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Autore: Shiori Desu    20/12/2014    13 recensioni
Dal primo capitolo:
Lucy diede un pugno sul bancone, nascondendo poi una smorfia di dolore. “E va bene. Volevi fare una scommessa? Scommettiamo.” Proferì decisa la maga rivolgendosi al Dragon Slayer.
Lui si limitò a fissarla interrogativo.
“Scegli un mago di questa gilda, e scommetto che riuscirò a sedurlo nel giro di una settimana al massimo.”

Nalu con qualche accenno di Gale e Gruvia.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GIORNO 4 - La seduzione è un'arte

LA SEDUZIONE E’ UN’ARTE


GIORNO 4

 

Il mio fuoco brucerà in eterno solo per te, Lucy.

….solo per te, Lucy.

…Lucy.

“Lucy!”

La maga sussultò, sbattendo ripetutamente le palpebre tentando di tornare alla realtà.

Levy, seduta all’altro lato del tavolo, la fissava preoccupata, un tomo apparentemente antico aperto davanti a lei.

“Va tutto bene?” le domandò la scripter corrugando la fronte.

“Ah si certo, certo…” Lucy fece una pausa per rimettere in ordine i pensieri. “Stavamo dicendo che…ahm…mi stavi spiegando…” si portò una mano alla fronte per cercare di ricordare, invano, di cosa l’amica le stesse parlando.

Levy chiuse il libro con un tonfo sordo, sospirando. “Non importa, ne riparleremo un’altra volta.”

“Mi dispiace, Levy-chan.” Lucy tentò di scusarsi con un sorriso colpevole.

L’altra la guardò severamente per qualche istante, poi si sciolse in un dolce sorriso. “Cosa ti succede Lu-chan? In questi giorni mi sembri strana, vuoi parlarne?”

Sapeva che prima o poi se ne sarebbe accorta, dopotutto Levy era un’ottima osservatrice. 
In fin dei conti è la mia migliore amica, e ho già raccontato questa cosa a persone che…bè non avrei dovuto e basta. Qua dentro Levy è sicuramente la persona più affidabile e obiettiva.

Dopo un leggero momento di esitazione, Lucy diede la sua spiegazione, incoraggiata dallo sguardo interessato dell’amica.
Alla fine del resoconto della maga degli spiriti stellari, in cui raccontava che aveva passato i precedenti tre giorni nel tentare di strappare un bacio al Dragon Slayer del fuoco, Levy rimase a fissare stupita la bionda, un mezzo sorriso di meraviglia sul suo volto.

“Cosa?! Hai scommesso un bacio con Natsu?!”

“Abbassa la voce!” la rimproverò immediatamente l’altra tentando di tapparle maldestramente la bocca. “Da quando in qua urli così tanto, Levy-chan?”

“Scusa, scusa! E’ che…non me l’aspettavo, ecco.” si giustificò l’altra grattandosi la guancia sinistra con l’indice, leggermente imbarazzata.

Lucy si accasciò sulla panca. “E adesso non ho idea di cosa fare…insomma, penso costantemente a quel bacio, capisci?”

Levy si limitò a sorriderle cautamente, annuendo lievemente con il capo.

La maga degli spiriti stellari sospirò abbassando lo sguardo, disegnando con le dita linee immaginarie sul tavolo. “E poi ieri sera mi ha detto-” si bloccò, guardando improvvisamente l’amica.

Il mio fuoco brucerà in eterno solo per te, Lucy.

“…non importa.” decise di tenere quella frase solamente per sé, e ringraziò mentalmente la scripter per essere così discreta e per non voler indagare. 

Passarono diversi secondi di totale silenzio.

“Insomma, tu cosa faresti se fossi al mio posto, Levy-chan?”

Levy abbassò lo sguardo e, messa in difficoltà da quella domanda, iniziò a giocherellare con il segnalibro che sbucava da un’estremità del vecchio tomo.

“Non lo so, è una situazione complicata…credo che…” deglutì un paio di volte, agitata. “…credo che  basti essere sé stesse per far colpo su un ragazzo, no?”

Per niente soddisfatta da quella risposta, Lucy sospirò, quasi rassegnata. “Sì ma qua non si tratta di- aspetta.” squadrò Levy con uno sguardo indagatore. “E’ così che sei riuscita a conquistare Gajeel?” le domandò poi con un sorriso tendente al malizioso.

Il volto della scripter si colorò improvvisamente di un rosso acceso. “N- no, co- cosa stai dicendo Lu-chan?! Che ti salta in mente?! Tra me e G- Gajeel non c’è assolutamente niente!”

Lucy rise, sinceramente divertita dalla reazione dell’amica. “Oh smettila, Levy-chan. Tutta la gilda sa che tu e Gajeel avete una storia, gli unici che continuano a negare siete solo voi due!”

Prima che l’altra potesse ribattere, Lisanna si avvicinò a loro. “Ciao ragazze! Posso sedermi al vostro tavolo?” domandò con un boccale tra le mani.

Le due assentirono quasi in coro.

“Di cosa stavate parlando?” chiese poi la giovane Strauss con un sorriso.

“Di come Levy ha conquistato il cuore d’acciaio di Gaj-”

“Lucy ha fatto una scommessa con Natsu!” Levy interruppe la bionda quasi urlando.

La maga degli spiriti stellari fulminò la scripter con lo sguardo, ma tentò di far virare la situazione a proprio vantaggio.

“Si, ho scommesso con lui che sarei riuscita a sedurlo nel giro di una settimana.” proclamò con finta naturalezza.

Lisanna, tra un colpo di tosse e l’altro, tentò di non sputare ciò che stava bevendo. “Cosa?!”

“Bè si, è una storia lunga, in realtà non ricordo nemmeno bene da cosa è partita la scommessa…” Lucy agitò una mano e sorrise forzatamente. “Ma vendendo al dunque, Lisanna, ho sentito che tu sei stata la ragazza di Natsu…non è che avresti qualche consiglio da darmi?”

