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Autore: _Lillian_    02/12/2014    9 recensioni
Paese che vai... Usanza che trovi? E' questo il detto no?
Ma per i dodici scapestrati, le usanze dell'Antica Grecia non saranno tra le loro preferite.
Niente campo per cellulari, niente tecnologia.... Solo allenamenti e una storia tutta da scoprire, piena di misteri.
Tra intrecci, triangoli, frecciatine e battibecchi... Riusciranno i nostri eroi a salvarsi e a tornare alla vita di sempre?
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Chapter 9

 

Ai piedi del grande Santuario, i cinque cavalieri di bronzo appena rientrati in patria dopo la loro missione, attendevano il momento in cui avrebbero potuto incontrare la loro Dea per poter essere messi al corrente della natura di quelle vibrazioni negative che ormai da un po' di tempo aleggiavano nell'aria. Nonostante tutto erano felici di esser ritornati a 'casa' e finalmente dopo tanto tempo avrebbero potuto rivedere amici ormai a loro cari per poi recarsi nei luoghi dove i loro cuori erano rimasti. I giovani si accorsero subito della mancanza di luce intorno a loro, era strano che in Grecia anche se in pieno ottobre il sole non ci fosse, come si notava l'assenza di un canto di uccellini, o dei suoni tipici della foresta circostante. Tutto intorno c'era una strana aura di tensione. Che fosse successo qualcosa alla Dea?

“Che strane sensazioni si odono e penetrano tra queste mura, le sentite anche voi amici?” disse un ragazzo castano con un armatura argentea a ricoprirgli il corpo. “Si Pegasus le sentiamo anche noi, ma non credo possa essere successo qualcosa alla nostra Dea, infondo è protetta da dodici cavalieri d'oro” rispose un ragazzo dai lunghi capelli neri mentre guardava l'apice del Santuario che dinanzi a se si stagliava.

“ODDIOOOOOOOOOOOOO PERCHÈ HO QUESTO COSO TRA LE GAMBE!?”.

Un urlo maschile si diffuse in tutto il Santuario facendo sobbalzare i cinque cavalieri che straniti e preoccupati iniziarono a correre più velocemente possibile verso le porte della prima casa. “Ma chi è che urla in questo modo in così giovane ora?” chiese un ragazzo che pur essendo cavaliere aveva tratti del viso delicati, quasi femminili. “Corriamo deve esser successo sicuramente qualcosa” sentenziò un giovane dagli occhi color cristallo e biondi capelli. I cavalieri di bronzo intrapresero la lunga scalinata per poi fermarsi dinanzi alla prima casa, quella dell'ariete. “Cavaliere di Aries è permesso?” chiese un ragazzo dalla chioma scura vedendo sull'uscio della porta comparire il giovane custode con un sorriso tirato ma gioviale sul volto. “Cavalieri di bronzo qual buon vento vi porta da queste parti?” chiese l'uomo. “Abbiam portato a termine la missione da Atena assegnataci e ora siamo venuti a far rapporto” rispose Crystal fissando la strana aria di tensione che negli occhi, di solito sereni di Mur, si intravedeva. “Prego entrate non stiamo fuori” disse Mur facendo accomodare i cinque giovani che osservarono l'uomo ancora più confusi, sia per lo strano comportamento sia per l'urlo udito poco prima. Sirio stava per prendere parola quando dal corridoio intravide un ragazzo biondo dall'aria stanca passarsi una mano sugli occhi. Il giovane intanto si accorse della presenza degli sconosciuti e ai suoi occhi risaltarono subito le armature, non dorate come era solito vedere intorno a se, ma comunque armature di cavalieri. “Mur chi è questo ragazzo? Il tuo nuovo allievo?” chiese Pegasus squadrando il giovane, che intanto si stava apprestando a raggiungere la sala senza mai guardare il maestro che dal canto suo faceva lo stesso, sapendo già a chi i bronze si stessero riferendo. “Lui è Bryan, un ragazzo proveniente dal futuro. È stato teletrasportato in questo Santuario pochi mesi fa e in effetti il suo ruolo può assomigliare a quello di un allievo da quando Zeus mi ha affidato la sua vita”. “Zeus!? Il grande Dio in persona!?” chiese sbalordito Andromeda. “Si proprio lui... ma non sono l'unico cavaliere su cui grava una responsabilità così grande, come può essere quella di avere tra le mani una vita, ad ogni cavaliere d'oro è stato posto sotto custodia un giovane del futuro...”. “Questo vuol dire che lui non è l'unico che abita in questo Santuario? Da quel che ci stai raccontando ce ne sono altri come lui” chiese Sirio interrompendo il discorso di Mur. “Ce ne sono altri undici che convivono con noi e si allenano ogni giorno sotto richiesta della Dea e di Zeus stesso. Sono giovani con usi e tradizioni diverse dalle nostre ma che con il tempo hanno imparato ad accettare adeguandosi ad un diverso tenore di vita, anche se con qualche disguido” disse Mur guardando Bryan per la prima volta, il quale capì subito a cosa si stesse riferendo il cavaliere suo maestro. I bronze osservarono il giovane ragazzo stupiti e curiosi di sapere che cosa ci fosse in quel futuro da cui dicevano provenisse e il perchè della sua presenza li.

Bryan prese posto e sorrise educatamente presentandosi. “Come ha detto il cavaliere dell'ariete, io sono Bryan James. Dalle vostre armature presumo voi siate cavalieri, e anche se di un calibro inferiore rispetto a quelli d'oro sono certo che tuttavia siate altrettanto forti”. I cinque annuirono e Pegasus sorrise di rimando al ragazzo così educato, che anche se diverso da lui in quanto modi di fare, già gli piaceva tanto. “Piacere noi siamo i cavalieri di bronzo al servizio della Dea Atena. Io sono Pegasus, il ragazzo dai capelli lunghi è Sirio, il biondino è Crystal, lui è Andromeda ed infine lui è Phoenix, non farci caso sembra burbero ma se lo conosci è un tenerone” disse il cavaliere di Pegaso scherzando e guadagnandosi un occhiata assassina da parte dell'interpellato. A Bryan non parve così tenerone.

