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Autore: masked_lady    30/10/2008    5 recensioni
Ambientata nell'estate dopo la fine del settimo libro, narra gli avvenimenti del settimo anno effettivo di hogwartz, gli amori e le difficoltà, nonchè un'ulteriore prova da superare per i nostri eroi. Ma soprattutto, fa la sua ricomparsa Sirius Black, che riuscirà, misteriosamente, a tornare nel mondo reale. Troverà Il modo di tornare in vita? E se trovasse l'amore, quello vero, che non aveva mai conosciuto? Gelosie, dolori e delusioni sono in agguato. Personaggi un pò tutti, ma i protagonisti effettivi sono ron, sirius, hermione. ma che aspettate? leggete leggete leggete.......... e commentate.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La fine della guerra

La fine della guerra

 

« Che stai facendo, Hermione? »

Ronald Bilius Weasley entrò nella stanza da letto che era stata assegnata alla sua ragazza. Si trovavano alla Tana, ancora una volta, durante l’estate. Stavolta, però, avevano molto più del solito da festeggiare.

Hermione alzò la testa e gli sorrise. Ormai non era più l’esile e saccente ragazzina di undici anni che aveva varcato le soglie di Hogwartz insieme a lui. Ora era una bellissima ragazza di diciassette anni, alta e slanciata, dalle forme ben disegnate e delicate. Aveva la pelle ambrata, liscia come la seta e morbida, il volto bello ed altero, dalle labbra non molto carnose ma piene e rosee, il naso dalla curva dolce ma risoluta e grandi occhi marroni leggermente a mandorla. I capelli, che una volta erano un ciuffo ribelle e crespo, ora erano lunghi fino a metà schiena, ordinati in onde fitte e lucide, quasi dei boccoli, del colore del miele scuro.

Quel giorno indossava un paio di Jeans chiari stretti al ginocchio e una camicetta rossa con una scollatura modesta e le maniche a sbuffo.

« Non dirmi che stai studiando! » esclamò Ron facendosi più vicino. Aveva infatti notato che sulla scrivania davanti alla quale Hermione era seduta, stava aperto un enorme e polveroso volume.

« Miseriaccia, Herm! Siamo ancora a metà luglio! » Considerò, alzando gli occhi al cielo. Anche lui era cambiato negli ultimi anni. Nella stanza davanti a lei, adesso stava un ragazzo molto alto, magro ma non più ossuto e ben proporzionato, dai capelli rossi, corti sulla nuca, più lunghi sulla fronte. La pelle bianchissima li faceva sembrare infuocati.

« Il fatto che siamo già a Luglio, Ronald, mi dà una valida ragione per continuare a studiare. »

« Ah, davvero? » rispose lui, fintamente sconvolto.

Hermione corrugò la fronte, e gli diede le spalle, riprendendo la lettura « Si. »

Improvvisamente cacciò un gridolino, sentendosi afferrata alla vita e sollevata di peso lontano dalla scrivania.

« Ron! Razza di idiota! Vuoi lasciarmi andare? » Lottò invano per liberarsi dalla presa del fidanzato, che evidentemente non aveva preso per buone le sue “valide ragioni” di studio.

Alla fine, vedendo che, in quanto a forza fisica, non aveva modo di competere, si lasciò andare e rise di cuore, presto imitata da lui.

Un attimo dopo, Ron la lasciò andare, deponendola dolcemente a terra senza però staccare la mani dalla sua vita. Si guardarono sorridendo per un lungo istante, poi, lentamente, con cautela, avvicinarono i loro visi fino a quando le loro labbra non si sfiorarono in un bacio casto, quasi inesistente. Dopo un attimo di esitazione, fu Hermione che allacciò le braccia attorno al collo del ragazzo e premette con maggiore decisione la bocca su quella di lui.

Dopo tutto, lui era sempre Ron. Non avrebbe mai fatto nulla se non avesse avuto la certezza assoluta di potere.

Quella conferma fu abbastanza.

L’abbracciò stretta e socchiuse le labbra, lasciandosi travolgere, permettendo a quel bacio di diventare qualcosa di più intenso.

