latha.
Harry schiuse gli occhi per poi richiuderli violentemente. Un lenzuolo di luce lo avvolgeva. Provò ad alzarsi, rinunciando poi al peso che lo teneva fermo sul divano.
Hermione – i capelli sparsi sulla schiena – giaceva completamente abbandonata su di lui. Si guardò attorno, accertandosi che nessuno fosse ancora rientrato dalla festa. Constatò dopo qualche secondo che dovevano essere tutti nei bagni a passare in rassegna il decalogo del perfetto sbronzoman.
<< Herm? - la toccò dolcemente. E fu dolce davvero, picchiettandole un dito sulla spalla chiara. Hermione emise qualche mugolio. – Svegliati Herm, è mattina. >>
Hermione aprì gli occhi, alzandosi di colpo. Guardò prima la sala, poi Harry ed infine se stessa. Impiegò all’incirca due secondi per razionalizzare il tutto, poi iniziò a mugugnare scuse e rimproveri mentre cercava di riconoscere e raccattare i suoi vestiti. Harry fu costretto a bloccarla per un braccio e a farla sedere accanto a lui. Hermione teneva stretta la camicia sul seno bianco.
<< Herm. Questa notte. Cosa? >> disse calmo.
Lei si torturò le labbra, poi tirò le maniche della camicia.
<< Lei diceva che per loro Ognissanti è sempre stata la fine di tutto. >>
Harry si alzò, lasciandola seduta, per recuperare boxer e pantaloni. Iniziò a vestirsi, poi strinse bene in vita la cintura. Si inginocchiò davanti ad Hermione che lo guardava con le lacrime agli occhi ed iniziò ad allacciarle la camicia, bottone dopo bottone.
<< Per noi potrebbe essere diverso Herm, diverso. Potrebbe essere l’inizio. >>
Arrivato all’ultimo bottone Harry alzò lo sguardo.
<< L’inizio di tutto. >>
Hermione sorrideva ed i suoi occhi erano vivi.
Fine.