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Autore: Vanexius    18/12/2014    0 recensioni
''Anticamente si narrava che arroccato al nostro mondo ci fosse un altro mondo completamente opposto al nostro e l unico accesso era una cosa fin troppo comune per pensare che quella fosse una finestra: lo specchio. (...)''
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salier, Nuova Terra. 

Due piccole scarpe marroni fecero dei passi in un modo molto pensate. Erano i passi di colei che correva velocemente per recapitare un importamene messaggio.
Riecheggiava, nel corridoio, una piccola voce di una fanciulla e il lungo fiatone dovuto alla corsa.
Castani erano i suoi capelli, azzurro era il suo vestito e bianca era la coroncina in pizzo che appoggiava sulla sua testa. 
- Padrona! Padrona! - aprì di scatto la porta, ritrovandosi davanti la padrona impegnata a prendere del tè. 
- Che succede cara..? - 
- Sayuri.. - breve pausa per riprendere fiato. - E' scomparsa! - 
La madre nell'udire tanto dolore nascosto in tre parole, fece cadere la tazza di tè per terra e sgranò gli occhi. Sua figlia, la sua adorata figlia, era scomparsa. 
Quelle parole erano come un taglio netto di una spada sulla propria testa. Mary guardava con sguardo doloroso la padrona, che intanto delle lacrima scivolavo indisturbate sulle guance. 
Aveva visto dagli occhi castani della cameriera che era vero, non era una bugia (purtroppo). 
- Chiama immediatamente la polizia, adesso! - disse rotta dal pianto. Mary ubbidì con un cenno della testa.
La madre, Hanna era il suo nome, si accasciò sul divano di pelle, affranta dal dolore della scomparsa. E se fosse scappata? E si fosse suicidata?
Quelle domande erano ancora più dolorosa dell'affermazione in sé. 
Guardò dolorante il ritratto del marito, scomparso 17 anni fa. Il marito era ritratto sorridente ed era rassicurante vedere quel sorriso di cui tanto si innamorò. 
- Cosa.. posso fare, amore mio? - Disse rivolgendosi al ritratto, mentre si prendeva stretto i lembi del vestito ove era posizionato il cuore. 
Quel cuore tanto vivo quanto morto. 
La notizia si espande come la peste, fuori e dentro le mura del palazzo. I cittadini speravano che la loro adorata principessa fosse ancora viva, che il loro sacrificio fosse ancora vivo. 


- Mi dispiace, ma la mia padrone ora non può ricevervi. I'm sorry. - Fu la risposta della cameriera ai poliziotti che volevano farle domande. Ma in quelle condizione, che risposte poteva dare?
- D'accordo, ma una sola cosa, Can I? - 
- Yes. -
- Ora come farete con il sacrificio? - 
- I cant' say this at the moment. - 
- Why? - 
- Io... ecco.. non sappiamo ancora. - 
- Thank you. - 
Fece un cenno con la testa per ricambiare il saluto e chiuse l'enorme portone con estrema maestria. 
Con il sacrificio, ovvio. Pensano solo a quello. 
Ora la curiosità sta salendo, lo so e per questo ora vi racconterò tutto. 
Quando il Saggio divise la Nuova Terra con la Prima Terra, regnava la legge che una principessa dallo stesso clan del Saggio doveva essere la custode della Luna, un'antica pietra. Questa Luna è il nucleo del Mondo, senza di essa il Mondo piano piano incomincia a scomparire, causandone la morte di entrambi i Mondi mediante collisione.
La famiglia di Sayuri è un'antica discendente di quel clan e perciò ha il compito la principessa della famiglia, Sayuri, controllare la pietra.
Ma non è tutto: la pietra ha bisogno di un ''sacrificio'' per poter sprigionare il potere e controllare il Mondo. Ogni volta che la sacerdotessa lo usa per sconfiggere il male, automaticamente muore. Ma il sacrificio porta la salvezza di entrambi i Mondi. Anche se esiste un secondo sacrificio che la sacerdotessa compie ogni 20 anni, cioè a 20 anni la sacedotessa dovà dare la propria energia alla Luna.
Senza la sacerdotessa che alimenta la pietra, i Mondi incominceranno a unirsi, causando, come ho già detto, la morte di tutti. 
E' un concetto complicato e piano piano riuscite a comprenderlo con il proseguimento della storia. 

Tutti in palazzo si danno da fare per trovarla e il sacerdote della città tiene d'occhio il flusso della Luna. 
La Luna brilla di una luce biancastra, segno che la Sacerdotessa è ancpra viva, ma la luce è debole, segno che è lontana. 
- Sopratutto ora che Hotaru è riuscito a rubare i Libri Proibiti. - Rammaricò il sacerdote, Nihal, leggendo della pergamene antiche. 
- Cosa? - Intervenì la madre. 
- E-E tu? - 
- Non importa. Che ha fatto Hotaru?! -
- Vuole ricontrollare il Mondo, ecco cosa vuole fare. - 
- M-Ma.. - Abbassò lo sguardo, fermandosi per un incredibile fitta al petto. 
- Riposati, la tua salute è sotto sforzo. - 
- Io voglio.. - si aggrappò a Nihal, riprendendo grossi respirate d'aria.
- Tu non vuoi che Sayuri raggiunga tuo marito allo stesso modo. - 
- Sai che Sayuri non c'entra nulla con tutto questo! Lo sai?! - 
- Lo so che dovevi essere tu la sacerdotessa, ma non l'hai voluto fare e... - Venne interrotto bruscamente dalla voce della donna. - Basta, ti prego. Non è il momento di parlarne. - 

''Scusami Sayuri, scusami amore mio, sono stata troppo debole per prendermi tanto potere sulle mie spalle e invece voi l'avete presa con un sorriso sulle labbra. Io... merito solo la morte per aver fatto una cosa del genere ai miei familiare. Scusami.'' pensò la donna in mente sua, rievocando tristi e doloranti ricordi che vennero tagliata dalla sua voce. 
                                                                                 - Tu non centri, cara. - 
   
 
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