« Ron! »

La voce di Molly Weasley li fece trasalire e porre fine al loro abbraccio. Anche se proveniva dalla cucina, quel richiamo li aveva davvero colti di sorpresa.

« Accidenti a mia madre! » sussurrò Ron all’orecchio di Hermione. Ella rise piano, divertita da ciò che aveva inteso.

« Che c’è mamma? » gridò di rimando dopo essersi schiarito la voce.

« Non potreste scendere ad aiutarmi? Tra poco arriverà Bill! Non voglio che trovi tutto in disordine. »

Ron sbuffò, ma acconsentì « Arriviamo subito. »

Il ragazzo si rivolse nuovamente alla fidanzata, con l’aria affranta « Il dovere ci chiama! ».

Hermione alzò gli occhi al cielo « Il tuo entusiasmo è davvero contagioso, Ronald. »

« , » ribattè quello, avvicinandosi di nuovo a lei « Sei sempre stata tu l’esperta del dovere del trio. Perché rubarti la scena? »

Lei si alzò in punta di piedi e lo baciò brevemente « Sciocco. »

Risero, divertiti, poi si presero per mano e scesero le scale che conducevano al piano terra. Una volta entrati nella vasta cucina, regno indiscusso della signora Weasley, trovarono quest’ultima affaccendata per far funzionare come si deve l’incantesimo di pulizia, mentre in un angolo poco distante da lei si trovavano Harry Potter e Ginny Weasley.

Stretti l’uno all’altra in un abbraccio mozzafiato.

« Ehi! » esclamò Ron, indispettito, facendolo sobbalzare « Non è giusto! Se è così anche noi abbiamo i nostri diritti! »

Risero tutti e quattro immediatamente, liberi, finalmente di potersi concedere la felicità.

Harry era diventato un ragazzo molto attraente, dai capelli neri scompigliati e gli occhi verde smeraldo. Ginny, più giovane di un anno, era una bella ragazza dai lunghi capelli rossi e gli occhi azzurri come suo fratello.

Lei ed Hermione si scambiarono un’occhiata complice mentre Harry e Ron si guardavano in cagnesco per gioco.

« Allora, fratello, torniamo a noi. » esordì Ron, avvicinandosi all’amico fino a posargli un braccio intorno alle spalle. « Seriamente, mi spieghi come mai noi siamo scesi animati da buone intenzioni, rinunciando a piacevoli interludi, mentre voi, comodamente, vi stavate approfittando della distrazione altrui? »

« Suvvia, Ron, non essere noioso! » lo apostrofò Ginny, che nel frattempo aveva cominciato, insieme all’amica a darsi da fare a sua volta.

Ron sembrò offeso « Non sono affatto noioso, solo…pretendo giustizia in casa mia. »

Un’altra risata pose fine alla disputa e fece tornare alla realtà anche la signora Weasley, che si voltò verso di loro.

« Oh, finalmente cari! » disse, piena di entusiasmo come sempre « C’è davvero pochissimo tempo, dobbiamo fare in fretta! » era sempre la stessa, bassina, paffuta e con i capelli rossi come tutta la famiglia.

« Mamma! » disse Ginny, seccata « Stiamo parlando di mio fratello. Quanto pensi che conti per lui se qualcosa è fuori posto? »

La donna guardò la sua unica figlia femmina come se non si rendesse conto della gravità della situazione « Oh, tesoro! A lui non importerà di certo, ma a Fleur si. »

Hermione sbuffò vistosamente « Se è così sarebbe più che sciocco da parte sua. »

« Infatti, cara, ma temo che la mia adorata nuora sia un po’… viziata? »

Harry e Ron, che si erano uniti alle pulizie si scambiarono uno sguardo complice sentendo nominare Fleur. La moglie del maggiore dei Weasley era famosa per il suo carattere altezzoso e viziato, ma soprattutto per la sua bellezza. Nipote di una Veela, ne aveva ereditato la maggior parte dei tratti caratteristici.

« Viziata? » ripetè Ginny « Viziata? Hai voglia di scherzare, non è vero, mamma? »

Senza smettere di darsi da fare, Molly Weasley inarcò un sopracciglio, tentando di mantenere la calma « Non ti seguo tesoro. »

« È una sciocca oca, ecco che cos’è! » disse la ragazza, a voce appena un po’ troppo alta, mentre Harry, Ron e Hermione ridevano sotto i baffi.

