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Autore: Ino chan    04/12/2014    8 recensioni
Lo sparo è così improvviso e assordante che Rick per un momento che sia lui quello che è stato colpito. Si rivede sdraiato nell’erba con Shane addosso che cerca di tenerlo nel mondo dei vivi, ma poi capisce. Succede quando vede Beth portarsi una mano alla nuca e poi guardarla orripilata.
[5x08- Alternative ending]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dawn Lerner non può vederli, ma sa che ci sono. Gli sguardi di disappunto che seguivano Hanson ad ogni passo durante gli ultimi tempi. Quelli che gli bucavano la nuca , diceva lui, quelli che anche lei che avrebbe dovuto sostenerlo sempre e comunque, gli rivolgeva di sottecchi.
Li sente dietro la schiena, appuntiti come spilli, Grimes non vuole cedere, non vuole lasciare Noah e lei si sente sempre più vicina a fare la fine di Hanson.
-Allora l’accordo salta.-
-Ormai è fatta.-
Rick spinge indietro Noah con una mano sul petto, gli fa segno di incamminarsi mentre lui fa altrettanto.  Sono poliziotti  e una parte di lui, quella che è rimasta un mite vicesceriffo della Georgia, è convinta che non spareranno mai alle spalle.
Stupido, coglione, sentimentale sussurra una vocina da qualche parte nella sua testa, ma Rick continua a camminare. È già su una china pericolosa, deve darsi una calmata se non vuole discenderla completamente.
Lo sparo è così improvviso e assordante che Rick per un momento che sia lui quello che è stato colpito. Si rivede sdraiato nell’erba con Shane addosso che cerca di tenerlo nel mondo dei vivi, ma poi capisce. Succede quando vede Beth portarsi una mano alla nuca e poi guardarla orripilata. Quando alle sue spalle, Noah cade a terra come un sacco.
-Dawn perché lo hai fatto?- urla Sheppard fra il folto dei poliziotti immobili dietro di lei.


-Dawn perché lo hai fatto?-  Sussurra Hanson mentre un rivolo di sangue gli bagna un angolo della bocca.

Beth fissa il corpo di Noah bocconi ad un passo da lei. Quello che le ha sporcato il collo era il suo sangue e nonostante si sia pulita con una mano, lo sente scivolare fra le scapole come un rigagnolo viscido -Noah.- bisbiglia.
È troppo, troppo, troppo.  Alza gli occhi su Dawn che ricambia il suo sguardo dietro a quella maschera di stupore misto ad orrore che si è cucita addosso nel momento stesso in cui si è accorta di aver firmato la sua condanna a morte e prima che possa puntare di nuovo la pistola, le è addosso.
E’ una donna forte Dawn Lerner, addestrata a combattere, ma la furia che Beth sente in corpo è così forte da farle resistere al dolore di quel pugno che le arriva come un treno in faccia.
Beth la butta per terra, le sale sopra. Quando da piccole lei e Maggie giocavano alla lotta, era sempre lei a vincere, anche se era la più piccola e Maggie le tirava i capelli.
-STRONZA!- sfila dal loro nascondiglio le forbici chirurgiche -STRONZA PSICOPATICA!-
Affonda la punta della forbice una prima volta e il sangue la colpisce di nuovo. Sul viso, sul collo, è come una fontana che spruzza d’estate. E’ come la canna dell’acqua con cui si facevano gli scherzi a vicenda alla fattoria quando i morti viventi erano solo leggenda e suo padre sorrideva mentre aiutava la Chicca, la vitellina che la seguiva ovunque come un cane, a partorire.
Mena colpi senza guardare, mentre un silenzio di piombo riempie tutto e c’è solo lei, quelle forbici nel suo pugno e Dawn che piano smette di difendersi.