“Mur cambiando discorso e ignorando questo demente, è da un po' di tempo che aleggia un'aura negativa... a cosa è dovuto?” chiese Phoenix. “Penso che spiegarvi la situazione sia a questo punto dovere della Dea. Vi accompagno al tredicesimo tempio. Bryan tu resti qui?”. Il ragazzo scosse la testa alzandosi e uscendo dal tempio insieme agli altri. I bronzi avvertirono l'aria di tensione che c'era tra il maestro e l'allievo ma preferirono non proferire parola. Ormai in prossimità della seconda casa sentirono le urla del cavaliere, suo custode. “COLE ACCIDENTI A TE! ALZATI!”. “Aldebaran è permesso?” chiese Mur. “Vieni amico, oh ragazzi ci siete anche voi, benvenuti!” rispose come al solito Aldebaran accogliendoli con un gran sorriso. Da una delle porte più interne videro spuntare una chioma bionda scomposta che poi si accorsero appartenere ad un ragazzo dagli occhi di uno strano azzurro acceso. “Maledizione Al ma che hai da sbraitare così di primo mattino, ho dormito solo due ore! Questi ritmi per me e il mio fisico sono deleteri!” disse il giovane sbuffando e accorgendosi solo in un secondo momento di tutte le altre persone presenti che lo guardavano a metà tra lo stranito e il sorpreso. “Ehm salve... voi siete? Io Cole piacere” disse facendo un mezzo sorriso per poi stravaccarsi sul divano e venir scaraventato a terra dal cavaliere del Toro. “Sei indecente! Presentati come si deve! Vestiti che sei in mutande e cerca di muoverti perchè ti voglio con me!”. “Va bene ma sta calmino mamma mia!”.

Poco dopo essersi reso presentabile e aver fatto le presentazioni con i nuovi arrivati tutti erano in cammino verso la terza casa decisi ad accompagnare Aries e i bronze dalla Dea. I cavalieri di bronzo guardavano intanto interagire Bryan e Cole e si domandavano come due caratteri tanto diversi potessero andare tanto d'accordo.

“VEDI DI FAR SPARIRE IL TUO GATTO O GIURO CHE VI FACCIO FUORI ENTRAMBI! NON E' POSSIBILE CHE IO MI RITROVI QUESTO MOSTRO PELOSO TRA LE GAMBE LA MATTINA!”. Le urla provenienti dalla terza casa fecero sobbalzare i nuovi arrivati non abituati a sentir tanto baccano in un luogo Sacro da sempre anche tempio del silenzio. Entrarono nella casa dei gemelli vedendo uno di loro stare di spalle e urlare a più non posso contro una figura da lui nascosta, tenendo malamente un gatto in una mano. “Scusa Kanon starò più attenta” disse una voce femminile atona. I cavalieri di bronzo si sorpresero nell'udire quella voce, avevano creduto fossero tutti maschi i nuovi allievi e ancor di più presero atto della loro non veritiera ipotesi quando videro sbucare una bellissima ragazza dagli occhi blu da una porta secondaria. “Kanon è possibile passare dalla vostra casa per favore” chiese il custode della prima casa interrompendo la ramanzina. Il cavaliere interpellato si girò verso Mur lasciando intravedere la ragazza dai lunghi capelli castani a cui stava facendo la ramanzina. Si sentirono a disagio nel vedere due ragazze al Santuario con il volto scoperto tanto che decisero di abbassare gli occhi in caso non fossero state già spose dei due gemelli. “Potete anche guardarle. Loro non sottostanno alla regola della maschera, non sono sacerdotesse né sono guerriere della Dea” disse Saga facendo la sua comparsa alle spalle di Summer che sobbalzò scattando in avanti. “Sono solo due rompipalle che intralciano la nostra vita da quando insieme a quegli altri sfascia minchia sono arrivate!” continuò Kanon fulminando la castana che intanto alzò gli occhi al cielo riprendendosi il gatto che poco gentilmente il cavaliere teneva con una mano e che intanto miagolava in segno di protesta. “Voi chi siete?” chiese la castana guardando dritto negli occhi gli sconosciuti che intanto a disagio per quella nuova situazione risposero. “Siamo i cavalieri di bronzo al servizio della Dea Atena, io sono Sirio, lui Crystal, Andromeda, Phoenix e Pegasus” disse indicandoli uno ad uno. “Oh, io sono Allison, lei è Summer” disse indicando l'amica che intanto sorrise. “ALLYYY! SUMMEEER! AIUTOOOOO!”. Una ragazza dai biondissimi capelli irruppe urlando come un ossessa nella terza casa ignorando bellamente i presenti. “Daisy! Ma che succede?” chiese Summer accarezzando i capelli dell'amica che intanto si era nascosta dietro al suo braccio. “Deathy questa mattina non è in vena di sopportarmi” si lagnò la bionda. “PUSTOLA GIURO CHE TI AMMAZZO! VA ALL'INFERNO! VA ALL'INFERNO DANNAZIONE!”. Gridò il cavaliere di Cancer irrompendo a sua volta nella casa dei gemelli. “Ah ah ah! Deathy devi prima chiedere il permesso per entrare, su non fare il maleducato!” disse la ragazza prendendosi gioco di lui. “Neanche tu lo hai chiesto bamboccia insolente!” disse Kanon fulminando la bionda esasperato. “VA ALL'INFERNO!”. “Ma mi ci mandi sempre! Rinnovati!”. “E allora ti uccido!” rispose il cavaliere sotto lo sguardo allibito dei presenti. Come osava quella ragazzina essere ancora in vita dopo essersi presa gioco di uno dei cavaliere più spietati che esistessero sulla faccia della Terra. Sirio rabbrividì al ricordo di quando il cavaliere della quarta si era accanito contro la sua Fiorediluna lanciandola con la sua telepatia, che fortunatamente l'aveva solo sfiorata, giù dalle cascate dei cinque picchi. “A questo punto preferisco l'inferno” disse la biondina scampando ad uno schiaffo del cavaliere a quanto pare suo maestro. “Ti odio dannazione!”. “Cancer! Lascia in pace Daisy, abbiamo cose più importanti a cui pensare ora” disse Mur richiamando all'ordine il suo collega. Quella mattina,di tranquillità non se ne poteva proprio avere. “Ma dove state andando tutti? E loro chi sono?” chiese Daisy rivolgendosi ad Aldebaran per poi volgere la sua attenzione ai bronze saint. “Te lo spieghiamo strada facendo ora andiamo da Ioria” rispose il Toro volgendole un sorriso gentile. I grandi occhioni blu della ragazza si riposarono diffidenti sui cinque ragazzi per poi addolcirsi per il cavaliere della seconda, Aldebaran era sempre stato gentile con loro, era proprio il caso di dirlo, Al era un gigante buono. Arrivati alla quinta casa Pegasus non potè far a meno di abbracciare il suo caro amico, abbraccio che venne ricambiato calorosamente da uno Ioria un po' troppo esaurito. I capelli scombinati, le occhiaie violacee a cerchiargli gli occhi e un colorito più pallido rispetto alla pelle greca che era solito sfoggiare. “Ehi amico ma che cosa ti è successo? Ti ha investito un uragano?” chiese Pegasus. “L'uragano April” sospirò pesantemente il cavaliere passandosi una mano sugli occhi. “April? Ma chi è Ap...”. “Sono io April! E il fatto di essere stata paragonata ad un uragano non fa altro che aumentare la frustrazione che in me c'è. Gli uragani uccidono, ma tu sei ancora lì” disse una ragazza castana entrando con eleganza nella sale e volgendo un occhiata omicida verso il cavaliere di Leo che sospirò ancora una volta. “Oh ma guarda altri cavalieri. Voi siete i leccaculo dei leccaculo o altri leccaculo della Dea?”. “April non essere scortese!” la riprese Ioria notando le facce sconcertate e furiose dei cavalieri di bronzo. “Quand'è che tu hai ricevuto il permesso di chiamarmi per nome cavaliere di Leo?” rispose imperterrita la ragazza squadrando le nuove figure che la guardavano a loro volta con sfida. Era una ragazza dall'indubbia bellezza ma aveva un carattere altezzoso e discutibile per una signorina. Dalla iena che si era mostrata sino a quel momento la videro addolcirsi di botto mentre iniziava ad intrattenere una conversazione con i suoi amici. Non degnava neanche di uno sguardo i bronze ne' tanto meno i gold se non fosse stato per Aldebaran. “Non avete ancora fatto pace tu e Ioria?” le chiese Cole fissando i suoi occhi in quelli della ragazza che sbuffò e negò con la testa. Era ancora adirata con Leo e non aveva intenzione di spiccicare parola con quest'ultimo finché non le avrebbe chiesto scusa, e se pensava giusto, quelle scuse non sarebbero mai arrivate. Tuttavia per quella situazione stava davvero male anche se al di fuori mostrava indifferenza, le dispiaceva aver perso la fiducia e il rispetto di Ioria che per lei fino a pochi giorni prima era stato come una sorta di fratello. “Dove stiamo andando?” chiese la castana volgendo i propri pensieri altrove, Bryan indicò le altre case mentre uscivano dalla quinta. Il gruppo era diviso in due, in testa c'erano i cavalieri che in silenzio proseguivano la scalata mentre dietro di loro i ragazzi che scherzavano e ridevano senza curarsi minimamente della situazione negativa e dei loro rapporti incrinati con coloro che gli stavano dinanzi. In prossimità della sesta casa videro Shaka che senza dire una parola si unì a loro, riservando prima un freddo saluto ai bronze e guardando poi i ragazzi di sfuggita dandogli infine le spalle. “Avevo avvertito il vostro cosmo e non sbagliavo” disse Virgo spezzando poco dopo il silenzio che si era creato. Un silenzio fatto di pura tensione dove i bronze notarono tutte le occhiatacce che i ragazzi gli rivolgevano. Sembrava che tra tutti i cavalieri, Virgo fosse colui che odiavano di più. Quando arrivarono alla settima dubitarono che dentro ci fosse qualcuno dato il silenzio tombale; si ricredettero subito dopo quando videro Dokho seduto con i gomiti sul tavolo e la testa fra la mani. “Maestro, si sente bene?” chiese Sirio avvicinandosi al cavaliere di Libra con fare preoccupato. “Oh Sirio, che gioia rivederti. Il vostro arrivo giova al mio animo così tormentato ultimamente” disse Dohko sorridendo e alzandosi. “Cosa vi turba grande cavaliere?” chiese Andromeda avvicinandosi. Dal corridoio uscì un ragazzo inquietante che li ignorò completamente come ignorò la marmaglia di ragazzi. “Ma che gli è successo?” chiese Ally osservando Michael lasciare la casa. Daisy fece spallucce e raggiunse il moro, curiosa di scoprire il motivo del suo comportamento. “È lui la causa?” disse Sirio fulminando i ragazzi posti all'entrata della settima casa. Dohko fece un cenno d'assenso e scosse la testa. “Non è di sicuro colpa di Michael! Sono i vostri adorati cavalieri d'oro che non sanno cos'è veramente la giustizia!” sbottò April riprendendo la salita seguita da tutti gli altri. I cavalieri si apprestarono a seguirli senza neanche rimproverarli, era inutile, le ramanzine non avrebbero risolto niente anzi, più stavano con loro più si rendevano conto di quanto le lavate di testa innalzassero ancor di più il loro spropositato ego infantile e battagliero. Peccato che le loro di battaglie, finivano sempre con urla e imprecazioni poco gentili. Quanto rimpiangevano le sane scazzottate.

