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Autore: Shade Owl    03/12/2014    1 recensioni
Sconfiggere il destino è un'ardua battaglia. Lo sa bene Nathan Clarke, il quale si è preso sulle spalle più di un fardello, il più recente dei quali lo ha trovato in un bosco durante la caccia. Ma lui ha qualcosa che molti sembrano considerare solo una mera illusione, e che secondo il suo giudizio può portare enormi cambiamenti nel futuro: ha una speranza.
E la speranza di un uomo da sola dovrà tenere testa a mille difficoltà, sostenendo la piccola Athena attraverso un mondo ostile a chi, come lei, sembra avere un solo cammino davanti: quello della morte.
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STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nyx le permise di riposare per una decina di minuti prima di costringerla a rialzarsi, e subito dopo la condusse dagli altri Drow all’ingresso della caverna. Si erano già divisi a coppie o sistemati in disparte dopo aver preso alcune armi dalle rastrelliere vicine all’entrata, e avevano cominciato a lottare tra loro. Pur essendo un allenamento, Athena non poté fare a meno di notare che stavano usando spade e coltelli veri, non di legno come quelli a cui si era abituata con Nate, e soprattutto non ci andavano leggeri: più volte vide una lama cozzare contro la pietra tanto forte da produrre scintille, o gocce di sangue cadere dai tagli che i giovani Drow si erano inferti l’un l’altro. L’occhio le cadde in particolare su uno di loro, il cui braccio destro era coperto completamente da placche metalliche dalla spalla fino alla punta delle dita. Le ci volle un po’ per scorgere le rune incise qua e là sull’arto, e comprese che non si trattava di una protezione quanto di una protesi: il braccio gli era stato tagliato via.
- Qualcosa non va?- le chiese Nyx, mentre prendeva quello che restava dalle rastrelliere.
- Usate armi vere per scontri finti?- chiese Athena, osservando con un po’ di apprensione uno scintillio sinistro attraversare la lama ricurva che Nyx stava prendendo in quel momento.
- Scontri… finti?- ripeté con un sogghigno lei - Ah! Voi kivvin… credete sempre che basti fare finta per imparare. Pensi forse che facendo finta di leggere imparerai a leggere?-
- Ma questo che c’entra… non si può fingere di leggere!- esclamò Athena.
- Già. E non si può fingere di combattere.- replicò lei in tono duro, ficcandole tra le braccia una spada corta, un’ascia e un lungo bastone - Qui non siamo morbidi come voi kivvin, con tutte le vostre cerimonie e i vostri “per favore”, “scusatemi” e “mi dispiace”. Un passo falso e finisci come lui.- e indicò il Drow col braccio di metallo.
Athena si trattenne dal deglutire. In quel preciso momento faticava a immaginarsi Margareth in una simile situazione: ma come accidenti era riuscita a tenere il passo con quella gente?
- Oh, per Loth ed Elistraee…- sospirò Nyx, roteando gli occhi al di sopra della bracciata di lame tintinnanti che portava - E dire che fino a un minuto fa mi sembravi così promettente… vieni, allontaniamoci. Per un po’ voleranno coltelli.-
- Ma… che ce ne facciamo di tutta questa roba?- chiese smarrita Athena, trotterellandole dietro.
- Devi imparare a usarle. Tutte.- rispose lei - Non puoi mai sapere quali ti serviranno, non potrai contare in eterno solo su un’unica arma.-
- Nyx, io ho fretta!- esclamò - Non posso passare dei mesi qua sotto!-
- Non ci vorranno mesi!- ribatté scocciata lei - Sei già parzialmente addestrata, no? Cosa sai fare?-
- Beh… so usare la spada, e poi sono una cacciatrice… per gli umani lo sono!- sbottò, quando l’altra si voltò per scoccarle uno sguardo obliquo - Quindi so usare l’arco, la balestra e il coltello…-
- Ci hai mai combattuto?-
- Con cosa?-
- Con archi e coltelli.-
- Ho ucciso cervi e conigli, e ho scuoiato…-
- Insomma, no.- la interruppe Nyx, scaricando tutto in un angolo particolarmente isolato della grotta - Beh, vedremo cosa sai fa…-
- Mi fai parlare?- esclamò esasperata Athena, mollando le armi a sua volta - Stavo dicendo che ho anche imparato a usarli per difendermi, va bene?-
- Via, via, non scaldarti… devo sapere fin dove arrivi, o non saprò da dove iniziare.- replicò Nyx, in tutta tranquillità - Bene, allora partirei con la spada, per adesso, tanto per vedere quanto sei effettivamente preparata.-
Ne raccolse una da terra e gliela lanciò. Athena la afferrò al volo, crucciata.