« State parlando di qualcuno che conosco? »

Tutti ammutolirono e si voltarono verso la porta della casa, non appena sentirono quella voce. Sulla soglia della tana era appena comparso Bill Weasley, avvolto in un mantello da viaggio piuttosto leggero. I lunghi capelli rossi, la corporatura snella e robusta, la pelle chiara, lo avevano reso senza dubbio il più attraente dei suoi fratelli, ma questo era prima che la sua faccia fosse straziata da un lupo mannaro. Naturalmente le cure magiche ricevute avevano fatto miracoli, ma non c’era rimedio per la serie di sottili cicatrici che gli attraversavano il viso, sfigurandolo.

« Bill! » a gridare era stata Ginny, che gli corse incontro, stringendolo in un abbraccio pieno di calore, ricambiato con entusiasmo dal fratello maggiore.

Tutti in fila, salutarono il nuovo arrivato, chi con baci affettuosi sulle guance, chi con strette di mano.

« Fleur sta arrivando. Aveva dimenticato non so cosa a casa. » li informò, ignorando volontariamente l’espressione corrucciata della sorella.

« Come sono contenta di vederti, caro! » esclamò la signora Weasley, abbracciando per la terza volta il figlio. « Vieni, entra e togliti il mantello. »

Mentre entravano, Ron prese nuovamente per mano Hermione e, mentre entravano nella sala da pranzo, le depositò un bacio dietro al collo.

Lei arrossì a quel gesto inaspettato e si voltò a fronteggiarlo « Ronald! »

« ? Che c’è? »

Hermione si strinse nelle spalle, rendendosi conto che, effettivamente, non c’era nulla che non andasse.

« Niente. Lascia stare. » lo baciò dolcemente prima di entrare, ma la loro manifestazione d’affetto non passò inosservata a Bill, che ancora non era al corrente della novità.

« bene, bene, fratellino. » esclamò soddisfatto « Finalmente ci siamo decisi, vedo! »

« Taci. » rispose quello, arrossendo a sua volta sotto lo sguardo dei presenti. « Piuttosto, papà quando torna, mamma? »

« Dovrebbe essere qui a momenti. » rispose la donna, guardando l’orologio a pendolo malmesso che tenevano in cucina.

Subito, cominciò ad armeggiare con i piatti.

Harry baciò Ginny e poi si alzò a sua volta « Posso aiutarla, signora Weasley? »

Fu ricompensato da un incredibile sorriso della donna e da un affettuoso buffetto sulla guancia « Oh, grazie, Harry caro. Tieni, prendi questi. » disse porgendogli un’enorme pila di piatti.

Piatti che per poco non caddero a terra quando risuonò il rumore di una porta che si apriva di scatto. Nella sala piombò il silenzio quando videro fare il suo ingresso nella stanza una ragazza sui vent’anni, alta e flessuosa, dai lunghi, mossi capelli biondo chiaro e la pelle color dell’alabastro. I suoi grandi occhi blu elettrico percorsero con fare inquisitore tutta la stanza e tutti i presenti, poi, finalmente sorrise.

Con un gesto incredibilmente armonico e quasi presuntuoso, ella si slacciò il mantello color indaco e lo adagiò noncurante sulla spalliera di una sedia. Infine, prese posto accanto a Bill, l’unico a sorridere, facendogli schioccare un lungo bacio sulle labbra.

« Bonsoir mes amis »

Tutti guardarono scioccati un ultimo istante Fleur Delacour prima di sorriderle e cominciare a servire la cena. In quel momento, compresero che la serata era davvero cominciata.

 

Allora, che ne dite? La trama è ancora tutta da sviluppare, anche se è già nella mia mente, ed i chap saranno anche più lunghi.

Apprezzo le critiche quanto i buoni risultati, quindi non fatevi problemi nei commenti.

Ringrazio tutti i lettori e spero che commenterete numerosi, perché le recensioni sono molto importanti per me.

Baci

Masked_lady.

  
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