Sogni
e strane tende
Hermione salì lentamente le
scale, determinata ad andare a letto il prima
possibile. La serata era stata davvero snervante, con Fleur
che continuava, con una discrezione degna di un
elefante, a decantare le lodi della casa che i suoi genitori le avevano da poco
regalato come dono di nozze posticipato. A suo dire si trattava di una villa
principesca con tanto di parco privato. A metà della cena, Hermione
avrebbe pagato qualunque prezzo solo perché qualcuno potesse farla tacere.
Entrò nella sua
stanza con passi pesanti, tenendosi le tempie con le dita nel tentativo di far
svanire il tremendo mal di testa che la affliggeva. Si sedette sul letto e
liberò i piedi dalla costrizione delle scarpe, sospirando. Poi si diresse nel
piccolo bagno collegato alla camera e si rinfrescò, prendendosela comoda,
prestando un po’ d’attenzione a se stessa dopo quella
lunga e faticosa giornata.
Una volta che fu
preparata per la notte, si sentì meglio. Persino il mal di testa si era
attenuato fin quasi a passarle del tutto. Indossò il suo pigiama, composto da
un pantaloncino molto corto e una maglietta larga a mezze maniche, entrambi
color lavanda e fece per andare a distendersi.
Proprio mentre stava
per sedersi sul letto e farsi strada attraverso le coperte, però, il suo
progetto venne mandato in fumo da un lento ed esitante bussare alla porta.
Strinse i denti e
cercò di trattenere la rabbia « Avanti! ».
Sentì la porta
aprirsi, ma nessuno parlò, quindi fu lei a voltarsi. Ancora una volta si
trattava di Ron.
« Ronald! » esclamò, evidentemente un po’ troppo forte, perché lui le
fece segno di abbassare il tono della voce.
« Ti aspettavi
qualcun altro? » rispose lui, scherzando. Ebbe
successo, perché la ragazza gli concesse un sorriso.
« È stata una serata
lunga. » continuò lui « Fleur ha dato il meglio di
sé. »
«In
effetti non riuscirò mai a capire cosa ci trovi Bill in lei. » commentò la ragazza. Guardando l’espressione che comparve
sul volto di Ron, dovette sorridere della sua ingenuità. « Si,
lo so che è bellissima, ma non credi che questo non basti a formare una coppia
sposata? »
Ron annuì, tornando
ad essere serio « È ovvio che quella ragazza deve avere
qualità che nasconde quando si trova in pubblico. »
« RONALD BILIUS
WEASLEY!! »
Il fatto che si
fosse scandalizzata lo fece scoppiare a ridere di cuore, divertito. Lo aveva
fatto intenzionalmente, era ovvio. Aveva notato che Hermione
aveva sorriso poco durante la cena, quindi aveva desiderato, almeno al momento
di andare a dormire, di vedere il suo bellissimo sorriso.
La sua risata non si
spense per diversi momenti « Dovresti vedere la faccia
che hai, Mione. »
« Si può sapere che
cosa ci fai qui? Sono le due passate. » disse poi, più
acida di quanto avrebbe desiderato. « Come fai a non
avere sonno? Pensare alle qualità di tua cognata ti tiene sveglio? »
A quelle parole, Ron
abbassò lo sguardo arrossendo violentemente. Solo lui riusciva ad arrossire in
un modo tanto evidente e, soprattutto, tanto eloquente. Hermione
comprese subito il motivo della sua venuta nella sua stanza, sebbene lui non
glie lo avrebbe detto mai a parole, e anche di averlo
ferito.
Per alcuni secondi
rimasero entrambi impalati a fissare il pavimento, come in cerca di una maniera
per gestire la situazione.
Per la verità, era
ormai da quasi un mese che avevano compiuto il primo passo insieme, spezzando
per sempre la loro verginità, ma non avevano mai fatto tantissimi progressi per
quanto riguardava la loro timidezza. Se lei riusciva ad essere più audace nel
manifestare le sue intenzioni, Ron sarebbe sempre rimasto il ragazzo timido ed
impacciato che aveva conosciuto al primo anno nello scompartimento del treno.
Era il suo carattere, ed era raro, anzi, rarissimo, che riuscisse a vincerlo.