L’altra si allontanò involontariamente dalla bionda. “Ehm…non siamo mai stati davvero insieme, eravamo due bambini che giocavano a fare la mamma e il papà, tutto qui.” E bevve un lungo sorso dal suo boccale.

“Ma tu non volevi diventare sua moglie?” proseguì Lucy senza darsi per vinta.

“Ehi, e questo chi te l’ha detto?”

“Voci che girano in gilda…”

“Ovviamente questa storia imbarazzante continua a girare…bè si è vero, ma ripeto: eravamo solo dei bambini, non c’è mai stato niente tra di noi! Mi dispiace, ma non posso aiutarti.” E così dicendo cercò di chiudere quella conversazione che la stava mettendo visibilmente a disagio.

Levy si alzò improvvisamente in piedi. “Scusatemi, ho alcune faccende da sbrigare a casa, magari ci vediamo più tardi.” Poi si rivolse solo alla maga degli spiriti stellari. “Lu-chan, se vuoi oggi ti porto un libro che potrebbe aiutarti in questa faccenda.”

L’altra annuì speranzosa. “Te ne sarei grata!”

“A dopo allora!” E si allontanò con il pesante tomo tra le braccia.

Lucy la seguì con lo sguardo, per poi vederla uscire dalla gilda al fianco di Gajeel.

Ormai non lo nascondono nemmeno più, cosa le costa ammettere che stanno insieme? E sorrise involontariamente per l’amica.

Dopo qualche istante, Lucy decise di rompere l’innaturale silenzio che si era creato tra lei e Lisanna. “Comunque…nella scommessa c’è di mezzo soltanto un bacio, niente di più.” Per qualche strano motivo, si sentiva in dovere di chiarire quel punto.

La Strauss annuì. “Non mi devi delle spiegazioni, Lucy.” le sorrise amabilmente, poi si accostò a lei. “Tanto sappiamo tutti che tra te e Natsu c’è molto di più di una semplice amicizia.” le sussurrò.

L’altra maga si allontanò sconvolta. “Ma cosa dici, tra me e Natsu non c’è proprio un bel niente!”

“Siete solo voi due che non ve ne siete ancora accorti…” ribatté Lisanna socchiudendo furbamente gli occhi e bevendo un piccolo sorso dal boccale.

Questa conversazione assomiglia terribilmente a quella che ho appena fatto con Levy-chan… Un brivido le percorse la schiena, e preferì optare per un dignitoso silenzio.

“Avete messo qualche condizione alla scommessa che avete fatto?” le domandò improvvisamente la giovane Strauss con un’espressione pensierosa.

“No…solo il tempo di una settimana.” Lucy rifletté per qualche momento. “E ovviamente abbiamo dato per scontato che deve essere lui a baciare me.” una pausa. “…e che deve baciarmi sulla bocca, naturalmente.” aggiunse quasi sussurrando e con le guance eccessivamente rosse.

L’altra annuì seria, lo sguardo perso nel vuoto dalla concentrazione. “Sai Lucy, quando ero a Edolas, per decidere chi avrebbe dovuto svolgere una certa missione o un determinato compito, facevamo una sorta di gioco.” Una nota quasi malinconica accarezzava la sua voce.

Lucy la guardò interessata, quasi stupita del fatto che Lisanna le stesse parlando del suo passato.

La Strauss, dopo aver tenuto lo sguardo basso e aver osservato con eccessivo interesse un punto indefinito del tavolo, alzò gli occhi leggermente lucidi verso la maga degli spiriti stellari. “E’ brutto da dire, ma a volte mi mancano i miei compagni di Edolas.”

Lucy ebbe un tuffo al cuore.

Più volte aveva pensato che, per Lisanna, tornare al suo mondo, non doveva essere stato facile quanto dava a vedere, ma mai avrebbe immaginato che essa stessa gliene avrebbe parlato.

Erano certamente buone compagne di gilda, ma amiche era una parola ancora troppo grossa per loro.

Eppure, in quel momento, Lucy sentì vacillare quella certezza.

Dopo quell’affermazione di Lisanna, il silenzio era calato su di loro come un pesante velo, che la bionda cercò di scostare tentando di rassicurare la compagna.

Od ormai è un’amica?

“E’ normale che ti manchino, dopotutto hai passato due anni con loro, è parecchio tempo.” e le sorrise sinceramente, senza però riuscire a nascondere una nota amara nella voce.

“Avevano solamente il vostro aspetto, per il resto erano persone completamente diverse e-”

Lucy, sentendo la voce dell’altra rotta dall’imminente pianto, la bloccò. “Lo so Lisanna, non devi delle giustificazioni a nessuno. E’ normale sentire la mancanza delle persone a cui si è voluto bene.” e la sua mente corse inevitabilmente a ripescare un ricordo dei suoi genitori.

La Strauss la osservò con una scintilla di comprensione nello sguardo, e annuì convinta asciugandosi poi gli occhi con il palmo della mano.

“Scusa Lucy.” disse semplicemente. “Non doveva essere così…tragica questa conversazione.” aggiunse poi sorridendo.

Credo che quasi tutti abbiamo dato per scontato che Lisanna sia stata felice di tornare al mondo, alla gilda, agli amici, alla famiglia a cui appartiene, ma deve essere stato tutto tranne che facile abbandonare un altro mondo, un’altra gilda, altri amici…un’altra famiglia. Anche se non sembra, deve essere una ragazza davvero forte nello spirito. O perlomeno ha dovuto esserlo per forza di cosa, in questi pochi anni.  

La più giovane dei fratelli Strauss si schiarì lievemente la voce, poi tornò ad essere la Lisanna che Lucy aveva sempre conosciuto, occhi brillanti e sorriso audace e, come se niente fosse accaduto, continuò a parlare allegramente. 

