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Autore: Hil 89    30/10/2008    2 recensioni
Ciao gente! Eccomi qui con un'altra storia. Ormai sono arrivata al 60esimo capito e il titolo è rimasto lo stesso, quindi non lo cambio più! Comunque è il settimo anno per il mitico trio, ma l'arrivo di Lucas Flatts sconvolgerà la vita di una grifoncina in particolare... Nello stesso tempo l'arrivo di altri misteriosi personaggi, sia buoni che cattivi, movimenteranno il settimo anno ad Hogwarts e forse porranno la parola fine su quella guerra che dura da molti anni!..Mi raccomando, commentate! Baci HiL
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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67.    The Storm



“Mio Signore siamo pronti”
“Andate”



Harry James Potter quella mattina di inizio maggio si era svegliato con un forte mal di testa, la cicatrice gli doleva molto e la cosa non preannunciava nulla di buona. Incontrò Ginevra Weasley nella Sala Comune e non appena lo sguardo della giovane incontrò quelle iridi smeraldine capì che c’era qualcosa che non andava.
“Harry?” lo chiamò avvicinandosi piano a lui.
“Ciao” rispose il bambino sopravvissuto chinandosi a darle un lieve bacio sulle labbra rosse, “Tranquilla, mi fa solo un po’ male la cicatrice” continuò passandosi la mano sullo sfregio che l’aveva reso famoso.
“Sicuro di stare bene?” gli occhi della rossa erano preoccupati.
“Non ti preoccupare” rispose il giovane con un lieve sorriso, “Ron?”
“Non l’ho ancora visto”
Dei passi alle loro spalle li fecero voltare, Ron Weasley era sulle scale in compagnia della sua ragazza, Lavanda Brown.
“Ehi fratello” lo salutò il rosso.
“Buongiorno” disse anche la bionda al suo fianco.
“Ciao ragazzi” disse il bambino sopravvissuto passando un braccio intorno alla vita di Ginevra, “Andiamo a far colazione?”
“Non aspettiamo Hermione?” chiese Lavanda.
“Sicuramente è stata con Lucas stanotte e ora saranno da John e Mel” disse Ginny, “Immagino che ci aspetti in Sala Grande”
“Lo penso anch’io” confermò Harry, “Andiamo li incontreremo giù”
I quattro grifoni uscirono dal ritratto della Signora Grassa e si diressero verso la Sala Grande, Ron si affiancò a Harry, “Tutto bene amico?”
“Non lo so, stanotte la cicatrice mi ha fatto un po’ male e adesso ho una strana sensazione”
“Potresti provare a parlarne con Broms”
“Sarebbe un’idea, ma da quando si è messo a fare delle ricerche su quella Liz, non l’ho più sentito. Non ha neanche più cercato di contattarmi mentalmente”
“Silente?”
“Penso che ci parlerò, se il dolore persiste, vado da lui”
Il rosso annuì ed entrò per primo nella sala da pranzo, seguito un istante dopo da Lavanda. Il bambino sopravvissuto si fermò un secondo sulla soglia della porta, entrò nella stanza solo quando una piccola mano si strinse dolcemente nella sua. Si voltò e incontrò le iridi chiare della sua ragazza, la giovane non disse niente, gli regalò solo un sorriso che ebbe il potere di riscaldargli il cuore.
Quello che però non sapevano era che di li a poco si sarebbe scatenato l’inferno.

