare la sua corsa dietro al ginocchio della ragazza, glielo fece alzare per aderire meglio al suo corpo. Hermione si lasciò sfuggire un gemito, che venne subito catturato nuovamente dalle labbra del giovane.
“Lucas”
Il serpeverde cominciò a baciarle la pelle sensibile del collo, mentre iniziava un lento, ma provocante movimento con i fianchi. Hermione strinse con forza la camicia del giovane tra le dita e si lasciò sfuggire un altro gemito.
Jane” il suo nome appena bisbigliato le fece aprire gli occhi, che si specchiarono subito in due pozze blu oceano, “Stai con me stanotte” glielo sussurrò all’orecchio e lei non fu in grado di fare niente se non annuire.



Quanto ti chiedi cos’è l’amore
 immagina due mani ardenti che si incontrano,
due sguardi perduti l’uno nell’altro,
due corpi che tremano di fronte all’intensità di un sentimento,
e poche parole per rendere eterne un attimo.

-  Alan Douar -




Mani che si sfiorano, si toccano, si rincorrono, sfuggono e si ritrovano.
Occhi fissi l’uno nell’altro. Sguardi persi l’uno nell’altro.
L’oceano nell’oro.
Corpi che si cercano, si trovano, si sfiorano, si allontanano e si rincontrano. Corpi caldi, ardenti, mossi dal desiderio e dalla passione che diventa sempre più forte. Corpi che si uniscono, si fondono insieme, tremano nello stesso istante.
Sospiri, sussurri appena accennati, poche parole.
“Ti amo”
Bocche che si incontrano, lingue che si trovano, mani che si stringono, corpi caldi che non si allontanano.
“Ti amo”
Lucas sfiorò nuovamente le labbra di Hermione prima di solleversi e spostarsi su un lato del letto, per non gravarla del suo peso, si distese al suo fianco e l’attirò a se.
La grifoncina si strinse a lui, appoggiando il capo sul suo petto, sopra il cuore. Batteva forte e regolare, il suo battito era rassicurante. Il giovane serpeverde le passò un braccio intorno alla vita per averla ancora più vicina.
La Stanza delle Necessità era avvolta dal buio e dal silenzio, si sentivano solo i respiri dei due ragazzi.
Hermione aveva gli occhi aperti, mentre Lucas li teneva socchiusi beatosi di quella tranquillità.
“Vorrei poter fermare il tempo” sussurrò la mora.
“Lo sai che sono un mago, vero?!” scherzò il giovane tenendo gli occhi chiusi, “Potei anche accontentare la tua richiesta”.
Hermione sorrise contro il suo petto, “Vorrei poter restare cosi per sempre”
“E chi ci impedisce di farlo?”
La grifoncina si sollevo leggermente per specchiarsi nel blu che tanto amava, “Te li devo elencare?!”
Lucas si mosse leggermente verso di lei per unire le loro labbra in un tenero bacio. “Presto finirà”.
“Lo spero” rispose piano la giovane.
”Ti fidi di me?” lo sguardo di Lucas era serio e determinato.
Hermione annuì senza neanche pensarci, “Più di me stessa”.
La mano del serpeverde si perse tra i capelli della grifoncina e l’attirò verso di sé per un altro bacio, più profondo del precedente. Quando si separano avevano il fiato corto, “Amore, prometto, anzi, giuro che non ti accadrà niente. Quella pazza non si avvicinerà mai più a te. Dovessi passare tutte le mie notti sveglio a vegliare sul tuo sonno”.
Il cuore di Hermione prese a battere più forte, istintivamente sorrise a quel ragazzo che per primo era riuscito a farglielo battere così forte, il suo sguardo divenne lucido, una lacrima solitaria prese a rigarle la guancia e si perse sulla pelle delle collo.
“Grazie, non saprei cosa fare senza di te” sussurrò. Lucas le regalò un sorriso caldo, rassicurante e le accarezzò piano la guancia appena umida. “Se non ci fossi Jane, dovresti inventarmi!”
La ragazza rise leggermente, mentre si risistemò comodamente contro il petto nudo del giovane. Lucas la strinse maggiormente contro di se, sentendo tutte le sue forme aderire perfettamente a lui. Le depositò un lieve bacio sulla tempia mentre lei chiudeva lentamente le palpebre. Il suo respiro si fece più calmo e regolare, fino a che Morfeo non l’accolse nel suo abbraccio.
Restò sveglio a vegliare sul suo sonno ancora per qualche ora, poi la stanchezza del giorno lo colse.
Restarono così, stretti l’uno all’altro, per tutta la notte. Avvolti dalla quiete che regnava in quella stanza.

La quiete, prima della tempesta.


Spazio per me...

Gente, scusate il ritardo, ma mi mancava l'ispirazione! Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. Un piccolo chiarimento su questo capitolo: sia questo che il precedente si svolgono nella stressa notte. Lo so la parte finale di quello prima comprendeva una piccola parte della mattina del giorno dopo, ma vi prego di perdonarmi...
Mi lasciate un commentino, anche piccolo piccolo... please!!!!
Saluti, HiL
  
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