“Mi hai stufato! Non voglio stare ad ascoltarti!” urlò una voce dall'ottava casa. Appena entrarono videro un ragazzo dalla chioma rossa lanciare sguardi di fuoco verso il cavaliere di Scorpio. “Ehi Milo!”. Scorpio si voltò verso Pegasus per poi sorridere stancamente e andare verso di lui. “Oh perfetto! Altri servetti! Dodici non ne bastavano, mi sembra ovvio!” sbottò lo stesso ragazzo. “Mark! Smettila! Cerca di calmarti e ascoltami!”. “Ascolterò solo quando TU smetterai di leccare il culo a quella Dea del mio... Non farmi parlare, direi cose di cui potrei pentirmi!” ringhiò il rosso spintonando il cavaliere di Scorpio. “Ehi Mark, respira” disse Ally appoggiandogli una mano sul braccio. Il rosso annuì e respirò profondamente cercando di tenere a bada la bocca. “Mark! Quante volte devo ripetertelo prima che tu mi dia retta? Devi piantarla di comportarti come un bambino! Ti ho già spiegato il perchè delle mie azioni anche se non mi compete, perché non vuoi comprendere?!” rispose esasperato Scorpio facendo girare verso di se il ragazzo che piantò i suoi occhi astiosi nei suoi. “Non ti compete? È questa l'amicizia che ci univa? Una sorta di legame imposto da qualcun altro e mantenuto dalle circostanze e dalla buona educazione? Lasciami stare Milo da te non voglio ascoltare niente né voglio avere più nessun legame, io NON VOGLIO comprendere te! IO non voglio più essere TUO amico! Sempre che lo siamo mai stati davvero. Chiaro il concetto?!” disse uscendo e trascinandosi la castana ancora attaccata al suo braccio. I restanti ragazzi fatta eccezione per Cole, osservarono Milo comprensivi, quando partivano i cinque minuti a Mark era evidentemente impossibile farlo ragionare e Scorpio non ci sarebbe di sicuro riuscito, soprattutto perché era a causa sua se il ragazzo si comportava così. “Non so più come trattarlo, solitamente è un ragazzo solare che scherza su tutto, ma... uff” disse Milo grattandosi la nuca. “E non è l'unico” rispose acidamente Ioria. “Però a me sembra che voi due siate quelli che tra tutti soffrono di più per questa sorta di lotta con i vostri allievi, o sbaglio?” chiese Crystal guardando la faccia depressa di Milo e quella sconfortata di Ioria. “Per me Mark è importante, all'inizio non lo volevo vendendolo solo come un ostacolo, ma poi vivendo insieme a lui sono stato investito dalla sua solarità e voglia di vivere. Mi sono accorto di avere un carattere molto simile al suo e per quanto io non voglia dimostrarlo per me è come un fratello minore” disse Scorpio passandosi stancamente una mano sugli occhi. “E tu Ioria? Cosa provi per quella ragazza? Amore?” chiese Sirio. “No, io non amo April, o meglio non la amo nel modo in cui tu intendi. Quando ho parlato di uragano April non intendevo una cosa negativa. April è un uragano di forza, volontà, gioia e carattere e io ho fatto presto ad affezionarmi a lei. Credo lei si senta una delusione per me solo perchè in un momento di rabbia non ho tenuto a freno la mia lingua. Chiederle scusa però va contro il mio onore e ammetterei che il suo comportamento sia qualcosa di giusto, ma così non è”. “Capisco”. “ Beh qualsiasi cosa sia successa si aggiusterà tra tutti voi tranquilli! Speriamo alla prossima casa di poterci rilassare un po'!” disse Pegasus guardando poi i visi ancor più sconfortati dei gold.

