Vi ho
sconvolte, ammettetelo!x3 Sapevo che non ve lo sareste mai aspettato, ma,
ricordatevelo, io sono il male e posso tutto!XD Altro capitolo della lunghezza
più o meno del precedente. So che siete abituate a dosi più
"corpose", ma con tutto quello che sta succedendo, non voglio correre
il rischio di strafare. Come si dice: il troppo stroppia!x3
Quindi
ora vado ai ringraziamenti e poi via con il capitolo!=)
Tempe: ecco, ecco, ho aggiornato abbastanza in
fretta? x3 Non uccidermi, ti prego, almeno in nome dell'affetto che provi per
me. Kev... eeeh, l'uomo della mia vita sta per tirare fuori una parte molto
nascosta di lui. Voglio riuscire a fargli compiere una sorta di trasformazione...
Voglio farlo uscire dal solito personaggio per poi farcelo rientrare, con
qualcosina in più!x3 Vedrai, vedrai...
agatha: wow, ben 2 recensioni.** Ora puoi smettere di
scervellarti, almeno in parte. Qualche risposta qui cominciamo ad averla.
Soprattutto sulla reazione di Coco... scommetto che tu e le altre non vi
aspettavate una cosa del genere, eh? *risata malvagia* Comunque mi fa sempre un
piacere immenso, sapere quanto riesco a coinvolgervi con la magia delle
parole.<3
beautiful_disaster: mail letta e
"risposta"!XD Credo-credo che questo capitolo possa darti alcune
delle risposte alle elucubrazioni folli che ti hanno tenuta impegnata... Di
certo qualcosa è cambiato e qualcos'altro è desinato a cambiare in futuro... Chi
vivrà (e leggerà), vedrà!x3
fefy88: volevi conoscere la reazione di Kev? Eccoti
accontentata... Non ti spaventare troppo, però. Non voglio perdere una delle
mie fedelissime!x3
jollina: ecco, ho aggiornato più in fretta che
potevo!XD Joe è un testone, che vogliamo fare... Nick ci ha provato ad
avvertirlo... E Coco? Leggi e saprai!x3
sbrodolina: non mi dire così che mi preoccupo! Ecco
l'aggiornamento, ora puoi dormire un po' più tranquilla!XD Forse...
aya_chan: Kevin è l'uomo della mia vita, non
potrei mai torturarlo più del dovuto (forse...)!x3 Quindi non preoccuparti e
goditi l'aggiornamento, sperando non ti venga un infarto con tutti quei salti e
capriole di cuore!x3 (Abbiamo una certa età, noi fan attempate, certi sforzi
possono esserci fatali!XD)
Razu_91: ** Non sai quanto mi fa piacere il tuo
commento. Mi fa sempre felice l'arrivo di nuove lettrici e soprattutto che hai
deciso di "perdere" un pochino di tempo per recensirmi.=) Coco è una
specie di diminutivo di Gabrielle, un soprannome diciamo. Come avevo spiegato
nell'introduzione alla storia è un omaggio alla mitica
Gabrielle"Coco" Chanel!x3
Siete
meravigliose, tutte, dalla prima all'ultima, per come mi avete accolto in
questo fandom... Non credevo che questa fic avrebbe avuto tanto successo.x3
Grazie
davvero!=3
-
Capitolo 7° -
{ It's a good
advice that you just didn't take...
And who would've thought, it figures. }
Ironic -
Alannise Morisette
Coco si
portò entrambe le mani alle orecchie, cercando di attutire il rumore delle urla
che provenivano dal corridoio. Le lacrime scendevano impietose lungo le sue
guance già bagnate di pioggia, offuscandole la vista...
Joe
l'aveva baciata. Baciata...
Se poi
si poteva definire un bacio quello... Lei non credeva di saperlo. Era stato
semplicemente uno sfiorarsi di labbra.
Ma le
aveva letteralmente bloccato il cuore.
Si
sentiva una stupida, all'età che aveva, a reagire in quel modo. Per qualunque
sua coetanea, sarebbe stata una cosa magari non normale, ma quasi. Invece per Gabrielle era la prima volta. La
prima esperienza.
Il primo bacio. Quello che, nei classici
film americani, le protagoniste ricevono a sedici anni dal loro principe
azzurro.
Non a
ventidue, da un amico di quattro più piccolo...
Il suo
primissimo bacio.
Si
mordicchiò il labbro, soffocando un singhiozzo.
Perchè
era dovuto succedere così? Proprio a lei, poi, così maledettamente inesperta!