Hermione Jane Granger quella mattina d’inizio maggio aprì lentamente gli occhi e si ritrovò stretta nell’abbraccio sicuro di Lucas Flatts. Si alzò lentamente e lo osservò dormire. Era bellissimo, non c’erano altre parole per descriverlo, era spaventosamente bello. I capelli neri gli ricadevano disordinati sulla fronte, facendo contrasto con la pelle chiara della fronte, i lineamenti del viso erano rilassati e il respiro era calmo e regolare. Si chinò lentamente sulle sue labbra perfette e gli diede un bacio a fior di labbra. Sentì una mano del giovane seguire il profilo dell’anca a della schiena, fermandosi dietro al suo collo. “Buongiorno” bisbigliò lei contro la sua bocca.
“Giorno Jane” rispose lui dandole un altro lieve bacio. La ragazza gli sorrise e poi si alzò a sedere sul grande letto a baldacchino della Stanza delle Necessità.
“Andiamo da John e Mel?” chiese mentre iniziava a recuperare i suoi vestiti sparsi per la stanza.
“Mi sembra ovvio” rispose il serpeverde ancora seduto sul letto, stava osservando ogni suo minimo movimento. Si ritrovò a sorridere a ripensare a come era iniziata la loro storia: una sfida.
“Ti vuoi muovere?!” la voce di Hermione lo riportò alla realtà.
“Arrivo” disse lui alzandosi, “Arrivo”
Quando uscirono dalla stanza i corridoi erano ancora deserti, si diressero velocemente verso la Torre Ovest tenendosi saldamente per mano. Arrivati davanti alla pesante porta l’aprirono e salirono le scale a chiocciola. La porta che li avrebbe condotti all’interno della stanza che ospitava John Maximilian Carter e Melanie Armstrong. Lucas bussò senza tante cerimonie e dopo pochi secondo d’attesa la porta si aprì, rivelando ai due studenti un ragazzo alto con gli occhi scuri che fissava torvo il suo ex compagno di scuola.
“E chi poteva essere, se non tu, a svegliarmi a quest’ora barbara della mattina?!”
“Coraggio fratello” disse con voce divertita Lucas mentre entrava nella stanza, “Il sole è alto, gli uccellini cantano..”
“E la tua bocca non la smette di parlare!” lo interruppe John versandosi una tazza di caffè nero.
Il serpeverde rise mentre si sedeva su una sedia, attirando Hermione sulle sue gambe, la ragazza si sedette passanso un braccio intorno al collo del giovane, “Buongiorno John” salutò con un sorriso.
“Grazie al tuo ragazzo non lo è proprio, però pazienza!” continuò a ripetere il giovene svedese ficcando il naso nella tazza di caffè.
“Dov’è Mel?” chiese Lucas senza togliersi il sorrisino dalle labbra.
“Esattamente dietro di te” la voce di Melanie li fece voltare, la ragazza si trovava sullo stipite della camera da letto, avvolta solo da una grande maglietta, sicuramente del ragazzo, e li osservava con un piccolo sorriso sulle labbra. “Buongiorno” disse poi, mentre si sedeva di fianco a John.
“Impara dalla tua ragazza, fratello”
“Stai zitto” ripetè lo svedese sollevando il capo della tazza, solo per appoggiarsi alla spalla di Mel.
Le due ragazze li osservavano divertite, “Avanti amore, non è poi la fine del mondo” cercò di consolarlo la riccia.
“Non è la fine del mondo?!” John scattò a sedere, “Mel! Questo qui” continuò indicando con un dito Lucas che lo osservava sempre con quel ghigno strafottente sulle labbra, “E’ venuto a svegliarci a quest’ora, ti rendi conto che noi non dobbiamo mica andare a lezione. Potevamo tranquillamente prendercela con calma!”
“Quante storie” scherzò il serpeverde.
“Ancora parli tu?!”
I due amici si guardarono negli occhi per un istante e poi scoppiarano a ridere, seguiti un secondo dopo dalle due ragazze, “Certo che vuoi due siete proprio comici!” esclamò Hermione.
“Puoi dirlo forte, Herm” la seguì Mel.
“E ancora non avete visto niente” disse Lucas.
John bevve un altro sorso di caffè e poi puntò il suo sguardo scuro negli occhi dell’amico, “Questo non cambia che potevi venire un po’ più tardi!”
“Ancora?!”
Hermione sorrise poi lanciò uno sguardo all’orologio, scattò in piedi, “Dobbiamo andare, altrimenti faremo tardi!”
“E se restassimo qui ancora un po’?” propose il serpeverde.
“Lucas Flatts se non ti alzi subito ti trascino fino in Sala Grande con la forza!” lo minacciò la giovane puntando le mani sui fianchi.
“E va bene. Mi alzo” rispose il giovane alzandosi dalle sedia svogliatamente.
“Non ci credo. Lucas Flatts comandato a bacchetta” rise John fissando divertito l’amico.
“Zitto tu!” abbaiò il serpeverde.
“No no, questa devo proprio scrivermela!” infierì il biondo, Mel al suo fianco li osservava sempre più sull’orlo delle lacrime, mentre Hermione sorrideva.
“Vai a fanculo, fratello” disse il moro incrociando le braccia al petto.
“E’ la mia rivincita, fratello. Tu mi hai svegliato, io ti prendo per il culo!”
“Molto maturo, devo ammetterlo!” continuò fintamente offeso il serpeverde.
John sorrise e poi si alzò, seguito da Melanie, andarono alla porta e l’aprirono. Lo svedese punto lo sguardo sull’amico e lo fisso con un sorrisino cattivo dipinto sul volto, “Ti penserò metre sarai chinato sui libri!”
“Fanculo!” sibilò Lucas sorpassandolo, diede un bacio a Mel sulla guancia e prese Hermione per mano, senza degnare John di uno sguardò uscì dalla porta.
“Salutateci gli altri e soprattutto: Divertitevi!” gli urlò dietro l’ex compagno, in risposta ebbe solo un dito medio.
I due svedesi si guardarono in viso e scoppiarono a ridere, nessuno dei due poteva pensare che da li a poco non ci sarebbe stato più alcun motivo per sorridere.