- Mi spieghi perché combattere tra noi?- chiese - Siete cacciatori, no? Io lo facevo con Nate perché voleva che diventassi un Architetto, ma voi…-
- Beh, è solamente logica.- rispose Nyx, scrollando le spalle - Un animale non para i tuoi attacchi, non mette alla prova i tuoi riflessi. Solo i predatori più grandi e più pericolosi ti aggrediscono con armi da lancio, o ti prendono alle spalle… impara a farlo con qualcuno potente come un tuo simile e sarai in vantaggio con la maggior parte delle bestie che si incontrano di solito. Normalmente tu i cervi maschi adulti li uccidi con l’arco, vero?-
- Certo. Non è divertente farsi incornare.-
- Noi li uccidiamo con spade e coltelli.- disse Nyx, senza sorridere - E solitamente non riescono a caricarci in tempo.-
Alzò la spada, e Athena fece lo stesso.
- Bene, al lavoro.- disse - Fammi vedere cosa sai fare.-
 
Quella sera Kibir entrò nella sala delle udienze della Matriarca, oltrepassando le guardie senza degnarle di un’occhiata. Lei era già al suo posto sul seggio, in attesa del suo arrivo. Aggrappato alla sua spalla c’era un pipistrello adulto, a cui la Matriarca allungava periodicamente chicchi di frutta secca importata dalla superficie che pescava dalla ciotola lì accanto.
- Mia signora.- disse in Drowish con un inchino, quando la ebbe raggiunta.
- Kibir.- rispose lei - Grazie per la sollecitudine. Ho a lungo ponderato le notizie che mi avete riferito, e ho deciso che dobbiamo intervenire, in nome dell’alleanza che abbiamo con la gente di superficie.-
- Perdonate la mia impertinenza, signora, ma ero persuaso che avrebbe scelto di non aiutare oltre le nostre giovani ospiti.- disse Kibir, chinando il capo.
- All’inizio lo avevo pensato a mia volta.- concordò lei, allungando un altro po’ di frutta al pipistrello, che squittì soddisfatto - D’altra parte, l’inerzia potrebbe non essere la migliore delle decisioni, vista la situazione attuale. Così come gli umani, anche noi siamo talvolta soggetti alla Maledizione di Elistraee. Loth esige numerosi tributi di sangue, tanti quanti coloro che portano il Marchio. Se coloro che sono stati scelti dalla Divina Loth scegliessero di voltarci le spalle e unirsi a loro, il problema non riguarderà più solo la superficie, ma anche noi. Non voglio correre questo rischio.-
- Molto bene. Cosa ordinate, allora?-
- Devi partire subito per le Terre Luminose.- rispose la Matriarca, passando un dito affusolato sul dorso del pipistrello - Trova i Creatori del Nuovo Mondo e porta loro un messaggio. Informali sullo stato attuale delle cose e chiarisci l’equivoco, perché possano concentrarsi sulla situazione.-
Kibir eseguì un nuovo inchino.
- Come comandate.- disse - Se dunque non c’è altro, partirò immediatamente per la superficie.-
- Molto bene. Buon viaggio, dunque.- lo congedò la Matriarca, tornando a concentrarsi esclusivamente sul pipistrello.1
 
Athena si sfregò con energia il panno sulla testa per asciugarsi i capelli, rientrando nel dormitorio a passi lenti e rigidi: la giornata con Nyx era stata tutt’altro che riposante, e ancor meno soddisfacente.
La Drow l’aveva spremuta come un limone, fino all’ultima goccia: dopo l’allenamento con le spade, che le aveva procurato almeno tre volte i tagli che era riuscita a infliggere all’improvvisata istruttrice, erano passate al tiro con l’arco (per stavolta Nyx aveva deciso di lasciarle colpire al volo delle pietre, cosa tutt’altro che facile) e poi ai pugnali da combattimento, che le avevano procurato altri tagli. Infine, avevano usato entrambe due lunghi bastoni, e quelli l’avevano riempita di lividi e contusioni. Erano andate avanti così fino all’ora di pranzo, e durante l’intero pomeriggio si erano concentrate sull’allenare i suoi riflessi e i suoi muscoli: Nyx le aveva tirato contro dei sassi, e lei aveva dovuto schivarli tutti. Ogni volta che sbagliava direzione, o che si muoveva troppo lentamente, un nuovo livido o taglio compariva da qualche parte sulle sue braccia, sul suo addome, sulle sue gambe o sul suo viso, e una volta per poco non ci aveva rimesso un occhio, nonostante Nyx fosse stata attenta a non mirare direttamente alla testa. Doveva ammetterlo, già iniziava a non sopportarla.