"Prima che divagassi, ti stavo dicendo che, a Edolas, facevamo questa specie di gioco per decidere chi avrebbe fatto una determinata cosa. Ci mettevamo tutti in cerchio, prendevamo lo scettro di Kana- anche se bè, non era mai troppo d’accordo…comunque, prendevamo il suo scettro e lo facevamo roteare al centro del cerchio che avevamo formato. Una volta che lo scettro si fermava, e ovviamente puntava una certa persona, ecco, quella persona avrebbe dovuto svolgere il compito che si era deciso in precedenza. Lo chiamavamo il Gioco del Destino.” annuì alle sue stesse parole e, per un momento, la sua somiglianza con Mirajane sembrò a Lucy ancora più evidente, per quanto possibile.

Dopo quel breve racconto, la maga degli spiriti stellari rimase a fissare Lisanna con la bocca socchiusa e un sopracciglio alzato, cercando di comprendere il motivo per cui le stesse raccontando del Gioco del Destino ma, soprattutto, ammirando la vera forza di spirito che la ragazza aveva appena dimostrato abbandonando il passato e tornando al presente in pochissimi istanti.

Dopo qualche secondo di riflessione, la bionda si arrese. “Uhm…scusa Lisanna, ma non riesco a capire come quello che hai appena detto possa c’entrare con…ehm…tutto.”

L’altra rise di gusto. “Ha a che fare con la vostra scommessa!” diede fine al contenuto del suo boccale. “Se tu e Natsu non avete messo alcuna condizione alla vostra scommessa, potresti vincerla semplicemente giocando.”

 

*

 

“Ciao ragazze! Siete ancora qua!” Levy tornò alla gilda dopo diverso tempo, sorpresa di trovare Lucy e Lisanna ancora allo stesso tavolo a parlare tra loro. “Ecco il libro Lu-chan.” e allungò un vecchio volume alla maga.

“Grazie Levy-chan, ma spero di non doverlo mai leggere…io e Lisanna stavamo mettendo a punto un piano che potrebbe portarmi alla vittoria anche stasera!” Lucy strinse un pugno, il volto contratto in un’espressione decisa e fiduciosa.

“Ah, e di cosa si tratta?” domandò Levy accomodandosi di fronte a loro.

“Dobbiamo ancora mettere a punto diverse cose, ma l’idea sarebbe questa: prima di tutto ci servono diversi partecipanti, che poi-”

“Partecipanti?” la interruppe Levy.

“Si, è una specie di gioco.” chiarì rapidamente Lisanna.

Lucy riprese la sua spiegazione. “Si ecco, e i partecipanti a questo gioco si dovranno mettere in cerchio, al centro del quale faremo roteare qualcosa-”

“Qualcosa che dobbiamo ancora decidere cosa sarà.” s’intromise la giovane Strauss.

“Esatto. Insomma, un partecipante farà roteare questa cosa che poi, una volta che si fermerà, punterà un’altra persona. Questa seconda persona sarà colui o colei che verrà baciata dalla prima, cioè da quella cha ha fatto girare l'ogetto.” dopo una brevissima e confusa illustrazione del piano, Lucy rimase a fissare la scripter con gli occhi colmi di speranza e determinazione.

“Ahm…credo…credo di aver capito in linea di massima cosa intendete fare. Però ci sono diversi punti che mi sfuggono.” dichiarò infine Levy. “Allora, immagino che la persona che dovrà far roteare l’oggetto sia Natsu, e che poi questo oggetto dovrà indicare te, Lu-chan, giusto?”

L’interpellata annuì convinta con il capo, la fronte contratta dalla concentrazione.

“Quindi, stando alla vostra spiegazione, Natsu dovrà baciare Lucy. E se si rifiuta di farlo?”

Un silenzio raggelante piombò tra le tre compagne di gilda, Lucy e Lisanna che si limitavano a fissare la scripter con uno sguardo vitreo.

“Ti avevo detto che dovevamo finire di mettere a punto il piano.” biascicò infine Lucy, improvvisamente abbattuta dall’appunto estremamente sensato dell’amica.

Levy si portò un indice al mento. “Bè si potrebbe mettere una punizione o una penitenza. Se x non bacia y riceverà uno schiaffo, ad esempio.”

Lo sguardo di Lucy tornò ad illuminarsi. “Levy-chan, è un’ottima idea!” 

“In realtà c’è un’altra cosa che non mi torna.” dichiarò l’altra. “Il fantomatico oggetto che ancora dovete decidere…insomma, dovrete in qualche modo controllarlo. Se ci sono molti partecipanti, la  probabilità che questo oggetto indichi Lucy è molto bassa. Dovreste controllare a distanza questo qualcosa, in modo che ci sia la piena sicurezza che indichi te, Lu-chan.”

“Stavamo parlando proprio di questo quando sei arrivata.” disse Lisanna pensierosa. “Servirebbe un oggetto non troppo grande e facilmente controllabile con la magia.”

“Si, ma un altro problema è che i nostri poteri non sembrano nemmeno tanto utili a questo genere di cose…” aggiunse Lucy appoggiando i gomiti sul tavolo e la testa tra le mani.

Dopo diversi minuti passati in silenzio a pensare ad una soluzione a quel dilemma, Lucy si alzò sbuffando. “Non pensavo fosse così difficile imbrogliare ad un gioco.” affermò stiracchiandosi. “Vado a prendere da bere, volete qualcosa?”

Lisanna scosse il capo, mentre Levy si alzò improvvisamente in piedi sbattendo le mani sul tavolo.

“Ma certo! Acqua!”

“Ehm…vuoi…vuoi dell’acqua Levy-chan?”

“Si! Cioè no…insomma, abbiamo solo bisogno di acqua e di una bottiglia!”  disse ridendo.

“Le-Levy? Va tutto bene?” le chiese Lisanna preoccupata.

“Si, ascoltate. L’oggetto che stiamo cercando è semplicemente una bottiglia di acqua.”

A quelle parole Lucy tornò a sedersi, ascoltando incuriosita l’amica.