Dopo un po’, Il
ragazzo si schiarì la voce « Scusami, torno in camera
mia. »
Fece per voltarsi e
dirigersi verso la porta, ma Hermione
mosse qualche rapido passo verso di lui e lo fermò, afferrandolo per un braccio
e costringendolo a voltarsi.
« No, sono io che ti
devo chiedere scusa. » gli disse, arrossendo a sua volta.
« Non avevo…cioè… ero nervosa, non avrei dovuto
risponderti così male. » odiava quando le capitava di
balbettare. In ogni situazione riusciva ad essere padrona di sé…tranne che in
quella circostanza.
« nervosa? » scherzò
« io avrei detto, piuttosto, gelosa. »
La ragazza lo guardò
in cagnesco « Io non sono gelosa…è che… che… » non riusciva a trovare la parola
giusta ( ma c’era una definizione migliore di gelosa? ) «
O insomma, ero solo… bè… »
Ron le venne in
aiuto, bloccandole le labbra con un bacio. Immediatamente, la ragazza si sentì
più rilassata e gli gettò le braccia al collo, stringendosi contro di lui. Le
mani del ragazzo si insinuarono lentamente sotto le pieghe della maglietta,
trovando la pelle morbida ed invitante della schiena e dell’addome.
Hermione si staccò dalle
labbra di lui per posargli dei rapidi baci sulla mascella e sul collo.
Dopo poco, trovando
particolare difficoltà nel camminare senza sciogliere il loro abbraccio,
arrivarono a stendersi sul letto, troppo piccolo per entrambi, ma ugualmente
invitante in quel momento.
Timidamente, ancora esitanti, ma determinati, trovarono le vie che
cominciavano a condividere insieme, a scoprire l’uno il corpo dell’altra, in
un’inesorabile esplorazione dei sensi.
I loro sospiri si
attutirono ben presto sotto le lenzuola.
Era buio. Tanto buio. Faceva freddo e l’umidità aveva
appannato i vetri di finestre senza forma, di pareti senza spessore.
Hermione rabbrividì, pur non riuscendo a comprendere se si
trovava davvero lì. Era come sapere di essere in un luogo, senza riuscire a
ritrovarsi materialmente.
Il vento entrava in quella stanza da qualche passaggio a
lei non visibile. Le finestre, infatti, erano chiuse.
Era buio. Sembrava che le tenebre aumentassero sempre di
più ogni momento, anche se, alla fine, non era davvero così.
Dietro di lei ci fu un improvviso fruscio ed Hermione gemette, per la paura che l’afferrò inesorabile.
Voleva tornare a casa, alla Tana, da Ron. Il caro, amato Ron.
« Hermione »
La ragazza sussultò, sentendo quella voce che non le era
affatto familiare. Non le ricordava nessuno che avesse conosciuto, o solo
incontrato. Non riusciva davvero ad identificarla. E la cosa la spaventava
terribilmente.
« Hermione »
Ancora una volta la voce la chiamò, stavolta più
dolcemente, con maggiore cautela, ma anche stavolta, la ragazza non sapeva a
chi potesse appartenere.
Prendendo non poco coraggio, si schiarì la gola e parlò « Chi c’è? »
« Hermione…. » stavolta fu poco più
di un sussurro, forse solamente un eco del richiamo precedente, ma la ragazza
non potè fare a meno di rabbrividire.
« Chi
sei? Dove sei? » chiese ancora, sperando ardentemente
di avere maggiore fortuna. La paura era grande, ma non quanto il suo desiderio
di comprendere a chi appartenesse quella voce così strana.
« Sono
qui. » sussurrò di risposta quella.
Era davvero la voce più strana che Hermione
avesse mai sentito. Era quasi del tutto certa che si trattasse di una voce
maschile, ma era comunque alterata e quasi metallica, gracchiante con un fondo
di toni sommessi. Tutte caratteristiche che non avrebbero
dovuto coesistere nella stessa voce.
« Dove?
» chiese, cominciando a voltarsi in cerca della fonte
di provenienza della suddetta voce. O era la stanza che vorticava attorno a
lei?
« Qui. » stavolta vide qualcosa. Sullo sfondo nero pece senza
immagini in rilievo, la ragazza vide qualcosa stendersi su una specie di
parete. Qualcosa che era ancora più scura delle tenebre stesse.
