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Autore: masked_lady    01/11/2008    3 recensioni
Ambientata nell'estate dopo la fine del settimo libro, narra gli avvenimenti del settimo anno effettivo di hogwartz, gli amori e le difficoltà, nonchè un'ulteriore prova da superare per i nostri eroi. Ma soprattutto, fa la sua ricomparsa Sirius Black, che riuscirà, misteriosamente, a tornare nel mondo reale. Troverà Il modo di tornare in vita? E se trovasse l'amore, quello vero, che non aveva mai conosciuto? Gelosie, dolori e delusioni sono in agguato. Personaggi un pò tutti, ma i protagonisti effettivi sono ron, sirius, hermione. ma che aspettate? leggete leggete leggete.......... e commentate.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sogni e strane tende

Sogni e strane tende

 

Hermione salì lentamente le scale, determinata ad andare a letto il prima possibile. La serata era stata davvero snervante, con Fleur che continuava, con una discrezione degna di un elefante, a decantare le lodi della casa che i suoi genitori le avevano da poco regalato come dono di nozze posticipato. A suo dire si trattava di una villa principesca con tanto di parco privato. A metà della cena, Hermione avrebbe pagato qualunque prezzo solo perché qualcuno potesse farla tacere.

Entrò nella sua stanza con passi pesanti, tenendosi le tempie con le dita nel tentativo di far svanire il tremendo mal di testa che la affliggeva. Si sedette sul letto e liberò i piedi dalla costrizione delle scarpe, sospirando. Poi si diresse nel piccolo bagno collegato alla camera e si rinfrescò, prendendosela comoda, prestando un po’ d’attenzione a se stessa dopo quella lunga e faticosa giornata.

Una volta che fu preparata per la notte, si sentì meglio. Persino il mal di testa si era attenuato fin quasi a passarle del tutto. Indossò il suo pigiama, composto da un pantaloncino molto corto e una maglietta larga a mezze maniche, entrambi color lavanda e fece per andare a distendersi.

Proprio mentre stava per sedersi sul letto e farsi strada attraverso le coperte, però, il suo progetto venne mandato in fumo da un lento ed esitante bussare alla porta.

Strinse i denti e cercò di trattenere la rabbia « Avanti! ».

Sentì la porta aprirsi, ma nessuno parlò, quindi fu lei a voltarsi. Ancora una volta si trattava di Ron.

« Ronald! » esclamò, evidentemente un po’ troppo forte, perché lui le fece segno di abbassare il tono della voce.

« Ti aspettavi qualcun altro? » rispose lui, scherzando. Ebbe successo, perché la ragazza gli concesse un sorriso.

« È stata una serata lunga. » continuò lui « Fleur ha dato il meglio di sé. »

«In effetti non riuscirò mai a capire cosa ci trovi Bill in lei. » commentò la ragazza. Guardando l’espressione che comparve sul volto di Ron, dovette sorridere della sua ingenuità. « Si, lo so che è bellissima, ma non credi che questo non basti a formare una coppia sposata? »

Ron annuì, tornando ad essere serio « È ovvio che quella ragazza deve avere qualità che nasconde quando si trova in pubblico. »

« RONALD BILIUS WEASLEY!! »

Il fatto che si fosse scandalizzata lo fece scoppiare a ridere di cuore, divertito. Lo aveva fatto intenzionalmente, era ovvio. Aveva notato che Hermione aveva sorriso poco durante la cena, quindi aveva desiderato, almeno al momento di andare a dormire, di vedere il suo bellissimo sorriso.

La sua risata non si spense per diversi momenti « Dovresti vedere la faccia che hai, Mione. »

« Si può sapere che cosa ci fai qui? Sono le due passate. » disse poi, più acida di quanto avrebbe desiderato. « Come fai a non avere sonno? Pensare alle qualità di tua cognata ti tiene sveglio? »

A quelle parole, Ron abbassò lo sguardo arrossendo violentemente. Solo lui riusciva ad arrossire in un modo tanto evidente e, soprattutto, tanto eloquente. Hermione comprese subito il motivo della sua venuta nella sua stanza, sebbene lui non glie lo avrebbe detto mai a parole, e anche di averlo ferito.

Per alcuni secondi rimasero entrambi impalati a fissare il pavimento, come in cerca di una maniera per gestire la situazione.

