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Autore: nihaltali99    12/12/2014    2 recensioni
Finch è una ragazza timida e molto intelligente, ma soprattutto sola e adesso sta per raggiungere i famossisimi Hunger Games, perciò è sicura di andare a morte certa.
"Così la mia inutile vita si consumerà in un soffio, i favoriti mi cattureranno e se non lo faranno loro lo farà qualcun altro! Mi uccideranno e nessuno si ricorderà mai di me, per nessuno la mia vita avrà avuto un senso"
Fino a quando una notte non sogna un ragazzo, Laio. Laio è diverso da chiunque lei abbia mai incontrato, lui viene da un altro mondo e chi sa per quale motivo nei sogni la raggiunge. Anche lui è sempre stato solo, anche lui non è mai stato amato.
"Sono sempre stato solo, per mio padre sono un inetto, io non voglio uccidere, io non voglio essere come lui"
Forse è tutto solo un illusione, forse nulla è reale, ma se lo fosse?
Una fanfiction sulla coppia crossover FoxFace/Laio, spero vi piaccia :)
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Faccia di Volpe
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Walking through a dream
I see you
My light in darkness breathing hope of
New life
Now I live through you and you through me
Enchanted
I pray in my heart that this dreams never ends
[ … ] You teach me how to see
All that’s beautiful
My senses touch your world I never pictured
Now I give my hope to you
I surrender
[ … ] I see me through your eyes
Living through life flying high
Your love shines the way into paradise
So I offer my life,
I offer my love, for you
(I see you, Leona Lewis)

Sennar si trascinava a fatica, il corpo di Laio pesava sulle sue spalle e ad ogni passo i suoi piedi sprofondavano nel fango, ma doveva continuare, andare avanti senza una meta precisa, o Laio sarebbe morto.
Quel ragazzo non gli era mai andato a genio, doveva ammettere di essere tremendamente geloso, lui era potuto stare accanto a Nihal in tutto quel tempo in cui la ragazza aveva sofferto e Sennar, … be’ Sennar non era rimasto accanto a lei. Il ragazzo sapeva che non l’aveva lasciata senza un valido motivo, la sua missione era molto importante, ma non gli interessava, non poteva perdonarsi per averla fatta sentire così sola. Era questo il semplice motivo per cui odiava Laio, ma adesso, con quel corpo immobile e debole sulle sue spalle, capiva quanto era stato stupido ad averlo incolpato senza motivo. In quel momento, gli sembrava impossibile, ma lo considerava suo amico e sapeva che non avrebbe mai sopportato di perderlo.
Il mago si sentiva in qualche modo responsabile; avrebbe dovuto fermare quell’uomo, o ancora meglio, proteggere Laio, non lasciare che combattesse. L’immagine di quell’uomo crudele ancora lo tormentava, insieme a tutti quei visi dei fammin, quelle strane creature create dal Tiranno che sapeva essere costretti ad uccidere contro la loro volontà, eppure lui li aveva ammazzati tutti, uno per uno. Sennar non aveva mai ucciso prima, ma in quel momento, dopo aver visto il corpo di Laio trafitto, aveva provato tanto di quell’odio, di quella tristezza, che non aveva saputo resistere al desiderio di vendetta. Una scarica di adrenalina lo aveva percorso da capo a piedi, la sua bocca aveva cominciato a muoversi freneticamente, senza che potesse fermarla, tra le sue mani aveva cominciato a formarsi una sfera luminosa, aveva visto lo sguardo di terrore nei visi dei suoi nemici, un sorriso maligno gli si era disegnato sulle labbra, la sfera si era ingrandita e li aveva colpiti, tutti quanti, ed al loro posto non era rimasto altro che un mucchietto di ossa carbonizzate. Aveva utilizzato una formula proibita e di certo non andava fiero di ciò che aveva fatto, ma quell’orribile momento in cui Laio era stato trafitto lo sconvolgeva ancor di più. Il ragazzo non si era accorto di nulla, alle sue spalle si era messo il soldato nemico, Sennar gli aveva urlato di spostarsi, ma era stato troppo tardi, quella maledetta spada lo aveva trafitto da parte a parte. Sennar scosse la testa, non voleva rievocare quell’immagine una volta di più.
Finalmente riuscì a trovare un buon nascondiglio, la vecchia tana di qualche animale, abbastanza grande perché riuscissero a stare almeno seduti. Si infilò dentro e trascinò dietro di se Laio. Lo adagiò su un mucchio di foglie e si sforzò di aprirgli la camicia per esaminare la ferita, trattenne a stento un conato di vomito, era molto grave e malconcia. Nonostante la magia proibita glia avesse tolto molta energia, tentò comunque di curarlo, appoggiò le mani sulla ferita, si concentrò e cominciò a recitare una lenta litania; presto le sue mani si illuminarono di una luce azzurrina, non oscura e malvagia come quella che aveva creato con la formula proibita, ma calda e benefica, che fece migliorare almeno un po’ l’aspetto della ferita.
Laio ad un certo punto aprì gli occhi con una fatica tremenda, Sennar smise per un momento di curarlo < Laio! Sei vivo! Temevo che fosse già troppo tardi! > esclamò il ragazzo che subito lo abbracciò con forza, Laio gemette < Perdonami! > disse il giovane mago staccandosi immediatamente, il ragazzo cercò di tranquillizzarlo < Non…preoccupar… > ma una fitta di dolore gli mozzò il fiato < Non dire niente, penso a tutto io > disse Sennar ricominciando l’incantesimo, il biondo abbozzò un sorriso < Grazie > mormorò, Sennar sorrise, poi continuò a curarlo fino a quando non vide tornare Nihal.

