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Autore: PrincessMarauders    16/12/2014    3 recensioni
Salve a tutti!
Questa e la mia prima fan fiction su Harry Potter!
Diciamo che esiste una dimensione dove Harry è morto e dove la sua famiglia è viva e vegeta...
E se lui ricevesse la proposta di andare lì ?
Come sarebbe la sua nuova vita ? Leggete per scoprirlo...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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( Harry Potter )




Ecco fatto avevo sigillato l’ultima tubatura, ora potevamo procedere con l’apertura della camera dei segreti,

Io e Silente avevamo concordato di scendere insieme nella camera e di uccidere il Basilisco il più in fretta possibile, dovevamo conservare tutti i denti e la pelle, e le ossa sarebbero servite ai Folletti che erano amici di Silente.

La scuola era talmente protetta d’incantesimi che nessuno poteva entrare senza il permesso mio e di Albus, dopo un attento studio di alcuni libri, avevamo capito che una volta ucciso il Basilisco Salazar sarebbe scomparso e così non sarebbe più rimasto nel corpo di Voldemort, ma non sapevamo esattamente se i suoi poteri sarebbero rimasti e se sarebbero scomparsi insieme al proprietario.

Avevo parlato con Funny e con Hope a lungo, e dovevamo trovare la bacchetta di Salazar, secondo le leggende e secondo Olivander, il Serpeverde vi aveva legato i suoi poteri e se non l’avessimo spezzata non sarebbe scomparso del tutto.

Severus era da due settimane in viaggio per cercarla, e tutti i giorni ci mandava un biglietto su dove si trovava, a quanto pare la bacchetta si trovava in Albania, ma poteva essere presa solo da un erede di Serpeverde.

Si sapeva che Voldemort era l’unico erede in vita di Salazar, ma aveva pensato che Salazar discendendo da uno dei Tre Magici Fratelli potesse avere anche un collegamento con la famiglia Potter che discendeva anch’essa dai Magici Fratelli, quindi voleva provare a far prendere la bacchetta da mio padre ma sentivo che dovevo farlo io, non sapevo il motivo.

Questa guerra era sempre più complicata, non vedevo la fine, c’erano troppe cose da fare e poco tempo, era il 9 Febbraio e mancavano 5 giorni all’attacco di Voldemort, e nell’aria sentivo qualcosa di strano, forse i troppi incantesimi o forse avevo l’ansia alle stelle.

Camminare per la scuola era diventata un routine, la notte m’infilavo sotto al mantello e la giravo tutta, ormai non dormivo più per via degli incubi continui su Babbani e su Maghi uccisi e torturati, a lezione ci andavo per non pensare e ormai studiavo i libri sulla Magia Oscura in continuazione, avevo imparato il runico grazie a Jennifer e mi stava servendo molto.

Erano le 4.00 del mattino e la scuola era deserta, avevo voglia di correre nella Camera dei Segreti per iniziare a fare qualcosa, ma sapevo che tutti si sarebbero arrabbiati.

“Hope” chiamai nella mia mente.

“Harry non posso fermarti. Hai sempre agito di tua volontà senza seguire i piani!” mi disse comparendo sulla mia spalla.

“Non posso più aspettare!” le dissi, ed era vero, pensare che sotto i miei piedi dormiva il Basilisco era spaventoso e non riuscivo a stare così con le mani in mano.

Sentii l’adrenalina scorrermi nelle vene come quando nel mio mondo facevo quello che volevo, feci un sorriso che sapevo avrebbe fatto rizzare i peli a chiunque e corsi verso il bagno di Mirtilla Malcontenta con Hope che mi volava dietro.

Eccomi giunto davanti al lavandino, sapevo cosa dire, nella mia mente si formò l’immagine di una serpente dagli occhi verdi e la mia bocca disse da sola “Apriti” in serpentese, e dopo pochi secondi eccola lì, l’entrata da cui ero già passato una volta, questa volta non mi buttai ma feci apparire la Firebolt e scesi volando, l’androne della camera era pieno di scheletri di topi e altri animali che non riuscivo ad identificare, mi avvicinai alla seconda porta e di nuovo dissi “Apriti” e quella si aprì.

Volai con Hope al mio fianco nella Camera vera e propria, era identica a come la ricordavo, immensa e bellissima, esattamente infondo c’era la statua di Salazar dentro la quale sapevo dormiva il Basilisco.

“Hoper secondo te già si è svegliato ?” le chiesi.

“Si! Sento che si sta muovendo!” mi disse volando per tutta la stanza.

“Sai che non ho un piano vero ?” le chiesi volando quasi attaccato al soffitto.

“Si lo so! Ma quando mai ne hai uno!” mi disse scomparendo e riapparendo con la Spada di Godric Gridondoro.

“Ha funzionato una volta! Riproviamoci!” mi disse.

Non le risposi, continuai a volare e sentii una puzza arrivare, si stava avvicinando, sentii tutti i peli delle braccia alzarsi.

