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Autore: Chara    23/11/2014    6 recensioni
Una manciata di momenti che vedono protagonista la famiglia McKagan, con figlie, cani e imprevisti a cura dell'unico e insostituibile uomo di casa.
#1 — La foglia di fico
#2 — Il pannolino assassino
#3 — Il gran premio del tosaerba
#4 — La maglietta del delitto
#5 — Il giorno più importante
#6 — L'ardua scelta
#7 — Il servizio fotografico
#8 — L'amanuense
#9 — La storia della buonanotte (parte 1)
#10 — La storia della buonanotte (parte 2)
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Duff McKagan
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Happily Ever After - Seattle Edition.jpg

 

 

 

L’ardua scelta

 

 

 

«Riunione della famiglia McKagan!» dichiarò Duff, sbatacchiando una campanella dal disegno smangiucchiato – fortunatamente, perché quando Slash gliel’aveva regalata campeggiava in rosso, su di essa, la scritta “Ring to sex”. Se Susan l’avesse saputo, probabilmente avrebbe fatto la stessa fine di quella maglietta con la scritta arancione.

Si ritrovò davanti le sue donne, una più seccata dell’altra: non avevano mai apprezzato quel suo modo di richiamare l’attenzione. E cosa poteva essere la sua bellissima presenza a confronto con smalti e fiocchetti? Niente, evidentemente.

«Credo, ragazze...» esordì con tono squillante, ignorando il decollo del sopracciglio di Susan. «Che sia giunta l’ora di ampliare la famiglia.»

Anche l’altro sopracciglio di sua moglie si librò in volo, ma stavolta più per incredulità che per diffidenza. Andava già meglio.

«Non sono incinta» precisò poi perplessa.

«Meno male, perché noi non dividiamo i nostri giochi» precisarono le figlie.

«Neanche con un adorabile cagnolino?» azzardò, intimorito dalla risposta. «Siamo quasi a Natale!»

«Un cane!» esclamarono le piccole, mettendosi a saltellare per il salotto.

Duff estrasse da dietro la schiena un libro che aveva comprato quella mattina dopo essere tornato dal jogging, su cui campeggiavano vari segnalibri per altrettante razze di cani – come se avesse avuto voce in capitolo.

Passarono minuti – ore – a discutere su quale potesse piacere a tutti e quattro, ma sembrava che l’opinione più importante fosse solo quella femminile. Allora si decise a proporre qualcosa a sua volta.

«Golden Retriever?»

«No, papà, non voglio un cavallo!»

«Ma che cavallo?» si sconvolse. «Labrador?»

«Duff, basta Labrador.»

«Terranova?»

«Michael

Ecco il segnale: il suo nome di battesimo. Duff decise di incassare il capo nelle spalle e di far appropriare le sue figlie del libro, che in pochi minuti ebbe già una pagina penzolante.

«Ecco, mamma, questo!»

Ah, era diventata Susan la referente del cane? E meno male che l’idea era stata sua.

«Cos’è, Grace? Fammi vedere! Mamma, come si chiama?»

«Cavalier King Charles Spaniel, tesoro.»

«No

«Duff?»

«Papà?»

Spacciato.

«Almeno che sia maschio» si arrese piagnucolando, maledicendosi per quell’idea del cane. Le sue ragazze volevano prendere un topo a pelo lungo: un mocho.

Si ritrovò puntati contro tre sguardi allungati, diabolici, pieni di minacce inespresse. Sì, anche quelli della piccola Mae. Stava diventando anche lei tutta sua madre. Non avrebbe mai avuto pace.

«È che mi sento in minoranza» si giustificò quindi con aria un po’ imbarazzata, come se avere il supporto morale di un cane fosse una vergogna. «Voi siete in tre e io sono da solo.»

«Ma non ti vergogni, papà? Vuoi fare squadra con un cane?» chiese Grace con la sua lingua biforcuta.

Appunto. Tutta sua madre.

«Voi parlate con le bambole!» si risentì, lanciando una muta richiesta di aiuto a Susan. Inutilmente, peraltro. E dire che, dopo anni, avrebbe dovuto sapere che ledi non gli avrebbe mai teso la mano.

«E maschio sia, Duff» sospirò Susan, per poi spegnere il suo principio di esultanza con un piccolo sorrisetto sagace. «Ma ricorda che sarete sempre e comunque in minoranza.»

Sembrava proprio una minaccia.

 

 

 

*

 

 

 

Chiedo scusa per il ritardo (e per non aver ancora risposto alle recensioni), ma il concerto di Slash ha creato un vortice di immense pippe mentali in me e non mi sono ancora ristabilita.

Mando un abbraccio alla mia amata smarties89, che di persona è ancora più coccolosa, e tutti voi che ancora siete qui appresso a questa raccolta. A presto!

 

 

 

   
 
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