Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: _ Arya _    27/12/2014    9 recensioni
Emma Swan è una specializzanda al quarto anno di chirurgia. Durante un tragico incidente dove presterà soccorso, riuscirà a salvare il timoniere della Jolly Roger: Killian Jones. Non ci si dovrebbe mai innamorare di un paziente, ma le regole sono fatte per essere infrante...
"-Sono la dottoressa Swan. Emma. E le prometto che la tirerò fuori di qui- cercai di sorridergli incoraggiante.
-Lei è bellissima dottoressa- sorrise di rimando, e solo allora notai i suoi bellissimi occhi blu." [dal 1° capitolo]
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Hook.


-Non. Provare. A. Ridere. O ti ammazzo.- biascicai minacciosa, mentre mi alzavo e mi massaggiavo l'osso sacro. Avevo pure preso una bella botta. Fantastico.
Mi voltai verso di lui seria, pronta a farlo a pezzi se si fosse messo a ridere: mi guardava, e si mordeva il labbro. Ma il suo viso era contratto, e sapevo che ci stava mettendo tutte le sue forze per non scoppiare in una delle sue risate.
-Silenzio.- ripetei -Ci vediamo dopo.
-Stai... bene?- domandò, ma era chiaro che non avesse abbandonato l'idea di mettersi a ridere.
-Benissimo. E finché non riderai starai bene anche tu. Ora scusa ma ho delle vite da salvare.- uscii di lì a testa alta, e mi maledissi solo una volta aver richiuso la porta dietro di me.
Non potevo permettermi di fare delle figuracce simili davanti a lui, come avevo potuto! Ora probabilmente stava sfogando il suo riso represso, e solo il pensiero mi fece montare un nervosismo terribile.
Ma non era il momento di pensare a lui, dovevo pensare a fare bene il mio lavoro, così accorsi all'ingresso dove c'erano già le mie sorelle, Regina, Neal e mio padre.

-Ci hai messo un po' ad arrivare, l'emergenza ha interrotto te e Hook in un momento intimo?
-Hook? Chi sarebbe Hook.- guardai Neal senza capire.
-Oh dai, il tuo paziente. Hook. Come il pirata. Capitan Uncino. Sai, quello con una mano sola...
-Ma sei terribile!- gli diedi una gomitata -Come puoi dargli un soprannome così... crudele, ha perso una mano...
-Appunto.
-Sei orribile. Ma devo dire che gli si addice.- era solo una versione sexy di Capitan Uncino. E sicuramente molto ma molto più fastidiosa.
Non avemmo più il tempo di parlare, da tre ambulanze scesero i paramedici coi feriti gravi.
La prima era una bambina di non più di 12 anni, con una brutta ferita alla testa: se ne fece carico subito Anna, facendo chiamare nostra madre.
Io presi subito la paziente successiva, una donna sulla trentina con delle ustioni sulle braccia, schegge nel petto e fratture ad anca e ginocchio.
Controllai subito i suoi parametri vitali e feci preparare una sala operatoria, dopo aver chiamato Aurora, la mia specializzanda del primo anno.

***

Ero forse una delle persone più stupide del mondo, ma dopo l'intervento, invece di andare a riposare su un letto comodo e morbido, mi diressi verso la stanza di Killian Jones.
Dentro era tranquillo, le luci spente e le tende tirate quanto bastava perché non fosse completamente buio. La mia poltrona era ancora al suo posto, così andai a rilassarmi lì.
-Dottoressa. Già ti mancavo...- disse, aprendo gli occhi e facendomi spaventare.
-Jones. Pensavo dormissi. Ti hanno fatto il controllo, vero?
-Sì, sono stabile. E dato che non posso andare a casa potrai godere della mia presenza ancora per un bel po', tesoro...
Alzai gli occhi al cielo, era così pieno di sé! Dovevo essermelo immaginato il ragazzo dolce che si preoccupava per me quando ero caduta in acqua.
-Non hai più risposto alla mia domanda, prima...- sorrise.
-Non ti parlerò della mia vita sessuale! Non sono affari tuoi, chiaro?
-E' che sei molto tesa. Sai, ti rilasserebbe...
-Io non sono tesa, sono solo concentrata. Per fare il mio lavoro devo esserlo!
-E non hai mai voluto un bambino?
-Ma porca miseria, perché non parliamo di qualcosa che non riguardi la mia vita privata? E poi ce l'ho un bambino, e ha 10 ann...- mi bloccai, ma ormai la frittata era fatta. L'aveva avuta vinta.
-Dieci anni?- mi squadrò a lungo, e io mi morsi il labbro perché sapevo cosa si stava chiedendo.
-Ho avuto mio figlio a 18 anni. Ok?
-E il padre?
-E'... è una lunga storia Jones, oltre che privata direi.
-Considerando che io non posso muovermi da qui, ho tempo... tu ne hai?
-Ti è sfuggita la parola “privata” o non sai cosa significa?
-Quindi hai tempo. Avanti Emma, lo so che sono solo uno sconosciuto tremendamente affascinante per te, ma sono anche un ottimo ascoltatore... ogni tanto fa bene ricordare il proprio passato. Poi ti racconterò qualcosa io. Va bene?
Ci pensai su un attimo, e mi resi conto che effettivamente ero incuriosita dalla vita del marinaio solitario. Non era un segreto quello che c'era stato tra me e Neal, quindi forse non sarebbe stato così terribile raccontarglielo.
-Ci sto.
Gli raccontai del mio primo incontro con Neal al liceo, di come ci eravamo innamorati. Lui era figlio di un grande chirurgo generale, e io di una pediatra e un chirurgo cardio toracico, ed avendo entrambi preso la passione dai nostri genitori, ci eravamo ritrovati subito amici. Poi i discorsi si erano trasformati in chiacchiere sui nostri hobby, cibi preferiti, e infine in passeggiate e cene romantiche. Per quattro anni, fino all'ultimo di liceo, era stato tutto perfetto.
E poi era successo quel che era successo.