“Papà” la voce di Mike Broms fece aprire di scatto gli occhi quasi trasparenti del demone.
“Dimmi Mike” la tono di Heric Broms era quasi stanco.
“La senti anche tu?”
Il demone chiuse gli occhi, se la sentiva anche lui? Certo. Quella forza magica era spaventosa. Quasi pari alla loro. Ma a chi apparteneva?
Si stava avvicinando sempre di più al castello e la cosa non preannunciava nulla di positivo.
Quell’aura magica era troppo potente per appartenere ad una persona normale. Neanche Silente l’aveva cosi forte. Neppure Lord Voldemort. Ma chi era? A chi appartava? E soprattutto, perché si stava avvicinando alla scuola?
Poteva appartenere a lei?
Le ricerche che aveva fatto l’avevano portato ad una possibile soluzione, ma non ne era ancora certo.
Però.. quella potenza, quella forza, quell’aura era troppo simile alla loro.
Broms riaprì gli occhi, li punto in quelli del figlio, Mike Broms in quel momento capì che non sarebbero rimasti nell’ombra.
No, dovevano intervenire.

Lucas Flatts ed Hermione Granger entrarono mano nella mano in Sala Grande, ormai era piena di studenti che stavano consumando velocemente la colazione, i professori erano ancora seduti tutti al loro tavolo.
“Ti siedi con noi?” chiese la grifoncina. Il ragazzo si voltò e annui. Si diressero così verso la tavolata dei rosso-oro. Per la prima volta un serpeverde fu accolto con un sorriso alla tavolata dei grifoni.
Albus Silente osservò la scena con i suoi occhi limpidi, attraverso gli occhiali a mezzaluna.
“Giorno” disse Hermione sedendosi di fianco al bambino sopravvissuto.
“Ciao Herm” la salutò il moro, “Lucas”. Il serpeverde rispose con un cenno del capo, sedendosi di fianco alla grifoncina.
“Siete stati da John e Mel?” chiese Ginevra oltre la spalla di Potter. La grifoncina annuì mentre si spalmava un po’ di marmellata su un pezzo di pane, “Vi salutano”.
Consumarono anche loro la colazione tra chiacchiere e sorrisi, poi…

L’intera Sala Grande ammutolì al loro ingresso.
Nessuno li aveva mai visti.
Alcuni professori osservarono i due nuovi venuto con uno sguardo stupito, mentre Minerva McGranitt e Severus Piton si voltarono verso il preside, Albus Silente al contrario loro osservava le due figure sulla soglia della porta con un sorriso.
Avevano preso la loro decisione.
Harry James Potter scattò in piedi non appena riconobbe i due personaggi che erano entrati nella sala, al suo fianco Ginevra Weasley gli strinse la mano, mentre il suo cuore iniziava a battere più forte.
Cosa li aveva spinti a rivelarsi a tutta la scuola?
Ron Weasley si alzò e passando dall’altra parte del tavolo si affiancò al bambino sopravvissuto.
Hermione Jane Granger e Lucas Flatts si alzaro anche loro in piedi e osservarono le due figura camminare lentamente al centro della sala.
Stava per succedere qualcosa. Ne era certa. Se lo sentiva.
Tutti gli studenti osservavano con curiosità, ma anche con timore le due persone che si stavano muovendo verso il tavolo degli insegnati, dal canto loro Heric e Mike Broms non degnarono nessuno di uno sguardo, entrambi mantenevano gli occhi fissi su di lui: Albus Percival Wulfric Brian Silente.
Il preside li fissava con un sorriso sulle labbra, “Devo dedurre che avete modificato i vostri progetti” disse non appena i due stranieri si fermarono davanti a lui.
“Si Albus” rispose il demone, “Sta per accadere qualcosa”
“E voi avrete bisogno di noi” continuò il mezzo demone.
“Sono contento”
I due più anziani si scambiarono uno sguardo d’intesa.

