Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: Minako_86    07/11/2008    7 recensioni
Gabrielle ha ventidue anni ed è decisamente bassa per la sua età. Vive a Parigi ed ascolta solo musica classica. In che modo una ragazza così potrebbe entrare a far parte del magico universo della boyband per ragazzi più conosciuta d'America?
E se fosse il destino a "recapitarle" i fratelli Jonas a domicilio perchè lei possa aiutarli a tirar fuori la loro anima, quella vera?
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi ho sconvolte, ammettetelo

Vi ho sconvolte, ammettetelo!x3 Sapevo che non ve lo sareste mai aspettato, ma, ricordatevelo, io sono il male e posso tutto!XD Altro capitolo della lunghezza più o meno del precedente. So che siete abituate a dosi più "corpose", ma con tutto quello che sta succedendo, non voglio correre il rischio di strafare. Come si dice: il troppo stroppia!x3

 

Quindi ora vado ai ringraziamenti e poi via con il capitolo!=)

 

Tempe: ecco, ecco, ho aggiornato abbastanza in fretta? x3 Non uccidermi, ti prego, almeno in nome dell'affetto che provi per me. Kev... eeeh, l'uomo della mia vita sta per tirare fuori una parte molto nascosta di lui. Voglio riuscire a fargli compiere una sorta di trasformazione... Voglio farlo uscire dal solito personaggio per poi farcelo rientrare, con qualcosina in più!x3 Vedrai, vedrai...

 

agatha: wow, ben 2 recensioni.** Ora puoi smettere di scervellarti, almeno in parte. Qualche risposta qui cominciamo ad averla. Soprattutto sulla reazione di Coco... scommetto che tu e le altre non vi aspettavate una cosa del genere, eh? *risata malvagia* Comunque mi fa sempre un piacere immenso, sapere quanto riesco a coinvolgervi con la magia delle parole.<3

 

beautiful_disaster: mail letta e "risposta"!XD Credo-credo che questo capitolo possa darti alcune delle risposte alle elucubrazioni folli che ti hanno tenuta impegnata... Di certo qualcosa è cambiato e qualcos'altro è desinato a cambiare in futuro... Chi vivrà (e leggerà), vedrà!x3

 

fefy88: volevi conoscere la reazione di Kev? Eccoti accontentata... Non ti spaventare troppo, però. Non voglio perdere una delle mie fedelissime!x3

 

jollina: ecco, ho aggiornato più in fretta che potevo!XD Joe è un testone, che vogliamo fare... Nick ci ha provato ad avvertirlo... E Coco? Leggi e saprai!x3

 

sbrodolina: non mi dire così che mi preoccupo! Ecco l'aggiornamento, ora puoi dormire un po' più tranquilla!XD Forse...

 

aya_chan: Kevin è l'uomo della mia vita, non potrei mai torturarlo più del dovuto (forse...)!x3 Quindi non preoccuparti e goditi l'aggiornamento, sperando non ti venga un infarto con tutti quei salti e capriole di cuore!x3 (Abbiamo una certa età, noi fan attempate, certi sforzi possono esserci fatali!XD)

 

Razu_91: ** Non sai quanto mi fa piacere il tuo commento. Mi fa sempre felice l'arrivo di nuove lettrici e soprattutto che hai deciso di "perdere" un pochino di tempo per recensirmi.=) Coco è una specie di diminutivo di Gabrielle, un soprannome diciamo. Come avevo spiegato nell'introduzione alla storia è un omaggio alla mitica Gabrielle"Coco" Chanel!x3

 

Siete meravigliose, tutte, dalla prima all'ultima, per come mi avete accolto in questo fandom... Non credevo che questa fic avrebbe avuto tanto successo.x3

 

Grazie davvero!=3

 

 

 

 

- Capitolo 7° -

 

 

 

{ It's a good advice that you just didn't take...
And who would've thought, it figures.
}
Ironic - Alannise Morisette

 

 

 

 

Coco si portò entrambe le mani alle orecchie, cercando di attutire il rumore delle urla che provenivano dal corridoio. Le lacrime scendevano impietose lungo le sue guance già bagnate di pioggia, offuscandole la vista...

 

Joe l'aveva baciata. Baciata...

 

Se poi si poteva definire un bacio quello... Lei non credeva di saperlo. Era stato semplicemente uno sfiorarsi di labbra.

 

Ma le aveva letteralmente bloccato il cuore.

 

Si sentiva una stupida, all'età che aveva, a reagire in quel modo. Per qualunque sua coetanea, sarebbe stata una cosa magari non normale, ma quasi. Invece per Gabrielle era la prima volta. La prima esperienza.

