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Autore: _Sam1998_    04/12/2014    0 recensioni
E ormai aveva perso le speranze, aveva rinunciato a volerlo trovare.
Cercare qualcuno che non si trovava era più doloroso del saperlo morto, ed era quel pensiero che affollava la mente del giovane mago di Lamia Scale: Lyon Vastia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Gray Fullbuster, Lyon Bastia
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo numero 2
-
Risveglio-
 



 

Ed ecco che Ichiya come suo solito piombava dal cielo dal pegaso meccanico e volante Christina per annunciare le sue notizie alla ormai dismessa Fairy Tail.
Quell'uomo suscitava sempre un certo timore nell'animo dei presenti, che temevano sempre di cadere vittime di una delle sue sciocchezze bestiali.
« Ichiya» disse Macao « Cosa vi porta qui?».
Tentò di ignorare i tre maghi a suo presso che come solito si divertivano ad infastidire le donne che capitavano loro a tiro prendendosela in quel momento con Laki e la povera Kinana.
L'uomo si alzò, sempre avvolto dallo sfavillio che ancora non si spiegava da dove uscisse, insomma, Ichiya non era di certo bello come volevano far credere.
« Buone notizie, men!» esclamò l'uomo.
E in quel momento tutti si fecero attenti, buone notizie, erano sette anni che non ne ricevevano nemmeno una, ormai erano convinti che potevano perdere la speranza.
Macao si soffermò a guardare i quattro maghi, dei quali a prendere possesso dell'onore della parola fu il brillante Hibiki di Blue Pegasus, un ragazzo molto intelligente e affascinante, molto popolare, a quanto dicevano, tra le ragazze.
« Abbiamo ricevuto notizie che la famosissima isola di Tenroujima scomparsa anni fa è miracolosamente tornata» spiegò suscitando non poco entusiasmo da parte dei maghi « O meglio, non è visibile ma i radar di Christina e del mio archivio magico l'hanno rilevata in un punto specifico del mare».
« Questo è fantastico! Papà dobbiamo andarci subito!» urlò il piccolo Romeo, che ormai non era più così piccolo, ma stava diventando un ometto bello e forte.
« Sì sì, però tu resti qui alla gilda!» sentenziò infine l'uomo afferrando il piccolo per la sciarpa che di certo non mancava affatto di entusiasmo « Avrò bisogno di te alla gilda!».
« Ma Natsu e gli altri? Papà li stiamo cercando da sette anni! Non li vuoi rivedere anche tu?».
« Andremo a cercarli, te lo prometto, e li riporteremo anche qui! Ma ora sta buono!».
Hibiki continuò con la spiegazione dettagliata e puramente insignificante su come era riuscito a rilevare quei dati, suscitando uno sguardo piuttosto annoiato da parte dei membri "anziani" di Fairy Tail.
« In sintesi» concluse infine con un affabile sorriso « Vi invierò le coordinate di dove abbiamo rivelato Tenorujima. Siete pregati di attendere l'upload del mio archivio».
« L'up-che?» chiese Wakaba da dietro la calca di maghi fortemente confuso.
E poof!
Come se fosse sempre stato nella loro mente ecco che un posto ben preciso si formò così dal nulla.
I maghi sgranarono gli occhi profondamente colpiti da tanta magia, per loro quello era come un miracolo, una vana speranza a cui aggrapparsi.
« Un momento!» sentenziò Laki interrompendo così quell'attimo di folle entusiasmo che si era creato « Chi ci assicura che si tratti veramente dei nostri compagni e non di qualcos'altro? Cosa ci impedisce di non andare lì e trovare invece una mera delusione?».
Ed ecco che l'apparente contentezza per quell'effimera e passeggera quasi vittoria crollò a quelle parole dannatamente vere, ecco cos'era il lato amaro e per niente speranzoso di quella novella: non vi era certezza.
Abbassarono tutti il capo amareggiati, domandandosi se mai prima di quel momento avrebbero mai potuto sperare in qualcosa di certo.
Ma c'era qualcuno in cui la speranza non era crollata, e giustamente una piccola spinta non guastava ai cari maghi che in quel periodo ne avevano passate veramente tantissime, e una peggio dell'altra.
« E allora? Siamo Fairy Tail no? Non abbiamo mai affidato il destino dei nostri compagni o della nostra gilda alla certezza o al caso!» urlò il bambino salendo su una cassa di legno per farsi vedere « Andiamoci! Andiamo in quel posto, cerchiamoli, chiamiamoli, proviamoci almeno. Solo quando saremo certi di aver dato il tutto e per tutto potremmo sfortunatamente arrenderci e deprimerci per i nostri compagni!» gridò con le lacrime che ormai stavano salendo agli occhi « Come direbbe il vecchio Master... Non sia mai che una famiglia abbandoni i propri membri nel momento del bisogno! Andiamo a recuperarli! salviamoli! Riprendiamoli con noi! Allora? Avete ancora voglia di deprimervi?» domandò alla fine del suo esaudiente discorso.
Macao fiero e soddisfatto si asciugò le lacrime che erano affiorate agli occhi sorridendo commosso alle parole del figlio.
« Hai ragione Romeo» affermò con entusiasmo trascinante « Però ugualmente rimarrai qui alla gilda!».
« Ma uffa papà!» ribatté il piccolo mettendo il broncio.
« Macao, Romeo, Wakaba, Laki e Kinana» affermò Max intromettendosi nella discussione « Penseremo noi a cercare i nostri compagni, voi restate qui alla gilda, abbiamo bisogno di qualcuno che la controlli!».
« Puoi contarci!» urlarono i due anziani « Ma state attenti, mi raccomando!».