In teoria, adesso che era arrivata la sera, aveva circa due ore di libertà prima del coprifuoco, e se avesse voluto avrebbe potuto fare una scappata in città. Tuttavia, non se la sentiva minimamente di fare come tutti gli altri apprendisti del centro di addestramento e uscire: era sfinita, di pessimo umore e indolenzita fino alle ossa. E poi Llenxia non aveva nulla di attraente ai suoi occhi, il giretto sommario che aveva fatto mentre l’attraversava con Margareth e Kibir era stato più che sufficiente.
Appena arrivata all’amaca recuperò il cappello e se lo mise rapidamente in testa, lo sguardo teso alla ricerca di eventuali spettatori indesiderati. La fortuna l’aveva assistita mentre si lavava, grazie ai numerosi paraventi e all’esiguo numero di persone presenti, ma non le andava di rischiare senza motivo. Poi, completamente esausta, si sdraiò sull’amaca ed esalò un vibrante sospiro di stanchezza, intenzionata ad addormentarsi immediatamente.
Tuttavia, la voce di Nyx vanificò quel tentativo.
- Oh, ma allora sei qui.-
Gemendo, aprì un occhio e le lanciò un ipotetico dardo infuocato, che lei non parve cogliere mentre la osservava con le mani sui fianchi.
- Che c’è ora?- grugnì.
- Non ti va di fare un giro? Vuoi davvero andare a letto così presto? Abbiamo due ore tutte per noi, ti conviene sfruttarle, sai?-
- Magari un’altra volta. O mai.- sbuffò, coprendosi gli occhi col braccio - Sono stanchissima, e non ho voglia di vedere nessuno. Nessuno, capito?-
- Piantala di fare la solitaria.- disse Nyx, saltando agilmente sull’amaca più vicina e sedendosi a gambe incrociate sulla tela.
- Non faccio la solitaria. Voglio solo finire l’addestramento e tornare subito in superficie. Le cose lassù vanno male, e…-
- … e… cosa? Sei l’unica a poter rimettere tutto a posto? No. Ci sono anche gli altri Sel Tresk’ri’s Beldroin, e loro sono più anziani ed esperti di te, no? E sono molti di più, tu sei da sola. Una ragazzina non farà certo la differenza.-
- Loro non faranno proprio un bel niente, va bene?- sbottò, alzandosi a sedere con rabbia - Tu non sai niente, Nyx, quindi chiudi il becco, d’accordo?-
Nyx aggrottò la fronte, forse offesa, forse incuriosita.
- Niente? E perché? Non è compito loro intervenire se ci sono problemi? Non è questo che fanno di solito?-
- Sì, ma… senti, loro non hanno idea di cosa succeda, sono stati ingannati, chiaro? Credono che sia tutta colpa mia, e Margareth è l’unica che…- scosse la testa, alzando le mani - Senti, sai che c’è? Non importa! Non sono affari tuoi!-
- E perché no?- chiese Nyx - Insomma, perché non parli un po’ con me? Sto provando a farti un favore, potresti almeno mostrarti minimamente amichevole con chi cerca di aiutarti.-
Athena le scoccò uno sguardo ostile.
- Allora, numero uno: chi ti fa un favore di solito non vuole nulla in cambio, e tu nemmeno mi hai detto cosa vuoi di preciso. Numero due, non sono nella situazione di chi può o vuole farsi degli amici.-
- Ma se davvero hai dei problemi, qualche amico in più ti fa comodo, no?- osservò in tono ragionevole Nyx.
Athena aprì la bocca per replicare, ma scoprì che non sapeva cosa dire, in realtà: Nate le aveva sempre insegnato a non fidarsi di nessuno all’infuori di lui casomai il suo segreto fosse venuto a galla, meno che mai in caso di sua improvvisa scomparsa, ma non l’aveva preparata a cosa fare di preciso se la colpa della sua morte fosse ricaduta proprio su di lei. Nessuno ci aveva mai pensato.
- Sai, dovresti pensare bene a quello che ti conviene, in certi casi.- disse Nyx, alzandosi senza però mostrare alcun risentimento - Beh, se proprio ci tieni, ti lascio da sola. Quando avrai deciso fammi un fischio, va bene? Tanto sarò nei paraggi, non è che vado da qualche parte…-
Si allontanò canticchiando sommessamente in drowish, e mentre imboccava la porta incrociò Nazdr che entrava. Gli fece appena un cenno, che lui non ricambiò. Anzi, la seguì con lo sguardo per qualche secondo, stringendo gli occhi con aria diffidente. Quando fu fuori portata d’orecchio e le parole della canzonetta che mormorava ebbero lasciato la stanza si voltò verso Athena e la raggiunse direttamente, senza cambiare espressione.