“Sta accadendo qualcosa di strano Harry Potter. Neanche noi abbiamo ancora capito cosa sta per succedere, ma ho la sensazione che sarà devastante
“Voldemort?”
“Non penso sia solo lui. E’ una forza strana. Non penso sia del tutto umana”
“Cosa vuole dire?”
“Quello che ho detto. E’ qualcosa più simile alla nostra

“CHE COSA?!!” Harry Potter interruppe il contatto telepatico con il demone e scattò nella direzione di Broms.
“Sta scherzando vero?!” le iridi smeraldine del bambino sopravvissuto si scontrarono con quelle quasi trasparenti di Heric, “Non può essere!”
“Invece si figliolo” rispose pacamente il demone.
“Ma non può essere!”
“E perché no, bambino sopravvissuto?” la voce di Mike lo fece voltare. Gli occhi del mezzo demone erano scuri, profondi, quasi inquietanti. “E questo cosa significa?” chiese titubante, fissando ancora una volta il demone.
“Che interverremo direttamente” confessò Mike.
“Davvero?” il mezzo demone si voltò verso al voce che proveniva alle sue spalle, eccoli li, tutti insieme, come sempre: Hermione, Lucas, Ron e Ginevra.
“Si Occhi d’Oro” confermò.
“Ma cosa sta succedendo?!” chiese nuovamente Harry fissando ora anche il preside della sua scuola.
“Ancora non lo sappiamo Harry. Ma qualcosa si sta avvicinando al castello. Qualcosa di strano” spiegò in modo enigmatico il demone.
“Non potete essere più preciso” intervenne Lucas.
“Al momento non sappiamo altro”
In quello stesso momento in Sala entrarono di corsa John e Melanie, sotto lo sguardo stupito dei cinque ragazzi.
“Ma che cosa…” Lucas Flatts non riuscì a finire la frase che John parlò: “Si vede del fumo. L’abbiamo notato dalla finestra della torre. E’ lontano, ma è nero. Abbiamo pensato di…”
Ma il suo racconto venne interrotto dall’ingresso trafelato di Gazza. “Professor Silente! Professor Silente!!” si fermò davanti al preside e si appoggiò alle ginocchia cercando di riprendere fiato.
“Riprendi fiato. Cosa è successo?” chiese piano il preside.
Hosgmade” disse con il fiatone, “Hosgmade è in fiamme! I Mangiamorte stanno attaccando e si stanno avvicinando al castello!”
Quell’affermazione scatenò il panico generale.
Tutti gli studenti iniziarono a gridare ed agitarsi, tanto che Silente dovette avvicinare alle labbra la bacchetta ed urlare: “SILENZIO!
Gli studenti si bloccarono, “Cerchiamo di mantenere la calma. Pregherei i prefetti e i capo scuola di accompagnare i propri compagni ai rispettivi dormitori. I responsabili delle vostre Case verranno con voi e formuleranno degli incantesimi di protezione alle voste Sale Comune. Vi pregherei di non fare azioni avventate, mantenete la calma e non preoccupatevi. Andrà tutto bene. La scuola e protetta. E ora andate”.
Gli studenti iniziarono ad uscire dalla porta della Sala Grande in fila.
“Albus…”
“Non preoccuparti Minerva. Vai a Grifondoro, fai gli incantesimi di protezione e poi torna qui” rispose con calma il preside.
La donna annuì e insieme agli altri responsabili delle case seguì i propri studenti.
“Professore” Harry Potter guardava il mago ponendogli con gli occhi una muta domanda.
“Non vi chiederò di andarvene, anche se vi preferirei al sicuro” disse l’anziano preside, “Ma so che non lo farete”.
“Grazie”
Silente sorrise, “Mando un messaggio all’Ordine della Fenice, torno subito” e detto questo spari nel nulla, lasciando i sette ragazzi in compagnia dei due demoni.
“Signore, non ci sa dare altre informazioni?” chiese Harry guardando Broms.
“Te l’ho detto figliolo, non ho ancora ben capito che cosa sta succedendo. Anche se ho un’ipotesi” rispose fissandolo.
“E sarebbe?” chiesero i ragazzi all’unisono.
“La donna che sta con Lord Voldemort” rispose per Mike al posto del padre.
“Cosa?!” Lucas scattò, istintivamente Hermione gli strinse la mano. “Che cosa significa questo?!”
“Ho fatto alcune ricerche…” iniziò con un tono vago il demone, “E sono giunto ad una sola conclusione, anche se devo verificare alcune cose” continuò fissando la grifoncina dagli occhi dorati.