Nihal corse a perdifiato, il cuore che le martellava nel petto per l’agitazione e la paura. Goriar l’aveva trattenuta più del dovuto, per ottenere quella maledetta pietra, aveva rischiato di perdere i suoi migliori amici, chi sa cos’era successo a Sennar e Laio in tutto quel tempo? Soprattutto era preoccupata per Sennar, non sapeva spiegarne il motivo, ma era un semplice dato di fatto. Tornò nel posto in cui li aveva lasciati, ma un silenzio irreale l’accolse; non c’era più nessuno, dove erano andati? Una lacrima le scivolo lungo la guancia < Sennar!? > gridò, ma non ricevette risposta < Sennar! Laio!? > gridò ancora, ma non udì neanche un suono. Avanzò, ma al primo passo sentì qualcosa scricchiolare sotto i suoi piedi, ossa, si allontanò di scatto disgustata, le osservò, erano bruciacchiate e lì vicino ce ne erano molte altre, anche il prato era bruciacchiato, i segni partivano da un punto preciso, poteva essere solo una cosa; magia proibita. < Sennar… > mormorò incredula, ma non era possibile, lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere, cos’era successo?
Cominciò a vagare per la foresta cercandoli disperatamente, < Sennar! Laio!? > continuava a ripetere come una cantilena. Ad un certo punto si sentì afferrare una caviglia, urlò per lo spaventò, poi vide uscire la testa di Sennar da un buco nel terreno < Nihal, sono io > disse tristemente, la mezzelfo sorrise e si precipitò ad abbracciarlo < Credevo che non ti avrei più rivisto > mormorò stringendosi a lui, il ragazzo si sforzo di sorridere < Anche io ho avuto paura > confessò lui, Nihal si staccò leggermente < Dov’è Laio? > chiese, Sennar abbassò lo sguardo, non poteva guardarla negli occhi mentre glielo diceva < Laio è stato molto coraggioso, ha combattuto come un vero cavaliere, dovresti essere fiera di lui > mormorò, la ragazza si adombrò < Che cosa vuoi dire? > chiese, Sennar si fece corraggio e parlò < E’ stato ferito gravemente e… rischia di morire, sto facendo il possibile, ma non… > si bloccò, qualche lacrima gli rigò il viso, Nihal rimase sconvolta, lo scostò di lato ed entrò nella tana. Laio era disteso per terra, la pelle bianchissima, respirava a fatica, ma la cosa più tremenda era l’enorme taglio che gli squarciava il ventre, la mezzelfo si mise una mano alla bocca per non urlare dal dolore e gli si avvicinò tremando. < Sei arrivata, temevo che non sarei riuscito a rivederti > mormorò il ragazzo con una voce talmente flebile che fu quasi impossibile sentirla, Nihal trattenne le lacrime e si inginocchiò accanto a lui, subito dopo Sennar si sedette vicino a lei e ricominciò, nonostante fosse esausto, a curare l’amico. Nihal accarezzò una guancia di Laio bagnata di lacrime, il ragazzo soffriva da morire, ma cercava il più possibile di non darlo a vedere, sapeva che i suoi amici stavano soffrendo per lui e non voleva che stessero ancora più male < Andrà tutto bene… te lo prometto > gli sussurrò Nihal stringendogli una mano, Laio abbozzò un sorriso, avrebbe voluto chiederle di non mentirgli, ma era convinto che Nihal lo stesse dicendo più a se stessa che a lui, così mormorò < Nihal…sto bene…non preoccuparti > la ragazza gli sorrise mentre una lacrima le scivolava lungo il viso, gli accarezzo nuovamente una guancia < Dovrei essere io a consolarti, invece sei tu che fai forza a me > disse cercando di farlo sorridere, ma Laio non ci riuscì.
Dopo un po’ la mezzelfo vide Sennar crollare, cadde a terra in preda a violenti tremiti, Nihal rischiava seriamente di impazzire, si volto preoccupata verso di lui e gli scosse una spalla < Va tutto bene! Ho solo bisogno di riposare! Pensa a lui! Sta tranquilla! > disse Sennar in tono deciso. Nihal non conosceva molti incantesimi, ma usò tutti quelli che le venivano in mente, cominciò a curare Laio con tutte le sue energie, senza fermarsi, Laio non sarebbe morto, non quella notte.