“Al centro del cerchio formato dai partecipanti, basta far roteare una bottiglia con dentro dell’acqua.” ripeté entusiasmata la scripter.

“Ok, ma rimane comunque il problema di come faremo a controllarla.” puntualizzò la Strauss aggrottando le sopracciglia.

“Non se abbiamo una maga dell’acqua come complice.” dichiarò con un mezzo sorriso Levy, assottigliando lo sguardo.

 

*

 

“State chiedendo a Juvia di controllare, con la sua magia, dell’acqua all’interno di una bottiglia?” la maga dell’acqua, in piedi davanti al tavolo in cui erano ancora riunite le altre tre compagne di gilda, spostava insospettita lo sguardo tra le presenti.

Lucy si sentì in dovere di mettere al corrente anche Juvia della sua situazione.

“Ebbene si. Il punto è questo: ho fatto una scommessa con-”

“Gray-sama?!”                  

“Ehm no, ho fatto una scommessa con Natsu, e ho scommesso che sarei riuscita a baciar-”

“Gray-sama?!”

“No! Ho scommesso con Natsu che sarei riuscita a baciare Natsu stesso!”

“Ah.”

“Il problema è che non ho idea di come fare, così avevamo pensato a questo.” Lucy spiegò le regole base del gioco che lei e altre due ragazze avevano appena ideato.

Juvia stette in silenzio per qualche istante. “Ma se Juvia controllasse l’acqua all’interno della bottiglia sarebbe barare, no? Juvia trova questo metodo per farsi baciare piuttosto squallido.” E incrociò le braccia, corrugando poi le labbra in una smorfia di disappunto.

Dopo qualche momento di silenzio e di riflessione, Levy parlò. “Juvia, hai considerato l’idea che Gray potrebbe baciarti?”

La maga dell’acqua si irrigidì improvvisamente poi, con uno sforzo che parve immane, si portò una mano alle labbra rosee. “Juvia…baciata…da Gray-sama?” sussurrò, lasciando che il suo sguardo si perdesse a contemplare un’immagine in lontananza che sembrava vedere solo lei. “Quando si gioca?!”

Le altre tre soffocarono, con non poca fatica, le loro risate.

“Prima dobbiamo convincere gli altri a partecipare…” puntualizzò Levy con un sospiro.

“Juvia convincerà Gray-sama!” dichiarò quasi urlando la maga dell’acqua portandosi i pugni al petto e muovendo convulsamente le spalle.

“E tu Levy-chan, potresti convincere Gajeel…” propose con falsa ingenuità Lucy.

Levy sussultò sulla panca. “Co-cosa? E perché? Non credo gli interessi partecipare ad un gioco simile.” incrociò le braccia, poi voltò rapidamente la testa.

Lucy rise di gusto. “Oh andiamo Levy-chan, vuoi farmi credere che tu e Gajeel non vi siete mai baciati?” poi inarcò le sopracciglia, scettica.

Lisanna prese parte alla conversazione. “Lucy! Ti sembra una domanda da fare?! Probabilmente Levy e Gajeel fanno ben altro…” e un sorriso malizioso si dipinse sul volto della Strauss.

“Smettetela subito! Come- come- come vi salta in mente di dire certe cose!” Levy si alzò in piedi di scatto, la voce più acuta del normale, le gote eccessivamente rosse, le mani scosse da un leggero tremolio.

Le altre due rimasero a guardarla timorose, domandandosi mentalmente se avevano oltrepassato un limite che avrebbe dovuto restare invalicabile.

Dopo un lasso di tempo indefinito, scandito solo dalla voce di Juvia che si ostinava a ripetere che avrebbe convinto Gray-sama, la scripter tornò a sedersi, visibilmente più calma.

Parlò con un filo di voce, lo sguardo basso. “E’ davvero così evidente…la cosa tra me e Gajeel?” un leggero sorriso affiorò sul suo volto.

A quella domanda, Lucy e Lisanna sorrisero a loro volta.

La maga degli spiriti stellari stava per rispondere, quando Levy alzò gli occhi su di lei. “Se vuole partecipare…lo bacerò volentieri.” poi si sciolse in un sorriso sincero, di quelli che venivano dal cuore.

Le altre due ragazze annuirono semplicemente.

“Bene, e adesso non ci resta che studiare il piano d’azione.” proseguì decisa Levy. “Allora, prima di tutto dobbiamo convincere almeno Natsu, Gray e Gajeel a partecipare. Lisanna, visto che tu non ahm come posso dire…”

“Non devo baciare nessuno di loro, non sono innamorata di nessuno di loro e non ho una storia con nessuno di loro.” elencò repentinamente la Strauss contando le tre situazioni con le dita di una mano.

“Ehm si, era…era ciò che volevo dire. Visto che quindi non hai niente a che fare con loro, potresti provare a convincerli a partecipare. Se lo facesse un’altra di noi potrebbe risultare sospetto.” spiegò la scripter tremendamente a disagio per aver indirettamente ammesso la sua storia con il Dragon Slayer del ferro. “E se riesci a convincere anche altri sarebbe perfetto!”

“Contate pure su di me, farò del mio meglio!” Lisanna alzò un pugno, estremamente sicura di sé. “Mi metto subito all’opera!” così dicendo si alzò e si allontanò per reclutare il maggior numero di partecipanti al gioco.

“E’ Juvia che deve convincere Gray-sama!” la maga dell’acqua tentò di seguire Lisanna, ma le altre due maghe riuscirono a fermarla, seppur faticando.

Lucy tentò di calmarla. “Juvia fermati, se vuoi un bacio da Gray devi stare a sentire Levy, ok?”

A quelle parole Juvia si sedette mordendosi le labbra, le sopracciglia contratte e gli occhi blu colmi di decisione.

Dopo un sospiro, Levy continuò. “Una volta che avremo i partecipanti, ci metteremo in cerchio e spiegherò le regole a tutti quanti, poi sarò la prima a far girare la bottiglia. Con la tua magia, Juvia, dovrai far fermare la bottiglia  dopo qualche giro in modo che indichi Gajeel.”

