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Autore: PoisonLover    25/12/2014    0 recensioni
[Lucky Luke/Cocco Bill]
[Lucky Luke/Cocco Bill]“Chi sei tu?”
Dopo eterni minuti d'attesa, delle mani gli cinsero le spalle, e il sangue gli si gelò nelle vene.
“....Io. Sono. Te.”
Storia ispirata al capolavoro di R. L. Stevenson, "Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hyde", ma che ha come protagonisti Lucky Luke e Cocco Bill.
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Attenzione!!! Se non vi piacciono le OTP di questo genere, non leggete questo capitolo...anzi, non leggete l'intera storia, facciamo prima. Allusioni sessuali e scene violente presenti. 
            PoisonLover




La sera era oramai calata sull'intera valle, e mentre i bravi abitanti di Hutter Town si raccoglievano con la loro famiglia per la cena, c'era chi invece si risvegliava dal torpore del giorno per vivere appieno la notte; i pub si riempivano di persone d'ogni tipo, da giovani rampolli che buttavano i loro soldi a poker, a farabutti che li adocchiavano ghignanti, a sciantose da palcoscenico che spronavano gli uomini ad ubriacarsi e a spendere.

Ma lontano dal centro, le case avevano già le luci spente, e il silenzio regnava incontrastato.

Una piccola capanna sul lago, tuttavia, conservava ancora una luce vivida e accogliente:

davanti al camino acceso, due uomini abbracciati da una coperta di lana, osservavano il fuoco scoppiettare fra i pezzi di legno anneriti.

Contenti, dopo una spartana e gustosa cena, si erano diretti verso la camera padronale;

Si spogliarono in silenzio, lanciandosi occhiatine provocanti, e si misero sotto le coperte.

Un piccolo aperitivo di abbracci, seguito da un antipasto di baci, che precedette un primo di assaggi, poi un secondo di movimenti abbondanti e fluidi, con contorno di ansimi, per poi concludere con la venuta...del dessert.

Distrutti, si abbandonarono l'uno nell'abbraccio dell'altro, felici.


“.....Wow....”

“Tutto qui? Un wow?”

“Beh, un wow dice tutto, è come un riassunto di: mondo pistola e cannone, sei stato meraviglioso, è stato meraviglioso, sono stato meraviglioso.” Cocco ammiccò con le sopracciglia, mentre sulle sue labbra si disegnava un sorriso sbruffone.

Luke non si fece impressionare, e roteò gli occhi.

“Non esagerare...sei stato bravino,ecco...” Gli rivolse lo stesso ghigno, mentre Cocco metteva il broncio e incrociava le braccia al petto.

“Bravino,eh?”

“Ma dai, che scherzavo,lo sai.” Lo baciò sulla guancia, massaggiandogli un poco le spalle.

Bill si sciolse del tutto, mentre si rilassava al tocco esperto del suo compagno.

Dopo nemmeno dieci minuti, Cocco s'addormentò beato, mentre il cowboy solitario gli accarezzava la testa e i capelli. Carezza, dopo carezza, anche lui infine chiuse gli occhi, lasciandosi rapire da Morfeo.


A notte fonda, nella zona più buia e mal frequentata della cittadina, un uomo ben vestito, avanti con l'età e rigido nel volto e nei movimenti, attraversava le strade deserte e buie. I lampioni non erano ancora stati messi in quel quartiere, e spesso i ladri se ne approfittavano, ma a lui non importava, guardando con sdegno ogni metro del posto, come a volerlo distruggere.

“Maledetti, sudici perdigiorno! Parassiti della società! Se potessi annegare e lavare ogni viale in cui abitate...”

Mugugnò il vecchio.

Senza accorgersene, si scontrò con qualcuno, finendo quasi a terra.

“E guarda dove vai, lurido straccione!” Disse alzando il bastone per colpirlo, ma la figura scansò veloce il colpo e agguantò il vegliardo alla gola, sollevandolo da terra come nulla.

Sentendosi soffocare, l'uomo mollò il bastone, cercando disperatamente di scivolare via dalla presa dell'altro.

“Mi lasci...Mi. Lasci...!” La lamentela venne interrotta quando l'altro uomo sbatté con forza la testa del vecchio contro il muro, più e più volte, finché il cranio non si ruppe in due come un uovo.

Il sangue prese ad uscire a fiotti, schizzando sul muro, sulla strada e sui vestiti

dell'assassino che, deliziato,sorrise.

“Così....questa è la vita....vivere per uccidere....meraviglioso.”

 

La figura sparì nel buio, tra le ignare anime addormentate di Hutter Town.

