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Autore: controcorrente    09/12/2014    1 recensioni
Noblesse oblige."La nobiltà comporta obblighi". L'obbligo della nobiltà, un privilegio ed un insieme di doveri a cui occorre piegarsi. Una carrellata di personaggi, sul modello di Maternalia. Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Benvenuti a questo nuovo pezzo. Qui andrò veloce per cui spero che vada bene. Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno letto sinora e spero di poter fare un buon lavoro in questa avventura. La raccolta, come ormai saprete, si occupa di guardare ai nobili.

 

  1. NON TUTTO E'CONCESSO

 

Non aveva mai pensato a quella possibilità.

Stava finendo i suoi studi, visitando la fiorente attività salottiera parigina, come ogni nobile della sua stirpe. Suo padre doveva essere fiero di lui, essendo un allievo eccellente. Conosceva molte lingue e poteva dire che il completamento della sua istruzione doveva necessariamente essere quel Paese.

Partecipare al Ballo di Parigi era una diretta conseguenza di questo processo educativo. Fersen non aveva mai obiettato, dal momento che, ormai lo sapeva, non avrebbe potuto avere altre possibilità di vivere in modo spensierato come stava facendo.

La Svezia lo aspettava...forse, addirittura, con una moglie.

Hans non lo sapeva.

Sua sorella Sophie non gli aveva detto molto, tramite le lettere...e poi, in tutta franchezza, quel futuro lo aveva sempre lasciato completamente indifferente.

Almeno fino a quando non aveva visto quella dama bellissima e leggiadra. Non gli era stato difficile notarla. Le sue movenze delicate avevano subito attratto la sua attenzione. Quella fanciulla, forse sua coetanea, si levava eterea nella sala, catturando gli sguardi di ognuno, senza nemmeno rendersene conto.

Hans strinse con forza i pugni. Non aveva mai pensato veramente al suo futuro. Aveva dato per scontato di condurre un'esistenza tranquilla e fiacca, senza domande o ombre...ma la sua sicura vita gaudente aveva subito un brusco tracollo. Aveva sperato di poter vivere accanto ad una fanciulla come quella dama mascherata, che avesse il medesimo, bellissimo volto, di poter udire la sua risata ogni singolo giorno della sua esistenza.

Subito aveva immaginato di poterle parlare ancora, di conoscere la sua famiglia e di chiedere, magari, al padre della giovane, la sua mano. Ne era maledettamente sicuro. D'altra parte, era un nobile.

Un nobile ricco ed influente con un futuro di prestigio.

Fersen aveva fantasticato molte cose, lieto di vedere come la giovane corrispondesse i suoi sentimenti e condividesse i suoi pensieri...ma quando quel biondo ufficiale si era messo in mezzo, puntandogli la spada contro, quel sogno si era infranto. Non aveva mai pensato ad una simile possibilità.

Ho ballato per tutta la sera con la futura regina di Francia, pazzesco! Pensò, tentando di fare dello spirito...e lo avrebbe fatto, qualche mese prima, quasi per vantarsi dell'accaduto. Quella sera, però, non aveva nessuna voglia di ridere.

Quanto successo gli lasciava addosso un profondo malessere, un dolore al petto così forte da lasciarlo senza fiato, quasi incerto come un povero sciocco. Fino a quella sera, pensava che, come nobile, ogni strada gli fosse aperta, accessibile...ma quel ballo gli aveva rivelato una verità crudele e meschina.

Per quanto volesse, non tutto gli era concesso. Poteva ottenere ogni prestigio, ogni titolo, senza alcun ostacolo...ma non quella giovane donna che tanto lo aveva colpito nel profondo. Fersen trovò quel divieto estremamente ingiusto ma doveva arrendersi a quella realtà. Ai nobili non mancavano lusso e privilegi ma queste due cose, sufficienti fino a quel momento, non lo portavano automaticamente alla felicità. C'erano cose che anche agli aristocratici erano negate.

Come l'amore...e lui aveva violato quella legge non scritta.

Si era innamorato di una donna che non poteva avere alla luce del giorno e, per quanto lo volesse, per lui non c'era niente da fare, ormai prigioniero di quell'anima innocente e pura. Era in catene...e nel pensarlo, compianse e benedì di conoscere quella felicità, pur sapendo di non poterla realizzare davvero. Perché la gioia era qualcosa d'intenso ed effimero...almeno per lui.

Tutto perse di significato.

Il lignaggio.

La ricchezza.

L'onore.

Ora, poteva affermare di conoscere con certezza i limiti del suo status...ma quel sapere, così bramato con ogni fibra del suo essere, aveva ora un che di beffardo. Ora sapeva...ma quel conoscere lo aveva solo reso infinitamente triste e vuoto. Aveva la possibilità di avere tutto quello che desiderava...tranne quello che voleva veramente.

Maria Antonietta di Francia.

Lei.

L'amore.

 

Ecco, ci voleva anche Fersen. Non poteva mancare. Questi sono i pensieri del famoso ballo in cui lo svedese incontra la futura regina di Francia. Il primo incontro, insomma. E'difficile rappresentare lo svedesino ma spero che vi piaccia. Ci saranno altri incontri tra loro. Mi viene sempre difficile definirlo ma non mi dispiace. Certo, è sveglio come Oscar per certe cose...però insomma non è malaccio. Colleziona delle figure color cioccolatino che sono assolutamente chic.

   
 
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