Richiuse per l’ennesima volta
la valigetta dove aveva nascosto il cappotto, i guanti e il cappello. Mescolò i
numeri della combinazione, e fece scivolare l’oggetto sotto al letto. Quindi
si avvicinò allo specchio e si guardò, sorridendo trionfante: missione
compiuta. Finalmente. Dal comodino prese il flacone di lacrime artificiali a cui
aveva aggiunto un po’ di saliva di Sanae, quel tanto che bastava per far sì
che le lacrime portassero il DNA della ragazza. Si diresse nuovamente in bagno e
svuotò il contenuto nel water, poi tirò un paio di volte lo sciacquone per
avere la certezza che non rimanesse niente, e si infilò in tasca il flacone:
l’avrebbe gettato lontano da lì, per maggior sicurezza. Sperduta nel suo
subconscio, la coscienza provò a lamentarsi, ma non bastò per inculcare i
sensi di colpa nella sua mente: aveva raggiunto lo scopo prefissato, rovinare la
vita a Sanae Nakazawa, e questa era l’unica cosa che aveva in testa.
L’agente Yamamizu e l’agente Hakitawa non avevano fatto altro che seguire
gli indizi disseminati, poi erano bastati solo un paio di “suggerimenti” (le
lacrime che aveva lasciato quando aveva preso l’anello e la pistola) e tutto
si era risolto da sé; le tracce di burrocacao sulla guancia di Ozora erano poi
il tocco di classe, era bastato fare in modo che Sanae lo usasse, e lì forse
era stato il pezzo più difficoltoso. Ma nessuna fidanzata resiste all’idea di
regalare morbidi baci al proprio innamorato.
«Oca…» mormorò a bassa voce, aprendo lo scatolino dell’anello e
osservando la pietra scintillante, mentre le labbra si incurvavano in un sorriso
sadico.
§§§
Quando Sanae vide che l’agente
Yamamizu la stava aspettando al parlatorio, fu tentata di rifiutare la visita e
di farsi riportare in cella, ma qualcosa la spinse ad andare a sedersi e a
fissare l’agente di polizia dritto negli occhi.
«È venuta a informarsi su come
si sta qui? Bene, benissimo! Tre pasti assicurati, un tetto sopra alla testa, e
una compagna di cella che ha soffocato il proprio figlio di tre mesi perché
piangeva troppo!!- commentò Sanae causticamente –Può immaginare il terrore
con cui mi corico io? Ho persino paura a respirare, me ne sto ferma e zitta fino
a farmi venire i crampi nel timore che quell’armadio mi uccida come ha fatto
con il sangue del suo sangue!
«Mi ascolti, Nakazawa-san: io
non dovrei nemmeno essere qui! Il caso è chiuso, ma…»
«Ma…? Ha i sensi di colpa? Non
dorme di notte? Fa bene, perché io sono innocente!»
Aya notò che la permanenza nel
carcere aveva acceso il carattere di Sanae, invece di buttarla giù di morale:
nei suoi occhi lesse un fuoco che bruciava e giurava vendetta, zampillando odio.
«Io non dovrei dirLe quello che
Le sto per dire, Sanae, ma io Le credo…»
«Questa è bella!- esclamò
ridendo causticamente –E cosa Le fa pensare che io mi fidi di Lei?»
«Deve aiutarmi a trovare le
prove della Sua innocenza: qualsiasi dettaglio può essere estremamente
importante, Sanae. Mi creda.»
Qualcosa negli occhi di Aya
diceva a Sanae che poteva fidarsi di quella ragazza, che non doveva temere
niente. In fondo non era stata proprio lei a dirle che voleva trovare
l’assassino di Tsubasa ad ogni costo?
«Dicono che avrei ucciso Tsubasa
in quei 20 minuti che sono stata in bagno… in realtà qualcuno mi ha chiuso
dentro…»
«È sicura di quello che dice?»
«Sicurissima: qualcuno ha
bloccato la porta dall’esterno, impedendomi di tornare al tavolo. Avevo
lasciato il telefono sul tavolo perché era l’unico posto dove c’era campo,
quindi non potevo chiamare nessuno per farmi aprire. Dopo 20 minuti ho sentito
un rumore come di qualcosa che viene trascinato, così ho provato a spingere la
porta e mi sono accorta che si apriva.»
«Come mai non ne ha parlato
prima?»
«Perché subito credevo di
essermi sbagliata e di aver passato inutilmente 20 minuti in bagno; ma ho avuto
tempo e modo di riflettere, e sono sicura quando dico che qualcuno mi ha chiusa
lì dentro di proposito.»
«A questo la domanda è sempre
quella: chi? Davvero non Le viene in mente nessuno che potesse avercela a morte
con il Suo ragazzo e con Lei?»
Sanae rifletté qualche istante,
poi scosse il capo:
«Mi dispiace… Tsubasa era
amato da tutti… me inclusa.»
«Le prometto che indagherò
ulteriormente. Se davvero è innocente, La tirerò fuori!»
«Allora uscirò da questo
incubo.»
§§§
«Yamamizu, nel mio ufficio!»
intimò perentorio Kitano. L’agente lo seguì, chiudendosi la porta alle
spalle, e si sedette di fronte al suo capo.
«Qualche problema?»
«Tu, Yamamizu: mi è stato
riferito che hai fatto un sopralluogo non autorizzato nel locale in cui hanno
trascorso la serata gli amici della vittima.»