Finch non poteva credere a ciò che aveva appena visto. Aveva seguito la voce di Laio percorrendo un lungo corridoio completamente buio, fino a quando non era inciampata e caduta, aveva sentito l’erba tra le dita, si era alzata e il paesaggio che l’aveva circondata l’aveva fatta meravigliare, si era trovata in una foresta enorme, era notte fonda, anche se la ragazza non ne era a conoscenza, era normale che fosse buio nella Terra della Notte, dove per l’appunto la notte regnava perenne. All’improvviso aveva sentito qualcuno gridare poco lontano < Laio! > aveva urlato lei, si era messa a correre per raggiungerlo, e era stato in quel momento che lo aveva visto accasciarsi al suolo, quell’uomo orribile che gli aveva sfilato la spada dal corpo ridendo, con un’espressione sadica sul viso. Finch avrebbe voluto saltargli addosso, mettergli le mani al collo, strozzarlo, ucciderlo, ma il suo sguardo aveva incrociato quello di Laio, per un secondo, lui l’aveva guardata e le aveva sorriso, per un istante, poi un buio innaturale aveva avvolto ogni cosa.

Finch si ritrovò ancora una volta nella foresta, vide una strana figura camminare a fatica che le veniva incontro, fece qualche passo indietro, ma subito dopo si tranquillizzò, era solo un ragazzo, che portava sulle spalle qualcosa di molto pesante e non si curava minimamente di lei. Il ragazzo aveva una zazzera rossa spettinata e un accenno di barba sulle guance, data la poca luce, Finch non riusciva a distinguere il colore dei suoi occhi, ma dovevano essere piuttosto chiari, dato come brillavano nel buio. Non appena le fu vicino la sorpassò come se lei non esistesse, a quanto pare non poteva vederla e neanche sentirla dato che quando cercò di richiamarlo lui non rispose. Una volta che l’ebbe sorpassata aveva riconosciuto subito cosa stava portando a fatica sulle spalle < Laio! > gridò disperata, ma il suo amore non poteva sentirla, aveva perso i sensi e dalla sua ferita continuava a colare sangue che ricopriva ormai anche la schiena del ragazzo che lo stava trasportando che secondo Finch doveva essere Sennar. La ragazza lo seguì ansiosa e spaventata, stringendo la mano di Laio con tutte le sue forze. Ad un certo punto però il buio avvolse nuovamente ogni cosa.

