Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ausel    23/11/2014    2 recensioni
Ma ancora non vi ho detto qual era la tortura tremenda che tormentava il povero Harry, così amante del cioccolato, più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Molto, ma molto peggiore che vedere mucchi di Cioccorane nelle vetrine dei negozi o guardare gli altri bambini sgranocchiarsi le loro belle fette proprio davanti a lui. Insomma, era la più terribile tortura che si possa immaginare.
Si trattava di questo: nella sua stessa città, addirittura in vista della casa in cui abitava Harry, c’era... pensate un po’... un’ENORME FABBRICA DI CIOCCOLATO! Provate a immaginare una cosa del genere!
E non si trattava nemmeno di un’enorme fabbrica di cioccolato qualsiasi. Era la più grande e la più famosa fabbrica di cioccolato del mondo magico! Era la FABBRICA SILENTE, di proprietà del signor Albus Percival Wulfric Brian Silente, il più grande inventore e fabbricante di dolciumi e cioccolatini che sia mai esistito.

[Testo scritto interamente da Roald Dahl e tratto dal libro "La fabbrica di cioccolato]
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Sorpresa
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


«Su, su, muoviamoci!» si mise a strillare il signor Silente. «Prego, affrettatevi, da questa parte, signori! Seguitemi nella prossima tappa del viaggio! E per favore, non preoccupatevi per Vincent Tiger. Vedrete che se la caverà. Se la cavano tutti, alla fine. La prossima parte del viaggio la faremo in barca! Eccola che arriva! Guardate!»
Una vaporosa foschia si stava ora alzando dal fiume di cioccolata calda, e da quella foschia apparve all’improvviso una fantastica barca rosa! Era una grande barca a remi, con un’alta prua e una poppa altrettanto alta (come le antiche navi dei Vichinghi), ed era d’un bel rosa talmente lucente e sfavillante che sembrava essere fatta di trasparente cristallo rosa. Moltissimi remi spuntavano da entrambi i lati e, man mano che la barca si avvicinava, videro che erano manovrati da una moltitudine di Leprecauni - una decina almeno per ogni remo
«Questo è il mio yacht privato!» esclamò il signor Silente, raggiante di orgoglio. «L’ho ricavato da una gigantesca caramella, scavandola con le mie stesse mani! Non è magnifica? Guardate come fila sulle onde del fiume!»
Intanto la scintillante barca rosa di caramella scivolò verso la sponda e si fermò. Un centinaio di Leprecauni alzarono i remi e si misero a fissare i visitatori. Poi, d’un tratto, per un motivo noto solo a loro, scoppiarono tutti in una sonora risata.
«Cos’hanno da ridere tanto?» chiese Lavanda Brown.
«Oh, non badate a loro!» disse allegramente il signor Silente. «Non sanno fare altro che ridere! Sono convinti che la vita sia una continua commedia! Saltate tutti a bordo, piuttosto! Coraggio! Affrettatevi!» Appena tutti si furono accomodati per bene a bordo, i Leprecauni staccarono la barca dalla sponda e cominciarono a remare velocemente giù per il fiume.
«Ehi, tu, laggiù! Cornac McLaggen» gridò a un tratto il signor Silente. «Per favore, cerca di non leccare la barca, sennò diventa tutta appiccicosa!»
«Paparino» disse Draco Malfoy, «la voglio anch’io una barca come questa! Me la compri una grande barca rosa di caramella come quella del signor Silente? E voglio anche un sacco di piccoli Leprecauni che mi portino in barca dove dico io, e anche un fiume di cioccolata fusa, e voglio pure...».
«Quello che veramente vuole quello lì è un bel calcio nel sedere!» mormorò Bill a Harry. Il ragazzo sedeva a poppa e Harry Potter gli stava accanto, stringendogli forte la vecchia mano ossuta. Il giovane era preso in un vortice di emozioni. Tutte le cose che aveva visto finora - il grande fiume di cioccolata, la cascata, i grandi tubi, i prati zuccherini alla menta, i Leprecauni, la meravigliosa barca rosa e soprattutto il signor Albus Percival Wulfric Brian Silente in persona - l’avevano talmente stupito che cominciò a chiedersi se era possibile che ci fossero altre cose per cui stupirsi. Dove stavano andando ora? Cos’altro avrebbero visto? E cosa mai sarebbe ancora successo nella prossima tappa del viaggio?
«Non è fantastico?» gli chiese Bill con un sorriso.
Harry annuì e sorrise a sua volta al fratello .
Improvvisamente il signor Silente, che era seduto all’altro fianco di Harry, si chinò sul fondo della barca, raccolse una grande tazza col manico che era lì, la immerse nel fiume per riempirla di cioccolata e la porse a Harry. «Bevine un po’!» gli disse.«Ti farà bene! Mi sembra che tu abbia una gran fame!»