“Sangue, sento odore di sangue…” eccolo, sentivo il suo sibilo sempre più vicino.

“Stupido essere umano chi sei tu per aprire la mia Stanza…” lo sentivo ancora più chiaramente ma non lo vedevo ancora.

Mentre volavo mi venne un’illuminazione “Sonorus” pensai toccandomi la gola e inizia a parlare serpentese “ Basilisco non volevo disturbare il tuo sonno..” mentre parlavo la mia ansia aumentava.

“Chi sei tu che conosci l’antica lingua della mia specie… Non sei un’erede…” non strisciava più, si era fermato, l’avevo individuato sotto l’acqua che c’era ai lati della stanza, mi allontanai nella direzione opposta.

“Hai ragione non sono un erede, ma sono qui per prendere una cosa…” non sapevo come continuare.

“Sei qui per lo scrigno ?” sibilò talmente forte che quasi caddi dalla scopa.

“Non solo…” dissi non sapendo di cosa parlava.

“Nessuno mi fa visita da più di cinquant’anni, sei il primo che non mi da ordini e non cerca di farmi del male…” la conversazione stava prendendo una piega strana.

“Chi ti ha fatto del male ?” gli chiesi.

“Il mio padrone e il suo erede..” mi rispose arrabbiato.

“Io non voglio farti male… Il tuo padrone ti ha maledetto e sono qui per togliere la maledizione..” mi sentivo in colpa, cosa avrei fatto ora, non avevo mai parlato con un serpente tanto a lungo, e quello anche se mostruoso mi sembrava buono.

“Il mio padrone mi ha maledetto la lingua…. Sento le voci…Da moltissimi anni… Cose farai per aiutarmi ?” dal tono era molto arrabbiato ed ora che ci pensavo io con la spada avevo trafitto la lingua ed il veleno era entrato nella ferita distruggendo così l’Horcrux.

“Posso aiutarti ma devi promettermi che non aprirai gli occhi e che non mi morderai, il tuo veleno non può ucciderti giusto ?” gli chiesi pianificando una pazzia.

“No, non può uccidermi…” mi rispose calmo.

“Allora devi permettermi di fare una cosa, ti farà male, ma poi guarirai….” Gli dissi sperando che quello che avrei fatto funzionasse.

“Dimmi cosa farai ed io giurerò che non ti farò nulla” la sua voce sembrava speranzosa.

“Vedi Basilisco vengo da un altro mondo, lì sfortunatamente il Basilisco del mio mondo è morto perché non sapevamo come aiutarlo! Nella tua lingua c’è un pezzo di anima di Salazar Serpeverde e grazie a quel pezzo lui tornerà in vita, ma tu morirai… Tagliando le tua lingua a metà e facendo entrare il pezzo d’anima in contatto con il tuo veleno Salazar morirà del tuo e tu vivrai… Ma non farai del male a nessuno!” speravamo che riuscissi a convincerlo, non volevo ucciderlo.

Aspettai per più di 20 minuti in silenzio finchè lui non parlò di nuovo.

“Accetto! Ma sento odore di Fenice, ti propongo di tagliarmi la lingua, e dopo con una lacrima di Fenice mi ricrescerà!” mi propose.

Mi voltai verso Hope che strano ma vero annuì con la testa.

“Basilisco farò come desideri, ma mi serve il tuo veleno per uccidere il pezzo d’anima!” gli dissi avvicinandomi al suolo.

“Ti darà un mio dente!” mi disse finalmente uscendo dall’acqua e venendo verso di me con gli occhi chiusi.

“Sei pronto ? Sentirai molto dolore e mi dispiace per questo!” gli dissi camminando verso la sua bocca.

“Si sono pronto, basta che le voci scompaiano e che Salazar non torni in vita, mi ha fatto solo del male!” mi disse spalancando la bocca enorme e cacciando tutta la lingua fuori.

Rimasi stupito per un attimo dalla lunghezza della lingua e dalla grandezza della sua bocca e dalla moltitudine di denti che c’erano.

“ Basilisco indicami quale dente devo prendere!” gli dissi.

In un attimo vidi la lingua tornare in dietro e tornava davanti ai miei piedi con due denti appuntiti e lunghi.

“Grazie” gli dissi semplicemente.

Con l’ansia alle stelle entrai nella sua bocca che puzzava come una fogna e mi avvicinai alla base della lingua.
Hope era vicino a me pronta a versare le sue lacrime. Sapevo che era pericoloso, e che dal dolore poteva chiudere la bocca in un attimo e mangiarmi. Nella mano destra reggevo la Spada di Godric e nella sinistra la scopa per volare fuori dalla sua bocca.

“Ecco. Sarà questione di un attimo, tu mantieni la bocca aperta e cerca di non chiuderla” gli dissi e lui non mi rispose, vidi solo il veleno uscire dai denti.