Questa volta Finch si ritrovò in una vecchia tana di qualche animale. Davanti a lei una ragazza dai capelli blu e le orecchie a punta era accovacciata vicino a Laio, notò le lacrime che le scendevano lungo le gote e l’impegno che metteva nel curarlo. Stava usando la magia, nonostante Finch non l’avesse mai vista, ipotizzò che un fuocherello azzurro, acceso tra le mani della ragazza, potesse essere solo quello. Sennar invece si era addormentato, era completamente senza forze, aveva usato le ultime solo per Laio, e si notavano i violenti tremiti che ogni tanto il mago aveva, inoltre una grossa ferita gli percorreva il bracco e Nihal non sapeva come dividersi tra i due. Finch si inginocchiò affianco a Laio, gli strinse la mano, anche se lui non poteva sentirla. < Smetti di curarmi > disse ad un certo punto Laio, gli chiusi, un’espressione stanca sul viso, Nihal trattenne le lacrime che premevano con forza per uscire < Cosa…? > chiese < Basta con gli incantesimi, ti prego > sia Finch che Nihal non potevano credere a ciò che aveva detto, Finch senti un forte dolore all’altezza del petto, Nihal si sforzò di sorridere < Come fai a guarire se non ti curo? > disse < Non sento niente dal collo in giù, riesco a malapena a muovere le dita…ti prego, non mi curare più. > commentò il ragazzo e la mezzelfo, suo malgrado, fu costretta ad obbedire. < Che viaggio inutile è stato il mio… > cominciò a dire lui < Non dire sciocchezze! > lo interruppe Nihal < Vi ho raggiunti solo per farvi assistere alla mia morte. > mormorò, per le due ragazze fu troppo < Tu non morirai! > dissero all’unisono, anche se nessuno sentì Finch parlare. < Sarei voluto arrivare con te fino alla fine e aiutarti ad indossare l’armatura il giorno dell’ultima battaglia…avrei voluto vederti vincere ed essere finalmente felice. Non sono riuscito nemmeno a proteggerti > mormorò il ragazzo deluso, Nihal cercò in ogni modo di consolarlo, di dirgli che per lei era un eroe e che era questo che importava, ma Finch ormai non ascoltava più, non riusciva più a seguire la loro conversazione, tutta la sua felicità stava morendo sotto i suoi occhi, quella stella meravigliosa e pura si stava spegnendo. < Non è giusto! > esclamò ad un certo punto Laio, mentre calde lacrime gli rigavano le guancie < Avrei voluto poterle dire addio… > Nihal rimase un attimo sorpresa < Di che parli? > chiese, Laio non poteva dirle la verità, non avrebbe capito, così sorrise < Di un sogno… > mormorò < Un sogno bellissimo > disse, < Lo sai, è buffo, credevo che sarei stato io a perderla, invece sono quasi felice che sia il contrario, così almeno lei vivrà. Potrebbe anche vincerli quei maledetti giochi! > concluse amaro, Nihal lo guardò confusa, senza capire a cosa si riferisse, eppure lo lasciò fare, in quel momento le sembrava stupido mettersi a discutere per una cosa simile. Finch cominciò a piangere, lei invece capiva perfettamente, sentì il cuore stringersi in una morsa di metallo, strinse ancora di più la mano di Laio, la baciò mentre le lacrime le scendevano a fiotti. < Mi sarebbe piaciuto stringerla ancora tra le mie braccia, avrei voluto dirle un’ultima volta che… > si bloccò, la voce che tremava, < …che la amo > mormorò, Finch gli diede un piccolo bacio sulle labbra, non le importava che lui non potesse ne vederla ne sentirla, < Anche io ti amo Laio > gli sussurrò ad un orecchio. < Mi abbracci? > chiese Laio a Nihal, tremava di paura, già aveva la morte negli occhi, Nihal lo fece, lo sollevò piano dal giaciglio e lo cullò tra le sue braccia < Non mi fa male…ora sto bene > disse il ragazzo, il respiro calmo e regolare che pian piano si affievoliva, come il battito del suo cuore, < Ti amo Finch > erano state le sue ultime parole, Nihal lo tenne stretto a sé a lungo, fino a quando sentì il suo corpo immobile tra le sue braccia, e solo allora si permise di piangere disperatamente, singhiozzando senza ritegno. Nihal lo ridistese delicatamente per terra, gli accarezzò più volte il viso e gli chiuse gli occhi, gli richiuse la camicia, ma mentre la richiudeva si accorse di una voglia che non aveva mai notato, poco sotto il petto Laio aveva uno strano simbolo, un cerchio con una falce di luna più scura disposta orizzontalmente, la ragazza si chiese cosa fosse.
Poco dopo una forte luce avvolse sia Laio che Finch che si ritrovarono nella stessa stanza bianca in cui si erano conosciuti.