 

Il primo bacio. Quello che, nei classici film americani, le protagoniste ricevono a sedici anni dal loro principe azzurro.

 

Non a ventidue, da un amico di quattro più piccolo...

 

Il suo primissimo bacio.

 

Si mordicchiò il labbro, soffocando un singhiozzo.

 

Perchè era dovuto succedere così? Proprio a lei, poi, così maledettamente inesperta! Lei che non era mai stata con nessuno e non aveva nemmeno idea di come si facesse, a... a fare tutto quel genere di cose.

E Joe? Come l'aveva presa Joe, cosa poteva aver pensato?

 

Si domandò con che coraggio avrebbe potuto guardarlo di nuovo negli occhi, dopo essere scappata così.

 

Ma, soprattutto, in che modo poteva cercare di fargli capire il perchè di quella reazione inconsulta... L'aveva sentita singhiozzare come una bambina, per un semplice bacio. Che razza di idea poteva essersi fatto?

 

{Mi crederà una pazza... O una sfigata di prim'ordine...}

 

Venne colta dall'ennesimo moto di disperazione... Sentì una morsa allo stomaco, tanto dolorosa che quasi le tolse il respiro. Non riusciva a smettere di piangere, nonostante cominciassero a bruciarle gli occhi...

 

La sola cosa che riuscì a pensare di fare, tra un attacco di panico e l'altro, fu di chiamare lei.

 

Frugò nella borsa fradicia, che aveva ancora a tracolla, cercando  a tastoni la familiare sagoma tondeggiante del suo cellulare. Compose il numero, con le mani che tremavano come due fuscelli ed ascoltò gli squilli a vuoto, con un nodo in gola...

 

- Pronto? -

 

Appena sentì la voce di Monique, si lasciò sfuggire un violento singhiozzo. La sorella cominciò immediatamente ad agitarsi, all'altro capo del cavo.

 

- Coco, sei tu? Che cosa succede? -

 

- Monmon... - La voce le uscì in un sussurro quasi impercettibile, rotta dal pianto.

 

- Mio dio, Coco, che cos'hai? -

 

- Ti prego, Monmon, vieni qui... - Ormai piangeva senza controllo. Si lasciò scivolare a terra, strusciando la schiena contro il muro. La stoffa bagnata dei pantaloni era fredda e ruvida contro la pelle... Ma lei non se ne accorse nemmeno. Continuò a guardare davanti a sè, senza vedere davvero qualcosa.

 

I contorni degli oggetti le apparivano ancora totalmente distorti e sfocati, tra una lacrima e l'altra.

 

- Coco... Coco, ascoltami, dimmi dove sei. Sei a casa? -

 

- Ho bisogno di te, ti prego, Monique! - Quasi urlò, stringendo convulsamente l'incolpevole telefonino. Non era nemmeno disposta ad ascoltare, sapeva solo di volere la presenza rassicurante di sua sorella, lì, subito.

 

Monique sperò che valesse la comune regola del "chi tace acconsente" e che quello fosse un sì.

Sarebbe stata all'appartamento in un quarto d'ora. Correndo, dieci minuti...

 

- D'accordo. Arrivo, ma tu calmati... ok? -

 

- Fai presto... - Riuscì solo a sussurrare, prima di chiudere il cellulare. Lo lasciò cadere a terra e serrò gli occhi, stringendosi le ginocchia al petto.

 

Pregò solamente che sua sorella arrivasse il prima possibile... e che l'aiutasse a risvegliarsi da quell'incubo.

 

 

***

 

 

L'ho baciata.

 

Kevin sbiancò, facendosi forza per rimanere in equilibrio sui due piedi.

Joe abbassò lo sguardo sul pavimento, sentendosi schifosamente colpevole, mentre Nick gli lanciava un'occhiata fulminante.

 

- Tu... hai fatto cosa? - Soffiò il maggiore, stringendo i pugni tanto che le sue nocche impallidirono vistosamente.

 

- Sono un emerito idiota, va bene?! - Sbottò Joe, fissandolo con astio. Era già abbastanza incazzato con sè stesso, senza bisogno di accusatori supplementari.

 

- Questo è poco, ma sicuro. - Ringhiò di rimando Kevin. - Non c'è nemmeno da chiedersi se lei lo volesse, perchè la risposta mi pare evidente... - Mosse un passo in direzione del fratello, ma poi parve ripensarci e tornò indietro. - Come ti è venuto in mente di fare una cosa del genere!? - Joe esitò, torcendosi le mani. Cadde un silenzio tesissimo, mentre gli altri due aspettavano una risposta. Nick non parlava, si limitava a fissarlo con l'espressione più scura che gli fosse mai passata sul viso. - COME, JOE?!? - Lo richiamò Kevin, vinto dall'impazienza.