Si muoveva. Hermione aguzzò la
vista per scorgere la natura di quell’oggetto, perché certamente non poteva
trattarsi di una persona. Dopo alcuni secondi, si rese conto che era una tenda.
Era davvero una tenda nera come non ne aveva mai vedute, capace di stagliarsi
persino contro tutto quel buio innaturale.
« Hermione, vieni da me. » disse la voce, in un sussurro
supplichevole che la fece impietosire nonostante la paura « Ti prego, Hermione. »
« Dove
sei? » chiamò lei.
« Sono
qui. » ripetè ancora una
volta la voce. Quel ripetere incessantemente le stesse cose era snervante per Hermione, che si trovava in una situazione già abbastanza
complicata senza dover pensare a risolvere enigmi vocali.
« Ma io
non ti vedo! Come posso aiutarti? »
Ci furono diversi secondi di silenzio, interrotti
solamente dal rumore del respiro affannato della ragazza.
«
Guarda meglio Hermione. »
Stavolta, nella voce, ella riconobbe una nota
stranamente familiare, ma che non riusciva comunque ad identificare.
Fece come le aveva detto e si guardò intorno, ma fu
proprio la tenda ad attirare la sua attenzione. Si stava muovendo. Cominciò
dapprima lentamente, poi sempre più veloce, come se qualcosa la animasse
dall’interno, se un vento potentissimo avesse cominciato a soffiare.
Ed in quella tenda, in rilievo, la forma ancora
indistinta di un volto….
« Ah! »
Con un sussulto Hermione si svegliò, alzandosi a mezzo busto. Aveva il
cuore a mille, il respiro affannato, un leggero velo di sudore sulla fronte.
Ma soprattutto era
sconvolta: non le era mai capitato in tutta la sua vita di fare sogni tanto
violenti, tanto… realistici.
« Herm,
che succede? » Ron si alzò a sua volta e la cinse con
le braccia, tentando di calmarla. Era evidentemente preoccupato, anche se più
addormentato che sveglio.
Lei gli si strinse
contro, cercando di calmare il respiro. « Non era
nulla, credo. » mormorò. Anche se non ne era del tutto
convinta, le sembrò la cosa più opportuna da dire.
« Nulla mi sembra
troppo poco. » insistette Ron « Se ti ha fatta svegliare in questo modo doveva
trattarsi di un sogno decisamente brutto. »
Tutt’a un tratto, la
ragazza si sentì confusa « No. »
sussurrò.
« Cosa? »
« Voglio dire… non
era esattamente un brutto sogno, solo che… era strano. »
Il ragazzo
cominciava ad essere più lucido « Che cosa intendi con
strano? »
In tutta sincerità, Hermione non lo sapeva però la parola
strano era la prima che le era venuta in mente, quella che meglio
descriveva,a parer suo, le immagini che aveva appena visto.
« Mione?
» la incitò, vedendo che non rispondeva.
Ella si riscosse « Scusa Ron. » rispose « davvero, non è nulla. Mi dispiace
di averti svegliato. »
L’abbracciò da dietro, più stretta « Non dirlo neppure per scherzo. » Le
sfiorò il retro del collo con le labbra « Lo sai che ti amo. »
Le ultime parole le
pronunciò talmente piano che la ragazza le udì a malapena. E se non fosse stato
buio pesto, avrebbe visto il volto del fidanzato diventare color porpora.
Con una lenta
torsione del busto, si voltò a sua volta, guardandolo con infinita dolcezza « Lo so. » lo baciò lievemente,
sulle labbra, con un tocco leggerissimo, che non mirava a far proseguire la
cosa.
Ron le accarezzò una
guancia « Sei sicura che sia tutto a posto Herm? »
« Si.
Non era nulla, davvero. »
« Bè, » considerò lui con un’alzata di spalle « In tal caso, possiamo rimetterci a dormire? »
Hermione scoppiò a ridere « Sempre il solito pratico, tu, non è vero? »
Lo sguardo del
ragazzo, per la prima volta, si fece fosco. La ragazza smise subito di ridere,
stupita dal suo comportamento.
