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Autore: sihu    07/11/2008    7 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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CAPITOLO 24
PUNIZIONE INSIEME - parte prima


I tre ragazzi salirono le scale in silenzio e si ritrovarono fuori dalla loro stanza. Sirius esitò qualche secondo davanti alla porta, come se fosse indeciso su qualcosa. Alla fine aprì la porta, lasciò che anche Harry e Ron entrassero per poi voltarsi verso quest’ultimo. La sua espressione era veramente strana.
“Hai litigato con Hermione?”
Chiese Sirius chiudendo la porta. Aveva buttato lì quella frase come se nulla fosse lasciando sia Harry che Ron di stucco.
“Sempre diretto tu?”
Commentò Harry ironico e divertito. Aveva visto giusto, Sirius doveva avere intuito che qualcosa non andava.
“Ho forse sbagliato?”
Chiese Sirius passando lo sguardo dal moro al rosso. Ron era diventato dello stesso colore dei suoi capelli. Non si aspettava di essere scoperto, era davvero così prevedibile quello che era successo?
“No..”
Ammise Ron a testa bassa. Era inutile negare, Sirius era testardo. Harry passava lo sguardo da Ron a Sirius, chiedendosi se il suo padrino avesse anche capito dell’interesse di Ron per Hermione e se fosse il caso di parlarne con Ron di fronte a Sirius.
“È perché ci hai litigato?”
Chiese ancora Sirius, entrando nella stanza e sedendosi sul suo letto. Aveva un espressione curiosa e il suo tono era paziente, come se avesse fatto lo stesso discorso almeno un centinaio di volte. Harry realizzò che probabilmente al posto di Ron si era spesso trovato James e che Sirius per questo fosse abituato a captare i segnali di sconforto e di delusione per averli visti così spesso sul volto del suo migliore amico. Il suo padrino era veramente una persona eccezionale.
“Nulla..”
Rispose ancora Ron a testa bassa, rimanendo in piedi di fronte a Sirius e cominciando a torturarsi nervosamente le mani. Non gli andava di raccontare quello che era successo. Ammettere ad alta voce di essere stato uno stupido era davvero troppo, lo avrebbe distrutto. Lanciò uno sguardo verso Harry. Chissà se anche lui aveva capito, se immaginava che aveva parlato in quel modo solo per gelosia perché teneva ad Hermione. Harry guardò Ron in rimando, il suo sguardo era sicuro e fraterno. Harry sapeva, probabilmente lo aveva capito già da un bel po’. ron sconsolato penso che era stato l’unico a non rendersene conto, tutta colpa della sua testa dura.
“Capito. Motivo stupido?”
Chiese Sirius con fare sicuro piegando leggermente la testa di lato. Ron si stava comportando esattamente come James i primi tempi, quando ancora cercava di negare che gli interessava Lily. Il ricordo di quelle scene gli tornò in mente e dovette faticare a trattenersi dallo scoppiare a ridere. Non poteva decisamente mettersi a ridere di fronte a Ron. Era già depresso e ridotto in uno stato pietoso.
“Noo..”
Si affrettò a rispondere Ron, diventando ancora più rosso dei suoi capelli.
“Ok, tanto stupido.”
Concluse Sirius facendo segno al rosso di sedersi di fianco a lui. Ron si sedette obbediente.
“Ma come fai? A indovinare così dico..”
Chiese Ron abbastanza intimidito da quella versione di Sirius che non conosceva. Nel loro tempo Sirius era così diverso. Lo aveva sempre visto come uno scapestrato che passava tutto il suo tempo a combinare guai, una sorta di versione più grande dei suoi fratelli Fred e George. Vederlo così serio e riflessivo lo lasciava di stucco, senza parole.
“Tiro a indovinare.. Non è difficile.”
Spiegò Sirius sorridendo sparendo nel bagno. Ron era davvero molto confuso, aveva bisogno di confidarsi con qualcuno, con Stev. Era il suo migliore amico ed era certo che di sicuro aveva intuito che qualcosa non andava. Stev era così simile a James, non solo fisicamente. A volte gli sembrava quasi fossero identici in tutto, anche nel carattere e nei modi di fare, altre volte invece il comportamento di Stev era il contrario di quello che si sarebbe aspettato da James. Sembrava quasi si comportasse un po’ come Lily e la cosa lo stupiva profondamente. Sirius si fermò a riflettere sulla situazione, Stev era fisicamente identico a James ma a volte sembrava di avere a che fare con la versione maschile della Evans. Altro che fratello di James, quello era la fusione di quei due pensò Sirius divertito immaginando Stev con i capelli rossi come la Evans e con gli occhi verdi. Era una visione decisamente strana, più che altro per i capelli rossi. Sirius scosse la testa e aprì l’acqua nella doccia scacciando quelle idee assurde, Stev la fusione di Jamie e Lily, doveva proprio stare impazzendo per pensare una cosa simile. Nell’altra stanza Harry e Ron erano uno di fronte all’altro. Harry alla fine si decise e mise fine a quel silenzio.