Poi il signor Silente ne riempì una seconda tazza e la diede a Bill. «Ne beva anche lei. Perbacco, sembra uno scheletro! Cos’è successo? Non avevate da mangiare, in questi ultimi tempi?»
«Be’, veramente, non tanto» rispose Bill.
Harry si portò la tazza alle labbra e mentre la sostanziosa cioccolata calda gli scendeva dritta nel pancino vuoto, tutto il suo corpo, da capo a piedi, cominciò a formicolare di piacere e fu inondato da un senso di profondo benessere.
«Vi piace?» chiese il signor Silente.
«Altro che! è squisitissimo!» disse Harry.
«La più cremosa, la più appetitosa cioccolata calda che io abbia mai assaggiato!» esclamò Bill, leccandosi le labbra.
«É perché la mischio facendola venir giù dalla cascata!» lo informò il signor Silente.
Intanto la barca scivolava via veloce lungo il fiume che si restringeva sempre più. Davanti a loro s’intravedeva una specie di tunnel buio - un’enorme apertura tonda che sembrava una grossa tubatura - e il fiume imboccava proprio quel tunnel. E anche la barca, naturalmente, sembrava diretta proprio là dentro. «Continuate a remare!» ordinò il signor Silente, agitando in aria il suo bastone. «Avanti tutta!» E mentre i Leprecauni remavano più veloci che mai, la barca imboccò decisa quel tunnel buio come la pece, con tutti i passeggeri che gridavano emozionati.
«Come fanno a vedere dove vanno?» strillò Lavsnda Brown nell’oscurità.
«Mica sanno dove vanno!» gridò il signor Silente, ridendo come un matto. «Non c’è modo per quest’anno di sapere dove andranno! Mica sanno dove vanno o se mai ci arriveranno! Così buio è dove stanno, può succeder qualche danno, ma pensier non se ne danno e più forte remeranno. Se paura lor non hanno chissà se si fermeranno...».
«O Signore! Gli ha dato di volta il cervello!» gridò uno dei padri, che era rimasto di sasso, e gli altri genitori si unirono al coro di grida spaventate.
«É impazzito!» «É ammattito!» «É partito!»
«É rimbambito!» «É rincretinito!» «É inebetito!» «É allocchito!» «É basito!»
«É instupidito!»
«É rincitrullito!»
«Di senno è uscito!»
«Ma neanche per sogno!» disse Bill.
«Accendete le luci!» ordinò il signor Silente. E tutto d’un tratto il tunnel s’illuminò a giorno es Harry si rese conto che in effetti stavano navigando dentro un gigantesco tubo. Sopra di loro, le pareti curve del tubo erano immacolate. Il fiume di cioccolata scorreva veloce all’interno del tubo; i Lepre che remavano come ossessi e la barca filava a razzo. A poppa, il signor Wonka saltellava su e giù, incitando i vogatori a remare sempre più forte. Pareva che quella sensazione di scivolare a folle velocità sulla cioccolata in un tunnel bianco a bordo di una barca rosa lo esaltasse: batteva le mani eccitato, rideva e continuava a guardare gli altri passeggeri per vedere se anche loro si divertivano come lui.
«Bill, guarda!» gridò Harry. «C’è una porta nella parete!» Era una porticina verde che si apriva nella parete bianca al livello della corrente. Mentre sfrecciavano davanti a essa, fecero appena in tempo a leggere cosa c’era scritto:
MAGAZZINO NUMERO 54. CREME ASSORTITE. CREMA AL LATTE, CREMA PASTICCIERA, CREMA ALLA VIOLETTA, CREMA CAFFÉ, CREMA ALL’ANANAS, CREMA ALLA VANIGLIA, CREMA PER CAPELLI.
«Crema per capelli?» esclamò Cornac McLaggen. «Non userete mica anche la crema per capelli?»
«Remate, remate!» gridò il signor Silente. «Non ho tempo per rispondere a domande sciocche!»
Saettarono davanti a una porticina nera su cui era scritto:
MAGAZZINO NUMERO 71. SELLE DI TUTTE LE FORME E LE MISURE.
«Selle!» gridò Draco Malfoy. «Cosa mai ci fate con le selle?»
«Ci montiamo la panna, naturalmente» disse il signor Silente. «Come credi si possa montare la panna senza sella? La panna montata non può essere montata a dovere senza sella. Sarebbe come un uovo in camicia che se ne vada in giro in canottiera. Remate! Remate!»
Superarono una porticina gialla su cui c’era scritto:
MAGAZZINO NUMERO 77. TUTTI I CHICCHI. CHICCHI DI CACAO, CHICCHI DI CAFFÉ, CHICCHI DI RISO, CHICCHI D’UVA, CHICCHI CHIACCHIERINI.»
«Chicchi chiacchierini?» esclamò sorpresa Lavanda Brown.
«Proprio come te!» le disse il signor Silente. «Non c’è tempo per discutere! Avanti! Avanti!». Ma dopo neanche cinque secondi, quando di fronte a loro apparve una porticina d’un bel rosso brillante, all’improvviso si mise ad agitare in aria il bastone dal manico d’oro e gridò: «Fermate la barca!».

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ausel