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Autore: KillerQueen86    05/12/2014    1 recensioni
Rose si ritrova in un mondo che non conosce e deve trovare il modo per tornare indietro e aiutare il Dottore. Questa storia fa parte della serie 'Quarta stagione con Rose'
Si svegliò all'improvviso, la fronte appoggiata contro il vetro e il sole tiepido di Maggio che la riscaldava. Il treno sotto di lei sussultava tranquillo, per l'ennesima volta aveva fatto lo stesso sogno e per l'ennesima volta si ritrovava sveglia e nervosa.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jack Harkness, Rose Tyler
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quarta stagione con Rose'
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Note dell’autore: Rieccomi nuovamente qui. Devo dire che questi capitoli si stanno scrivendo da soli, è una sensazione fantastica. Non ho dovuto sforzarmi molto e spero che il risultato piaccia a tutti voi che state seguendo questa long.

Buona lettura.

 

Beta: Paolettazza e Feyilin

 

Capitolo 2

Il Brigadiere

 

Erano passati solo pochi mesi dall'ultima volta che si era ritrovata davanti a quella villetta.

Erano cambiate un po’ di cose. Innanzitutto lei non doveva essere lì e poi in quei mesi aveva imparato a vivere in clandestinità a Cardiff con l'aiuto di Jack che le aveva dato una nuova identità, un lavoro e un tetto sulla testa al Torchwood.  Con riluttanza aveva abbandonato il suo vero nome per uno fittizio in modo da poter viaggiare senza problemi e adesso era conosciuta come Marion Prentice.

L’ultima volta che era stata lì, era per cercare un supporto, un aiuto, adesso, invece, era lì perché aveva bisogno di risposte. Era passato il Natale, quello in cui avevano incontrato Donna e le notizie che giungevano da Londra non erano confortanti.

Suonò il campanello e aspettò paziente dando un’occhiata in giro, la Nissan Figaro verde pallido sempre parcheggiata lì sul vialetto. Sembrava che niente fosse cambiato. La porta si aprì e Rose incrociò gli occhi arrossati della sua vecchia amica.

“Ciao Sarah Jane” disse semplicemente con un sorriso timido sul viso.

“R-Rose?” rispose con voce roca e sorpresa, si avvicinò a lei e la abbracciò.

“Sei viva, grazie al cielo sei viva” mormorò la donna stringendola a sé. Stavolta Rose resistette alla voglia di piangere e si sciolse con riluttanza da quell’abbraccio.

“Dobbiamo parlare, ho bisogno del tuo aiuto” disse la biondina.

“Certo, vieni, parliamo dentro” disse l’altra asciugandosi una lacrima che era scesa sulla guancia. Si mise da parte per farla accomodare per poi chiudere la porta.

La casa era proprio come la ricordava, del resto non era passato molto tempo dall'ultima volta che era stata lì.

“Immagino che anche tu fossi a Londra” disse la donna indicandole il posto sul divano.

“No, in realtà per adesso sono a Cardiff” disse la biondina cauta, non sapeva bene come spiegarle tutta la situazione.

“Cardiff? Non sapevo avessi deciso di lasciarlo” disse sorpresa, Rose chiuse gli occhi e ignorò la fitta al cuore ricordando il momento in cui era scesa dal TARDIS.

“Non proprio, ti spiegherò dopo” disse rimanendo concentrata sul motivo per cui era lì.

“Immagino tu sia informata dei fatti di Londra” disse la ragazza guardandola.

“Oh sì, sono stata avvertita. I miei amici della UNIT hanno pensato bene di avvertirmi” disse abbassando lo sguardo.

“Non riesco ancora a credere che sia morto” continuò frustrata e addolorata, Rose le strinse le mani che teneva in grembo.

“Beh, credo di conoscere un modo per salvarlo, ma ho bisogno di entrare alla UNIT senza troppe domande” spiegò decisa Rose, pronta per quello che l’aspettava.

 

Scesero dalla macchina; erano in una deliziosa villa poco lontano dal centro abitato. Sarah le aveva detto che un suo fidato amico le avrebbe fatte arrivare dove loro volevano senza fare troppe domande.

“Quindi, tu arrivi da una linea temporale diversa dove il Dottore non è morto cercando di fermare i Racnoss?” chiese un po’ confusa Sarah.

“Esattamente, ora ho bisogno di scoprire che ci faccio qui e come posso aiutarvi” disse.

Le due si fermarono davanti al portone, Sarah suonò il campanello.

“Sicura che possiamo fidarci di lui?” chiese Rose mentre aspettavano.

“Tranquilla, è un vecchio amico del Dottore” la rassicurò.

La porta si aprì e una deliziosa e sorridente cameriera le fece accomodare fino allo studio; Sarah era in confidenza con la ragazza e a perfetto agio in quella casa. Nello studio un uomo anziano e una giovane donna dai capelli biondi erano seduti su un divanetto e sorseggiavano un drink mentre l’uomo parlava.

“Sempre a raccontare vecchie storie, vero?” esordì la giornalista attirando l’attenzione su di sé.

“Sarah Jane Smith” disse l’uomo alzandosi, i due si abbracciarono affettuosamente.

“Ti vedo sempre in forma Sir Alister” continuò Sarah con dolcezza.

“E spero, invece, che tu sia sempre in azione” incalzò lui.

“Non vi abbiamo interrotto, vero?” chiese guardando la donna.

“Niente affatto, stavo ricordando il nostro vecchio amico con mia figlia Kate” spiegò indicando la giovane donna accanto a sé.

“E’ un vero piacere conoscerla, mio padre parla spesso di lei” disse la donna stringendo la mano di Sarah.

“Vi lascio parlare tranquillamente, spero di rivederla presto” disse la giovane uscendo.

“Cosa posso fare per te e per la tua amica?” chiese guardando Rose con interesse.

“Perdonami, non vi ho presentato. Lui è il mio vecchio amico, il Brigadiere Lethbridge-Stewart della UNIT, lei, invece, è Rose Tyler, l’ultima compagna del Dottore” spiegò.

Il Brigadiere sembrò colpito dalla presentazione.

“Sempre più giovani vedo” affermò l’uomo.

“Ho letto parecchio su di lei, Miss Tyler, dispiace doverci incontrare in circostanze così tristi” continuò sorridendo.

“E’ per questo che siamo qui Alister”

“Dobbiamo accedere al TARDIS” aggiunse Rose, parlando per la prima volta.

“Non dovrebbe essere molto difficile, ma sapete bene quanto me che senza il Dottore il TARDIS non si apre” disse l’uomo.

Rose accennò un sorriso e tirò fuori la sua catenina con la chiave del TARDIS, il brigadiere si avvicinò sorpreso.

“Questa è …”

“La chiave del TARDIS. Sì, è proprio questa” concluse Rose.

“Ai miei tempi il Dottore non ha mai affidato le chiavi ai suoi compagni” continuò il Brigadiere piacevolmente sorpreso.

“Beh, certe cose sono diverse” disse Sarah guardando Rose e sorridendole.

Rose era soddisfatta, da lì a poco avrebbe potuto avvicinarsi al TARDIS e forse avrebbe capito meglio come fare a tornare indietro.

 

Fine

Capitolo II

   
 
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