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Autore: effe_95    23/12/2014    3 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.
94. In quel tuo sorriso vedo i segni del mio viso.
 
E immagino cosi fantastico crescerti
E nella voglia di stringerti io vibro di emozioni

E'con te questa musica
È con te, il tempo che verrà
In quel tuo sorriso, vedo i segni del mio viso
 
È con te - Nek



<< Sono stanchissimo! >>
Yulian si lasciò cadere pesantemente sulla sedia abbandonando le braccia e la faccia sul tavolo di legno, Claudia lo guardò stringendo tra le mani un foglio, non l’aveva sentito tornare. Indossava ancora la giacca leggera e aveva abbandonato la borsa per terra accanto alle gambe della sedia.
<< Buonasera amore mio, come stai? >>
Domandò retorica alzando gli occhi al cielo, Yulian la guardò con il broncio, si tirò su a fatica e appoggiò la guancia destra sulla mano.
Aveva la barba leggermente incolta, i capelli più ribelli del solito e gli occhi un po’ arrossati dalla stanchezza.
<< Hai fame? Tra poco metto a tavola >> Commentò Claudia studiando attentamente i progetti che avrebbe dovuto consegnare il giorno dopo al lavoro, Yulian sbadigliò sfacciatamente e le sfilò un foglio dalle mani.
<< Che stai facendo Claudia?! Sei incinta di otto mesi e continui a lavorare! >>
Brontolò Yulian lanciandole un’occhiataccia, Claudia lo fulminò con lo sguardo e gli tirò il foglio di mano sporgendosi un po’ sul tavolo, Ivan pesava terribilmente nella sua pancia, quindi quando si lasciò cadere di nuovo sulla sedia sbuffò affaticata.
<< Stasera sei di pessimo umore! Non mi hai nemmeno dato un bacio >> Replicò un po’ inacidita, Yulian guardò ammaliato il cipiglio che le si era formato sulla fronte, chiedendosi se anche Ivan ne avrebbe avuto uno simile.
<< Oggi ho bocciato cinque ragazzi su dieci, come si fa a confondere un libro di Dostoevskij con uno di Tolstoj?! >> Yulian sbuffò esasperato e si accinse finalmente a togliersi la giacca lasciandola sulle spalle della sedia, Claudia scoppiò a ridere divertita.
<< Ecco perché sei così nervoso! >> Yulian le pizzicò affettuosamente il naso e poi si protese per lasciarle un bacio veloce sulle labbra, Claudia rimase sorpresa da quei due gesti così veloci, lo guardò per un momento e poi si toccò il viso infastidita.
<< Ti sei ripreso, vedo >> Commentò acida, Yulian si stiracchiò e scoppiò a ridere.
<< Non lamentarti, alla fine te l’ho dato il bacio di bentornato, no? >>
Claudia fece per replicare qualcosa infastidita, ma nella cucina arrivò Aleksej trascinando il suo peluche preferito sul pavimento, vestito del suo pigiama primaverile con i capelli scombinati e una faccia altrettanto arrabbiata.
<< Eccolo qui il cosacco di papà! >> Esclamò Yulian accingendosi a prenderlo in braccio, ma Alješa lo scansò con maestria scappando alla sua presa, corse verso Claudia e incrociò le braccia al petto scrutandola torvo, la rossa lo guardò sorpresa.
<< Allora? Quando si mangia? Ho fame! >> Aleksej pronunciò la frase con fare autoritario, Yulian e Claudia rimasero per un po’ in silenzio, poi si guardarono e scoppiarono a ridere.
<< Adesso mangiamo Alješa, aspettiamo che arrivino anche zio Francesco e zia Iliana >>
Il bambino sbuffò infastidito e pestò i piedi a terra pronto a fare i capricci, ma per sua fortuna e per quella di Yulian e Claudia il campanello suonò proprio in quel momento.
Yulian si apprestò ad aprire con pesantezza, sorridendo una volta che ebbe visto sua sorella e suo cognato sull’uscio.
<< Buonasera fratellino >> La voce squillante di Iliana riempì la stanza, Yulian le sorrise ancora di più stringendola in un abbraccio delicato, poi appoggiò una mano sulla pancia rigonfia della sorella incinta al quinto mese di gravidanza. Francesco entrò dietro di loro trascinando uno scatolo enorme.
<< Grazie per l’aiuto cognato mio! >> Brontolò affaticato, mentre lasciava cadere il pesante fardello nell’ingresso, Yulian lo guardò sbadigliando sfacciatamente, cosa che fece irritare ancora di più Francesco.
<< Cos’è quel pacco? >> Il commentò di Claudia appena arrivata nell’ingresso con Aleksej per mano li fece girare tutti verso di lei.
<< Abbiamo comprato il passeggino doppio per i bambini >> Raccontò entusiasta Iliana, sorridendo allegra << Oggi abbiamo anche saputo il sesso >>
<< Davvero? >> Domandò Yulian sorpreso.
<< Un maschio e una femmina >> Spiegò Francesco mentre prendeva in braccio Alješa che tentava di arrampicarsi sulle sue gambe, il bambino aveva sviluppato un attaccamento particolare per lo zio.