Lei che non era mai stata con nessuno e non aveva nemmeno idea di come si facesse,
a... a fare tutto quel genere di cose.
E Joe?
Come l'aveva presa Joe, cosa poteva aver pensato?
Si
domandò con che coraggio avrebbe potuto guardarlo di nuovo negli occhi, dopo
essere scappata così.
Ma,
soprattutto, in che modo poteva cercare di fargli capire il perchè di quella
reazione inconsulta... L'aveva sentita singhiozzare come una bambina, per un
semplice bacio. Che razza di idea poteva essersi fatto?
{Mi crederà una pazza... O una sfigata di
prim'ordine...}
Venne
colta dall'ennesimo moto di disperazione... Sentì una morsa allo stomaco, tanto
dolorosa che quasi le tolse il respiro. Non riusciva a smettere di piangere,
nonostante cominciassero a bruciarle gli occhi...
La sola
cosa che riuscì a pensare di fare, tra un attacco di panico e l'altro, fu di
chiamare lei.
Frugò
nella borsa fradicia, che aveva ancora a tracolla, cercando a tastoni la familiare sagoma tondeggiante
del suo cellulare. Compose il numero, con le mani che tremavano come due
fuscelli ed ascoltò gli squilli a vuoto, con un nodo in gola...
- Pronto? -
Appena
sentì la voce di Monique, si lasciò sfuggire un violento singhiozzo. La sorella
cominciò immediatamente ad agitarsi, all'altro capo del cavo.
- Coco, sei tu? Che cosa succede? -
-
Monmon... - La voce le uscì in un sussurro quasi impercettibile, rotta dal
pianto.
- Mio dio, Coco, che cos'hai? -
- Ti
prego, Monmon, vieni qui... - Ormai piangeva senza controllo. Si lasciò
scivolare a terra, strusciando la schiena contro il muro. La stoffa bagnata dei
pantaloni era fredda e ruvida contro la pelle... Ma lei non se ne accorse
nemmeno. Continuò a guardare davanti a sè, senza vedere davvero qualcosa.
I
contorni degli oggetti le apparivano ancora totalmente distorti e sfocati, tra
una lacrima e l'altra.
- Coco... Coco, ascoltami, dimmi dove sei. Sei
a casa? -
- Ho
bisogno di te, ti prego, Monique! - Quasi urlò, stringendo convulsamente
l'incolpevole telefonino. Non era nemmeno disposta ad ascoltare, sapeva solo di
volere la presenza rassicurante di sua sorella, lì, subito.
Monique
sperò che valesse la comune regola del "chi tace acconsente" e che quello fosse un sì.
Sarebbe
stata all'appartamento in un quarto d'ora. Correndo, dieci minuti...
- D'accordo. Arrivo, ma tu calmati... ok?
-
- Fai
presto... - Riuscì solo a sussurrare, prima di chiudere il cellulare. Lo lasciò
cadere a terra e serrò gli occhi, stringendosi le ginocchia al petto.
Pregò
solamente che sua sorella arrivasse il prima possibile... e che l'aiutasse a
risvegliarsi da quell'incubo.
***
L'ho baciata.
Kevin
sbiancò, facendosi forza per rimanere in equilibrio sui due piedi.
Joe
abbassò lo sguardo sul pavimento, sentendosi schifosamente colpevole, mentre
Nick gli lanciava un'occhiata fulminante.
- Tu...
hai fatto cosa? - Soffiò il maggiore,
stringendo i pugni tanto che le sue nocche impallidirono vistosamente.
- Sono
un emerito idiota, va bene?! - Sbottò Joe, fissandolo con astio. Era già
abbastanza incazzato con sè stesso, senza bisogno di accusatori supplementari.
- Questo
è poco, ma sicuro. - Ringhiò di rimando Kevin. - Non c'è nemmeno da chiedersi
se lei lo volesse, perchè la risposta mi pare evidente... - Mosse un passo in
direzione del fratello, ma poi parve ripensarci e tornò indietro. - Come ti è
venuto in mente di fare una cosa del genere!? - Joe esitò, torcendosi le mani.
Cadde un silenzio tesissimo, mentre gli altri due aspettavano una risposta.
Nick non parlava, si limitava a fissarlo con l'espressione più scura che gli
fosse mai passata sul viso. - COME, JOE?!? - Lo richiamò Kevin, vinto
dall'impazienza.
Scattò
immediatamente, come una corda di violino tirata al limite, nel momento in cui
si spezza.