 

“UUUUULTIME NOTIZIEEEEEEE!! BRUTALE ASSASSINIO DEL VICE-SINDACO CROMNEY! NESSUN TESTIMONE, L'OMICIDA ANCORA A PIEDE LIBERO! UUUULTIME NOTIZIEEE!!!”


Un insistente ed irritante bussare alla porta svegliò Bill, che insolitamente aveva finito per dormire fino a mezzogiorno. Si girò coprendosi il volto con il cuscino e mugugnò:

“Luke....và ad aprire, dai.......Luke?....” Con la mano cercò il corpo del suo compagno, ma non trovò nulla. Preoccupato, scattò giù dal letto, cercando già il revolver.

Le sue preoccupazioni svanirono nel vedere Lucky uscire dal bagno, asciugandosi la faccia.

“Ma mondo pistola, Luke! Non senti la porta?! Vestiti che intanto vado a vedere chi sta cercando guai.” Si mise una camicia e un paio di jeans di fretta, e scese ancora scalzo.

“Sè, sèèè! Sono qua! Chi diamine?!....Oh, è lei sceriffo.”

L'uomo sull'uscio aveva un aspetto stanco. Aveva senz'altro passato i cinquant'anni, i capelli radi sul capo per il caldo s'erano incollati sulla fronte, rigata da anni di preoccupazioni e grattacapi.

I baffi erano grigi, spenti, proprio come il suo sguardo.

“Buongiorno signor Bill. Devo parlare a lei e al suo collega. Posso entrare?” Teneva il cappello stretto nelle mani, e con sorpresa di Cocco, i suoi modi di fare erano educati.

“Ma...certo, entri pure.”

Facendolo accomodare, chiuse la porta e si sedette al tavolo.

Luke, che nel frattempo cercava freneticamente dei vestiti puliti, stava pensando alla notte scorsa.

“Che strano...mi sento stanco morto, come se non avessi dormito...e perchè diamine ero nudo in soggiorno? Non alzerò mai più così tanto il gomito, dannato whisky...”

Non era più abituato a bere alcool. Anche se, a ripensarci, non ricordava nemmeno di aver bevuto.

Raggiunse di fretta i due nella cucina, dove Cocco aveva preparato caffè per tutti.

“Scusatemi, non trovavo i pant....la camicia! Non trovavo la camicia!” Si accorse dello strano sguardo dello sceriffo, e sorrise imbarazzato. Bill roteò gli occhi, ma stette zitto.

“Luke, lo sceriffo è qui per dirci qualcosa che è successo ieri notte.”

L'uomo annuì grave.

“Vedete....è successo un fatto tragico...il vice sindaco è stato assassinato ieri notte.”

Dopo un attimo di silenzio in cui fissò i due, continuò.

“Tra l'una e le tre, secondo il medico. Se fosse stato una semplice rapina, l'avrebbero accoltellato o sparato un colpo di revolver, invece.....”

“Invece?” Chiese Lucky.

“.......è stato ucciso i modo brutale: la sua testa è stata...ripetutamente sbattuta contro il muro. Stavo cercando testimoni, ma nessuno ha sentito niente...visto nulla...”

“Non è possibile! Qualcuno DEVE aver visto qualcosa!” Sbraitò Bill.

“La gente è terrorizzata. Quel quartiere è molto povero, attira quindi criminali di ogni sorta...ma fin'ora si trattava di scommesse clandestine, risse, furti...mai omicidi. Questo psicopatico è ancora a piede libero, e io e il mio vice brancoliamo nel buio...per di più, il vice sindaco era conosciuto per non essere di buon cuore...Quindi perchè quelle persone dovrebbero aiutarci nelle indagini?”

“Come ha saputo che noi eravamo qui?” Chiese Luke.

“Le persone parlano...ma è una fortuna sfacciata che i due migliori pistoleri del West siano qui. A proposito, come mai da queste parti?”

“Ehm...siamo qui per caso, e avevamo bisogno di un posto tranquillo dove dormire...”

“Ci sono tante belle locande in città.”

“Il vecchio Jonah ha insistito molto...”

“Uhm.” Lo sceriffo non era convinto della loro storia, ma non voleva insistere oltre.

“Ad ogni modo, ero qui per chiedervi se vi andrebbe di unirvi alle indagini.”

I due si guardarono: erano venuti qui per stare in pace, e si ritrovavano con un pazzo a piede libero.

Ma non potevano rifiutare.

“D'accordo, ci stiamo.”

“Magnifico! Allora venite nel mio ufficio appena sarete pronti, vi farò vedere la scena del delitto. A più tardi.” Si alzò ed uscì dalla casa.

 

 

 

 

 

 

 

  
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