-BETH! BETH!-
Beth non si ribella quando qualcuno infila le braccia sotto le sue e la solleva dal corpo inerme di Dawn. E’ fatta, è finita, ha ucciso il mostro alla fine del libro, quello che ha la faccia che non ti aspetti e con esso ha ucciso anche sé stessa. Non ha più nulla da temere.
 Si lascia quindi prendere senza fare storie, senza ribellarsi,  e quando Daryl le alza a testa a forza , è uno sguardo opaco quello  che solleva su di lui fra la maschera di sangue che le imbratta il viso.
-Beth! Beth!-  Daryl la scrolla, le pulisce il viso con i pollici, per nulla disgustato da quello che ha fatto, e lei lo lascia fare, mentre lascia cadere l’arma del delitto accanto al cadavere di Noah.
Era solo Lerner il problema,  
sorride, di un sorriso spento, mentre Rick ottiene il permesso di andarsene, Solo lei.
Nessun capo degno di questo nome avrebbe permesso le botte e gli stupri. Nessuno.
Stupida lei che non l’ha capito prima.

Maggie lascia cadere il fucile e quasi inciampando nei suoi stessi piedi corre verso il gruppo  appena uscito dall’ospedale. Verso Beth raggomitolata fra le braccia di Daryl.
-BETH!- la abbraccia con tutta la forza di cui è capace e la tira a , sobbarcandosi il suo peso per qualche momento prima di finire in ginocchio sotto di lei.
Le pulisce  il viso con le mani e i baci che le fa piovere sulle guance e la fronte. Non le chiede nulla. Non è suo il sangue che le imbratta la faccia e i vestiti ed è l’unica cosa che le importa.
-Va tutto bene sorellina, va tutto bene. Siamo di nuovo assieme.-


Dopo aver seppellito Noah, ucciso da un solo colpo alla nuca, hanno deciso di accamparsi per la notte in un piccolo supermercato poco fuori Atlanta.
E’ una struttura bassa, tozza, facile da difendere visto che ha solo due ingressi, uno dei quali è stato bloccato con dei cassonetti della spazzatura dall’esterno.
E’ probabile che qualcuno ci abbia vissuto per un po’,  visto gli incarti di cibo sparsi per i corridoi, e il sacco a pelo srotolato  nell’ufficio del responsabile-Probabilmente è uscito e non più rientrato.-  commenta Glenn sollevando uno zaino  da campeggiatore.
Rick si chiude nelle spalle, meglio per loro, c’è della biancheria dentro, un kit per il pronto soccorso, tutta roba utile.

Per tutta la sera Beth è al centro dell’attenzione.
Il gruppo sembra a fare a gara nel coprirla di attenzioni e se Rick che le accarezza piano la testa mentre Glenn racconta cosa è successo durante il loro viaggio verso Washington , è la cosa più bella e rassicurante che Beth ricorda le sia capitata da quando ha aperto gli occhi in quell’ospedale maledetto, è Judith che tende le manine verso di lei con un versetto contento a farle davvero capire che è tornata a casa e che va tutto bene.
No, quasi tutto bene. Perché Daryl non le parla.
Dopo averla affidata a Maggie, non le si è  più avvicinato, non l’ha guardata nemmeno una volta per sbaglio  e Beth mentre si gira e si rigira sotto il telo cerato che Maggie le ha amorevolmente rimboccato addosso, inizia a pensare che sia colpa di quello che le ha visto fare.
L’ha lasciata che aveva paura di affondare il coltello nella testa di un vagante e l’ha vista uccidere una donna a forbiciate .