- NON
ESISTE UN COME O UN PERCHE' PER CERTE COSE! - Esplose, lanciando con violenza
un cuscino attraverso la stanza. Sollevò lo sguardo, piantandolo con sprezzo in
faccia al maggiore. - E' successo, dannazione... E' successo e basta. -
L'espressione quasi schifata di Kevin era dura da digerire... Lo faceva
letteralmente infuriare.
E lo
feriva. Perchè sapeva di meritarla appieno.
Si era
comportato da totale imbecille. Aveva agito egoisticamente, ignorando qualunque
possibile conseguenza. Eppure Nick gliel'aveva anche detto... Riflettere, dio
mio, riflettere prima di fare qualunque cosa!
Non era
difficile. Ma lui no! Lui doveva riuscire a dimostrare la sua totale
superficialità ancora una volta.
E ci era
riuscito benissimo.
{Complimenti, Joe Jonas, complimenti
vivissimi.}
- Ormai
è quasi un mese che mi trascino dietro questo dubbio insolvibile... Ora ho la
risposta. - Continuò, sorridendo amaramente. Poi si voltò di scatto verso il
fratello minore, che era ancora seduto al suo posto, con le mani serrate ai
braccioli della poltrona. - Volevi sapere se sono innamorato di Coco?! EBBENE
SI'. - Sbottò, allargando le braccia con fare teatrale. - Lo sono, Nick. Cosi
maledettamente che, appena mi si è avvicinata oltre il limite consentibile, non
sono riuscito a fermarmi. - Si inumidì le labbra, cercando di non pensare al
brivido che aveva sentito nel momento in cui le aveva poggiate su quelle di
Gabrielle.
Si
rimproverò di poter anche solo pensare una cosa del genere, ma l'avrebbe
rifatto volentieri...
Per ben
più che una volta sola.
- Sei
veramente un egoista, lo sai? - Kevin era ancora in piedi, fermo nel medesimo
punto e con il medesimo sguardo di biasimo. - Non ti è passato nemmeno per un
attimo, nell'anticamera del cervello, che lei potesse non prenderla bene come
te, vero? - Joe incrociò le braccia, affondando la schiena nel cuscino.
- Tu non
capisci, non eri lì... Non te la sei trovata davanti, con quello sguardo, come
è successo a me! - Sospirò, ripensando all'espressione di lei. Rivide quelle
maledette gocce scivolare fino alla "zona proibita" e la sua bocca,
piegata in un sorriso irresistibile. - Era... - Agitò le mani, cercando una
parola adatta, ma si arrese quasi subito, limitandosi a sorridere tra sè e sè.
- Avrei voluto vederti, al mio posto. -
-
Sfortunatamente, invece, al tuo posto
c'eri tu. - Sorrise Kevin ironico, infilandosi le mani in tasca. - Tu e i tuoi ormoni. - Quella era cattiva. Veramente
cattiva. Joe sgranò gli occhi, chiedendosi se quello che aveva davanti era suo
fratello maggiore o soltanto uno che gli somigliava molto.
Tipo un
clone creato dagli alieni... una cosa così.
- Scusa? - Sillabò, desiderando
ardentemente di aver capito male.
- Non
sei riuscito a "trattenerti", no? - Ribattè tranquillo, come se
quello potesse spiegare tutto.
- Ah...
- Cominciò Joe, mentre un sorriso incredulo gli si allargava sulle labbra. -
Aspetta, aspetta, aspetta... non sarai geloso?
- Entrambi sentirono un minuscolo campanello d'allarme trillare in un angolo
della mente.
- Non
cercare di cambiare discorso. - Scattò Kevin, sulla difensiva.
Un po'
troppo sulla difensiva.
- Non ci
credo... - Joe era ancora senza fiato. Certo, aveva captato qualcosa. Ma non
immaginava fosse solo la punta dell'iceberg.
- Non
provare nemmeno a pensare di
esprimerti, in proposito. - Gli rispose, in tono perentorio.
A quel
punto, Nick, che era rimasto ad assistere in silenzio alla discussione, decise
di intervenire. Memore della conversazione avuta con Kevin e consapevole del
male che Joe, seppur involontariamente, poteva fargli... come se baciare Coco
non fosse già stato abbastanza... bloccò il fratello, posandogli una mano sulla
spalla.
- Dammi
retta, non è il caso. - Sussurrò, guardandolo con espressione contrita.
Ci fu un
fulmineo scambio di occhiate, dall'uno all'altro, prima che Joe si decidesse a
"mollare il colpo" e Kevin riprendesse parola.