Juvia annuì un paio di volte, sempre più attenta.

“Dopo di me dovrà essere Gray a far girare la bottiglia, e a quel punto dovrai farla fermare in modo che indichi te.” la scripter voltò gli occhi verso la maga dell’acqua. “E dopo Gray dovrà essere Natsu a far girare la bottiglia, e ovviamente dovrai farle indicare Lucy. Ti è tutto chiaro, Juvia?”

“Certo, potete fare affidamento su Juvia!”

“Perfetto. Siccome quelli che dovranno far girare la bottiglia dopo di me sono rispettivamente Gray e Natsu, quando ci sediamo dobbiamo stare ben attente che io sia accanto a Gray e che esso sia a sua volta vicino a Natsu. In questo modo seguiremo anche un giro preciso per coloro che dovranno far girare la bottiglia.”

Lucy si limitava ad ascoltare ammirata il piano dell’amica. Da quando in qua Levy-chan ha queste doti di stratega?

“E una volta che tu, Lucy, avrai avuto il tuo bacio…gli altri potranno continuare a giocare senza più trucchi se vorranno, mentre tu sarai impegnata nel prenderti gioco di Natsu per aver perso la scommessa.” concluse Levy alzando l’indice destro e facendo l’occhiolino all’amica.

Lucy rise sinceramente a quelle parole. “Ti devo un favore Levy-chan.” le disse stringendole le mani. “E poi-”

La voce di Lisanna la interruppe. “Ragazze! Sono riuscita a convincere solo loro…”

Alle spalle della giovane Strauss c’era una dozzina di maghi che attendevano che il gioco iniziasse.

Lucy balzò sulla panca alzando involontariamente le mani. “Co- come hai fatto a convincere tutti loro?” riuscì a balbettare esterrefatta.

“Non lo so, insomma a quanto pare ci si annoia più del dovuto qua dentro!” cercò di trovare una spiegazione Lisanna, stupita tanto quanto le sue compagne per un consenso simile. “Però ahm…ecco, c’è una domanda che mi hanno fatto tutti e a cui non sono riuscita a rispondere.”

Le altre tre maghe la guardarono, confuse da quell’affermazione.

Infine Lisanna diede voce alla domanda di tutti i partecipanti. “Come si chiama questo gioco?”

Le quattro ragazze si scambiarono qualche vaga e veloce occhiata, quasi in imbarazzo per aver ideato un gioco, regole e sotterfugi per truccarlo, ma per essersi dimenticate di dargli un nome.

La Strauss ruppe quel breve momento di silenzio. “Il gioco da cui abbiamo preso ispirazione si chiama Gioco del Destino ma…uhm, per il nostro, la parola destino mi sembra un po’ eccessiva.” disse ridendo.

Lucy sospirò. “Ragazze, è un gioco stupido a cui probabilmente giocheremo solo questa volta. Non abbiamo bisogno di chissà quale nome. Per un gioco stupido basta un nome stupido, no? Che ne dite di Gioco del…ahm…Gioco…mmh…del…Gioco…Gioco…Gioco della Bottiglia?” concluse titubante la maga, meno convinta di quanto volesse sembrare.

Le altre maghe la guardarono incredule per diversi secondi, poi fecero spallucce quasi simultaneamente, accettando rassegnate quel nome banale.

“Bene, quindi non ci resta che cominciare. Mentre voi spiegate le regole a tutti quanti, vado a prendere una bottiglia d’acqua.” Proferì Lucy leggermente a disagio.

Voglio diventare una scrittrice e tutto ciò che mi viene in mente è Gioco della Bottiglia? Lucy, per tutti gli spiriti, fai schifo ad inventare nomi!

Si avvicinò al bancone espirando sonoramente. “Mira, avrei bisogno di una bottiglia d’acqua.”

“Ciao Lucy-chan! Ho visto che stavate raggruppando gente, cosa fate?” le domandò Mirajane con un sorriso allungandole la bottiglia richiesta.

“Ahm…è un gioco-”

“Oh e di che gioco si tratta?” la Strauss appoggiò i gomiti sul bancone, visibilmente interessata.

“Si chiama Gioco della Bottiglia e-”

“Scommetto che c’entra questa bottiglia.” disse Mirajane indicando l’oggetto.

Lucy si portò una mano alla nuca, tentando si sorridere. “Ebbene si, hai indovinato.”

La cameriera annuì pensierosa. “Non doveva avere molta fantasia colui che ha dato il nome a questo gioco.” dichiarò infine con un sorriso per poi tornare alle sue solite occupazioni.

“Eh…no, infatti.” sussurrò la bionda, cercando di riprendersi da quella pugnalata alla sua creatività.

Prese la bottiglia e si diresse verso il cerchio di maghi che già era stato formato sul pavimento. Al centro di esso, Levy stava terminando di spiegare le regole.

“…e ricordate, se vi rifiutate di dare il bacio o di essere baciati, riceverete uno schiaffo o un pugno dall'altro interessato.”

Natsu si picchiò un colpo sul palmo dell’altra mano. “Perfetto, si può fare a botte!”

Il resto dei maghi sottolineò quell’affermazione con un allegro boato.

Sarà più difficile del previsto…

Dopo aver lasciato la bottiglia a Levy, Lucy si sedette accanto a Juvia, che non riusciva a nascondere una leggere tensione.

“Ehm…bene, per rompere il ghiaccio…i- inizierò io.” continuò poi la scripter accucciandosi e facendo girare l’oggetto.

Juvia corrugò le sopracciglia, e dopo diverse roteazioni, bloccò la bottiglia alzando appena un dito, una goccia di sudore freddo che le scendeva da una tempia.

Nessuno si accorse di nulla.

Lucy e Lisanna si scambiarono uno sguardo complice, soddisfatte.

Un sonoro “woooh” si alzò dai presenti.  