Laio vide Finch che lo stringeva a se < Finch… allora ti ho vista per davvero nella foresta, credevo di essermelo immaginato > la ragazza scosse la testa < Non l’hai immaginato, ti ho accompagnato fino alla fine, ho sentito quello che hai detto… ti amo Laio, non puoi immaginare quanto, ogni notte camminando in un sogno ti vedo e questi sono i sogni più belli che io abbia mai fatto > gli rivelò con guardo triste, ma con un leggero sorriso che cercava di trasmettergli tutto il suo amore, Laio sorrise < Io lo so che sei reale, che non sei un sogno, l’ho sempre saputo > mormorò, poi si baciarono, il loro ultimo bacio, il loro ultimo addio < Nei miei sogni sei reale > mormorarono all’unisono, prima che l’anima di Laio fosse finalmente libera e Finch si risvegliasse nell’arena, con il cuore spezzato.

Finch camminava senza meta, lo sguardo vacuo, inespressivo, avendo perso tutto, che senso aveva allora vivere? Assolutamente nessuno, senza Laio nulla aveva più senso. Laio aveva detto di essere contento che lei fosse ancora viva, lui voleva che vincesse, ma poi che avrebbe fatto? Sarebbe tornata in un mondo che l’aveva sempre rifiutata, che le aveva tolto la felicità ogni giorno, perché sarebbe dovuta sopravvivere? Perché? Fu mentre pensava a queste cose terribili che vide un tributo proprio davanti a sé intento a raccogliere delle bacche. Era Peeta, il ragazzo del distretto 12, non avevano neanche mai parlato, l’aveva visto solo di sfuggita, poteva ucciderlo, ora che era voltato di spalle, non si sarebbe accorto di nulla, ma perché avrebbe dovuto fare un gesto così orrendo e vigliacco, a cosa sarebbe servito? Decise di nascondersi dietro un cespuglio per osservarlo. Peeta non stava raccogliendo delle bacche qualunque, erano morsi della notte, bacche velenosissime, possibile che non lo sapesse? Solo uno stupido non avrebbe riconosciuto quelle bacche. Il ragazzo prese incurante una manciata di bacche e fece per mettersele in bocca, Finch non seppe perché lo fece, semplicemente non voleva vedere altre morti, così : < Fermo! Non mangiarle! > gridò; il ragazzo le gettò a terra terrorizzato e scappò via a gambe levate. Finch si permise un sospiro di sollievo, ma durò poco perché si accorse che il cespuglio dietro il quale si era nascosta era pieno di morsi della notte. Quelle bacche la chiamavano, una sola sarebbe bastata ad ucciderla, una sola avrebbe risolto i suoi problemi, avrebbe raggiunto Laio, ma non poteva farlo, cominciò a piangere nella più totale confusione e fu il suo corpo ad agire per lei, pur di far smettere il dolore che provava per la morte di Laio, le sue dita ne staccarono un paio dal cespuglio e, con mano tremante, lei se le infilò in bocca. Per un attimo Finch sentì una sorta di pace avvolgerla, poi iniziò l’inferno, i polmoni non prendevano più aria, la testa le girava vorticosamente, boccheggiava disperata in cerca di ossigeno, con un fuoco interiore che le bruciava la gola e lo stomaco, poi il suo cuore si fermò e un colpo di cannone accompagnò la sua morte.