<< Una femmina? Beata te! >> La voce avvilita di Claudia fece sorridere Iliana, che la prese sotto braccio divertita. << Con tre maschi impazzirò! >>
<< Non preoccuparti Claudia, avremo anche una bambina >>
Commentò Yulian come se niente fosse andando con gli altri verso la cucina.
<< Fammi partorire prima Ivan, Yul! >> Sbottò Claudia ancora più avvilita, ormai il parto era particolarmente vicino e pensarci non le rendeva la vita facile, sua madre aveva partito tutte e due volte naturalmente, Claudia immaginava fosse dolorosissimo.
<< Va bene, ma una figlia femmina la voglio anche io! >> Replicò il biondo mentre si accingeva ad apparecchiare la tavola con gesti automatici, Aleksej non faceva che camminargli tra le gambe impaziente di mangiare e Yulian rischiò di cadere due, tre volte.
<< Ho fame, ho fame, ho fame, ho fame, ho fame! >> Alla decima volta che Alješa pronunciò quelle due parole, Claudia afferrò velocemente un piatto, infilò la porzione adatta di pasta per il bambino e la porse a Yulian come un fulmine.
<< Alješa ti prego smettila! >> Replicò avvilito Francesco portandosi le mani sulle orecchie, il bambino era partito all’attacco con lui, ormai Claudia e Yulian erano quasi immuni alla sua cantilena, ma per Francesco e Iliana doveva essere un tormento.
<< Ecco la pasta Alješa, vieni a mangiare su! >> Esclamò Yulian divertito appoggiando la mano sul seggiolone ad altezza di tavolo che usata Aleksej, il bambino sorrise e non se lo fece ripetere due volte, saltò sul seggiolone prendendo in mano la forchetta.
Quando Claudia si apprestò a servire i piatti anche agli adulti, il bambino aveva già ingurgitato mezza porzione.
<< Perché mangia così tanto? È normale per un bambino così piccolo? >>
Domandò Yulian mentre gli puliva la bocca con il tovagliolo.
<< Certo che è normale, anzi, ritieniti fortunato! Ci sono certi bambini che non mangiano affatto. E poi ha preso da te, no? >>
Il commento di Iliana fece ridere tutti meno che Yulian, non che si fosse offeso, più che altro sembrava quasi che si fosse perso nei suoi pensieri.
Aveva gli occhi lontani nel tempo, tristi, Claudia cercò di leggervi qualcosa ma fu come respinta da un muro invisibile che non poteva attraversare, un muro che Yulian non avrebbe mai fatto cadere, nemmeno per lei. Gli afferrò una mano con un po’ di apprensione sul viso e Yulian si riscosse improvvisamente, notando di avere lo sguardo di tutti addosso.
<< Ho finito la pasta, dov’è il secondo?>> Alješa porse il piatto vuoto al padre, Yulian alzò gli occhi al cielo e come se niente fosse si alzò in piedi per preparare il secondo al figlio.
Claudia, Francesco e Iliana si scambiarono un’occhiata veloce prima che Yulian si rigirasse verso di loro.
<< Allora, come li chiamiamo questi bambini? >> Domandò il biondo guardando la sorella, Iliana sorrise per stemperare un po’ l’atmosfera, Francesco alzò gli occhi al cielo.
<< È stata una vera lotta! Ma alla fine abbiamo deciso che si chiameranno Jurij Aleksandr Scotti e Katerina Nathasa Scotti. Lasciamo stare questi doppi nomi! Io ho perso su tutti i fronti! >> Sbottò Francesco posandosi una mano sulla fronte, Claudia e Yulian scoppiarono a ridere di fronte la reazione del ragazzo, ma fu in quel modo che la cena finì nel migliore dei modi. Furono Francesco e Yulian a sparecchiare la tavola e rifare la cucina, e mentre si occupavano di questo, Iliana e Claudia misero a dormire il bambino con non poca fatica.
Quando fecero per tornare nella stanza dove c’erano gli uomini, furono bloccate a pochi centimetri dalla porta sentendo la conversazione che stavano scambiando i due.
<< … di Svetlana >> Claudia non aveva afferrato in tempo tutta la frase, ma quella era la voce di Yulian. << La tua è una paura stupida Yulian! >> Nella voce di Francesco c’era una punta di preoccupazione, Iliana se ne accorse e contrasse le sopracciglia.
<< In realtà prima ho pensato ad una cosa orribile. >> Yulian sorrise amaramente dopo aver pronunciato quelle parole << Ho pensato che Alješa è l’esatto opposto di sua madre. Forte, sano, mangia come un leone, a volte mi chiedo come abbia fatto Svetlana a mettere al mondo un bambino così … sano >> Un frastuono di piatti fece cadere il silenzio per qualche secondo di troppo, Francesco imprecò tra  i denti.
<< Stai parlando di tuo figlio Yulian! >> Sbottò il moro con foce fredda, Yulian sospirò talmente tanto che lo sentirono anche Claudia e Iliana nascoste dalla parete.