“TU SEI UNA GRANDISSIMA TESTA DI CAZZO!”. “Decisamente non c'è tranquillità in questa casa” disse con occhi sbarrati il cavaliere di Pegasus giunto con gli amici ai piedi della nona casa.

La scena che gli si parò davanti fu bizzarra all'ennesima potenza. Una ragazza dai lunghi capelli bianchi e rosa fulminava letteralmente il cavaliere di Saggittar tirandogli dietro qualsiasi cosa le capitasse a tiro. Cuscini, lampade, piatti, quadri, tutto veniva scaraventato contro Micene che prontamente schivava. “Si parlava di uragani... lei cos'è? Un terremoto?” chiese Andromeda sconcertato.

“SEI LA MIA ROVINA! E HAI ANCHE IL CORAGGIO DI CHIEDERE LA PACE TRA NOI!? GUERRA! GUERRA APERTA MICENE!” Urlò la ragazza come un ossessa. “Oh ragazzi... salve... accidenti piano Megan... prego accomodatevi... no Megan quello è di valore... prego entrate pure” disse Micene schivando prima un quadro e poi un vaso. I cavalieri rimasero li dov'erano mentre i ragazzi dall'altra parte della stanza se la ridevano di gusto e incitavano la ragazza... al sangue??.

“Ma che hanno questi ragazzi che non va?” chiese Phoenix guardando disgustato il cavaliere di Sagittar prendere un vaso in piena faccia. L'attenzione della ragazza parve finalmente essere catturata dai nuovi arrivati. “E voi chi siete?” chiese squadrando i bronze. “Siam...”. “In realtà non m'interessa. Mi state già sulle palle” disse la giovane per poi ricominciare a lanciare gli oggetti.

“Ma che cosa sta succedendo qui?” chiese un ragazzo dai capelli biondo miele accompagnato da altri due, una ragazzina più piccola rispetto a quelli che fin'ora avevano incontrato e un ragazzo dai capelli neri. Guardavano allibiti la scena della ragazza e di Micene per poi spostare lo sguardo verso gli amici intenti a ridere. L'attenzione di Phoenix fu catturata dalla ragazzina appena arrivata. Aveva lunghi capelli neri e occhi di un intenso verde smeraldo simili a quelli di... lei. Guardava la scena con espressione annoiata, come se tutta quella situazione avesse fatto parte della sua routine quotidiana già da molto tempo. La vide improvvisamente spostare lo sguardo e fissarlo nel suo. Blu e verde si scontrarono fin quando il cavaliere non decise di distogliere lo sguardo. Era difficile sostenere quel verde inteso e quei lineamenti che si affacciavano alla vita adulta... Vita che lei non avrebbe mai avuto modo di conoscere. Anche la ragazza fece lo stesso puntando i suoi occhi sul ragazzo biondo miele intento a recuperare la ragazza indemoniata. “E dai Meg stai distruggendo tutta la casa, piantala. Non è così che si risolvono le cose” disse il ragazzo esasperato. “Si ma così la mia anima trova pace!” rispose la ragazza lanciando l'ennesimo piatto a terra. Beh, almeno aveva cambiato bersaglio. Il ragazzo da dietro la chiuse in una morsa tra le sue braccia e la trascinò verso gli altri. “E voi piantatela di ridere non aiutate la causa” disse lanciando un occhiataccia ai presenti. “Ma voi chi siete?” chiese il moro arrivato pochi istanti prima con gli altri due. “Ve lo spieghiamo strada facendo ora andiamo alla tredicesima” disse Mur ancora una volta. “Andiamo dall'essere più utile sulla faccia della terra! Che bello!” disse Megan con vocetta stridula guadagnandosi un occhiata quasi sofferente da parte di Micene. “Tu che mi guardi? Leva i tuoi occhi dalla mia persona prima che te li cavi!”ringhiò l'allieva. “È scientificamente testato che lo farà data la sua alta quantità di incazzatura” disse Chloe mostrando per la prima volta la sua voce. “Vi prego di seguirci dalla Dea senza opporre resistenza e senza creare altrettanto caos ragazzi. Già è vergognoso cosa è appena successo in questa casa. Per quanto io sia dalla vostra parte non ammetto una tale mancanza di rispetto nei confronti di un cavaliere d'oro. O meglio non la ammetto nei confronti di nessuno e di nessun rango in particolare” disse Aldebaran squadrando una Megan contrariata ma ben consapevole di aver sbagliato. I ragazzi camminarono in silenzio accerchiati dai diversi cavalieri, i nuovi arrivati guardavano la scena sbigottiti. Pensando a tutta quell'assurda situazione non si capacitavano della presenza di quei giovani stranieri al Santuario e tanto meno non credevano possibile che questa cosa lo potesse stravolgere a tal punto. La forza e la fierezza dei grandi cavalieri più in alto nella scala gerarchica, piegata sotto i capricci e il poco rispetto di esseri umani senza alcun potere se non una lingua troppo biforcuta e un modo di fare rozzo e assai irrispettoso. Alcuni di loro già più di una volta da quand'erano li si erano beccati occhiate assassine, diffidenti e scocciate da parte loro, come se non avessero la minima paura di star sfidando cavalieri che seppur di bronzo, avrebbero potuto farli fuori in ogni momento.