Feci un respiro profondo e tagliai l’enorme lingua, nel giro di cinque secondi non capii nulla, sentii la bocca che si stava chiudendo, vidi Hope piangere, e sparire in un lampo di fuoco, io salii sulla scopa e volai fuori, sentendo i denti graffiarmi.

Non riuscii a controllare la scopa e caddi per terra sull’enorme lingua, il Basilisco muoveva la testa avanti e indietro emettendo strani suoni.

Io non mi sentivo più il braccio sinistro e sentivo la testa scoppiarmi.

Corsi verso i due denti li presi e li piantai nella lingua e in quel momento non capii più nulla, la testa mi scoppiava, la cicatrice mi sanguinava, e mi bruciava ovunque.

So che svenni e che mi svegliai dopo un po’ con Hope sulla schiena.

“Harry hai ucciso l’Horcrux” mi disse nella mente.

“Il Basilisco ?” le chiesi disteso.

“Sta bene aspetta che gli parli secondo me” mi disse scendendo dalla mia schiena e permettendomi di sedermi e guardarmi intorno, dell’enorme lingua non rimaneva altro che un’ammasso si carne nera e puzzolente e il Basilisco era fermo con gli occhi chiusi.

“Come ti senti ?” gli chiesi.

“Libero! Ti ringrazio Erede di Godric, ora posso dormire in pace, le voci sono sparite e mi sento bene!” mi disse con un sibilo sollevato.

“Di nulla Basilisco, ora devo andare, non fare del male a nessuno, gli studenti non sono tuoi nemici e ti prometto che ti farò avere carne fresca tutti i giorni! “ gli dissi alzandomi e recuperando la spada di Godric, diedi fuoco ai resti della lingua e una volta che furono completamente bruciati feci sparire i resti.

“Non farò del male a nessuno e accetto la tua offerta di carne, ora devo darti lo scrigno.Vai ai piedi della statua, sposta il serpente e lo vedrai.” Mi disse andando verso la statua.

Mi avvicinai e feci come mi aveva detto, lo scrigno era abbastanza grande e quando lo presi notai anche che pesava molto.

“Ora devo andare, se vorrai parlare con me vieni al quinto piano attraverso le tubature ed io verrò qui giù! Un’ultima cosa, abbiamo sigillato tutte le tubature che portavamo fuori dalla camera, desideri che le riapriamo tutte ? “ gli chiesi rimpicciolendo la mi scopa e avvicinando a Hope.

“Mi farebbe piacere che apriste la via per le montagne e qualcuna per la scuola, e quella per venire da te, non farò del male a nessuno, ma quando sarò sveglio vorrei poter andare dove voglio!” mi disse con voce stanca.

“Sarà fatto allora! A presto…” gli dissi camminando verso l’uscita.

“Oromis…mi chiamo così…” mi disse addormenttandosi.

Sorrisi!
Non credevo a quello che avevo fatto, avevo salvatore Oromis e avevo quasi distrutto del tutto Salazar.

Voldemort era furioso, lo sentivo nella mia testa, la cicatrice mi sanguinava ancora, ma il dolore era passato.

Hope mi afferro per la maglia e volammo nel bagno dove chiusi l’entrata.
“Hoper potresti accompagnarmi da Silente ?” le chiesi e lei non se lo fece ripetere due volte, dopo un secondo mi trovai nello studio di Albus e lui era lì che beveva del tè.

Appena mi vide saltò su dalla sedia e spalancò gli occhi.

- Harry cosa hai fatto ? – mi disse venendomi incontro.

- Sono sceso nella camera… - gli dissi semplicemente.

- Sei impazzito ragazzo ? – mi disse aggrappandosi alla scrivania.

- Forse… Albus non ho la forza per parlare, leggimi nella mente e vedi cosa è successo… - gli dissi sedendomi e guardandolo negl’occhi.

Silente non se lo fece ripetere due volte e fece come gli avevo detto, mi entrò nella mente e insieme a lui rividi la mia avventura e mi resi conto del pericolo che avevo corso.

Una volta finito insieme guardammo lo scrigno e io lo poggiai sulla scrivania.

Cercammo l’apertura ma non c’era.

Sul coperchio c’era solo uno spazio vuoto della grandezza di una pietra…

Spalancai gli occhi, la pietra della resurrezione, la feci apparire nella mia mano e la misi in quello spazio e sentimmo il “click” dello scrigno.

Albus alzò il coperchio e rimanemmo sconvolti da quello che vedemmo.

C’erano quattro bacchette, quattro spille e una lettera all’interno.

- Harry abbiamo appena trovato il tesoro dei quattro Fondatori… - mi disse Silente emozionato

Ma il mio sguardo era puntato solo sulla bacchetta verde dal manico argento!

Eccola!

L’avrei distrutta con le mie mani…




Ecco il nuovo capitolo, non avevo in programma di pubblicare questo ma questo doveva essere! Spero vi piaccia! Grazie!
  
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