Per la verità, era ormai da quasi un mese che avevano compiuto il primo passo insieme, spezzando per sempre la loro verginità, ma non avevano mai fatto tantissimi progressi per quanto riguardava la loro timidezza. Se lei riusciva ad essere più audace nel manifestare le sue intenzioni, Ron sarebbe sempre rimasto il ragazzo timido ed impacciato che aveva conosciuto al primo anno nello scompartimento del treno. Era il suo carattere, ed era raro, anzi, rarissimo, che riuscisse a vincerlo.

Dopo un po’, Il ragazzo si schiarì la voce « Scusami, torno in camera mia. »

Fece per voltarsi e dirigersi verso la porta, ma Hermione mosse qualche rapido passo verso di lui e lo fermò, afferrandolo per un braccio e costringendolo a voltarsi.

« No, sono io che ti devo chiedere scusa. » gli disse, arrossendo a sua volta. « Non avevo…cioè… ero nervosa, non avrei dovuto risponderti così male. » odiava quando le capitava di balbettare. In ogni situazione riusciva ad essere padrona di sé…tranne che in quella circostanza.

« nervosa? » scherzò « io avrei detto, piuttosto, gelosa. »

La ragazza lo guardò in cagnesco « Io non sono gelosa…è che… che… » non riusciva a trovare la parola giusta ( ma c’era una definizione migliore di gelosa? ) « O insomma, ero solo… … »

Ron le venne in aiuto, bloccandole le labbra con un bacio. Immediatamente, la ragazza si sentì più rilassata e gli gettò le braccia al collo, stringendosi contro di lui. Le mani del ragazzo si insinuarono lentamente sotto le pieghe della maglietta, trovando la pelle morbida ed invitante della schiena e dell’addome.

Hermione si staccò dalle labbra di lui per posargli dei rapidi baci sulla mascella e sul collo.

Dopo poco, trovando particolare difficoltà nel camminare senza sciogliere il loro abbraccio, arrivarono a stendersi sul letto, troppo piccolo per entrambi, ma ugualmente invitante in quel momento.

Timidamente, ancora esitanti, ma determinati, trovarono le vie che cominciavano a condividere insieme, a scoprire l’uno il corpo dell’altra, in un’inesorabile esplorazione dei sensi.

I loro sospiri si attutirono ben presto sotto le lenzuola.

 

Era buio. Tanto buio. Faceva freddo e l’umidità aveva appannato i vetri di finestre senza forma, di pareti senza spessore.

Hermione rabbrividì, pur non riuscendo a comprendere se si trovava davvero lì. Era come sapere di essere in un luogo, senza riuscire a ritrovarsi materialmente.

Il vento entrava in quella stanza da qualche passaggio a lei non visibile. Le finestre, infatti, erano chiuse.

Era buio. Sembrava che le tenebre aumentassero sempre di più ogni momento, anche se, alla fine, non era davvero così.

Dietro di lei ci fu un improvviso fruscio ed Hermione gemette, per la paura che l’afferrò inesorabile. Voleva tornare a casa, alla Tana, da Ron. Il caro, amato Ron.

« Hermione »

La ragazza sussultò, sentendo quella voce che non le era affatto familiare. Non le ricordava nessuno che avesse conosciuto, o solo incontrato. Non riusciva davvero ad identificarla. E la cosa la spaventava terribilmente.

« Hermione »

Ancora una volta la voce la chiamò, stavolta più dolcemente, con maggiore cautela, ma anche stavolta, la ragazza non sapeva a chi potesse appartenere.

Prendendo non poco coraggio, si schiarì la gola e parlò « Chi c’è? »

« Hermione…. » stavolta fu poco più di un sussurro, forse solamente un eco del richiamo precedente, ma la ragazza non potè fare a meno di rabbrividire.

« Chi sei? Dove sei? » chiese ancora, sperando ardentemente di avere maggiore fortuna. La paura era grande, ma non quanto il suo desiderio di comprendere a chi appartenesse quella voce così strana.

« Sono qui. » sussurrò di risposta quella.

Era davvero la voce più strana che Hermione avesse mai sentito. Era quasi del tutto certa che si trattasse di una voce maschile, ma era comunque alterata e quasi metallica, gracchiante con un fondo di toni sommessi. Tutte caratteristiche che non avrebbero dovuto coesistere nella stessa voce.