“Io mi rifiuto di andare da quella tr...” disse April interrompendo il sospettoso silenzio carico di pensieri, prontamente interrotta dalle mani di Cole sulla sua bocca. “Anche io non voglio andarci ma la situazione non migliorerà se ci comportiamo così. Facciamo in modo che la cosa non ci scalfisca più di tanto e cerchiamo di fare gli indifferenti, solo così ci mostreremo a lei superiori”. Il cavaliere del Toro guardò con orgoglio il suo allievo anche se quest'ultimo non se ne accorse troppo preso a tenere a bada il carattere tanto pepato della castana. “Al diavolo l'indifferenza, io do fuoco a quella mocciosa!” sbraitò Mark cambiando direzione e avviandosi verso l'arena sotto lo sguardo sbigottito di Ally. “Ma Mark...” provò a dire quest'ultima ma fu interrotta bruscamente dall'amica.

“Dove credi di andare rosso?! Se devo essere indifferente io per imposizione, lo sarai anche tu. Quindi zitto e cammina!” disse Megan fermando il ragazzo per il polso. Mark la guardò con sfida per poi sbuffare, superare i cavalieri ed entrare con fare arrogante all'interno della tredicesima sala. Lady Isabel lo guardò stupita colpita dall'irruenza con la quale, il bel giovane, aveva aperto la porta. Più di una volta la notte precedente la Dea aveva avuto modo di ammirare i suoi lineamenti mascolini, gli occhi verdi lampeggianti di rabbia, la mascella squadrata, il naso piccolo e dritto. Tutto di lui urlava sensualità e bellezza, una bellezza che sicuramente aveva stuzzicato i gusti di colei che amava circondarsi di sfarzo e belle cose. Aveva tuttavia notato anche con un certo disgusto come gli occhi del ragazzo in più di un'occasione fossero corsi alla giovane ragazza annegata nel sangue, un ottimo esercizio a suo parere. A lei che tutto era dovuto e che tutto dalla vita aveva avuto, dava un immenso fastidio non poter ottenere le attenzioni dello stesso giovane che ora la stava fulminando con gli occhi. La sua attenzione venne catturata da altri rumori per poi spostare lo sguardo su alcuni dei nuovi presenti e lanciare un gridolino di gioia che infastidì la metà di loro.

“Miei cavalieri di bronzo! Come sono contenta che voi siate tornati sani e salvi da me! Oh quale dispiacere, se avessi saputo prima del vostro arrivo avrei preparato per voi un accoglienza diversa da quella che avete avuto” disse squadrando i ragazzi che intanto le lanciavano occhiate assassine e sanguinarie. “Mia Dea siamo lieti di osservare che le vostre condizioni fisiche siano delle migliori e lieti di annunciarle il nostro ritorno. Sempre al vostro servizio” disse Pegasus inginocchiandosi seguito anche da tutti gli altri.

“Ooh wow Lady Isabel è contenta? Altri cinque maggiordomi imperiali sono arrivati per servire le sue reali chiappe” disse Megan con un ghigno strafottente.

“Ah ah Megan, indifferenza su” la riprese Mark pavoneggiandosi. “Ti tiro un cazzotto sul naso rosso!” rispose la ragazza mostrando il pungo. “Secondo te riusciranno mai a non dare spettacolo?” chiese Daisy sporgendosi verso l'orecchio di Cameron che le sorrise mettendole un braccio attorno alle spalle. La risposta era no. Ovvio.

“Vi ho convocati tutti perchè ho un'importante avviso da darvi. Ho avuto notizie dal Sommo Zeus che tutti gli Dei sono stati avvisati del vostro imminente arrivo nei loro palazzi. Partirete tra...”

“Ciò significa che allora dobbiamo dividerci sul serio?” chiese con occhi tristi Ally, interrompendola. Mark notando l'espressione triste della ragazza che ormai gli stava tanto a cuore si avvicinò abbracciandola. “Ehi piccola peste guarda che in ogni caso ritorneremo tutti qui, ricorda che io non posso stare troppo lontano dai guai che combini, mi mancherebbero” disse facendole l'occhiolino e dandole un buffetto sulla guancia. La giovane arrossì per poi aprirsi in un meraviglioso sorriso che fece perdere un battito al rosso, tutto sotto lo sguardo sornione e le risatine degli amici che già tanto avevano capito. “Come dicevo, partirete tra due settimane” disse Lady Isabel leggermente infastidita dalla scena. “Ora potete anche smammare, non c'è più nulla da dire che vi riguardi. Miei adorati cavalieri anche voi potete andare, spero che la vostra giornata si svolga nel modo più sereno possibile”.

 

***

 