«Proprio così, e ho scoperto
tracce di trascinamento di un vaso davanti alla porta del bagno delle donne!»
«Yamamizu, davvero credi
nell’innocenza di quella donna?»
«Sì, fermamente. Ma non ho
prove.»
«Mi spiace, ma mi vedo costretto
a darti un periodo di riposo forzato. Consegnami l’arma e il distintivo.»
«Cosa??»
«Ho sbagliato ad assegnarti
questo caso, ho creato in te un’ossessione, e il modo migliore per togliertela
è stroncarla sul nascere.»
«Kitano ti stai sbagliando, sono
sulla pista giusta e…»
«Aya, la pistola…»
«Va bene, tieniti pure la mia
pistola e il mio distintivo: ma quando mi hai assegnato il caso hai detto che
ero l’unica che poteva risolverlo, ed è quello che farò. La Nakazawa è
innocente, e io lo dimostrerò. Con o senza il tuo aiuto.»
Uscì sbattendo la porta e si
diresse a passo svelto verso la scrivania di Mikiru:
«Penso che tu lo sappia già,
però te lo volevo anche comunicare di persona: Kitano mi ha sospesa, anche se
lui preferisce dire che mi ha offerto un “periodo di riposo”.»
«Stai scherzando??»
«Mai stata più seria. Ma tu
assicuro che dimostrerò comunque l’innocenza di Sanae, anche se dovessi
rischiare la carriera!»
«Aya, perché ti ostini su
questa strada? Sei davvero sicura che…»
«Vieni con me, te lo dimostrerò!»
Si recarono al locale e con passo
deciso Aya portò Mikiru davanti alla porta del bagno:
«Quello secondo te cos’è?»
le chiese, indicandole dei graffi sul pavimento che portavano fino ad una pianta
posta in un angolo.
«Sembrerebbero segni di
trascinamento…» rispose l’agente, chinandosi per osservarli meglio.
«Aggiungici i campioni di
terriccio che ho raccolto dallo stipite della porta e ho portato in laboratorio,
ottieni come risultato che la Nakazawa dice la verità.»
«Ammesso e non concesso che sia
davvero come dici tu… questo significa che l’assassino è ancora a piede
libero…»
«Proprio così, Mikiru. E quel
che è peggio è che condanneranno un’innocente!»
«Agente Yamamizu!- un ragazzo
raggiunse le due donne e si rivolse ad Aya, sventolando dei fogli –Sono
riuscito a compilare la lista che mi aveva chiesto: sono tutti i dipendenti del
locale, comprese le donne delle pulizie. Spero che Le sia utile…»
«Lo sarà…- mormorò Aya –La
ringrazio molto, mi è stato davvero utile!»
«Ne sono felice.» rispose il
ragazzo e, dopo aver salutato con un inchino, si allontanò.
«Cosa cerchi nella lista?»
«Non lo so ancora, Mikiru… però
nel frattempo ho un paio di cose da controllare… credo che questa lista ci
aiuterà a risolvere il caso…»
È davvero Sanae l’assassina di Tsubasa?
E adesso che succederà? Aya non può più indagare, e Mikiru non sembra
convinta nell'aiutare l'amica-collega... avrà ragione Kitano nel dire di aver
creato un'ossessione nell'agente Yamamizu, oppure c'è dell'altro? Ad ogni modo
Sanae è ancora in carcere, e adesso che è Aya è fuori dai giochi come potrà
uscirne? La mia mente malefica si è arrovellata per farvi rimuginare XD
E adesso ai soliti saluti:
Berlinene: certo che son precisa, rischio il linciaggio se ritardo XD
Scherzi a parte, la storia è finita, quindi l'unica difficoltà è connettersi
ogni sabato per pubblicare!
Melanto: coincidenze? Eheheh non credo proprio, troppo semplice affidarsi
al caso... io sono più machiavellica!! XD
Silen: complimenti, hai colto un particolare non indifferente, riguardo
la "passionalità" del delitto... va bene che Sanae è scema (*schivo
lanciarazzi di Only*) però da qui ad autoaccusarsi con una stupidaggine ce ne
vuole... Ti ringrazio per i complimenti sullo stile poliziesco, gli influssi di
FoxCrime servono XDXDXD
Saretta: ormai è chiaro che Sanae non è stata, in fondo in fondo le
voglio bene! Vedremo se Aya riuscirà a dimostrare la sua innocenza anche ora
che è stata "destituita"... chi leggerà vedrà XD
Eos: mi spiace, ma Genzo continuerà a rivestire un ruolo marginale,
anche se comunque sarà sempre presente... sono contenta che ti piacciano i miei
PG originali, ho lavorato molto per creare il loro background e incastrarli
nella storia... Per quanto riguarda il monumento, tieniti pronta, ancora poco e
potrai iniziare ad abbozzare l'opera!
Only: tessora, non ti fidi più di me? *cipcip* lo sai che ti voglio
bene, già ti ho ammazzato Tsuco... Tsubasa, non potevo distruggere il tuo
cuoricino... però ancora per un po' Sanae rimarrà in prigione... chissà se
Aya riuscirà ad aiutarla! Però tranquilla che mi sono messa una mano sul cuore
e ti ho pensato mentre scrivevo il finale *sìsì*
Alla prossima, Sakura crime's for you!