-Ma scusa... aveva 18 anni. Non poteva decidere di rimanere con te? Per te?
-Non è stato il suo caso. Doveva scegliere tra me e la sua famiglia e... mi aveva detto che avrebbe scelto me, che sarebbe rimasto. E invece da un giorno a un altro è semplicemente sparito. Senza lasciarmi un messaggio di spiegazioni, e niente... solo un suo portachiavi.
Tirai fuori il ciondolo da sotto il camice e glielo mostrai: l'avevo messo su una catenina, era argentato e nero al centro, con l'incisione di un cigno.
-Mi piaceva, fin da quando gliel'ho visto... ma non voleva regalarmelo. Diceva che era un modo per avermi sempre accanto, per via del mio nome sai... “Swan”. “Non voglio ricordare ogni giorno cosa ho perso, voglio che lo tenga tu... se vorrai ricordarmi”. Aveva scritto solo questo.- mi morsi forte un labbro per farmi male e quindi bloccare le lacrime. Era il passato. Io e Neal eravamo in ottimi rapporti ora.
-E non gliene importava nulla del fatto che fossi incinta?
-L'ho scoperto solo un mese dopo... lui era irrintracciabile. E ho cresciuto Henry con l'aiuto della mia famiglia... finché non l'ho rincontrato qui dopo 5 anni...
-E' un tuo collega?- fece sconvolto.
-Oh si. Il dottor Neal Cassidy, siamo insieme al quarto anno adesso... Le cose tra noi sono andate piuttosto bene, alla fine. Si è preso le sue responsabilità... e siamo anche amici. Gli voglio bene.
-Solo amici? Davvero?
-So cosa pensi... ma sì, solo amici. È stato il mio primo vero amore, ma non potrei mai tornare sui miei passi. E così stiamo bene, Henry sta bene...
-Henry. Bel nome... ma senti, il tuo cognome...
-Ehi ehi. Ora è il mio turno di sapere qualcosa su di te.
-Hai ragione- disse -posso decidere io cosa raccontarti?
Annuii. Io avevo paura di chiedergli qualcosa che in quel momento sarebbe stato troppo doloroso e gli avrebbe tolto il solito sorriso irritante, che in fondo mi piaceva.
-Ho conosciuto Marian 11 anni fa, al funerale di Milah, la mia ragazza. È morta per un problema al cuore... non capisco i termini medici, quindi non vado nello specifico, non mi ricordo... non lo so.
-Sei... sei sicuro di volermi raccontare questo?
-Sono sicuro dolcezza- sorrise -Milah aveva 23 anni, un meno di me... eravamo stati insieme da quando ne avevamo 16. Marian era stata la sua amica d'infanzia, di cui mi aveva parlato spesso, ma non l'avevo mai conosciuta. Stavo male al funerale, non sopportavo di averla persa... e Marian mi è venuta vicino. Ha iniziato a raccontarmi cose della sua amica che non conoscevo... bei ricordi. E mi ha detto che erano quelli ciò a cui dovevo aggrapparmi, e non il dolore. È rimasta a Portland qualche giorno, le ho offerto di stare da me invece che in hotel... siamo diventati amici, facendoci forza a vicenda. Un mese dopo c'è stato Natale, e mi ha invitato a passarlo con lei e la sua famiglia sapendo che ero solo. E lì ho conosciuto il suo fidanzato, Robin. Un uomo avventuroso come me, ci siamo trovati bene fin da subito... è il mio migliore amico, lui e Marian sono diventati un po' come una famiglia per me... sono anche il padrino di loro figlio.
Rimasi in silenzio, mi aveva rivelato quella parte di lui che avevo creduto di aver immaginato. Invece esisteva davvero, non era solo l'insopportabile malizioso che mi aveva mostrato ultimamente.
-Non piangere Emma, va tutto bene...