“E' odiosa! Spocchiosa, viziata, impertinente, scassa maroni, strega, GATTA MORTA!”. “April non credo serva a molto insultarla quando non può sentirti” la rimbeccò Daisy giocando con una ciocca di capelli di Ian. Tutti seduti sulle scale che dividevano la prima casa dall'arena, erano persi nei loro pensieri. Tutti tranne April che invece i suoi pensieri li esternava senza freni ma sempre con una grande eleganza. Cameron steso interamente su uno dei gradini contava le nuvole, Mark al suo fianco giocava con una pietra facendola rimbalzare sul palmo della mano destra a ritmo di una canzone che Summer stava canticchiando a bassa voce. Megan e Ally parlottavano tranquillamente tra loro mentre Chloe faceva lo stesso con Cole e Michael. “Uffaaa! Io mi sto annoiando! I cavalieri d'oro sono spariti e questo non è che mi dispiaccia ma in una così bella giornata non voglio stare segregata qui dentro!” sbuffò Daisy lasciando perdere i capelli di Ian e gettandosi all'indietro sulle scale, dando una testata al gradino superiore. “MAVAFFANCULO!” urlò dal dolore massaggiandosi la nuca. “Intelligente anche tu, non sai che sei su una scalinata?” protestò Michael applaudendo alla bionda. “Perché tu parli quando non dovresti?! Torna nella tua tomba!” strepitò Daisy alzando il dito medio. “Se vi state annoiando tanto, potreste venire con noi a Rodorio, i cavalieri hanno detto che stamattina avete dato il peggio di voi, con questo invito confidiamo nel poter vedere la parte migliore” disse una voce alle loro spalle attirando l'attenzione di tutti. “Rodorio?” chiese Summer a quello che se non sbagliava si chiamava Sirio. “E' la città che situata al di fuori del Santuario, lo protegge” rispose il cavaliere. “Perché noi non sapevamo della sua esistenza?” chiese April contrariata. “Beh questo noi non possiamo saperlo, ma se vi va oggi potete venire con noi” disse Pegasus facendo uno dei suoi sorrisoni. A molti dei ragazzi lui era quello sicuramente che meno stava loro simpatico. Sin da subito si era mostrato il leccaculo per eccellenza della bambola gonfiabile, ma l'idea di passare un intera giornata al di fuori di quelle antiche mura era troppo allettante. “Ci stiamo” dissero tutti insieme. “Oh finalmente vedrò dei negozi dove poter fare il mio amato shopping!”. April saltellava da un gradino ad un altro non riuscendo a fermare l'entusiasmo che l'aveva colta nell'apprendere la notizia. “Secondo me la tua è una malattia. Già sei stata in un centro di recupero per maniaci dello shopping ossessivo compulsivo?” sbuffò Chloe alzandosi dal gradino per poi prendere un mezzo infarto quando l'urlo di April giunse alle sue orecchie più assordante che mai. “Ehi! Ma cosa ti prende sei impazzita!?” la sgridò Cameron tappandosi le orecchie. “NON POSSIAMO ASSOLUTAMENTE USCIRE COSI' VI RENDETE CONTO IN CHE STATO RIVERSIAMO!?” urlò ancora la ragazza spaventando Ally che intanto si era avvicinata a quest'ultima per poter meglio capire cosa le stesse prendendo. “April! Piantala di urlare come una matta. Tzè!”. “Ehi rosso ma la pianti di stare scoglionato? Guarda che cavalieri in vista non ce ne sono” disse Megan alzandosi a sua volta. “Perché in che stato siamo?” chiese Bryan ignorando il siparietto. “Hai anche il coraggio di chiederlo! Mon dieau! C'est ne pas possible! I nostri abiti sono tutti sporchi, malridotti e demodè, non possiamo di certo mostrarci così!”. “Ah giusto, un attimo che chiamo Gucci! Oppure preferisci Prada o ancora meglio Louis Vuitton?” la schernì Ian. April sbuffò sotto la risata di tutti i compagni. “Beh almeno indossiamo i vestiti con cui siamo arrivati qui” disse Cole sorridendole. “Potete aspettarci in arena? Noi arriviamo subito” chiese Chloe. “Forse” sussurrò Cole. I cavalieri annuirono mentre i ragazzi corsero verso le loro case. Poco tempo dopo tutti erano in cammino verso il villaggio. I cavalieri osservavano straniti lo strano quanto originale abbigliamento dei ragazzi rimanendo sempre più affascinati da quel futuro al quale appartenevano. “La gente! Finalmente persone che non indossino armature o che siano ricoperti da orribile chiffon!” esalò estasiata Ally guardandosi in giro felice come una bambina il giorno di Natale. Era una cittadina assai graziosa fatta di case non molto alte e negozietti sparsi qua e la. Aveva molto l'aria di quei borghi medievali che con la scuola erano soliti visitare. La gente che li osservava era divisa tra chi lo faceva con un certo fascino chi con disappunto e paura. Mark si tirò i capelli indietro con una mano avvicinandosi ad una biondina dagli occhi castani. “Ciao bambolina, lo sai dicono che le meraviglie del mondo sino solo sette ma io, detto tra noi, non sono mai stato d'accordo” disse con aria da play boy facendole l'occhiolino. La ragazza dapprima impallidì per poi assumere tremila tonalità di rosso diverse fra loro. “Signore ma lei da dove viene?” chiese un'altra fanciulla avvicinandosi all'ammaliatore. “Vengo dai tuoi sogni bellissima fanciulla, stanotte ti rapirò per poi sposarti. Sono sicuro che tra i due chi vincerà una vita migliore sarò solo io” ammiccò. “Mark smettila! Le spaventi!” lo riprese Daisy puntellandosi i fianchi con le mani. “Mia dolcissima Daisy lo sai che come bionda nel mio cuore ci sei solo tu, non essere gelosa” disse prendendole la mano. “Piantala sfigato!” disse Megan sbuffando per il comportamento a dir poco indecente dell'amico. “Amore mio lo so che la tua voce dice una cosa ma il tuo cuore ne pensa un'altra, fidati però che le parole del tuo cuore arrivano al mio”. “Ma sparati!”. “Lei è davvero molto bello signore” disse una moretta avvicinandosi a Cameron che le sorrise dolce. “Mai quanto te, i tuoi occhi da cerbiatta sono ammaliatori, i tuoi capelli di seta mi invitano alle carezze, la tua pelle rosea ai baci”rispose il giovane sotto lo stupore generale. “Ci mancava solo lui”. “Ma certo che verrò a casa tua mio fiore di ciliegio” disse Cole poco più lontano intento a parlare con una giovane dai corti capelli castani. “Cole piantala!” urlò April indispettita. “April, mia adorata April!” urlò Mark avvicinandosi alla ragazza. “Tu cosa vuoi? Non te l'hanno data?”. “Adoratissima e veneratissima April il mio cuore palpita per te ogni secondo che passa ma è così indeciso tra te e la bellezza di un'altra castana da farmi star male. Ally adorata Ally sposami!”. “Mark smettila” disse Ally seria, fulminandolo. Il ragazzo rimase interdetto dalla sua reazione, solitamente non utilizzava mai quel tono. I cavalieri intanto guardavano allibiti la scena chiedendosi se fosse davvero stata una buona idea portarseli dietro. “State tranquilli questo rientra nella normalità cerebrale di quei tre, sono proprio fatti così. È scientificamente testato con loro che chi nasce tondo non muore quadro” disse Chloe con calma riferendosi ai bronze. “Beh è normale che dei bei ragazzi attirino, è una cosa che rientra anche nel mio quotidiano” ammiccò Pegasus in direzione della mora. Un pugno tanto forte colpì la testa del cavaliere. “Ahio Phoenix mi hai fatto male!”. “Smettila con queste stupidaggini e muoviamoci. Potresti raccattare i tuoi amici per favore?” disse infine rivolgendosi a Chloe. “Non credo mi ascolteranno ma se vedono un nostro allontanamento generale sono sicura che ci seguiranno”. E in realtà così fu, tra un ammiccamento, un pugno in testa, una sgridata e tante risa arrivarono dinanzi ad una struttura che aveva tutta l'aria di essere una scuola. “Una scuola?” chiese Ally guardandosi intorno. “È un orfanotrofio, qui abbiamo i nostri affetti più cari” rispose Crystal arrossendo non appena vide una bella biondina venir loro incontro. L'espressione di April si trasformò in un ghigno di consapevolezza. “Crystal!”. “Erii!” i due giovani si guardarono negli occhi per un tempo indefinito ignorando completamente il mondo intero. Michael si schiarì la voce ma non fece in tempo ad aprir bocca che una mandria di ragazzini urlanti li travolse. “I CAVALIERI! I CAVALIERI SONO TORNATIIIII E SONO VIVIIII!!” urlò una bambina. “LAMIAA C'E' PEGASUUUUS” urlò un'altra bimba. “Basta urlare bambini” disse una ragazza dai particolari capelli blu che sorrise dolcemente al cavaliere di Pegaso facendo allargare il ghigno sul viso di April. “Ah e così i vostri affetti più cari sono le vostre fidanzate!” sorrise la castana sorniona. “April fatti gli affari tuoi” disse Ian schernendola. “Gne gne gne”. “Veramente io e Lamia non stiamo insieme, siamo solo amici” disse Pegasus grattandosi imbarazzato la testa e facendo abbassare lo sguardo alla ragazza con un non so che di dispiaciuto. “Amico ma cos'hai nel cervello, i criceti obesi?” sbottò Cole meravigliandosi. “Beh se non siete fidanzati...”. “Mark smettila!” sbottò Chloe prendendo l'amico per un braccio.