“E sarebbe?” incalzò l’unico serpeverde presente all’interno della stanza, ormai deserta a parte loro.
“Sarebbe che potrebbe trattarsi di una mezzo demone”
La bomba fu sganciata.
CHE COSA?!
“E’ l’unica soluzione plausibile. La sua forza magica è molto simile alla mia” Mike aveva preso la parola, “Sono quasi uguali, questo significa solo una cosa: quella donna non è completamente umana”
Hermione fissava Broms con uno sguardo sconvolto, Lucas la strinse a se.
“Io non ho ancora capito che cosa vuole da lei allora”
“Vuole completare la sua forma” spiegò Broms, “Con l’anima di un puro di cuore” concluse il demone puntandoli suo sguardo in quello d’oro della grifoncina.
“E io…” disse debolmente la ragazza. Broms annuì, “Devo solo fare un controllo” il demone alzò una mano pallida verso la ragazza, che venne subito avvolta da una strana luce azzurrina, un istante dopo quell’alone divenne bianco, la sua luce era accecante. Un secondo dopo era sparita e Broms chiuse gli occhi.
I suoi sospetti erano fondati.
Cazzo” Mike si lasciò sfuggire un’imprecazione.
“Espressione azzeccata” disse il demone lasciandosi cadere su una sedia che aveva fatto apparire, “Sei una pura di cuore Hermione”.
La grifoncina si senti mancare, se non ci fosse stato Lucas alle sue spalle sarebbe sicuramente caduta a terra, “Jane..” la chiamò, ma lei non rispose, si strinse solo al suo braccio.
“E ora?” chiese Harry, sconvolto anche lui da quella rivelazione.
“Ora” disse Mike, “Deve contrastarla. Altrimenti darà la fine”.
“Come?” chiese debolmente Hermione, “Come diavolo faccio a contrastare una mezzo demone, me lo spiegate?!” la sua voce di era fatta disperata, gli occhi erano lucidi.
Mel si strinse al braccio di John, mentre Ginevra prese per mano Harry, che guardava la sua migliore amica con uno sguardo preoccupato, Ron invece stringeva forte i pugni.
Lucas al fianco della grifoncina aveva assunto un’espressione di pietra, la stringeva forte a se, ma il suo cuore stava battendo troppo forte.
“Ti aiuterò io” la voce del mezzo demone era calma.
“Come?” incalzò Lucas.
“Stai calmo. Le spiegherò alcune cose sui mezzi demoni e sulle capacità dei puri di cuore”
“Non so se te ne sei reso conto, ma i Mangiamorte stanno venendo qui! Tra poco ci attaccheranno!” urlò a quel punto il serpeverde. “Non abbiamo il tempo!”
“Ce l’abbiamo” esclamò Mike, “Se non perdiamo tempo in inutili chiacchiere, possiamo tranquillamente farcela”
“E sia” Hermione si allontanò piano da Lucas, sentendo un istante dopo un vuoto dentro di se, “Muoviamoci” disse fissando negli occhi Mike. Il mezzo demone fece un ghigno.
Jane” la giovane si voltò verso il serpeverde e gli fece un sorriso lieve, si alzò sulle punte e gli diede un bacio a fior di labbra. Poi gli diede le spalle e segui il mezzo demone al tavolo dei Serpeverde.
Lucas la vide sedersi al fianco del figlio di Broms, strinse forte i pugni e si voltò verso il demone, “E noi nel frattempo cosa faremo?”
Alla sua domanda non arrivò subito una risposta, perché tutti i presenti si erano voltati verso le finestra, un secondo prima c’era un caldo sole di maggio, mentre in quel momento grossi nuvoloni si stavano addensando sulla scuola e tuoni e fulmini riempirono il cielo un istante dopo.
Fino a che un lampo verde non illuminò il cielo.

Morsmordre

Stavano arrivando.
I Mangiamorte stavano arrivando.




Il coraggio non è la mancanza di paura,
ma la padronanza di essa.







Spazio per me....

Salve gente! Lo so o non scrivo per settimane o nel giro di due giorni scrivo due capitoli!! Che devo farci... ho avuto l'ispirazione! Spero che vi piaccia...  Saka grazie mille per il commento. Non dico niente... però per il momento puoi sare tranquilla!
Mi raccomando, quanche commentino... please???!!!!
Saluti, HiL
  
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