E infine, dopo lunghe ore in mare aperto, con le onde che lambivano la barca su cui erano salpati alcuni di loro ecco che arrivarono a destinazione.
Max, Jett, Droy, Alzack e Bisca erano lì, raggruppati nel punto che praticamente rappresentava il luogo indicato loro dalle coordinate.
Rimasero silenziosi, in attesa, ma nulla, l'acqua era l'unica cosa che si mostrava loro in quel preciso momento.
Si maledirono per aver creduto e sperato anche solo per un secondo alle parole di Ichiya e Hibiki, aveva ragione Laki, non dovevano illudersi fino a quel punto, ora, nulla poteva colmare quel dolore che aveva cominciato a prendere piega nei loro corpi.
Era troppo crudele, era troppo straziante accettare ormai definitivamente la morte dei loro compagni.
Ma sul più bello che ormai stavano per gettare la spugna, forse un miracolo forse magia, l'acqua cominciò a gonfiarsi e lentamente un albero dalla chioma dorata e splendente rischiarò ai loro occhi impeccabile come non mai, più bello che mai.
E sotto l'albero spuntò la terra, in parte distrutta dal soffio del famigerato drago dell'apocalisse Acnologia, quel drago stupendo e letale che nemmeno quattro Dragon Slayer avevano saputo tenere a bada.
Eccola là, Tenroujima, e innanzi ad essa la figura perfetta ed eterea di una donna, dai lunghi capelli dorati e gli occhi verdi e intensi.
Si avvicinava sorvolando l'acqua verso l'isola, invitando i presenti a seguirla.
E chi non la seguì?
Nessuno!
La speranza era ritornata nei loro cuori, quella poteva essere davvero la loro ultima occasione per rivedere i loro compagni, i loro amici, i membri scomparsi della loro famiglia.
Arrivarono alla riva dell'isola e cominciarono a correre al seguito di quella figura, non la conoscevano, eppure volevano rivederla, volevano seguirla.
« Jett!».
« Ci penso io ragazzi!» urlò il mago entusiasta cominciando a sfruttare la sua magia per correre più veloce di loro.
Continuò a correre in un sentiero boscoso fino a quando non vide la figura scomparire verso destra, all'orlo di un precipizio.
Lì il terreno era secco e vi era in qualche punto di esso un rigonfiamento, come se vi fosse stato seppellito qualcosa.
"Non saranno mica lì sotto" pensò il mago scendendo lentamente a controllare per accertarsi del tutto.
« Aaaaaahhh!» urlò una voce che conosceva fin troppo bene mentre un ragazzo forte e dai capelli rosa a porcospino usciva da sotto il terreno « Acnologia maledetto! Vieni fuori e battiti con me subito!».
« Natsu?» affermò incredulo il mago.
Non c'erano dubbi, quel ragazzo era proprio Natsu, stessa voce, stesso entusiasmo, stessa euforia, stesso comportamento infantile, non poteva che essere altrimenti, ed era ancora giovane, era come se non fosse mai invecchiato.
