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Autore: Blackshadow90    24/12/2014    1 recensioni
Ginevra:una cicatrice e un tatuaggio che le ricordano sempre il passato.
Riccardo:arrogante e sexy, vuole a tutti i costi scoprire i suoi segreti.
Cosa lega questi due ragazzi?Le gare di moto,la scuola,ma soprattutto la casa che condividono con due amici.
Dal cap. 6:
-E se facessimo una gara?-disse Riccardo,amavo le sfide,non dicevo mai no.
-Una gara?-chiesi interessata
-Si:se vinci tu ,ti lascerò in pace,promesso,ma se vinco io...-lasciò la frase in sospeso.
-Se vinci tu,invece?-
-Quando vincerò allora ti dirò cosa voglio-era fin troppo presuntuoso.
-Affare fatto-amavo giocare con il fuoco.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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“AMA, AMA FOLLEMENTE, AMA PIU’ CHE PUOI E SE TI DICONO CHE E’ PECCATO, AMA IL TUO PECCATO E SARAI INOCENTE”

                                                                                               -Shakespeare

POV GINEVRA:

DRIIIIN, DRIIN,

Cos’era tutto quel fracasso? Il suono del citofono era fastidioso, ma lo era ancora di più il bussare a mano aperta sulla porta. Aprii prima un occhio e poi l’altro per abituarmi alla luce che mi colpiva in faccia quando sentii le labbra di Riccardo posarsi sulla mia fronte; ero ancora assonnata e lui sembrava un sogno.

-Vado ad aprire a quei due e torno, non ti muovere-mi lanciò uno sguardo divertito e  lo guardai uscire dalla porta a passo veloce con indosso solo un pantaloncino. Sprofondai nelle coperte e mi girai verso la finestra sembrava una bella giornata pur essendo inverno ed ero tremendamente felice ora; svegliarsi con la persona amata al proprio fianco era una sensazione, unica, indescrivibile e bellissima al tempo stesso. La mia teoria era sempre stata quella del non fidarsi di nessuno e contare solo su se stessi eppure era bello per una volta affidare la propria vita nelle mani di qualcun altro e rischiare tutto anche a costo di essere ferita. Ho imparato che la paura è la cosa più pericolosa perché è in grado di annientare tutti gli altri sensi, ti manda in panico e non ti fa ragionare, per una volta sono riuscita a mettere da parte la paura. E rigirandomi nel letto pensai alla sera prima, quando eravamo tornati a casa e lui non aveva preteso niente, si era solo disteso accanto a me nel letto e mi aveva abbracciata forte per proteggermi da tutto, da me stessa , e mi aveva guardata finché non mi ero addormentata;

-Eccomi sono tutto tuo- comparve all’improvviso sulla porta

-Mi hai fatto venire un infarto- si lanciò sul letto e mi prese la mano baciandomela

-Lo so, sono troppo bello per essere vero- mi lanciò un cuscino in faccia

-Ehi vuoi la guerra, e guerra sia!!- mi tirai su in piedi e iniziammo a colpirci a cuscinate mentre Goose abbaiava divertito, Riki mi prese tra le braccia e lo baciai per mia iniziativa, lui ricambiò e sembrava che nessuno dei due volesse staccarsi ma quando restammo senza fiato ci allontanammo e ci osservammo, aveva un espressione buffa, il volto assonnato e i capelli  scompigliati, era perfetto,

poi un pensiero mi attraversò la mente e dopo aver visto la sveglia sul comodino mi bloccai all’improvviso.

-Oddio- gridai

-Che è successo?- all’improvviso mi si avvicinò Riccardo preoccupato

-Sono le due del pomeriggio, abbiamo saltato scuola- esclamai in preda al panico; in passato ero stata una ragazzina ribelle ma non avevo mai saltato la scuola.

-Tranquilla tanto è solo un giorno- se lui era calmo allora lo ero anche io in fondo che differenza faceva un assenza in più o in meno? lo stomaco mi brontolò rumoroso e diventai rossa.

-Andiamo a mangiare- feci per aprire la porta ma lui mi bloccò e lo fissai interrogativo

-Hai la splendida abitudine di dormire mezza nuda- guardai il mio corpo coperto solo dal reggiseno e dalle mutandine e mi sentii in imbarazzo, non ero bella né tantomeno in forma e mi sentivo inadatta ai suoi occhi che indugiavano sulle mie curve, eppure non capivo dove voleva andare a parare.

-E quindi?-

-Vestiti perché c’è Andrea giù- scoppiai a ridere, era geloso perfino del suo migliore amico nonché fidanzato della mia migliore amica. Indossai la sua felpa e tirai su la cerniera, era abbastanza lunga da coprirmi il sedere.