<< Lo so! >> Replicò il biondo immediatamente << E non sai quante volte ho il terrore che faccia la sua stessa fine! Ma a volte non posso fare a meno di pensare che … Alješa le abbia rubato tutta la vitalità >> Claudia sentì il respiro nei polmoni prosciugarsi completamente, Yulian non le aveva mai detto una cosa del genere, non le aveva mai mostrato una tale debolezza.  << È con questi pensieri in testa che stai per avere un figlio da Claudia?! Dimmi di no, perché altrimenti la prendo e la porto via da qui! >>
La voce di Francesco era stata così dura che Yulian non rispose per più di due minuti e nessun rumore si percepì nell’aria, Claudia aveva paura che il suo cuore si sentisse troppo in quel silenzio mortale.
<< Non ce n’è bisogno. Amo Aleksej più della mia stessa vita, e se ogni tanto penso a queste cose, è solo perché nel suo carattere, ogni tanto vedo Svetlana e non riesco a gestirlo. Se qualcuno dovesse togliermelo, credo che non saprei più come vivere … Claudia, Ivan e Alješa sono tutto ciò che amo >>
Claudia lasciò andare tutto il respiro che aveva il corpo, era così tesa che i muscoli si sciolsero tutti quando sentì quell’ultima frase, non sapeva se fosse il caso di affrontare l’argomento con Yulian prima o poi.
<< Certe volte sei proprio scemo! >> Sbottò Francesco e Yulian scoppiò a ridere, seguito subito dopo dal moro, che gli diede alcune pacche sulla spalla.
<< Vado a vedere cosa fanno di la >> Iliana e Claudia registrarono quella frase troppo tardi, così quando Yulian lasciò la cucina andò a sbattere letteralmente contro la sorella e la moglie. In un primo momento le guardò sorpreso, poi non ci mise molto a capire che cosa stessero facendo lì, nascoste dietro la porta.
I suoi occhi di ghiaccio si fecero freddi e taglienti.
<< Che diavolo stavate cercando di fare?! >> Sbottò tagliente fulminando Claudia, le guancie della ragazza erano rosse come il fuoco, nonostante tutto però continuava a guardarlo negli occhi senza abbassare lo sguardo. Ad un certo punto si arrabbiò.
<< Beh, non l’avrei fatto se tu me l’avessi detto! >> Yulian la fulminò con lo sguardo e alzò il tono di voce.
<< Ti sei messa ad origliare! Che schifo! >> Claudia si fece più rossa di un pomodoro.
<< Origliare?! Che schifo?! Se tu non avessi taciuto allora … >>
Non finì mai di pronunciare quella frase perché si bloccò di colpo rossa in viso, la sua espressione passò dall’arrabbiata alla sofferente, sembrava quasi che qualcuno le avesse prosciugato tutto il fiato dai polmoni, anche Yulian smise di sembrare arrabbiato.
<< Claudia?! >> Iliana l’afferrò per le braccia scuotendola, Claudia strillò da dolore accasciandosi tra le braccia della cognata, Yulian l’afferrò di colpo con la preoccupazione negli occhi, nel sentire quelle grida accorse anche Francesco dalla cucina.
<< Che succede?! >> Sbottò preoccupato e si bloccò quando vide Claudia.
<< Ehi, Clo! Claudia, che c’è? Che succede? >> Yulian le prendeva il viso tra le mani perché lei lo guardasse negli occhi, ma sembrava troppo sofferente per parlare, urlò di nuovo.
<< Cavolo! >> Francesco indicò il pavimento, era completamente bagnato tra le gambe di Claudia.
<< Le si sono rotte le acque, ha le contrazioni! >> Sbottò sbrigativa Iliana, Yulian sollevò lo sguardo terrorizzato sui due come se fosse improvvisamente diventato scemo, Francesco sbuffò infastidito e si accinse ad aiutarlo a sollevare Claudia da terra.
<< Li accompagno io in ospedale, mentre infilo il giubbotto a Claudia, Iliana preparale una borsa con le cose necessarie e resta con Aleksej >>
Iliana annuì senza farselo ripete e corse nella camera di Claudia e Yulian , che sembrava sempre più scioccato mentre reggeva la moglie sofferente tra le mani.
<< Che succede?! >> Chiese irritato, mentre Francesco infilava il cappotto a Claudia, la ragazza afferrò Yulian per la maglietta e con tutta l’espressione dolorante lo scosse.
<< Succede che sto per partorire! >> Strillò isterica, poco dopo arrivò Iliana con la borsa e la consegnò a Francesco che aprì la porta e prese le chiavi della macchina.
<< Dobbiamo portare Claudia giù Yulian, sei abbastanza lucido? >> Yulian non rispose nulla, Francesco alzò gli occhi al cielo << Meglio se guido io, coraggio, andiamo a conoscere Ivan Mikail Yulianovich Ivanov! >>



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Effe_95

Buonasera a tutti :)
Comincio subito con il dire che il titolo del capitolo è tratto dalla canzone di Nek " É con te".
Vado molto di fretta, ma spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi perdoniate per questo ritardo ( sto preparando tre esami)
Nel prossimo capitolo conosceremo finalmente Ivan :)
Buon Natale a tutti.
Alla prossima.
 
  
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