 

Scattò immediatamente, come una corda di violino tirata al limite, nel momento in cui si spezza.

 

- NON ESISTE UN COME O UN PERCHE' PER CERTE COSE! - Esplose, lanciando con violenza un cuscino attraverso la stanza. Sollevò lo sguardo, piantandolo con sprezzo in faccia al maggiore. - E' successo, dannazione... E' successo e basta. - L'espressione quasi schifata di Kevin era dura da digerire... Lo faceva letteralmente infuriare.

 

E lo feriva. Perchè sapeva di meritarla appieno.

 

Si era comportato da totale imbecille. Aveva agito egoisticamente, ignorando qualunque possibile conseguenza. Eppure Nick gliel'aveva anche detto... Riflettere, dio mio, riflettere prima di fare qualunque cosa!

 

Non era difficile. Ma lui no! Lui doveva riuscire a dimostrare la sua totale superficialità ancora una volta.

E ci era riuscito benissimo.

 

{Complimenti, Joe Jonas, complimenti vivissimi.}

 

- Ormai è quasi un mese che mi trascino dietro questo dubbio insolvibile... Ora ho la risposta. - Continuò, sorridendo amaramente. Poi si voltò di scatto verso il fratello minore, che era ancora seduto al suo posto, con le mani serrate ai braccioli della poltrona. - Volevi sapere se sono innamorato di Coco?! EBBENE SI'. - Sbottò, allargando le braccia con fare teatrale. - Lo sono, Nick. Cosi maledettamente che, appena mi si è avvicinata oltre il limite consentibile, non sono riuscito a fermarmi. - Si inumidì le labbra, cercando di non pensare al brivido che aveva sentito nel momento in cui le aveva poggiate su quelle di Gabrielle.

 

Si rimproverò di poter anche solo pensare una cosa del genere, ma l'avrebbe rifatto volentieri...

Per ben più che una volta sola.

 

- Sei veramente un egoista, lo sai? - Kevin era ancora in piedi, fermo nel medesimo punto e con il medesimo sguardo di biasimo. - Non ti è passato nemmeno per un attimo, nell'anticamera del cervello, che lei potesse non prenderla bene come te, vero? - Joe incrociò le braccia, affondando la schiena nel cuscino.

 

- Tu non capisci, non eri lì... Non te la sei trovata davanti, con quello sguardo, come è successo a me! - Sospirò, ripensando all'espressione di lei. Rivide quelle maledette gocce scivolare fino alla "zona proibita" e la sua bocca, piegata in un sorriso irresistibile. - Era... - Agitò le mani, cercando una parola adatta, ma si arrese quasi subito, limitandosi a sorridere tra sè e sè. - Avrei voluto vederti, al mio posto. -

 

- Sfortunatamente, invece, al tuo posto c'eri tu. - Sorrise Kevin ironico, infilandosi le mani in tasca. - Tu e i tuoi ormoni. - Quella era cattiva. Veramente cattiva. Joe sgranò gli occhi, chiedendosi se quello che aveva davanti era suo fratello maggiore o soltanto uno che gli somigliava molto.

 

Tipo un clone creato dagli alieni... una cosa così.

 

- Scusa? - Sillabò, desiderando ardentemente di aver capito male.

 

- Non sei riuscito a "trattenerti", no? - Ribattè tranquillo, come se quello potesse spiegare tutto.

 

- Ah... - Cominciò Joe, mentre un sorriso incredulo gli si allargava sulle labbra. - Aspetta, aspetta, aspetta... non sarai geloso? - Entrambi sentirono un minuscolo campanello d'allarme trillare in un angolo della mente.

 

- Non cercare di cambiare discorso. - Scattò Kevin, sulla difensiva.

 

Un po' troppo sulla difensiva.

 

- Non ci credo... - Joe era ancora senza fiato. Certo, aveva captato qualcosa. Ma non immaginava fosse solo la punta dell'iceberg.

 

- Non provare nemmeno a pensare di esprimerti, in proposito. - Gli rispose, in tono perentorio.

 

A quel punto, Nick, che era rimasto ad assistere in silenzio alla discussione, decise di intervenire. Memore della conversazione avuta con Kevin e consapevole del male che Joe, seppur involontariamente, poteva fargli... come se baciare Coco non fosse già stato abbastanza... bloccò il fratello, posandogli una mano sulla spalla.

 

- Dammi retta, non è il caso. - Sussurrò, guardandolo con espressione contrita.