“Sai che penso?”
Disse Harry senza scomporsi. Ron era il suo migliore amico ed Hermione la sua migliore amica. Aveva sospettato per molto tempo che tra i due potesse esserci qualcosa o che comunque provassero dei sentimenti diversi dall’amicizia. Dopo la scena di poche ore prima ne aveva la certezza più assoluta e doveva farlo capire anche a Ron prima che fosse tardi.
“Su Hermione?”
Chiese Ron titubante. Una parte di lui aveva paura ad affrontare quel discorso perché voleva dire ammettere di avere sbagliato su molte cose e di essere stato cieco per tutto quel tempo. Aveva passato anni al fianco di Hermione senza capire di tenere a lei e di quanto lei tenesse a lui, dando sempre tutto per scontato. Lo aveva capito solo ora che rischiava di perderla.
“Si.. Che dovresti scendere e dirglielo.”
Disse Harry con un sorriso fraterno dipinto sul volto. Ron sobbalzò a quelle parole.
“Cosa?”
Chiese Ron diventando ancora più rosso. Harry lo stava fissando, sembrava che i suoi occhi gli stessero leggendo l’anima. Come faceva a sapere esattamente quello che stava provando?
“Che ti piace.”
Rispose Harry lasciando Ron ancora più di stucco. Allora non si era sbagliato, davvero Harry sapeva già tutto, davvero lo aveva capito prima di lui.
“Ma tu come lo hai capito?”
Chiese Ron stupito. A Harry non aveva detto nulla della sua cotta per Hermione. Nemmeno lo stesso Ron lo aveva capito ed ammesso con se stesso fino a qualche ora prima. Harry lo sapeva già però perché era il suo migliore amico e lo conosceva meglio di chiunque altro.
“Non è questo il punto. Il punto è che devi dirglielo prima che si faccia avanti qualcun altro”
Spiegò pazientemente Harry senza scomporsi. Leggeva lo stupore sul volto di Ron ma non era il momento per le domande scontate. Doveva muoversi, farsi avanti, chiedere scusa ad Hermione e lottare per lei se necessario.
“Dici che dovrei?”
Chiese Ron con voce insicura e sperduta. Tutto quello smarrimento sul volto del suo migliore amico gli fece un infinita tenerezza. Una parte di lui ripenso alla sua Ginny che non vedeva da troppo e si sentì morire. Perché dovevano essere sempre così dannatamente lontani? Scacciò quei pensieri e cercò di concentrarsi su quello che stava accadendo. Non poteva permettersi di vagare con la mente se voleva essere d’aiuto a Ron.
“Certo che devi. Che vuoi aspettare?”
Rispose Harry sicuro, dando una pacca sulla spalla al rosso e facendogli un gran sorriso.
“Allora gliene parlo stasera a cena.”
Concluse Ron, guardando Harry. Il suo migliore amico era eccezionale. Gli aveva dato tanta forza e il coraggio per guardare in faccia Hermione e parlarle dei suoi sentimenti. Si mise a canticchiare guardando fuori dalla finestra, sperando che l’ora di cena arrivasse presto.

[nel sotterraneo, nell’aula di pozioni]
“Stupido Potter. È colpa tua!”
Urlò Lily facendo rimbombare le sue grida in tutto il sotterraneo. La sala comune dei Serpeverde era lontana, erano soli in quella zona visto che anche i fantasmi si tenevano prudentemente alla larga. Va bene, erano già morti ma le urla di Lily erano in ogni caso poco piacevoli da sentire.
“Colpa mia?”
Chiese James seccato per quello che stava accadendo. La punizione non stava andando come aveva sperato lui. Aveva pensato di passare qualche ora in compagnia della sua Lily e di sfruttare l’occasione per chiederle di uscire. Voleva confessarle tutti i suoi sentimenti e raccontarle tutti i segreti che custodiva nel suo cuore. Spiegarle perché era stato così misterioso e sfuggente circa suo fratello, confessarle la paura di un suo ennesimo rifiuto. All’improvviso Lily lo riportò bruscamente alla realtà.
“Si, colpa tua. Chi mi ha fatto sparire il tema?”
Gli rinfacciò lei.
“Chi mi ha fatto esplodere il calderone?”
Ribattè lui.