-Per favore metti anche un pantalone- era una scena irripetibile, sembrava esasperato e mi faceva ridere ancora di più, così infilai il pantalone della tuta e lo guardai con un sopracciglio alzato, come per chiedere la sua approvazione.

-Ok, andiamo a mangiare- mi prese per mano e mi portò giù.

Appena entrammo in cucina Alice e Andrea ci corsero  incontro con le braccia aperte ma si bloccarono non appena videro le nostre mani intrecciate e i nostri sorrisi da innamorati. Alice però capì tutto al volo infatti dopo l’attimo di stupore  mi abbracciò e mi sussurrò un “complimenti” all’orecchio lanciando gridi di gioia, Andrea invece era ancora confuso.

-Non capisco che sta succedendo, lui ha un sorriso da idiota in faccia e tu, amore, stai gridando come una ragazzina- sembrava che al posto degli occhi avesse due punti esclamativi.

-Ma non l’hai ancora capito!? Finalmente questi due spericolati hanno capito di piacersi-

-Che bello sono così contenta- continuò lei

-E’ una notizia bellissima, complimenti, noi però andiamo perché siamo stanchi- Andrea non sembrava molto felice o forse ero io troppo paranoica

-A proposito com’è andato l’incontro con i genitori di Andrea?-

-Sono simpaticissimi e molto gentili- Alice aveva un sorriso enorme

-Però all’inizio eri agitatissima, non facevi altro che stritolarmi le mani- la riprese lui

-Quelli sono dettagli-

-Certo amore, andiamo-

Li seguimmo con lo sguardo mentre scomparvero su per le scale e dopo che io e Riki ci guardammo scoppiammo a ridere.

POV RICCARDO:

Guardai il suo viso così felice e sperai di essere io il motivo della sua felicità così come lei lo era per me, ancora non riuscivo a credere di essermi innamorato. Ci sono voluti diciotto anni per trovare quella giusta e non permetterò a niente e nessuno di portarmela via.

-Amore che vuoi mangiare?- mi stava fissando in modo strano e mi preoccupava, era in grado di farmi andare nel panico anche con poco.

-Mi hai chiamata…amore?- non me ne ero reso conto, eppure ero felice di averla chiamata così perché aveva un espressione dolcissima.

-Si, amore-

-Fai quello che vuoi- si era  alzata all’improvviso dalla sedia e mi aveva messo le braccia al collo

-Se mi dici così, mi tenti- la voce mi uscì roca, perché mi bastava stare a qualche centimetro da lei e il cervello andava in tilt

-Ti tento? A fare cosa?- era sexy e non avevo mai visto questo lato del suo carattere

-Questo- la sollevai sul lavello della cucina e gli ficcai la lingua in bocca con avidità, lei rispose subito, si strinse con le gambe al mio bacino e le mani che mi accarezzavano il collo mi stavano eccitando terribilmente, tanto che quando mi appiccicai a lei se ne accorse subito e rise divertita.

-Mi desideri così tanto?- mi disse con tono di sfida

-Non immagini nemmeno quanto-

Non sapevo dove voleva arrivare ma non potei chiederglielo perché il cellulare mi squillò. Quando guardai il nome capii che i guai erano in arrivo ma non volevo preoccupare Ginevra.

-Vado un attimo a rispondere tu inizia a preparare- annuì insicura e me la svignai in fretta al piano di sopra, sorpassai le camere e andai sul terrazzo, lì almeno nessuno avrebbe potuto ascoltare.

-Ehi cugino mi serve una mano tra due settimane- era mio cugino Christian

-Chri non so se posso, vorrei evitare per un po’-

-Cugino questo è l’ultimo carico prima di Natale, ho bisogno di te-

-Va bene Chri ma questo è l’ultimo, non voglio più avere niente a che fare con quella roba-

-Si cugino grazie-

-Di niente Chri-

Chiusi la chiamata e guardai il paesaggio fatto di tetti e case , e poi pensai a ciò che avrei fatto tra due settimane, non volevo mentire a Ginevra, ma quella sarebbe stata la prima e ultima bugia. Fin da piccolo ero stato molto legato a mio cugino di qualche anno più grande ed eravamo come fratelli. Lui però aveva iniziato a spacciare per divertimento e tutte le volte che la merce arrivava chiedeva aiuto a me per consegnarla ai suoi clienti; quella cosa mi eccita e mi fa guadagnare ma adesso che c’è anche Ginevra non me la sento di continuare, lei non vorrebbe.

