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Autore: Foglia 21    04/12/2014    1 recensioni
Sentii Oromis sospirare nel sonno e voltai il muso verso di lui, che se ne stava rannicchiato su una delle mie zampe anteriori. Sembrava turbato, aveva il viso madido di sudore e i capelli appiccicati alla fronte. Borbottò qualcosa d’incomprensibile, poi si svegliò di soprassalto.
Genere: Erotico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Glaedr, Islanzadi, Oromis
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Aprii gli occhi nel buio della notte, dopo uno dei miei soliti incubi. Avevo di nuovo sognato la morte di Glaedr, con l’unica differenza che stavolta a guardarla non ero solo. La ragazza dagli occhi verdi era accanto a me, silenziosa e impassibile testimone della mia sofferenza. Mi misi a sedere sul letto e sospirai, stremato da quella situazione. Non avevo svegliato Glaedr, ma nel compenso mi resi conto di non essere solo nella stanza. Non vedevo nulla, ma sapevo che il maestro Isiros mi stava ascoltando dal suo giaciglio.
“Tutto bene?”
Non risposi subito, cercando invano di trovare le parole giuste per spiegargli. “Maestro…”
“Dimmi.” Con un lieve fruscio Isiros si alzò e accese una luce con uno schiocco di dita.
Osservai la pallida sfera argentea, che lottava contro l’oscurità rischiarando debolmente la stanza spoglia. Il maestro si avvicinò e si sedette al mio fianco, lanciandomi uno sguardo preoccupato.
“Ebrithil…volevo parlarti, prima che tu partissi. Purtroppo non ne ho avuto la possibilità.”
“Ma sono qui ora.”
Annuii e sospirai di nuovo. “Da un po’ di tempo sto facendo degli incubi…”. Gli raccontai tutto nel dettaglio e Isiros mi fece parecchie domande sulla ragazza. “L’hai già vista da qualche parte, Oromis?”
“N-no…”
“Ne sei sicuro? Potresti averla vista di sfuggita e poi proiettata nei tuoi sogni!”
“Non credo, maestro.”
“È impossibile! Ripetimi ciò che ha detto!” Isiros sembrava arrabbiato e la cosa mi turbò parecchio. Lui non era solito lasciar trasparire le sue emozioni.
Gli descrissi il dialogo ancora una volta.  “La conosci, non è vero?” Chiesi poi. “Si trova ad Ellesméra…”
“Sì, ma…”
“Ti prego, dimmi chi è!”
“Non posso farlo…”
Mi sentivo esasperato. “Ma perché continuo a fare questi sogni terribili? Succederà qualcosa a Glaedr? Ho bisogno di capire cosa mi succede!”.
Il maestro assunse uno sguardo comprensivo. “Stai tranquillo, troverò una soluzione. Parlerò con qualcuno che saprà cosa fare.” Sussurrò alcune parole a voce bassa e mi fece stendere.
Poco dopo crollai nel mio primo sonno senza sogni da molto tempo.
 
Sola e al buio mi ero rannicchiata tra le coperte del letto elfico e ripensavo al passato. Ero scappata da un popolo che mi venerava come una dea, ma che mi teneva prigioniera come una schiava. Eppure non potevo che pentirmene, perché avevo scatenato un inferno. Da quando mi trovavo nell’incantevole Ellésmera, che avevo visto solo di sfuggita, non ero mai uscita dalla stanza in cui mi trovavo. Un elfa dai capelli rossi mi portava i pasti e ogni tanto venivano a trovarmi la Regina e un Cavaliere dai capelli ricci. Era la prima volta che vedevo qualcuno con le orecchie a punta come le mie. Loro mi avevano rassicurata dicendo che non avevo alcuna colpa per quello che stava succedendo.
Ogni notte sognavo un ragazzo dai capelli e occhi grigi. Lo vedevo allenarsi, ridere con gli amici e parlare con un enorme drago dorato. Sapevo che anche lui mi aveva vista in sogno, ma non capivo ancora il motivo di questo nostro legame.
Gli uomini avrebbero attribuito tutto ai miei strabilianti poteri. Io non capivo neanche cosa ci fosse di speciale in quelli.
 
Ti ha detto con chi voleva parlare?
No, ha solo detto che troverà una soluzione.
Glaedr sbuffò un po’ di fumo dalle narici e fece qualche acrobazia in aria. Io mi trovavo ancora in stanza e fissavo il soffitto. Era appena l’alba e il maestro era già uscito.
Forse parlerà con gli altri Cavalieri.
Forse…
Non dovetti attendere molto per saperlo, infatti poco dopo Isiros irruppe nella stanza assieme al maestro Enos. Conoscevo quest’ultimo molto poco, ma mi era sempre sembrato un elfo dalla grande saggezza e perciò mi intimidiva.
Mi alzai e abbassai il capo in segno di rispetto.
“Oromis, io e gli altri anziani abbiamo discusso non poco su ciò che ha riferito Isiros e riteniamo opportuno che tu faccia ritorno ad Ellésmera.”
Cosa? Perché?
Osservai allibito entrambi. “Per quale motivo?”
“Incontrerai la ragazza che ha popolato i tuoi recenti sogni. Vogliamo capire qual è il vostro legame.”
Il mio cuore accelerò il suo battito.
Stai tranquillo. Borbottò Glaedr. Possiamo sapere chi è? Chiese poi facendosi udire dagli altri due Cavalieri.
“Una volta arrivati vi verrà riferita ogni cosa.” Rispose Isiros. “Partiremo tra poche ore, quando avrò sistemato alcune cose.”
“Verrai con noi, Ebrithil?”
L’altro annuì e poi i due mi lasciarono solo.
Bene, finalmente qualche risposta!
Già…
 
  
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