“Tu volevi far esplodere il mio!”
Gli ricordò la ragazza.
“E stamattina allora? Quel Jerry?”
Disse James punto nell’orgoglio.
“Perché l’oca castana non conta?”
Chiese Lily maliziosa.
“Io.. È che..”
Cominciò James senza riuscire a trovare le parole. Si era aspettato una discussione su quello che era successo quella mattina. Era anche pronto a chiederle scusa per lo scherzo e prendersi le sue responsabilità ma le cose gli erano sfuggite di mano a una velocità allucinante. In poco tempo si erano trovati a litigare e battibeccare come ai vecchi tempi.
La possibilità di un chiarimento e di un uscita insieme era svanita in pochi secondi con un rifiuto secco della ragazza. Le aveva chiesto di uscire, mettendoci tutto l’amore che provava per lei in quella richiesta ma era stato liquidato subito. Come al solito, nemmeno quando sarò un fantasma. Non sapeva che dire per riconquistare la fiducia della ragazza. Avrebbe dovuto parlare con lei a colazione, senza iniziare quella stupida guerra degli scherzi ma non ne aveva avuto la forza. Era troppo spaventato da un possibile rifiuto. Non voleva che andasse male, e invece ora stava andando peggio.
“È che sei il solito. Pensavo tu fossi cambiato. Tu meritassi una seconda occasione. Ma mi sbagliavo. Guarda dove sono finita.. In punizione..”
Urlò lei sbattendo in faccia a James tutta la cattiveria e l’odio che in quel momento provava per lui. James rimase si sasso, come pietrificato dalle parole di lei.
“È così che la pensi? Credi che a me non importi di te?”
Chiese lui cercando di controllare la sua voce per impedirle di tremare. Doveva essere un sogno, non poteva stare accadendo sul serio.
“Certo che lo penso. Se te ne importa non ti saresti comportato così! Non mi avresti evitata in questi mesi. Mi disgusti! Sei solo un ragazzino viziato, egocentrico e pieno di sé! Hai anche nascosto a tutti tuo fratello. Egoista!”
Urlò Lily ormai completamente fuori di se. La discussione era degenerata e ora i due si fissavano il silenzio. Si poteva percepire il respiro irregolare dei due ragazzi e il rumore delle loro menti che vorticavano confuse. Nessuno dei due sapeva che dire o che fare, si erano spinti troppo oltre superando il limite.
“Ok.”
Rispose James alla fine, tornando a pulire l‘aula.
“Come?”
Chiese lei stupita da quella situazione. James dopo quella che era parsa un’eternità si era girato dandole le spalle e si era messo a pulire. Di tutte le reazioni che pensava potesse avere il ragazzo questa era la più assurda, quella a cui non aveva minimamente pensato.
“Va bene.”
Rispose ancora lui, concentrandosi intensamente su una piastrella leggermente sconnessa dove c’era una macchia che non voleva saperne di venire via. Chiuse gli occhi e ordinò a se stesso di non piangere davanti a lei. Le parole della ragazza l’avevano distrutto. Davvero la ragazza che lui amava pensava questo di lui? Si sentiva cose se qualcosa si fosse rotto, si sentiva morto dentro come quando si era svegliato e gli avevano detto che il suo gemello era morto tanti anni prima.
“Che dici?”
Chiese Lily senza capire. Il ragazzo ora le dava le spalle e lei non riusciva a vederlo in faccia. Aveva parlato senza pensare, dando sfogo alla sua rabbia e solo ora si rendeva conto di averlo ferito in modo terribile.
“Nulla. Se pensi questo di me allora non sei la ragazza speciale che credevo. Sei come tutte le altre. Mi giudichi senza conoscermi. Un po’ come quelle che tu chiami oche che mi giudicano perché sono bello e basta. Hai dato i tuoi giudizi senza conoscermi e accertarti che siamo veri o meno.”
Si sfogò lui buttando fuori tutto quello che aveva dentro, tutta delusione e la rabbia che aveva sempre serbato nel suo cuore.
“Ma.. Aspetta”
Disse Lily non sapendo cosa fare. L’aveva paragonata a tutte le altre, a quelle oche che aveva sempre disprezzato. L’idea che lui potesse avere ragione la fece tremare.
“Vai pure. Finisco da solo.”
Rispose lui dandole le spalle. Non voleva che lei lo vedesse piangere. Alla fine non era riuscito a contenere le lacrime.
“Smettila Potter. Ci metterai tutta la notte.”
Rispose lei avvicinandosi e sfiorandogli un braccio. Lo sentiva così lontano, ed era dannatamente colpa sua. Il ragazzo si riscosse all’improvviso da quel contatto, continuando a darle le spalle.