Tornai in cucina, che emanava un buon profumo di funghi e panna, e Ginevra era di spalle mentre cucinava e canticchiava, era un quadretto molto carino e pensai che se non ci fosse stata lei la casa sarebbe vuota, e del tutto priva di vita. Mi venne subito alla mente un’immagine con lei in cucina e dei bambini che le giravano intorno, ho sempre amato i bambini ma sto correndo troppo. La raggiunsi e le baciai il collo sentendola sospirare.

-Sembri preoccupato- la baciai per non guardarla negli occhi

-Sono solo stanco-

-Già a chi lo dici-

-Lascia finire a me, dopo mangiato torniamo a dormire- le tolsi il mestolo di mano

-Allora mangiamo in fretta, perché ho tanto sonno- rise e sbadigliò insieme

-Certo piccola mia- le baciai la fronte e le servii il piatto

Dopo la breve dormita eravamo entrambi riposati e allegri per il clima di festa e Ginevra non faceva altro che saltellare avanti e indietro per la casa per prendere misura e segnare le cose da comprare, mi aveva detto che amava il Natale ma non pensavo fino a questo punto; sembrava un giocattolo a molla ed era incontentabile.

-Ho sentito dei rumori, che combinate?- Ginevra era appena inciampata nella prolunga che aveva in mano e ovviamente Andrea e Alice erano subito scesi.

-Stavo per chiamarvi, noi dobbiamo andare al centro commerciale per comprare luci e decorazioni, venite?-

-Ovvio, qualcuno dovrà evitare che compri tutto il negozio, ancora mi ricordo casa tua la sera di Natale, per tutte le luci che c’erano si vedeva anche dallo spazio- rise Alice.

-Prometto di non esagerare-

Ero sicuro che non avrebbe mantenuto quella promessa, amava esagerare e fare sempre le cose in grande infatti quando entrammo nel centro commerciale guardava tutto con gli occhi luccicanti, sembrava una bambina in un negozio di caramelle. In soli venti minuti il carrello era già pieno a metà di luci multicolori, ghirlande, scritte di “Buon Natale” glitterate, e pupazzi di neve.  Sotto il braccio sinistro portava un Babbo Natale luminoso a grandezza naturale mentre con l’altro mi teneva a braccetto. Eravamo terribilmente buffi e le persone che ci passavano accanto, ci fissavano divertiti.

-Uffa quanto sei noioso- disse Alice ad Andrea

- Amore lo sai come è finita l’ultima volta-

-Ma avevi solo dodici anni, ti prego andiamo-

A Milano avevano messo da poco una pista artificiale di pattinaggio su ghiaccio  e Alice voleva andarci ma a dodici anni Andrea si era rotto un braccio proprio sul ghiaccio ed era rimasto leggermente traumatizzato.

-Dai Andy andiamo tutti insieme, in fondo “è una follia odiare tutte le rose solo perché una spina ti ha punto”- disse Ginevra

-Sei anche poetessa?- la presi in giro io

-E’ una citazione de “Il piccolo principe”-

-Lo so piccola saputella- le scompigliai i capelli sapendo che lo odiava e la guardai

-Allora andiamo?- chiese di nuovo Alice

-D’accordo andiamo- sbuffò Andrea

-Ali mi passi la lista?- chiese Ginevra

-Tieni-

POV GINEVRA:

Presi la lista e controllai se mancava qualcosa e in effetti mancava proprio la cosa più importante: l’albero.

-Andiamo di là-  indicai un corridoio sulla sinistra e camminai a passo spedito; da quando eravamo entrati in quel centro commerciale stavo trascinando gli altri avanti e indietro.

-Non usciremo vivi da qui- Alice rideva con in mano un tubo colorato di venti metri  che gli avevo affidato

-Scusi gli alberi sono in sconto?- mi rivolsi ad un dipendente

-Si ma solo quelli da 180 cm e 190 cm-

-Va bene grazie-

-Si figuri, se deve acquistarlo posso portarglielo in macchina-

-Non c’è bisogno- si intromise Riccardo fulminandolo, il ragazzo se ne andò

-Voleva solo essere gentile, smettila di esagerare- mi piacevano i ragazzi gelosi, ma non in modo eccessivo: per uno spirito libero come me, Riccardo doveva imparare a gestire la gelosia.

-Ci stava provando-

-Ok ragazzi basta, paghiamo e andiamo a casa che stasera ci tocca il pattinaggio- fui grata ad Andrea che ci interruppe perché non volevo litigare

Arrivati alla cassa, sistemammo sul rullo quello che andava e la cassiera fissò sbalordita il carrello strapieno, presi la carta di credito ma Riccardo mi bloccò e diede la sua.