La maga degli spiriti stellari diede poi voce al pensiero di tutti i maghi. “A quanto pare dovrai baciare Gajeel…”

Levy si voltò verso l’amica, supplicandola con lo sguardo di non aggiungere altro, poi si girò verso il Dragon Slayer del ferro.

Stava seduto a gambe e braccia incrociate, il capo rivolto verso un lato, lo sguardo falsamente perso a contemplare il soffitto, le guance leggermente arrossate.

Mi chiedo come abbia fatto Lisanna a convincere anche lui a partecipare. Lucy si trovò ad ammirare sinceramente le doti persuasive della giovane Strauss.

La scripter si avvicinò a Gajeel, mentre la folla intorno a lei aveva iniziato a battere le mani e urlare frasi dalla dubbia ironia per spronare la compagna nel farsi avanti, poi si fermò in piedi davanti a lui, torturandosi le mani sudate dall’agitazione.

Il Dragon Slayer non si mosse, sembrava che il tempo fosse stato bloccato solo per lui.

“So…” Levy deglutì a vuoto un paio di volte prima di riprendere a parlare. “…che un mio schiaffo non ti farebbe nemmeno il solletico, ma preferisci quello?”

Con quella frase riuscì infine a conquistare l’attenzione di lui, che voltò la testa quel tanto che bastava per guardarla negli occhi.

La scripter si protese verso di lui e, prima che esso potesse spostare di nuovo il capo, gli mise il pollice destro sotto il mento per fermarlo; con l’indice, gli sfiorò delicatamente i freddi piercing che aveva sul mento; gli sorrise.

Poi chiuse gli occhi e lo baciò dolcemente.

Gajeel rimase a fissare per qualche secondo, con gli occhi sgranati, il volto di lei mentre gli sfiorava le labbra così amabilmente con le sue, poi, abbassando lentamente le palpebre, abbandonò l’intero mondo esterno per rispondere a quel bacio.

I muscoli del suo braccio destro si contrassero quando, per attirarla maggiormente a sé, affondò una mano nei capelli turchini della scripter, che replicò a quel gesto sfiorandogli una guancia.

Le loro labbra continuavano a cercarsi mentre i maghi intorno a loro erano caduti nel silenzio totale.

Era evidente, quello non era il loro primo bacio: nessuno riuscì a comprendere se c’era passione in quella dolcezza, oppure se c’era dolcezza in quella passione, in quello scambio reciproco di amore.

Infine Levy abbandonò la bocca di lui, che non poté fare a meno di seguire il suo volto per un breve istante; la scripter lasciò sulle labbra di Gajeel un ultimo e leggero bacio a stampo, a cui egli replicò ghignando sommessamente.

Mentre Levy si sedeva al suo posto, gli occhi lucidi e le gote che diventavano sempre più rosse, i presenti la osservarono immobili e allibiti, sopracciglia inarcate e bocche aperte dallo stupore.

Gajeel era rimasto seduto a gambe e braccia incrociate, i suoi bizzarri occhi rossi che ora fissavano il pavimento, la bocca contratta in una smorfia che ricordava un sorriso.

“Tocca a te, Gray.” mormorò la scripter rivolgendosi al compagno di gilda seduto accanto a lei.

Solo dopo un breve momento di silenzio passato a fissare la maga, Gray riuscì a rispondere. “Ahm…s- sì, certo.” e fece girare la bottiglia.

Lucy sentì Juvia irrigidirsi involontariamente. La maga dell’acqua strinse i pugni così forte che le nocche le diventarono bianche, e per un momento la bionda temette che si potesse perforare i palmi con le sue stesse unghie. I suoi occhi blu erano spalancati, e si morse così violentemente il labbro inferiore che ne fuoriuscì una piccola goccia di sangue.

Infine alzò un dito, imponendo all’acqua di fermare la bottiglia.

“Sembra che dovrai baciare Juvia, Gray-sama.” proferì infine.

Gray indietreggiò leggermente, una smorfia di disgusto misto a preoccupazione che per un momento gli alterò il volto.

“Va- va tutto bene, Juvia?” domandò poi il mago del ghiaccio lanciandole uno sguardo indagatore.

Juvia si ostinava a tenere lo sguardo fisso sulla bottiglia, gli occhi ancora sgranati, la fronte che sudava eccessivamente, la goccia di sangue che ora le colava dalle labbra fino al mento. “Certo, non potrebbe andare meglio, Gray-sama!” infine si alzò improvvisamente in piedi, puntando poi i suoi occhi verso quelli del mago.

A quell’inaspettato contatto visivo, Gray abbassò repentinamente lo sguardo, accigliandosi leggermente e portandosi una mano alla nuca. Dopo un pesante sospiro si avvicinò a Juvia, mentre gli altri maghi avevano ripreso a fare chiasso e ad incoraggiare il compagno.

Lucy guardò preoccupata la compagna.

Se solo le fossi un po’ più vicina riuscirei a sentire i suoi pensieri: “Gray-sama sta per baciare Juvia Gray-sama sta per baciare Juvia Gray-sama sta per baciare Juvia”.

Gray si fermò a pochi centimetri dalla maga dell’acqua, che si era portata le mani al petto e che ora lo guardava con occhi sognanti.

Dopo essersi schiarito la gola un paio di volte, Gray mise le mani sulle spalle della ragazza che, a quel contatto, sussultò sussurrando un debole: “Gray-sama…”

Il mago del ghiaccio deglutì a vuoto.

“Gray-sama…”

Avvicinò le sue labbra a quelle di Juvia, ancora bagnate dal sangue.

“Gray-sama…”

Non riuscì nemmeno a sfiorarle la bocca.

“Gray-” la maga dell’acqua svenne e cadde al suolo con un tonfo sordo.

Un silenzio raggelante piombò di nuovo tra i presenti.

Gray rimase qualche secondo immobile, le braccia ancora tese davanti a sé e le mani che prima tenevano le spalle di Juvia ora protese verso il nulla.