Nel corso della giornata i cavalieri dovettero ricredersi sul parere che fino ad allora si erano creati sui ragazzi. Videro Mark, Cameron ,Cole e Ally giocare a calcio insieme ai bambini rotolandosi nel fango ogni volta che potevano e azzuffandosi quando la squadra avversaria segnava. Videro April vestire le bambine o con poche stoffe crear loro nuovi abitini donando grandi sorrisi per poi vederla rincorrersi con un Cameron intenzionato ad abbracciarla per sporcarla di fango, cosa che sfortunatamente per la ragazza, riuscì a fare. Videro Summer e Michael giocare a nascondino con i bambini più grandi e lasciarli vincere. Videro Ian insegnare ai maschietti più intrepidi mosse di autodifesa e Bryan leggere ai bambini più calmi, favole e racconti di animali, boschi e foreste incantate. Videro Megan stare in disparte con un unico bimbo e donar lui i sorrisi più dolci che tutti i presenti avessero mai visto sul suo volto facendo incantare più volte Cameron che per poterla guardare prese in pieno un albero durante la corsa con April. Videro Daisy ballare con le bambine e Chloe giocare ad un, due, tre stella. I bambini erano felici, ridevano come non mai e i ragazzi con loro. Se prima avevano avuto dubbi sul loro invito ora di certo non ne avevano più. Erano ragazzi dai sorrisi dolci, dalle parole gentili e dall'animo nobile. Purtroppo però la sera era giunta presto e i bambini dovettero tornare all'interno dell'orfanotrofio. Si salutarono calorosamente promettendosi a vicenda di ritornare a giocare insieme.

“Maaaaama ragazzi tutta questa attività fisica mi ha aperto una voragine all'interno dello stomaco” esalò sfinito Cole massaggiandosi la pancia. “Ma di tornare al santuario non mi va ancora però...”.

“Vi offriamo la cena se volete” propose Sirio sorridendo loro riconoscente per ciò che avevano fatto per quei bambini. “Davvero!?” disse Cole con occhi a cuore. “I soldi ce li guadagniamo, siamo dodici non possono pagar loro per noi” sentenziò Chloe facendo sbiancare il biondo. “E come potremmo mai fare Chloe?” chiese Summer. “Beh qualcosa sapremmo pur fare no? Siamo in una piazza gremita di gente, gli artisti di strada guadagnano così”. “Ti sfugge che noi non siamo artisti di strada?” chiese Michael stringendosi le braccia al petto. “CAMERON MA CHE FAI!?” urlò April vedendo l'amico arrampicarsi con una facilità disarmante sul muro di una casa. Saltò da una casa ad un'altra aggrappandosi sui più piccoli appigli. “APRIL PRESENTACI!” urlò il biondo. “COSA!?”. “FALLO!”. La ragazza si guardò attorno per poi sospirare e rivolgersi al poco pubblico che ora guardava meravigliato Cameron come tutti loro. “BENVENUTI SIGNORE E SIGNORI ALLA SERATA DEI TALENTI, STASERA SOLO PER VOI L'UOMO CHE SA ARRAMPICARSI SUI MURI YEAH!” Sorrise con il miglior sguardo ammaliatore la castana attirando l'attenzione su di se e facendo accorrere le persone. Cameron intanto saltava facilmente da un palazzo ad un altro, da un muretto ad un altro facendo acrobazie meravigliose che lasciarono di stucco tutti i presenti. Una bellissima voce si diffuse improvvisamente intonando una canzone ritmica e incalzante grazie alla quale Cameron riuscì a muoversi a tempo rendendo lo spettacolo ancor più bello. Tutti si voltarono verso Megan stupiti dalla bellezza e armoniosità della sua voce. Mark fece in tempo a prendere in prestito il pallone di un bambino intento a osservare Cameron iniziando a far palleggi impossibili con gambe, piedi, schiena e testa. “VENGASI SIGNORE E SIGNORI AD UDIRE LA MELODIOSA VOCE DI MEGAN JONAS E AD OSSERVARE LA BRAVURA DEL MIGLIOR CALCIATORE IN ZONA, MARK HENRY!”. Videro poi Summer togliersi le scarpe e salire su un alto muretto con una spaccata, alzarsi e iniziare a fare capriole doppie e triple in avanti e indietro senza mai cadere. “E SOLO PER VOI STASERA ANCHE LA GINNASTA SUMMER HAIDAN”. Alla voce di Megan si unì quella melodiosa di Daisy e quella maschile di Ian. A Mark si unì Cole con il quale iniziò un complesso dribbling. Michael e Bryan si misero da entrambi i lati del muretto per evitare che Summer in caso di caduta si facesse male. Mentre Ally mostrò ai bimbi quanto Pallino ubbidisse ai suoi comandi. L'applauso del pubblico e i loro fischi furono il miglior modo per far capire a colore che si stavano esibendo quanto fosse gradevole ciò che stavano facendo. Posando il pallone, scendendo dai tetti, smettendo di cantare, saltando a terra dal muretto, prendendo Pallino in braccio i ragazzi si inchinarono sorridenti mentre Chloe con un cappellino appartenente a Cole racimolava i soldi del pubblico.