“Non mi va più di vederti. Fa troppo male. Puoi andartene per piacere?”
Chiese ancora una volta lui. Il suo tono era quasi una supplica.
“Pensi di fare in grande a comportarti da cane bastonato? Senza spiegare nulla..”
Disse lei con amarezza per spezzare quel silenzio pesantissimo e provocare il lui una reazione.
“Mio fratello pensavo fosse morto. L’ho ritrovato solo qualche mese fa. Fino ad allora ero tormentato dalla sua morte e mi davo la colpa per essere sopravvissuto. Nemmeno Sirius e gli altri sapevano nulla. È per questo che qualche mese fa ero strano e sfuggente. Ti ho amata per sei anni in silenzio, umiliandomi. Facendo di tutto per te che non mi vedevi, che non mi calcolavi in ogni caso. Mi hai sempre trattato male senza nemmeno sforzarti di conoscermi. Ora decidi che mi vuoi e ti arrabbi perché non corro da te? Chi è il ragazzino viziato ed egocentrico ora? “
Rispose lui tutto d’un fiato senza pensare a nient’altro. Nemmeno che si era voltato verso di lei, che stava piangendo e che lei era davanti a lui e lo stava vedendo.
“James..”
Cominciò Lily senza sapere bene come proseguire. Dannata la sua linguaccia, aveva parlato troppo. Si sentiva morire per avere detto quelle cose senza sapere nulla. Si sentiva morire all’idea di tutto quello che si era sempre tenuto dentro James e per tutto quello che doveva avere sofferto.  
“Sei contenta ora? Mi stai vedendo piangere. “
Disse lui cercando di ritrovare un po’ di contegno.
“James io..”
Cercò nuovamente di dire lei senza riuscire a concludere la frase. Questa volta era stato lui a interromperla mettendole una mano sulla bocca. Non voleva che lei dicesse altro. Ogni parola era una ferita che si riapriva.
“Puoi andartene ora?”
Chiese nuovamente lui, il suo tono sembrava un ordine più che una supplica. Il suo sguardo così freddo la spaventò. Fissò il suo dito che indicava la porta e se ne andò provando una vergogna infinita, consapevole di avere distrutto il cuore all’uomo che amava e che questa volta forse era davvero troppo tardi per rimediare.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
e rieccomi per l'aggiornamento settimanale, chiedo scusa ma niente capitolo extra sta volta causa esame di inglese. in compenso settimana prossima niente università e quindi mi farò perdonare! XD
come vi avevo già accennato il capitolo era lughissimo e ho pensato dividerlo in due. mi rendo conto che forse sono stata un po' cattiva ma questo era il punto migliore per dividerlo. per farmi perdonare vi dico il titolo del prossimo capitolo, DOPPIA COPPIA - parte seconda.
grazie mille a tutti quelli che leggono (63 preferiti, un sogno!) e a quelli che trovano il tempo di lasciarmi due righe!
lyrapotter: grazie per il tuo commento, mi fa piacere averti incuriosito e suscitato tante curiosità. nella seconda parte scoprirai di più ma per il momento come si è visto James non è finito in nessun calderone! XD spero che il capitolo ti sia piaciuto!
piccola_puffola: povero Ron, lui è innamorato di Hermione. Sirius non gli ha detto nulla di Remus, ha solo fatto un po' lo psicologo. non so perchè ma Sirius in questa storia è un po' il jolly, a volte fa ridere, a volte fa lo psicologo. mi sta intricando, potrei scrivere qualcosa su di lui dopo questa fic.. (in un futuro prossimo, prima vedi di finire questa dice Sirius). cmq diciamo che la parte di Hermione Ron e Remus l'ho lasciata nella seconda parte del capitolo.
smemo92: mi spiace, Hermione e Remus erano nella seconda parte del capitolo, spero che però ti sia consolata vedendo che combinano Lily e James. grazie mille per il commento! al prossimo capitolo, spero che commenterai!
germana: il discorso è rimasto nella seconda parte che non ho postato, però ho mantenuto la promessa raccontandovi di Lily e James. è stata una tortura scrivere quella parte. =( mi ha messo tanta tristezza, ma niente paura.. c'è la seconda parte! XD
princessMarauders: grazie per il commento! sono curiosa, che idea hai su Remus e Hermione? XD
lady Blue: grazie per il commento, tranquilla l'importante è che leggi anche se con calma! hermione non poteva dire di sapere tutto, c'era troppa gente e poi la sua reazione è stata dettata dall'istinto non dalla ragione. lo so che è strano ma la nostra secchiona preferita non riusciva  a ragionare razionalmente! XD


  
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