“O- Oi Juvia!” infine riuscì a parlare e ad accucciarsi accanto alla maga.

Lucy si avvicinò ai suoi due compagni.

“Ma cosa le è successo?!” domandò preoccupato Gray cercando di risvegliare la maga con qualche leggero schiaffetto sulle guance.

“Ahm credo fosse solo tesa, sono certa che tra poco si riprenderà…” tentò di rassicurarlo Lucy.

Il mago del ghiaccio si rivolse al resto dei suoi compagni. “Come…come si risveglia una persona svenuta?” poi senza ascoltare le risposte tornò a guardare Juvia. “No, io…io la riporto a casa.” disse infine prendendola tra le braccia.

“Mi sembri eccessivamente preoccupato, Gray…” azzardò Lucy.

“Vuoi che la lasciamo qua stesa sul pavimento?” chiese ironico lui alzando leggermente la voce.

“N- no, non era questo che intendevo, è solo che-”

“Bene, allora la riporto a casa.” e dopo un rapido saluto generale, uscì dalla gilda con Juvia tra le braccia.

Lucy si portò una mano alla fronte, sospirando. Ha aspettato per anni che accadesse una cosa simile, e ora che Gray la stava per baciare sviene? Juvia è davvero piena di sorprese.

“Ora tocca a me, giusto?!” urlò improvvisamente Natsu prendendo la bottiglia tra le mani.

Ora invece è il mio momento. Finalmente porrò fine a questa stup-

Natsu fece roteare la bottiglia con un colpo vigoroso.

Ju-Juvia. Come faccio senza Juvia?

Dopo quel rapido pensiero, Lucy spostò gli occhi prima su Levy poi su Lisanna. La prima era troppo concentrata a scambiarsi sguardi e sorrisi con Gajeel per notare la sua espressione preoccupata, l’altra alzò semplicemente le spalle in segno di rassegnazione.

La maga degli spiriti stellari sospirò di nuovo, abbassando lo sguardo sulle sue ginocchia.

Senza Juvia non ho alcuna possibilità. La probabilità che la bottiglia indichi casualmente me-

“Oi Lucy!”

A quel richiamo, la maga alzò rapidamente lo sguardo sul Dragon Slayer del fuoco.

“Sembra che dovrò baciare te! O preferisci un pugno?” e con un sorriso fece scrocchiare ironicamente le dita di una mano.

Lucy spostò lo sguardo, per un numero di volte indefinito, da Natsu alla bottiglia: indicava lei.

“Co- cosa?!” si trovò ad urlare incredula.

Si guardò intorno: Juvia non era tornata, era stato semplicemente il caso ad aiutarla.

Natsu si fermò davanti alla maga, le mani sui fianchi, sul volto un’espressione indecifrabile.

Lisanna, altrettanto stupita dal corso degli eventi, con un gesto della mano suggerì a Lucy di alzarsi in piedi; ancora spaesata dall’accaduto, la bionda seguì quel consiglio.

Il Dragon Slayer la prese per un polso per aiutarla a rialzarsi, e a quel contatto il cuore di Lucy aumentò inevitabilmente il ritmo dei battiti.

Perché non si sta rifiutando di baciarmi? Non vuole vincere quella scommessa?

“Bene ahm…” la maga degli spiriti iniziò a parlare senza motivo, così si ritrovò a dire le prime parole che le passavano per la mente. “Io…perché…non…”

Bene, per me questa è una grande cosa, ma tu, Natsu! Perché non ti stai tirando indietro?! Perché mi vuoi baciare?!

Lo scopo di quel gioco, per Lucy, era quello di farsi baciare dal Dragon Slayer, ma si era immaginata un minimo di resistenza da parte sua.

Ora invece è qua a fissarmi con quel sorriso…che gli prende? Che abbia un piano? Che sia tutta una farsa?!

Lucy continuava a fissare il volto sorridente dell’amico, le sopracciglia corrucciate dalle domande che si accavallavano le une alle altre all’interno della sua mente confusa.

Che lui abbia preso alla lettera la parola “seduzione” durante la scommessa? Se è così un bacio dato durante un gioco non ha valore, in quanto non ho fatto proprio niente per sedurlo.

“Allora Lucy, sei pronta?” le sussurrò lui abbandonando il sorriso; la determinazione sembrava bruciare nei suoi occhi.

No che non sono pronta!

Le prese le mani.

Natsu, perché non ti stai tirando indietro?!

Si avvicinò ulteriormente a lei.

Perché non mi stai urlando contro che questo è davvero un modo meschino per vincere una scommessa?!

I loro corpi si sfiorarono.

Perché non mi stai dicendo che questo è un modo terrificante per darci il nostro primo bacio?

I loro respiri si intrecciarono.

Forse perché non ci saranno altri baci?

Lucy spostò il volto da un lato, digrignando i denti.

Natsu, sorpreso da quella reazione, indietreggiò leggermente col capo.

La maga sentì gli occhi inumidirsi improvvisamente, e una singola lacrima le rigò una guancia, la guancia che Natsu poteva vedere.

“Oi Lu-”

“Perché?” mormorò Lucy con la voce spezzata, racchiudendo tutte le sue domande in quella singola parola.

“Cosa-”

“Non importa.”

Lucy lo spinse via con tutta la poca forza che aveva in quel momento.

“Lucy, cos-”

“Scusatemi, non mi sento molto bene.” La maga uscì dalla gilda quasi correndo, le voci dei suoi compagni che la inseguivano dal portone aperto.

Dei passi alle sue spalle. “Lucy, aspetta!”

La bionda aumentò il passo.

“Lucy!”

I passi dietro di lei si fermarono improvvisamente.

“E’ meglio se la lasci andare.” la voce di Levy risuonò nella notte limpida.   

Dopo un momento che parve durare un’eternità, la voce di Natsu squarciò di nuovo, e per un'ultima volta, il silenzio notturno. “Lucy!”