« Dove? » chiese, cominciando a voltarsi in cerca della fonte di provenienza della suddetta voce. O era la stanza che vorticava attorno a lei?

« Qui. » stavolta vide qualcosa. Sullo sfondo nero pece senza immagini in rilievo, la ragazza vide qualcosa stendersi su una specie di parete. Qualcosa che era ancora più scura delle tenebre stesse.

Si muoveva. Hermione aguzzò la vista per scorgere la natura di quell’oggetto, perché certamente non poteva trattarsi di una persona. Dopo alcuni secondi, si rese conto che era una tenda. Era davvero una tenda nera come non ne aveva mai vedute, capace di stagliarsi persino contro tutto quel buio innaturale.

« Hermione, vieni da me. » disse la voce, in un sussurro supplichevole che la fece impietosire nonostante la paura « Ti prego, Hermione. »

« Dove sei? » chiamò lei.

« Sono qui. » ripetè ancora una volta la voce. Quel ripetere incessantemente le stesse cose era snervante per Hermione, che si trovava in una situazione già abbastanza complicata senza dover pensare a risolvere enigmi vocali.

« Ma io non ti vedo! Come posso aiutarti? »

Ci furono diversi secondi di silenzio, interrotti solamente dal rumore del respiro affannato della ragazza.

« Guarda meglio Hermione. »

Stavolta, nella voce, ella riconobbe una nota stranamente familiare, ma che non riusciva comunque ad identificare.

Fece come le aveva detto e si guardò intorno, ma fu proprio la tenda ad attirare la sua attenzione. Si stava muovendo. Cominciò dapprima lentamente, poi sempre più veloce, come se qualcosa la animasse dall’interno, se un vento potentissimo avesse cominciato a soffiare.

Ed in quella tenda, in rilievo, la forma ancora indistinta di un volto….

 

« Ah! »

Con un sussulto Hermione si svegliò, alzandosi a mezzo busto. Aveva il cuore a mille, il respiro affannato, un leggero velo di sudore sulla fronte.

Ma soprattutto era sconvolta: non le era mai capitato in tutta la sua vita di fare sogni tanto violenti, tanto… realistici.

« Herm, che succede? » Ron si alzò a sua volta e la cinse con le braccia, tentando di calmarla. Era evidentemente preoccupato, anche se più addormentato che sveglio.

Lei gli si strinse contro, cercando di calmare il respiro. « Non era nulla, credo. » mormorò. Anche se non ne era del tutto convinta, le sembrò la cosa più opportuna da dire.

« Nulla mi sembra troppo poco. » insistette Ron « Se ti ha fatta svegliare in questo modo doveva trattarsi di un sogno decisamente brutto. »

Tutt’a un tratto, la ragazza si sentì confusa « No. » sussurrò.

« Cosa? »

« Voglio dire… non era esattamente un brutto sogno, solo che… era strano. »

Il ragazzo cominciava ad essere più lucido « Che cosa intendi con strano? »

In tutta sincerità, Hermione non lo sapeva però la parola strano era la prima che le era venuta in mente, quella che meglio descriveva,a parer suo, le immagini che aveva appena visto.

« Mione? » la incitò, vedendo che non rispondeva.

Ella si riscosse « Scusa Ron. » rispose « davvero, non è nulla. Mi dispiace di averti svegliato. »

L’abbracciò da dietro, più stretta « Non dirlo neppure per scherzo. » Le sfiorò il retro del collo con le labbra « Lo sai che ti amo. »

Le ultime parole le pronunciò talmente piano che la ragazza le udì a malapena. E se non fosse stato buio pesto, avrebbe visto il volto del fidanzato diventare color porpora.

Con una lenta torsione del busto, si voltò a sua volta, guardandolo con infinita dolcezza « Lo so. » lo baciò lievemente, sulle labbra, con un tocco leggerissimo, che non mirava a far proseguire la cosa.

Ron le accarezzò una guancia « Sei sicura che sia tutto a posto Herm? »

« Si. Non era nulla, davvero. »

« , » considerò lui con un’alzata di spalle « In tal caso, possiamo rimetterci a dormire? »

Hermione scoppiò a ridere « Sempre il solito pratico, tu, non è vero? »

Lo sguardo del ragazzo, per la prima volta, si fece fosco. La ragazza smise subito di ridere, stupita dal suo comportamento.