 

Ci fu un fulmineo scambio di occhiate, dall'uno all'altro, prima che Joe si decidesse a "mollare il colpo" e Kevin riprendesse parola.

 

- Non sto parlando per me o di me... Sto parlando di Gabrielle. E del fatto che tu hai avuto rispetto zero per lei e per i suoi sentimenti. -

 

- Io... Non era quello che volevo! - Sbottò lui, punto sul vivo. Sapeva di averla ferita ed era una verità che bruciava.

 

Non sarebbe mai riuscito a perdonarselo.

 

- Tu, tu, tu. Smettila di pensare a te stesso. - Kevin girò lentamente intorno al tavolino che aveva davanti, fermandosi esattamente di fronte ai due fratelli. - Tu non volevi, tu non sei riuscito a trattenerti, tu l'hai baciata. Bene. Non sei riuscito ad anteporre quello che è meglio per lei a quello che era meglio per te in quel momento. Sempre tu. E tu, di nuovo, non sei stato capace di guardarla negli occhi... e tirarti indietro. -

 

Per la prima volta dall'inizio di quella conversazione, il tono di Kevin si tinse di una sfumatura malinconica.

 

- In effetti, tirarti indietro non è da te. - Continuò poi. - Non ti è mai riuscito molto bene, sei sempre stato quello al centro della scena... E' decisamente più facile buttarsi senza pensare e prendersi tutto ciò che si vuole, invece di fermarsi e decidere di rinunciare per il bene di qualcun'altro, no? - Nick che, al contrario di Joe, aveva tutti i mezzi necessari per capire anche i "non detti" nascosti fra quelle parole, osservò suo fratello Kevin abbassare lo sguardo con un gran peso all'altezza dello stomaco...

 

Capiva perfettamente quanto dovesse pesare a lui, che si era fatto tanta violenza nell'impedirsi di confessare a Coco ciò che provava... che aveva rinunciato a lei per non farla star male inutilmente, sapere che Joe l'aveva ferita a quel modo, senza nemmeno riflettere su ciò che stava facendo.

 

Fosse stato al posto del fratello, probabilmente sarebbe esploso in maniera molto più plateale... E avrebbe, come minimo, staccato la testa a quell'incosciente.

 

- Kev... - Gli si avvicinò, cercando di intercettare il suo sguardo. Ma lui era già scattato in direzione di Joe, che sembrava avere ancora qualcosa da dire.

 

- Mi dispiace... Non... non è nel mio carattere rinunciare. - Nick sgranò gli occhi. Ma quanto, dannazione, quanto poteva essere ottuso? Spostò lentamente l'attenzione su Kevin che, dopo una frase del genere, sarebbe stato giustificato fin quasi all'omicidio.

 

Lui non si mosse. Non sferrò il colpo che chiunque si sarebbe aspettato. Fissò semplicemente Joe, dritto negli occhi.

 

- Tu con me hai chiuso. - Sentenziò lapidario. Poi girò sui tacchi e si diresse a passo rapido verso la camera.

 

Nick, senza fiato, rimase imbambolato a fissare l'imboccatura del corridoio oltre la quale il fratello era sparito.

 

- Sei un cretino. - Sibilò all'altro rimasto nella stanza. - Te l'avevo anche detto... -

 

- STA' ZITTO. - Ululò Joe che, per quanto si odiava e odiava il resto del mondo in quel momento, tratteneva a stento le lacrime.

 

Lo sapeva fin troppo bene.

Aveva perso la fiducia di due delle persone più importanti della sua vita nel giro di un'ora... più cretino di così, si muore. In fondo, dentro di sè, sapeva perfettamente che Kevin aveva ragione.

Ma questo non gli impediva di non sentirsi del tutto dalla parte del torto... Perchè suo fratello non li aveva visti, quegli occhi. Non aveva sentito le gambe di Gabrielle premute contro le sue e tantomeno il suo profumo, così vicino ed intenso da mozzare il respiro...

 

Si lasciò cadere sdraiato sul divano, incurante degli abiti ancora bagnati, e tuffò la testa in un cuscino.

 

Non era una questione di ormoni, o di mero desiderio fisico...

 

La questione era solo lei. Coco.

 

La questione era che aveva fatto giusto in tempo a capire di essere innamorato, prima di giocarsi la sua unica possibilità.

 

 

 

Nick si guardò intorno con aria sconsolata, prima di sprofondare con un sospiro nella solita poltrona.

 

Joe e Kevin non si erano mai litigati nulla, nemmeno da bambini. Ma Gabrielle era una sola.

Non era una chitarra o un modello di occhiali...

Non avrebbero mai potuto averne "una per ciascuno".

  
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