Katniss strinse Peeta più forte che potè, quel colpo di cannone l’aveva terrorizzata, aveva temuto il peggio, ma per fortuna si era sbagliata completamente; Peeta era salvo.
I due ragazzi trovarono il corpo di Finch poco più in là, con gli occhi sbarrati che fissavano il cielo addolorati, < Non mi ero accorto che mi stesse seguendo… ho sentito una voce e sono scappato, forse era lei > disse Peeta, Katniss rimase in silenzio, avrebbe voluto dire qualcosa per quella povera ragazza, ma non conosceva nemmeno il suo nome, le aveva dato solo un nomignolo giusto per identificarla, Faccia di volpe, perciò non sapendo cosa dire commentò semplicemente con < Era furba > e queste furono le ultime parole dedicate a quella vita infelice appena perduta. La ragazza si abbassò e le prese le bacche che le erano rimaste dalle mani, notò incuriosita lo strano simbolo che la ragazza aveva sul palmo della mano, un cerchio con una falce di luna più scura posta orizzontalmente, ma non ci badò più di tanto. < Che fai? > chiese Peeta, < Forse anche a Cato piacciono le bacche > rispose con un sorriso furbo.

-Pochi giorni fa mi sono imbattuto in una scoperta molto interessante, che fino ad allora non credevo possibile; un flebile eppure solido ponte di legame tra due mondi. Stavo consultando vari tomi di magia proibita, quando trovai casualmente uno strano simbolo; un cerchio nero con all’interno una falce di luna più scura posta orizzontalmente. Ho impiegato molte ore per dare un senso a quella stranissima runa, ma più andavo a fondo, più mi sembrava tutto irreale e assurdo, l’idea di due anime così unite da creare un ponte tra due mondi, era per me insensata e soprattutto impossibile, dato che come ho sempre l’abitudine di ripetere, per me l’amore è effimero, mentre l’odio è eterno, ma è anche vero che il bisogno di certezze spinge gli uomini a gesti estremi e che una volta trovato uno scopo non possono essere contraddetti neanche dalla morte stessa. Per questo ora sono convinto che tutto ciò sia possibile; in base alle mie ricerche ho constatato che circa ogni cento anni nascono due individui provenienti da due mondi completamente separati e distinti, entrambi gli individui presentano il simbolo che ho già descritto e rappresentano un legame tra i due mondi, i due individui si incontrano involontariamente svariate volte ed è qui che si trova il ponte tra i due mondi, anche se ancora non riesco a capire come ciò sia possibile -
Estratto da uno dei libri neri scritti da Aster, il Tiranno, di suo pugno

NOTE DELL’AUTRICE:
E con questo capitolo è finalmente finita questa fanfiction! ;) Vi chiedo già scusa per il finale così tragico, ma in realtà ho creato questa fanfiction proprio per spiegare, a mio parere, la morte di Finch che mi è sempre sembrata molto assurda, dopotutto lei conosceva tutte le piante a memoria, era impossibile che si fosse fatta ingannare in modo così stupido da Peeta, perciò per mia pura curiosità ho incominciato a fare delle ipotesi, fino ad arrivare a questa storia! XD Spero davvero che vi sia piaciuta e che vi abbia emozionato! Ringrazio tutti quelli che hanno seguito questa storia, chi l’ha messa tra le preferite, seguite, o ricordate, ma anche un grazie particolare a Drachen, Magicadark007 e Dibeh che mi sostengono sempre e senza le quali non sarei (spero ^^”) migliorata così tanto! < 3 Be’ grazie ancora a tutti e alla prossima fanfiction! ;) :3
PS: ho aggiunto, come avrete notato, delle citazioni dal libro di Licia, come ad esempio in alcuni dialoghi. Inoltre ho cambiato leggermente la morte di Laio che in realtà impiega qualche giorno a morire invece di uno.
  
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