« Potrei esserlo molto di più…. » le sussurrò all’orecchio, con voce roca. Hermione rabbrividì, ma stranamente, la prospettiva di un nuovo amplesso non la stimolava quanto avrebbe dovuto.

« No, Ronald… io… » sospirò « preferirei cercare di dormire, se non ti dispiace troppo. »

Il ragazzo strabuzzò gli occhi « E meno male che non era nulla! Miseriaccia, Hermione! Io direi che, qualunque cosa tu abbia sognato, ti ha davvero scossa. »

La ragazza non seppe cosa replicare, ma, del resto, c’era davvero da replicare?

« D’accordo, » disse infine lui, abbracciandola ancora più stretta e facendola stendere insieme a lui « Non preoccuparti. Ricorda solo che se vorrai mettermene a parte….io sono qui. »

In realtà, Ron avrebbe voluto continuare la discussione, perché non sopportava l’idea che la ragazza avesse dei segreti per lui. Tuttavia, il loro rapporto era agli inizi, e lui non era sciocco o sprovveduto: sapeva benissimo che, tentando di forzare Hermione, lui l’avrebbe persa.

E questo, dal suo punto di vista, non era affatto accettabile.

Si sdraiarono l’uno nelle braccia dell’altra e si rilassarono al ritmo dei loro respiri. Ron si addormentò dopo poco più di un minuto, ma Hermione non riusciva a prendere sonno.

Non riusciva a spiegarsi la causa e, soprattutto, il significato di quel sogno. E, inoltre, temeva che, se si fosse riaddormentata, l’immagine di quella tenda, e di quel volto che cominciava a delinearsi dietro di essa, sarebbe ricomparsa. In quella circostanza, neppure il caldo abbraccio del ragazzo che aveva accanto riusciva a tranquillizzarla.

Le ore trascorsero lente, monotone, senza sonno. Solamente quando il sole cominciava a sorgere, Hermione si addormentò inaspettatamente e profondamente. E, nelle poche ore di sonno che precedettero il momento del risveglio, non ebbe altri incubi.

 

 

 

 

Ecco qui il secondo capitolo. Spero che vi sia piaciuto!

Per il momento i capitoli non sono lunghissimi, ma ho pensato che fosse meglio postare puntate meno lunghe ma più frequenti.

Ringrazio vivamente tutti i lettori ed in particolare chi ha inserito la storia tra i preferiti, ovvero: Celebrian, HermioneForever92, daphne 92, Lars Brack e Potterina Weasley.

 

Per Cassandra287 : sono molto contenta che la storia ti piaccia. Anche io sono un’estimatrice del personaggio di Sirius e ho pianto come una fontana quando me lo hanno fatto morire, Buaaaaaaaaaaa. Comunque, spero che l’idea su cui si basa la mia storia ti piaccia e che anche qst chap sia di tuo gradimento.

Per Potterina Weasley : grazie di aver aggiunto la storia tra i preferiti. Mi auguro che lo sviluppo della storia ti intrighi man mano che andiamo avanti con i capitoli.

Per Hermione Forever 92 : grazie mille dei complimenti. Anche se hai centrato parte della trama, non rivelo nulla di certo, perché sarà una storia piuttosto complessa, con risvolti numerosi. Spero ti piaccia anche il nuovo capitolo, cmq, fammi sapere.

Per Ginny Potter_95 : sono felice che ti piaccia la storia. È sempre bello ricevere i complimenti. Solo una cosa, però. Forse dipende da un mio errore di scrittura, ( infatti controllerò ), ma siamo alla fine del settimo libro, non del sesto. Solo, prima dell’epilogo, che potrebbe cambiare oppure no ( non anticipo nulla ). Riguardo poi agli occhi di Ginny, io ho prestato attenzione al film in questo caso, ma chiedo comunque scusa dell’errore.

Per daphne 92 : grazie mille degli apprezzamenti. Riguardo alla coppia della storia, posso dirti che è anche una sirius/ herm, ma, come ho detto, non voglio anticipare nulla. Che te ne pare del nuovo capitolo?

Ringrazio ancora e spero che i commenti siano numerosi. Perdonate eventuali errori.

Baci

Masked_lady

 

 

 

  
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