“Siete stati grandi!” esultò Andromeda sorridendo ai ragazzi che risposero a loro volta con occhiolini e sorrisi. “Avete delle capacità strepitose!” disse Pegasus facendo sbattere i propri pugni contro quelli di Mark e Cameron. “Grazie!” risposero in coro.

***

 

“Pancia piena, Cole felice!” disse il biondo mettendo un braccio sulle spalle di Chloe che intanto alzò gli occhi al cielo. Avevano da poco salutato i cavalieri di bronzo che li avevano preceduti al Santuario per poi poter andare finalmente ognuno alla propria dimora.

“Beh hai mangiato come un maiale ce lo credo!” rispose Megan ridendo e camminando piano al fianco di Bryan che rise a sua volta seguito da tutti gli altri. “Meg, Daisy non sapevo aveste una voce tanto bella, per non parlare di te Ian, dato che sei sempre silenzioso credevo che azioni come il cantare fossero lontane anni luce dalla tua persona” sorrise Ally all'amico felice di come quella giornata fosse trascorsa e dimentica di ciò che pochi giorni prima le era successo al Santuario. In risposta gli interpellati sorrisero mentre Summer sbadigliò. “Sono un uomo dalle mille risorse Ally cosa credi?”. “Beh in effetti io pensavo ti appartenesse solo il mutismo” rise Summer prendendolo in giro. “Senti chi parla, dovresti essere più crudele con quel tiranno del tuo maestro, fossi in te gli pianterei così tante grane da farlo impazzire” disse April trasognante. “Ragazzi da Milo una volta sentii una cosa interessante, pare che ci fu un tempo in cui Saga prese il posto del Gran Sacerdote divenendo tuttavia un uomo crudele e facendo inginocchiare ai suoi piedi Atena e l'intero mondo. Solo che non sono arrivato a capire quando, come e perché tutto questo sia successo e se in realtà questa storia sia realmente accaduta”. “Saga cattivo?” sussurrò Summer pensierosa. “Perché adesso cos'è uno sterco di Santo?” schernì Cameron. “Lui non è cattivo, se non ho mai dato da fare a Saga è per il semplice fatto che secondo il mio parere lui sia un uomo buono che nella vita ha dovuto soffrire tanto. Non so se questa storia sia veritiera o meno ma se così fosse per essere ancora un cavaliere un motivo ci sarà. Non penso che glielo avessero permesso dopo aver compiuto misfatti crudeli e aver tradito la Dea”. “Summy ma cosa vedi di buono in lui? E come se io sostenessi l'assoluto diritto di Deathy di avere un posto in paradiso” disse Daisy guardando l'amica nello stesso modo in cui si guarderebbe qualcuno pronto a morire per sostenere l'esistenza reale di Babbo Natale. “I suoi occhi sono sempre tristi e distanti dalla realtà, ma sono di un blu così profondo e intenso da non poter credere che tali occhi possano appartenere ad una persona malvagia. Io preferisco stare al mio posto e aspettare che lui mi accetti come sua allieva e come sua amica se vorrà ma in caso contrario saprò di non aver dato altra sofferenza a qualcuno che forse non la merita” disse la ragazza guardando il cielo e pensando a due occhi tanto belli quanto misteriosi e lontani. “Santa Summer è tra noi!” sentenziò Cole unendo le mani verso il cielo mentre tutti si unirono ad una gioiosa risata che venne scemando alla vista della loro 'casa'. “Ecco il Santuario...” sussurrò Mark contrariato ritornando di cattivo umore. Ally sulle spalle del rosso che gentilmente si era offerto di portarla quando aveva notato il sonno pesare sui suoi occhi, gli accarezzò una guancia. Con pochissima voglia arrivarono ai piedi del Santuario ma ciò che videro non appena i loro occhi si alzarono verso le scalinate che li avrebbero condotti alla prima casa li fece piantare sul posto. La Dea al centro era accerchiata dai dodici cavalieri d'oro, sei da una parte e sette dall'altra, dinanzi a quest'ultimi sei cavalieri mai visti prima li squadravano dall'alto in basso con aria di sufficienza e indifferenza. Gli occhi dei ragazzi si puntarono in quelli dei rispettivi maestri ma li trovarono sfuggenti, ostili o semplicemente senza alcun tipo di emozione. Uno strano presentimento aleggiava nell'aria e qualcosa di poco piacevole sarebbe successo di li a poco, questa era una cosa per la quale i ragazzi avrebbero messo sul fuoco entrambe le mani.

“Cari ragazzi e ragazze ho un annuncio da farvi, per un disguido poco gradevole avevo mal capito la data della vostra partenza e con mio rammarico, profondo rammarico oserei dire, devo comunicarvi che la partenza è stata anticipata. Si parte adesso. Ovviamente tranquilli le valigie non servono ogni Dio non vi farà mancare nulla proprio come ho fatto io”.

Incredulità, occhi sbarrati, cuori che persero qualche battito e goccioline salate scendere lungo le guance. Assurdo...

 

Angolo Autrici *^*

 

Buonsalve dolci donzelle e donzelli (?)

Imploriamo nuovamente il vostro perdono ma in queste settimane non sapevamo davvero cosa significasse 'tempo libero'.

Mmmmh... Avete visto? I dodici hanno mostrato i loro talenti, voi vi riconoscete in qualcuno di questi?

Ma cosa ancora più importante, Lady Isabel ha mostrato nuovamente la sua gentilezza e la sua premura verso i dodici xD

Si, vi diamo l'autorizzazione per ammazzarla ♥

Quesito del capitolo: Secondo voi chi sono i nuovi sei cavalieri apparsi alla fine del capitolo?

Attendiamo risposte e recensite in tantiii ♥

Kiss Kiss Gossip G... No cioè, Kiss Kiss by _Lillian_ e Kotomy

   
 
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