-Daryl. Daryl. Daryl.-
Daryl aggrotta la fronte e nel sonno mangiucchia un -Fanculo.- a mezza bocca.  Beth non vorrebbe ridere, ma non riesce a trattenersi. Si è sdraiata accanto a lui, ma invece di svegliarlo normalmente, ha iniziato a punzecchiargli il mento con la punta di un dito.
-Daryl da quando hai il sonno così pesante?-
Daryl starnuta arricciando il naso e Beth tira indietro il ciuffo di capelli con cui gli ha solleticato le narici. Daryl la fissa stralunato per qualche secondo, prima di borbottare un - Sarai stronza ragazzina.-
-Daryl.-
-Dormi Beth, ne hai bisogno.-
-Daryl sei arrabbiato con me?-
Daryl alza la testa di scatto  -Cosa?-
-Sei arrabbiato con me?-

No è che mi sento così in colpa che non riesco a guardarti in faccia.
Daryl stringe fra gli incisivi l’interno di una guancia mentre osserva il viso dispiaciuto di Beth a un palmo dal suo. Non ha idea di cosa diavolo le sia successo in quel posto, chi diavolo le ha fatto quelle ferite troppo fresche per essere frutto di quella notte in cui l’ha persa di vista.
Sa solo che è colpa sua,  perché non l’ha protetta.
-E tu?- le chiede -Sei arrabbiata con me?-
Beth aggrotta la fronte -Perché dovrei esserlo?-
-Perché è colpa mia se sei finita in quel posto.-
E’ il turno di Beth di alzare la testa di scatto e di fissare Daryl come se fosse impazzito di colpo -Daryl, ma che dici?- sibila.
-Beth fammi parlare.-
-No, perché come sempre dici solo cazzate!-
-Be…Ehi!-
Beth alza il braccio ingessato e affonda le dita nei capelli di Daryl mentre lo costringe a piegare la testa e ad arricciarsi contro di lei - Beth.- cerca di ammonirla questo, ma riesce comunque a stringerselo al petto .
Sono incastrati come i pezzi di un tetris su un pavimento umido e sporco, ma Beth finalmente si sente a posto -Ssssh, fatti abbracciare.- sussurra - Ecco così.-
Si sente completa.

-Ragazzina?-
-Uhm?-
-Sei maggiorenne,vero?-
Beth sgrana gli occhi e scoppia a ridere  e il suono della sua risata sembra quasi rimbombare nelle ossa di Daryl  che sorride  debolmente a sua volta - Sì, perché?-
-Perché ho la faccia fra le tue tette.-
-Non dirlo come se ti dispiacesse.-
-E chi ha detto che mi dispiace…Ahia, non picchiarmi col gesso però!-


Beth sfrega la bocca fra i capelli di Daryl mentre osserva la sua schiena abbassarsi e alzarsi lentamente. Dopo aver intrecciato le gambe con le sue e  averle poggiato una mano su un fianco, sembra essersi appisolato.
-Daryl…- lo scrolla piano - Daryl.-
-Beth…-
-Mi prometteresti una cosa?- gli chiede.
-Tutto quello che vuoi a patto che poi dormi.-
-Mi giuri che mi farai dormire accanto a te tutte le notti da qui a per sempre?-
-Sarò il tuo orsacchiotto oltre che il tuo cavallo a dondolo, promesso.-


La mattina dopo è Maggie a trovarli abbracciati e addormentati.
A otto anni Beth diceva che non c’era nulla di bello nel principe quando da bestia diventata uomo, che era molto più bello e dolce prima quando era insicuro dei suoi sentimenti e trattava Bella come se fosse stata di vetro.
 Maggie non può fare a meno di notare la presa di Daryl attorno ai fianchi della sorella, in modo in cui la stringe a sé forte , ma non troppo, come se anche nel sonno, avesse paura di farle male.
Ride pianissimo, tornando giù, sdraiata accanto a Glenn.
A quanto pare anche nel mondo dei mostri la Bestia trova la sua Bella e da lei impara ad essere un uomo, chissà se Beth dirà ancora che il principe non è poi così bello, quando si renderà conto che la favola che  da bambina la stregava così tanto , è diventata la sua realtà.

 

 

FINE.

 

Se vi va, mi farebbe piacere sapere che ve ne pare di questa storia.



 

 

   
 
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