-C... cosa?- mi portai una mano al viso e asciugai una lacrima di cui non mi ero accorta. Restai ancora una volta senza parlare, non volevo sembrargli una debole che piangeva così facilmente.
-Marian non c'è più. Ma se fosse qui mi avrebbe detto di andare avanti, di aiutare la sua famiglia... quindi non piangerò per lei. Non è quello che avrebbe voluto.
-Sei... una persona che mi incuriosisce.
-Oh, non può che farmi piacere tesoro- tornò al suo solito tono ammiccante, e risi.
-Sei ancora più bella quando ridi, sai?
-Ci stai di nuovo provando con me?
-Beccato...- mi fece l'occhiolino -però dico sul serio. Lo sei davvero.
-Grazie.- sorrisi con franchezza -Hai bisogno di qualcosa? Io dovrei tornare a lavoro, sai.
-Solo del bicchiere d'acqua... per favore.
Il bicchiere era sul comodino accanto al suo letto, a sinistra. Mi morsi il labbro, perché sapevo come mai non era riuscito a prenderlo da solo. Ma sembrava non volesse parlarne, quindi non sarei stata io ad affrontare il discorso: avrei aspettato che fosse pronto.
Mi alzai e gli porsi il bicchiere d'acqua, aiutandolo a tenersi sollevato abbastanza perché non gli andasse di traverso. Eravamo così vicini che rabbrividii: emanava calore, e aveva un buon profumo nonostante stesse in una stanza che puzzava d'ospedale.
Una volta smesso di bere alzò lo sguardo, e i nostri occhi si incontrarono per vari istanti, fino a che non ruppi il contatto. Mi aveva fatto provare sensazioni strane a cui non volevo dare un significato. Era un paziente attraente, tutto qui. Non era il primo e non sarebbe stato neanche l'ultimo.
Malvolentieri mi porse il bicchiere perché lo lasciassi al suo posto, ma ero certa che si vergognasse, che avrebbe voluto poter fare tutto da solo. Così lo riempii ancora, e stavolta lo lasciai alla sua destra, in modo che potesse cavarsela.
-Hook- dissi poi.
-Hook?
-Uncino. Capitan Uncino.- gli spiegai.
-Oh! Quindi io sarei Capitan Uncino, adesso?
Studiai la sua espressione, per capire se l'avevo ferito o meno. Sembrava sinceramente divertito, proprio come avevo sperato.
-Spesso diamo dei soprannomi ai pazienti... è squallida come cosa lo so. Non te l'ho dato io il tuo... ma...
-Mi piace Hook. Captain Hook. Fa molto figo, credo che me lo terrò volentieri.
-Come immaginavo- sorrisi -torno quando ho un momento libero ok? Se hai bisogno di qualcosa sai cosa devi fare...
-Va bene! A più tardi... spero mi dirai altro di te.
-Potrei farlo, se tu mi racconti poi altro anche di te.
-Affare fatto tesoro. A dopo... e grazie.
-Non c'è di che.
Uscii da lì ancora col sorriso sulle labbra, quell'uomo non era affatto male. Era affascinante, divertente, era uno forte. Uno che non amava compiangersi, prendeva tutto con filosofia, e con qualche battuta. Ero sicura che dentro soffriva anche lui, ma si faceva forza e si rialzava da solo.
La prossima volta gli avrei chiesto qualcosa sulla sua vita sentimentale dopo Milah. Non avevo più paura di sembrare inopportuna, e già immaginavo la sua espressione compiaciuta per il fatto che mi interessassi alle sue conquiste.



























Angolo dell'autore.
Questo capitolo non mi piace molto, non mi convince ed è anche scritto abbastanza di fretta... però è solo un capitolo di passaggio, per iniziare a capire come inizieranno ad interagire tra di loro Emma e Killian... e data l'ora, buonanotte! xD

 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: _ Arya _