-Riki non è necessario-

-Gin lo sai che i soldi non sono un problema-

-Si ma..-

-Niente ma,  aspettate qui perché io e Andrea dobbiamo caricare l’albero in macchina –

Dopo aver caricato l’albero e tutte le buste andammo di corsa a casa per fare uno spuntino veloce e prepararci per la serata, ormai il freddo era arrivato e non volevo certo prendere l’influenza poco prima di Natale. Indossai il mio adorato maglioncino rosso con la renna e l’immancabile sciarpa e cappello, ed ero pronta per pattinare anche se non l’avevo mai fatto in vita mia.

-Che carino- alzai lo sguardo sorridendo ad Alice

-Ho anche un maglione con il pinguino- risi io, ero fissata con quei maglioncini natalizi

-Sei adorabile, e scusa per oggi- mi sussurrò una voce all’orecchio; mi girai e Riki mi baciò la punta del naso  osservandomi incerto

-Sei perdonato ma devi imparare a fidarti di me, di certo non me ne vado con il primo che incontro-  

-E’ degli altri che non mi fido- mi disse dolce

-Ma io non ho scelto gli altri, ho scelto te- lo fissai intensamente per fargli capire la verità delle mie parole

-Il destino è stato generoso con me- mi prese la testa tra le mani e mi baciò delicatamente, un bacio delicato ma pieno di desiderio; mi staccai e avvicinai la bocca al suo orecchio.

-Ti voglio- gli sussurrai

-Stasera- rispose lui con gli occhi liquidi, io annuii mentre dentro sentivo una baraonda di emozioni: mi sentivo eccitata, felice, ansiosa ma anche preoccupata. Non vedevo l’ora che quella serata finisse perché sentivo il bisogno di lui.

Un colpo di tosse ci interruppe e ci voltammo verso i due che ci osservavano divertiti, prendemmo la macchina e arrivati alla pista prenotammo dei pattini.

Entrati in pista ci scatenammo, all’inizio fu un po’ difficile perché il ghiaccio era molto scivoloso e mi mantenevo in continuazione al corrimano ma dopo una mezz’oretta avevo preso confidenza e pattinavo discretamente in mezzo alla pista sottobraccio a Riki, l’unico che continuava a rimanere lungo il bordo era Andrea che sembrava preoccupato di cadere, mentre Alice tentava in ogni modo di farlo allontanare dalla ringhiera e di spiegargli come tenere i piedi per non cadere ma era tutto inutile. Mentre volteggiavo al centro pista il telefono iniziò a squillare e mi spostai vicino ad Alice  e Andrea per rispondere, ovviamente era Angelo e mi ero completamente scordata di chiedere agli altri se lui, Marco ed Emiliano potevano rimanere per Natale.

-Ehi Lollo come va?-

-Bene piccola, dovrei prendere i biglietti aerei però mi devi dire quando possiamo venire e fino a quando restiamo-

-Aspetta due minuti in linea-

-Ragazzi per Natale possiamo ospitare tre amici?- chiesi rivolta agli altri

-Per me non c’è problema- disse Alice

-Neanche per me- rispose Andrea; Riccardo non sembrava molto contento ma annuì lo stesso

-Allora potreste venire il 24 e rimanere fino all’ 1- mi rivolsi ad Angelo

-Perfetto ci vediamo tra cinque giorni principessa-

-Va bene Lollo ciao-

Presi per mano Riccardo e lo riportai in pista, sembrava triste e sapevo che stava lottando contro se stesso perché non era molto d’accordo ad ospitare i miei amici soprattutto Angelo ma era rimasto zitto e avevo lo apprezzato molto.

-Grazie-  gli dissi

-Di cosa?-

-Non sopporti Angelo però non hai detto niente-

-Mi fido di te- mi guardò con quegli occhi color ossidiana e rimasi incantata.

 

ANGOLO AUTRICE:

Lo so, stavolta sono davvero imperdonabile, ma purtroppo a volte capita di avere così tante cose da fare da non riuscire a conciliare il tutto; sono esattamente come Ginevra a volte: indifferente agli altri e menefreghista. Lo ammetto perché so di essere piena di difetti e la puntualità non è il mio forte, del resto però “La puntualità è la virtù dell’annoiato” diceva Evelyn Waugh. Che ne pensate del capitolo? Vi piace? Cosa accadrà nel prossimo? Aspetto le vostre recensioni ;D

Xoxo

Blackshadow90

 

 

   
 
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