- Non
sto parlando per me o di me... Sto parlando di Gabrielle. E del fatto che tu
hai avuto rispetto zero per lei e per i suoi sentimenti. -
- Io...
Non era quello che volevo! - Sbottò lui, punto sul vivo. Sapeva di averla
ferita ed era una verità che bruciava.
Non
sarebbe mai riuscito a perdonarselo.
- Tu,
tu, tu. Smettila di pensare a te stesso. - Kevin girò lentamente intorno al
tavolino che aveva davanti, fermandosi esattamente di fronte ai due fratelli. -
Tu non volevi, tu non sei riuscito a trattenerti, tu l'hai baciata. Bene. Non sei riuscito ad anteporre quello che è
meglio per lei a quello che era meglio per te in quel momento. Sempre tu. E tu, di nuovo, non sei stato capace di guardarla negli occhi... e
tirarti indietro. -
Per la
prima volta dall'inizio di quella conversazione, il tono di Kevin si tinse di
una sfumatura malinconica.
- In
effetti, tirarti indietro non è da te. - Continuò poi. - Non ti è mai riuscito
molto bene, sei sempre stato quello al centro della scena... E' decisamente più
facile buttarsi senza pensare e prendersi tutto ciò che si vuole, invece di
fermarsi e decidere di rinunciare per il bene di qualcun'altro, no? - Nick che,
al contrario di Joe, aveva tutti i mezzi necessari per capire anche i "non
detti" nascosti fra quelle parole, osservò suo fratello Kevin abbassare lo
sguardo con un gran peso all'altezza dello stomaco...
Capiva
perfettamente quanto dovesse pesare a lui, che si era fatto tanta violenza
nell'impedirsi di confessare a Coco ciò che provava... che aveva rinunciato a
lei per non farla star male inutilmente, sapere che Joe l'aveva ferita a quel
modo, senza nemmeno riflettere su ciò che stava facendo.
Fosse
stato al posto del fratello, probabilmente sarebbe esploso in maniera molto più
plateale... E avrebbe, come minimo, staccato la testa a quell'incosciente.
- Kev...
- Gli si avvicinò, cercando di intercettare il suo sguardo. Ma lui era già
scattato in direzione di Joe, che sembrava avere ancora qualcosa da dire.
- Mi
dispiace... Non... non è nel mio carattere rinunciare.
- Nick sgranò gli occhi. Ma quanto, dannazione, quanto poteva essere ottuso? Spostò lentamente l'attenzione su Kevin
che, dopo una frase del genere, sarebbe stato giustificato fin quasi
all'omicidio.
Lui non
si mosse. Non sferrò il colpo che chiunque si sarebbe aspettato. Fissò
semplicemente Joe, dritto negli occhi.
- Tu con
me hai chiuso. - Sentenziò lapidario. Poi girò sui tacchi e si diresse a passo
rapido verso la camera.
Nick,
senza fiato, rimase imbambolato a fissare l'imboccatura del corridoio oltre la
quale il fratello era sparito.
- Sei un
cretino. - Sibilò all'altro rimasto nella stanza. - Te l'avevo anche detto... -
- STA'
ZITTO. - Ululò Joe che, per quanto si odiava e odiava il resto del mondo in
quel momento, tratteneva a stento le lacrime.
Lo
sapeva fin troppo bene.
Aveva
perso la fiducia di due delle persone più importanti della sua vita nel giro di
un'ora... più cretino di così, si muore. In fondo, dentro di sè, sapeva
perfettamente che Kevin aveva ragione.
Ma
questo non gli impediva di non sentirsi del tutto dalla parte del torto...
Perchè suo fratello non li aveva visti, quegli occhi. Non aveva sentito le
gambe di Gabrielle premute contro le sue e tantomeno il suo profumo, così
vicino ed intenso da mozzare il respiro...
Si
lasciò cadere sdraiato sul divano, incurante degli abiti ancora bagnati, e
tuffò la testa in un cuscino.
Non era
una questione di ormoni, o di mero desiderio fisico...
La
questione era solo lei. Coco.
La questione era che aveva fatto giusto in
tempo a capire di essere innamorato, prima di giocarsi la sua unica
possibilità.
Nick si
guardò intorno con aria sconsolata, prima di sprofondare con un sospiro nella
solita poltrona.
Joe e
Kevin non si erano mai litigati nulla, nemmeno da bambini. Ma Gabrielle era una
sola.
Non era
una chitarra o un modello di occhiali...
Non avrebbero mai
potuto averne "una per ciascuno".