- Buona sera.- le disse senza alcun calore - Vedo che hai passato una giornata molto intensa.-
- Già.- ammise lei, massaggiandosi cautamente il livido accanto all’occhio - Non male per il primo giorno, eh?-
- C’è chi, il primo giorno, l’occhio lo ha perso.- disse in tono duro Nazdr - Ho notato che hai passato molto tempo con Nyx Colnbluth.-
- Coln…? ehm, sì. Nyx si è offerta di aiutarmi. Non è contro qualche regola, vero?- chiese, improvvisamente preoccupata di aver contravvenuto senza saperlo a un qualche codice di condotta che non conosceva.
- Nau.- rispose lui, scuotendo la testa, e Athena suppose che significasse “no” - Tuttavia, ti raccomando molta attenzione.-
- Già, sa essere letale con quei dannati sassi…-
- Non è ciò che intendevo.- replicò subito Nazdr - Nyx Colnblunth è da sempre una Nika, ma aspira a divenire una Shebali.-
Athena lo guardò con tanto d’occhi.
- Ehm… scusa, Nazdr, ma… non ho idea di cosa voglia dire. Non parlo drowish.-
Lui annuì.
- Nelgetha… perdonami. Un Nika è un membro del nostro popolo privo di casato, o uno straniero. In parole povere, non fa parte, come me e la massima parte degli abitanti di Llenxia, del casato dei De’Drextan.-
- Siete tutti parte della stessa famiglia?-
- Nau. C’è chi non ha alcun legame di parentela con la Ilharess Shi’nil o con qualunque altro abitante della città, anche se sono casi a’leain… rari. Io, ad esempio, sono nipote di terzo grado del secondo cugino del Qu’Abban Kibir Dûl Khazdîn. In ogni caso, io faccio parte del casato. Nyx Colnblunth no.-
- E questo ha importanza?-
Lui annuì.
- Come ho detto, aspira a diventare una Shebali. Una Drow non nobile in attesa di scalare la gerarchia sociale, per migliorare le proprie condizioni, entrare nel casato, far parte della comunità come nostra pari.-
- Beh, non ci vedo nulla di male.- osservò Athena - Vuole solo condizioni di vita migliori, no?-
- L’aumento del numero di membri del casato è senz’altro un bene, e presto avrà sufficiente credito per fare tale domanda e diventare una Shebali a tutti gli effetti.- concordò Nazdr - Ma ciò significa anche essere disposti a tutto. Un qualsiasi Shebali non esiterebbe a uccidere o usare altre persone per ottenere ciò che vuole. Noi Drow siamo senz’altro avvezzi a questo genere di comportamento, ma rimaniamo ugualmente guardinghi quando abbiamo a che fare con simili persone. Tuttavia trovo di cattivo gusto usare dei conblunthen come te per raggiungere tale scopo.-
Athena non rispose. Nazdr fece un cenno col capo e si avviò verso l’uscita, ancora scuro in volto.
- Aspetta!- lo richiamò Athena, correndogli dietro.
Lui si voltò, ancora accigliato.
- La parola che hai usato… con… cobl…-
- Conblunthen.-
- Sì, quella. Perché somiglia al cognome di Nyx?-
- Lei è una Nika.- rispose Nazdr - Dunque, non ha un cognome. Si tratta di un sostantivo. Quello che ho usato per riferirmi a te è solo nella forma plurale.-
- Ah… e cosa… cosa significa?-
Nazdr incrociò le braccia.
- Straniera.-
Detto questo si voltò di nuovo e se ne andò.

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1) Questa conversazione intera è in drowish tradotta in italiano per tre motivi: numero uno, essendo da soli, la Matriarca e Kibir non avevano bisogno di usare il linguaggio comune; numero due, dubito che uno solo di voi lettori parli il drowish, o almeno che lo parli bene abbastanza da capire tutto quello che si sono detti; numero tre, non ho la più pallida idea di come scrivere un'intera conversazione in drowish...

E vabeh... mi ci è voluto un po' di tempo, ma sono riuscito a scrivere anche questo nuovo capitolo. Scusate l'attesa. Devo ammetterlo, quando ho iniziato a usare un po' di più il drowish, verso la fine, ho cominciato a fare il doppio della fatica... ancora non lo mastico molto bene, e il mio dizionario è un po' incompleto.
Comunque, ringrazio come al solito 
Ely79, Alice Spades, Shiho93, Kira16, NemoTheNameless, FabTaurus, Lune91, Iryael, KURAMA DI SAGITTER, King_Peter, Jasmine1996, Terry5 e Wendy90, che mi seguono, e anche Iryael e Ciccy, che hanno cominciato a seguire a loro volta la storia. A presto!

   
 
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