« Potrei esserlo
molto di più…. » le sussurrò all’orecchio, con voce
roca. Hermione rabbrividì, ma stranamente, la prospettiva
di un nuovo amplesso non la stimolava quanto avrebbe dovuto.
« No, Ronald… io… »
sospirò « preferirei cercare di dormire, se non ti
dispiace troppo. »
Il ragazzo strabuzzò
gli occhi « E meno male che non era nulla!
Miseriaccia, Hermione! Io direi che, qualunque cosa
tu abbia sognato, ti ha davvero scossa. »
La ragazza non seppe
cosa replicare, ma, del resto, c’era davvero
da replicare?
« D’accordo, » disse
infine lui, abbracciandola ancora più stretta e facendola stendere insieme a
lui « Non preoccuparti. Ricorda solo che se vorrai
mettermene a parte….io sono qui. »
In realtà, Ron
avrebbe voluto continuare la discussione, perché non sopportava l’idea che la
ragazza avesse dei segreti per lui. Tuttavia, il loro rapporto era agli inizi,
e lui non era sciocco o sprovveduto: sapeva benissimo che, tentando di forzare Hermione, lui l’avrebbe persa.
E questo, dal suo
punto di vista, non era affatto accettabile.
Si sdraiarono l’uno
nelle braccia dell’altra e si rilassarono al ritmo dei loro respiri. Ron si addormentò
dopo poco più di un minuto, ma Hermione
non riusciva a prendere sonno.
Non riusciva a
spiegarsi la causa e, soprattutto, il significato di quel sogno. E, inoltre,
temeva che, se si fosse riaddormentata, l’immagine di quella tenda, e di quel
volto che cominciava a delinearsi dietro di essa, sarebbe ricomparsa. In quella
circostanza, neppure il caldo abbraccio del ragazzo che aveva accanto riusciva
a tranquillizzarla.
Le ore trascorsero
lente, monotone, senza sonno. Solamente quando il sole cominciava a sorgere, Hermione si addormentò inaspettatamente e profondamente. E,
nelle poche ore di sonno che precedettero il momento del risveglio, non ebbe
altri incubi.
Ecco qui il
secondo capitolo. Spero che vi sia piaciuto!
Per il momento
i capitoli non sono lunghissimi, ma ho pensato che fosse meglio postare puntate
meno lunghe ma più frequenti.
Ringrazio
vivamente tutti i lettori ed in particolare chi ha inserito la storia tra i
preferiti, ovvero: Celebrian, HermioneForever92, daphne
92, Lars Brack e Potterina Weasley.
Per Cassandra287 :
sono
molto contenta che la storia ti piaccia. Anche io sono un’estimatrice del
personaggio di Sirius e ho pianto come una fontana
quando me lo hanno fatto morire, Buaaaaaaaaaaa.
Comunque, spero che l’idea su cui si basa la mia storia ti piaccia e che anche qst chap sia di tuo gradimento.
Per Potterina Weasley : grazie di aver aggiunto la storia tra i preferiti. Mi auguro che
lo sviluppo della storia ti intrighi man mano che andiamo avanti con i
capitoli.
Per Hermione Forever 92 : grazie mille dei complimenti. Anche se hai centrato parte della
trama, non rivelo nulla di certo, perché sarà una storia piuttosto complessa,
con risvolti numerosi. Spero ti piaccia anche il nuovo capitolo, cmq, fammi
sapere.
Per Ginny Potter_95 : sono felice
che ti piaccia la storia. È sempre bello ricevere i complimenti. Solo una cosa,
però. Forse dipende da un mio errore di scrittura, ( infatti
controllerò ), ma siamo alla fine del settimo libro, non del sesto. Solo, prima
dell’epilogo, che potrebbe cambiare oppure no ( non anticipo nulla ). Riguardo
poi agli occhi di Ginny, io ho prestato attenzione al
film in questo caso, ma chiedo comunque scusa dell’errore.
Per daphne 92 : grazie mille
degli apprezzamenti. Riguardo alla coppia della storia, posso dirti che è anche una sirius/
herm, ma, come ho detto, non voglio anticipare nulla.
Che te ne pare del nuovo capitolo?
Ringrazio
ancora e spero che i commenti siano numerosi. Perdonate eventuali errori.
Baci
Masked_lady