E lentamente anche gli altri cumuli si mossero e anche Makarov, Laxus, Erza e gli altri si affrettarono ad uscire, confusi e storditi.
« Ci conosciamo?» chiese Natsu rivolto al povero mago.
« Sono Jett! Jett, degli Shadow Gear!».
« Quel Jett? Accidenti come sei invecchiato in queste settimane».
« Sono passati sette anni razza di idiota!».
« Ehi! Fiammifero ambulante, piantala di urlare come se fossi al mercato, si può sapere cosa ti passa per quella testa vuota che ti ritrovi?».
« Gray?».
In un attimo arrivarono tutti gli altri, ed ecco che la commozione affiorò nei loro sguardi nel vedere la gilda che avevano perduto completamente riformata, sana e salva come non mai.
Tra le lacrime generali e la confusione totale tutti si ritrovarono, alcuni ancora giovani, altri invecchiati, chi era ingrassato, chi dimagrito, o chi aveva cambiato solamente il taglio di capelli, ma comunque erano ancora lì, era ritornata la vera Fairy Tail.
« Perdonatemi. E' colpa mia» pronunciò lo spirito suscitando uno sguardo fin troppo confuso « Ho salvato la nuova generazione di Fairy Tail dal soffio di Acnologia. Ma purtroppo ho dovuto sigillare i loro poteri ibernandoli per sette lunghi anni all'interno dell'isola. Ma erano sempre stati vivi, ho vegliato su di loro per tutti questi anni, mi duole solo che ci sia voluto così troppo tempo liberarli».
« Che importanza ha? Adesso siamo di nuovo insieme!» urlarono tra abbracci e sorrisi.
C'erano tutti: Makarov, Laxus, i fratelli Strauss, i Rainjishu, Levy, i tre Dragon Slayer, gli Exceed, Erza e Gray, erano tutti lì, erano tutti così felici, tutti giovani, ma soprattutto vivi, e questo per loro era la grazia e la realizzazione di un sogno che pareva ancora troppo lontano e irrealizzabile.
« Meno male ragazzi!» sentenziò Alzack asciugandosi le lacrime agli occhi « Bentornati tra noi!».
I maghi appena risvegliatosi si guardarono confusi, non si erano minimamente accorti di aver perso tutto quel tempo, di aver gettato al vento sette anni, e di non essere nemmeno invecchiati.
Ma cosa importava?
In fin dei conti erano vivi, e anzi, avere sette anni in meno rispetto al mondo avrebbe permesso loro di vantarsene con gli amici e di riderci sopra, era sempre stato in Fairy Tail cercare il lato positivo delle situazioni.
« Bene, dopo questo momento di ritrovamento» affermò Makarov « Ritorniamo alla gilda? Ho solamente voglia di rivedere la mia adorata locanda!».
« Andiamo Master! Vi riporteremo indietro con la nave con cui siamo venuti».





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Note dell'Autrice:
Scusatemi tanto se le scritte e il testo del capitolo dovesse leggersi in piccolo ma ho riscontrato problemi qui su EFP visto che non mi cambia il carattere e la grandezza del testo se non quella del titolo.

  
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