Che sto facendo?! Da cosa sto fuggendo?! Non ho passato questi ultimi giorni a cercare di farmi baciare da lui?!

La maga si asciugò gli occhi e le guance con il palmo di una mano fredda.

E cosa passa per la testa di quell’idiota?! Che stava facendo?! Perché mai dovrebbe perdere una scommessa tanto facilmente?!

Lucy si sentì mancare il fiato. 
Alzò lo sguardo: le case le sembravano passare a fianco troppo velocemente, il fiume sull’altro lato della strada non sembrava fare rumore.

Si mise in ascolto della notte: solo i suoi passi rapidi si rincorrevano sull’asfalto scuro.

Si fermò improvvisamente, il fiato corto.

Quand’è che mi sono messa a correre?

Riprese a camminare, respirando lentamente l’aria fresca che le pungeva la pelle.

Ora le case scorrevano adagio al suo fianco, ora poteva sentire lo scorrere calmo del fiume.

Un bisbiglio inaspettato, proveniente da una stradina laterale, disturbò il suo udito.

Si bloccò sul posto.

“Grazie, Gray-sama.”

Lucy si accostò silenziosamente alla facciata di una casa.

“Sei sicura di stare meglio?” domandò Gray.

La maga degli spiriti stellari si avvicinò cautamente alla stretta via da cui provenivano le voci.

Juvia era appoggiata con la schiena al muro di una casa, Gray era in piedi davanti a lei, le mani in tasca.

Passarono diversi momenti di silenzio, un silenzio teso, innaturale, poi decisero entrambi di spezzarlo involontariamente nello stesso istante.

Juvia-”

“Gray-sama-”

Abbassarono contemporaneamente lo sguardo.

Lucy non aveva mai visto Juvia comportarsi in quel modo in presenza di Gray. Sembrava la solita ragazza innamorata, un amore che rasentava quasi l’ossessione per quel mago, eppure i suoi occhi sembravano velati dal timore, dall’incertezza.

Gray alzò di nuovo lo sguardo su di lei. “Juvia io-” abbassò un’altra volta il capo, poi chiuse un pugno lungo il suo fianco.

Sospirò sonoramente, questa volta alzando gli occhi al cielo stellato, poi prese a sbottonarsi la camicia.

In circostanze normali, Juvia avrebbe iniziato ad urlare il nome di Gray, lodando le sue qualità, facendogli velate richieste indecenti a cui lui non avrebbe fatto caso, eppure in quel momento la maga non proferì parola, si limitò a sbarrare gli occhi, la bocca aperta dalla sorpresa di quel gesto.

Spogliarsi, per Gray, era un vizio, ma quando lo faceva consciamente, significava che ciò che stava per fare era una cosa seria; quando si spogliava di proposito significava che aveva preso una decisione.

La pelle nuda del ragazzo faceva contrasto con quella notte senza luna, eccessivamente scura; lasciò cadere la camicia a terra, poi tornò a posare il suo sguardo profondo in quello della maga dell’acqua.

“Juvia, io ti devo ancora un bacio.”

A quelle parole, la ragazza si portò un pugno al cuore, trasalendo.

Gray posò una mano al muro a cui la maga era ancora appoggiata, poi, con l’altra, le scostò dolcemente una ciocca di capelli dal volto e gliela spostò dietro un orecchio.

Abbassò il suo volto fino a quando le sue labbra non raggiunsero quelle di lei.

Juvia, che fino a quel momento sembrava aver trattenuto il fiato, espirò lentamente.

Gray la baciò, e sul volto della maga, Lucy poté intravedere una lacrima brillare.

La maga degli spiriti stellari si allontanò silenziosamente: aveva visto fin troppo, era un momento intimo tra due sole persone a cui non avrebbe dovuto assistere.

Proseguì verso casa con il cuore che le sembrava diventare sempre più pesante ad ogni passo che faceva, la mente che non cessava di chiedersi il perché di ogni cosa, gli occhi che non volevano smettere di bagnare le sue guance.

Eppure ora si sentiva tranquilla.

Tra tutte quelle domande che continuava inutilmente a porsi, solo ad una era riuscita a rispondere.

Perché questa sera non mi sono lasciata baciare?

La risposta gliel’aveva suggerita il cuore, così greve e dolorante eppure altrettanto sincero.

Perché sono innamorata di Natsu.

 

 

Angolo Autrice:

Dopo due mesi esatti dall’ultimo aggiornamento, ecco qua anche il quinto capitolo~
Mi scuso tantissimo per aver impiegato così tanto tempo a scrivere e pubblicare questa uhm cosa, ma tra la mancanza di tempo e l’assenza d’ispirazione, sono stati due mesi travagliati per questa povera storia ;-;
L’idea di base ce l’avevo già da un pezzo, il problema è stato proprio come metterla giù e, pur avendo letto e riletto questo capitolo, non ho la più pallida idea di come sia uscito, lol 
Quindi, sempre che abbiate tempo e voglia, fatemi sapere cosa ne pensate ^^ (E fatemi notare eventuali errori, ho come la sensazione che questo capitolo ne sia pieno omg).
Purtroppo non so dare una data precisa nemmeno per il prossimo aggiornamento (manca poco alla sessione d’esami invernale- essa si sta avvicinando troppo velocemente- oh no, è già qua *si butta dalla finestra*), ma temo non sarà a breve ;-;
Infine, non mi stancherò mai di ringraziare tutti voi, uno ad uno, per continuare a leggere questa fic, davvero, e sento che non riuscirò a ringraziarvi mai abbastanza

Oh, giusto, mi stavo per dimenticare! Se non ci sentiamo prima, auguro a tutti voi un buonissimo Natale e un felicissimo anno nuovo! Godetevi queste feste, mi raccomando!
E niente, questo “angolo autrice” sta diventando eccessivamente lungo, quindi mi fermo qua >.<
A presto spero, nel frattempo vi mando un abbraccione fortissimo!

Shi

  
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